Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 983

PD: “Casa della Salute di Chiaravalle al centro della discussione in Commissione Sanità”

Il presidente della Commissione “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” Michele Mirabello ha convocato per venerdì una seduta inserendo all’ordine del giorno l’audizione  del direttore generale dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Perri con specifico riferimento alla Casa della Salute di Chiaravalle Centrale. La notizia è stata diffusa dal circolo del PD del centro delle Preserre. “Il tema – sottolineano i locali esponenti democratici - è di fondamentale importanza per Chiaravalle e per tutto il comprensorio. Pertanto seguiremo con attenzione i lavori della commissione al fine di comprendere l’evoluzione della situazione e poter dare risposte chiare e certe ai tanti cittadini che attendono con ansia di conoscere lo stato delle cose”.

Chiaravalle, successo per il corso per la promozione del benessere in età infantile

Nell’ambito della progettazione relativa alla “Casa della Salute” di Chiaravalle, su richiesta di collaborazione del direttore del Distretto di Catanzaro Lido dottor Maurizio Rocca e del direttore della Casa della Salute dottor Rocco Cilurzo, l’U.O. Pediatria di Comunità, diretta dalla dottoressa Rossella Anfosso, è intervenuta con la realizzazione di un corso di formazione sulla prevenzione primaria e secondaria, rivolto agli insegnanti di scuola dell’infanzia, elementare e media del comprensorio di Chiaravalle. Il corso tenutosi in due momenti successivi nei mesi di gennaio e febbraio scorsi, è stato articolato in lezioni interattive durante le quali la dottoressa Anfosso ha analizzato la problematica promozione del benessere e prevenzione del disagio in età infantile-adolescenziale, con richiami forti sulla capacità comunicativa che si chiede ad un insegnante educatore, delle scuole di ogni ordine e grado. La dottoressa Anfosso si è avvalsa della professionalità di alcuni collaboratori quali l’infermiera pediatrica Lorena Iozzo, che ha relazionato sull’importanza del lavoro di équipe quale forma di interazione di diverse figure professionali, e sul lavoro di rete nella gestione di progetti che coinvolgono più istituzioni: famiglia, scuola, sanità. La Casa della Salute rappresenta, infatti, entrambe le tipologie lavorative e si colloca come momento di incontro tra domanda  di salute dei cittadini ed offerta delle cure, benessere e nuova socialità. Il dottor Giuseppe Aielli, pediatra, ha illustrato il progetto di educazione alimentare che svolge con la collaboratrice Rosa Maria Madonna nel comprensorio di Chiaravalle, coinvolgendo alunni,  genitori ed insegnanti in lezioni interattive e meeting informativi con gli adulti ed in attività ludiche, particolarmente gradite ed efficaci, con gli studenti. Il corso, presentato dalla responsabile del Consultorio di Chiaravalle, dottoressa Giuliana Orlando psicologa, si è tenuto presso l’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “Corrado Alvaro” di Chiaravalle Centrale, grazie alla disponibilità del dirigente scolastico professoressa Rita Elia, che ha accolto con notevole interesse l’iniziativa inserendola nei percorsi di formazione obbligatoria degli insegnanti, massicciamente presenti in maniera attenta e collaborativa. I circa 150 insegnanti target hanno, infatti, dimostrato notevole interesse per le argomentazioni illustrate con slides ed hanno interagito con un vivace dibattito, fornendo contributi in termini di suggerimenti e di vissuti esperenziali. Le iniziative nel comprensorio di Chiaravalle proseguono con l’attività di educazione alla salute nelle scuole di ogni ordine e grado.

Nasce a Chiaravalle l’associazione di donne “Lascio un segno”

Nasce a Chiaravalle Centrale la prima associazione di donne. “Lascio un segno” è un’associazione di volontariato nata dalla voglia di un gruppo di amiche di intraprendere assieme un viaggio tutto al femminile. Attorno ad un aperitivo, in una sera qualunque, l’idea prende forma e diventa uno statuto che racchiude tutte quelle idee che saranno destinate appunto a “lasciare un segno”. “Siamo partite in poche – affermano le promotrici - ma in pochi giorni, attraverso un semplice contatto WhatsApp, il numero delle donne che si sono ritrovate a condividere questo progetto è aumentato fino ad arrivare a 14 socie fondatrici e tante altre che hanno già manifestato la loro voglia di partecipare. Obiettivi comuni, tra cui la necessità di rivalutare la figura della donna nella nostra società, di esaltarne le potenzialità, senza però cadere nella banalità e nel populismo che attorno alle pari opportunità, negli ultimi anni, si sono diffusi. Siano state spinte – spiegano - dalla volontà di rimettere al centro, attraverso la sensibilità tutta femminile, i valori fondamentali di una società che sempre di più sembra aver perso la via maestra. Vogliamo far vedere il mondo con gli occhi delle donne, con la dolcezza e la tenerezza mista alla forza e alla tenacia, che solo noi donne sappiamo tirar fuori quando serve. Far riscoprire attraverso le tante iniziative l’universo femminile e le sue tante sfaccettature. Impegno sociale, sport, solidarietà, promozione di luoghi e momenti di incontro, scambio e confronto, tante iniziative culturali tutte volte a far sorridere ma anche e soprattutto a far riflettere. ‘Lascio un segno’ – aggiungono - è  volontà, è necessità di riscoprire e valorizzare l’energia femminile, di facilitare l’integrazione e la partecipazione delle donne nel tessuto sociale, economico e culturale della nostra comunità”. L’associazione, che è apartitica e non ha fini di lucro, è già alle prese con l’organizzazione del primo momento che sarà occasione per la presentazione ufficiale. Queste le prime donne che hanno deciso di percorrere assieme questo meraviglioso viaggio: Emanuela Neri, Adele Taverna, Valentina Sestito, Daniela Gullì, Rina Sestito, Enza Garito, Giovanna Tino, Caterina Musci, Antonella Drosi, Patrizia Musci, Angelica Posca, Rosa Chiefari, Fiorella Garieri e Carol Ranieri. “Non ci rimane – concludono - che ‘lasciare un segno’ sul quale riflettere in un giorno così importante: ‘le donne che hanno cambiato il mondo, non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla, se non la loro intelligenza...' Rita Levi Montalcini)”.

Sanità. Punti di Primo Intervento: il destino di Soriano e Chiaravalle. I DETTAGLI

Nel “Documento di  riorganizzazione  della  Rete ospedaliera,  della  Rete dell’Emergenza-Urgenza e delle  Reti tempo-dipendenti” vergato dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro Massimo Scura sono presenti importanti informazioni che vanno ad incidere in maniera significativa sulla vita delle popolazioni delle Serre e delle Preserre. “A seguito della riconversione dell’attività di un ospedale  per  acuti  in  una struttura  territoriale – viene specificato - potrebbe rendersi necessario prevedere, per un periodo di tempo limitato, il mantenimento nella località interessata di un Punto di Primo Intervento, operativo nelle 12 ore diurne e presidiato dal sistema 118 nelle ore notturne. Qualora gli accessi superino le 6.000 unità per anno la responsabilità clinica e organizzativa ricade sul DEA di riferimento, che potrà avvalersi di risorse  specialistiche, con adeguata formazione, presenti nella struttura. La mission dei Punti di Primo Intervento - è il chiarimento -  è la trasformazione in postazione medicalizzata del 118 entro un arco temporale predefinito, implementando l’attività  territoriale  al  fine  di  trasferire  al  sistema  dell’assistenza  primaria le  patologie  a  bassa  gravità e che non richiedono trattamento ospedaliero secondo protocolli di appropriatezza condivisi tra 118, DEA, HUB  o Spoke di riferimento e Distretto, mantenendo rigorosamente separata la funzione di urgenza da quella dell’assistenza primaria”. Saliente è il passaggio in cui viene sottolineato che “nei  Punti  di  Primo  Intervento non è prevista l’osservazione breve del paziente. Punti di Primo Intervento con casistica inferiore ai 6.000 passaggi annui sono direttamente affidati al 118 come postazione territoriale. Possono essere organizzati Punti  di Primo Intervento anche per esigenze temporanee ed in occasione di manifestazioni di massa, gestiti funzionalmente e organizzativamente dal sistema 118”. Altre previsioni di rilievo: “nella fase di transizione verso la gestione del 118, la loro funzione per le urgenze si limita unicamente ad ambienti e dotazioni tecnologiche atti al trattamento delle urgenze minori e ad una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità, al fine di consentirne il trasporto nel Pronto Soccorso più appropriato. Per questa funzione sono necessari unicamente ambienti e dotazioni tecnologiche atti al trattamento delle  urgenze minori ed a una prima stabilizzazione del paziente ad alta complessità, al fine di consentirne il trasporto nel Pronto Soccorso più appropriato. Esclusivamente per il tempo di mantenimento previsto, i Punti di Primo Intervento si distinguono in:

- Punti di Primo  Intervento,  mobili  (allestiti  per  esigenze  estemporanee)  o  fissi  (con  numero  di  accessi  < 6.000  se  attivi  24  ore  o  <  3.000  se  attivi  12  ore,  assegnati  al  “Servizio  di  Emergenza  Sanitaria  Territoriale 118”);

- Punti di Primo Intervento  con  numero  di accessi  >  6.000  fino  a  20.000 se  attivi 24  ore  o  >  3.000  se  attivi  12 ore  eventualmente  assegnati  alle  strutture  delle  Aziende  Sanitarie  dopo  l’attuazione  della riorganizzazione  della  rete ospedaliera  (PS,  SPOKE,  HUB); 

- Punti di Primo Intervento  in  zona  montana  con  un  forte  presidio  del 118. I  PPI  in  zona  montana  richiedono  una  particolare  attenzione  da  parte  dello  SPOKE  (o  dell’HUB)  a  cui  si  riferiscono, con  gestione  diretta  da  parte  degli  stessi  medici  operanti  nel  Dea  di  riferimento  e  con  la  particolare implementazione  di  attività  qualora  i  numeri  lo  richiedano  (vedi  anche  Pronto  Soccorso  Semplice  dell’Ospedale Generale)”.

"Nel Punto  di  Primo  Intervento  è  però  sempre  prioritaria – viene aggiunto -  la  garanzia  del  trasferimento  protetto  del  paziente stabilizzato  al centro  più  idoneo. Attualmente  il  servizio  dei  PPI  attivati  negli  ex  ospedali  riconvertiti  in  strutture  territoriali,  è  erogato  in  12H/24H per  prestazioni  in  emergenza-urgenza  per  casi  di  media-bassa  complessità. L’obiettivo,  in  linea  con  quanto  sopra definito,  è  quello  di  trasferire  delle  attività  previste  per  i  PPI  delle  CdS  alla  gestione  del  118  entro  un  anno  (28 febbraio  2017),  previa  contestuale verifica  della  funzionalità  della  rete EMUR”.

Chiaravalle. Donne ed emigrazione: venerdì la presentazione del romanzo “Ti ho vista che ridevi”

“Ti ho vista che ridevi”: questo è il titolo del romanzo scritto a più mani dal collettivo Lou Palanca, edito da Rubbettino, che verrà presentato venerdì a Chiaravalle. Al centro della narrazione un’emigrazione individuale femminile che negli anni '60 dal Sud spinge tante contadine a lasciare il Sud per trovare la propria emancipazione nelle città del Nord. “È un’emigrazione matrimoniale, che le porta ad affrontare l'impatto con una lingua e un sistema di relazioni sociali differenti da quelli dei paesi d’origine. ‘Ti ho vista che ridevi’ racconta una di queste storie. Dora è costretta ad emigrare da Riace per sposare un contadino delle Langhe”. Nel romanzo corale, che reca la prefazione di Carlo Petrini, ciascun personaggio attraversa la propria solitudine scoprendo il senso della sua vicenda nella relazione con l’altro. Appuntamento alle ore 18, presso la libreria "Parole di Carta". Interverrà una rappresentanza del collettivo di autori.

Elezioni comunali Chiaravalle, il centrosinistra costituisce un gruppo di lavoro per l’elaborazione del programma

“Un unico obiettivo. Ridare a Chiaravalle e ai chiaravallesi un governo stabile capace di riaccendere la speranza di una ripresa e di un futuro migliore. Un unico impegno. Studiare e definire un programma di governo serio, concreto e fattibile. Un unico sogno. Ridare splendore e luce ad una Città che negli ultimi anni ha subito una grave battuta d’arresto costata la perdita di tanti servizi e di tante possibilità”. Sulla base di queste prospettive, in questi giorni, i componenti del Circolo PD insieme a tante anime di centrosinistra e di rappresentanti della società civile, hanno costituito un gruppo di lavoro, per la realizzazione di un programma da presentare all’ attenzione dei cittadini alle prossime elezioni amministrative. “Tante le categorie professionali e sociali – sottolineano gli esponenti renziano -  tanti i giovani, che stanno lavorando in questi giorni per stilare un programma dettagliato. Dall’istruzione, all’economia, al lavoro, alle politiche sociali, all’urbanistica, all’immigrazione, alla cultura, allo sport. Attraverso lo studio di misure di intervento efficaci e fattibili si sta lavorando per ridisegnare il futuro assetto territoriale, economico e sociale della nostra Chiaravalle. Noi ci crediamo – sostengono - crediamo che per Chiaravalle ci sia ancora una possibilità, questa volta però non si può più  sbagliare. Non è più il tempo di commettere errori, è arrivato il momento di fare una scelta netta e pensare al bene dell’intera collettività. La squadra che metteremo in campo sarà un intreccio tra esperienza e nuova generazione, tra professionisti affermati e giovani laureati, tra imprenditori e figure professionali diverse che con la loro esperienza, professionalità ma soprattutto con la loro passione potranno contribuire al raggiungimento di importanti risultati per una Città che merita di ritornare al centro della politica dell’intero comprensorio delle Preserre. Il gruppo di lavoro si sta riunendo in modo assiduo per definire al meglio tutti gli aspetti del programma. Siamo aperti a tutti coloro i quali vorranno dare il proprio contributo attraverso la partecipazione diretta agli incontri ma anche con email. L’amministrazione che immaginiamo – concludono - è un’amministrazione che lavora a stretto contatto con i cittadini senza più barriere. Tra la gente e per la gente ed è per questo che chiediamo a tutti di partecipare e programmare assieme il futuro di ognuno di noi”.

  • Published in Politica

Blocco lavori Trasversale delle Serre nel tratto Torre-Chiaravalle, “dubbi sul completamento nei tempi previsti”

"L’annuncio dell’inaugurazione della Salerno-Reggio Calabria per il 22 dicembre da parte del premier Matteo Renzi può stupire e lasciare incerti, viste le vicende e i rovesci di un’infrastruttura simbolo di un’Italia pasticciona e in forte debito col Mezzogiorno. Tuttavia - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - l’annuncio va colto con l’entusiasmo necessario per impegnarsi a fondo nel rendere possibile che le cose accadano. Ciò che però va segnalato - aggiunge Flora Sculco - è che lo stesso impegno sia dal Governo dedicato alla modernizzazione della ‘SS 106’ che collega Reggio a Taranto e che è diventata un serial killer in libertà. Non si contano più i morti sulla ‘106’. Ed è tempo che le richieste delle associazioni che si battono per dire basta alle vittime di questa arteria siano soddisfatte. Così come - aggiunge la consigliera regionale - analogo impegno spero che il Governo possa riservare al completamento dell’altra incompiuta scandalo di questa parte del Paese: la Trasversale delle Serre di cui si parla da mezzo secolo. E l’incompiuta è causa del ritardo di sviluppo di un’area ricca di storia, itinerari religiosi, monumenti mondiali come la Certosa e bellezze naturalistiche. Purtroppo il nuovo blocco, a pochi mesi dalla ripresa, dei lavori nel tronco di 4 chilometri della Trasversale dello Serre tra località Fango di Torre di Ruggiero e lo svincolo Ancinale nel territorio di Chiaravalle Centrale, getta ulteriori dubbi sulla possibilità di completare nei tempi previsti i lavori (agosto 2016), non autorizzando alcun ottimismo. Nei decenni, l’impegno perché la Trasversale delle Serre vedesse la luce non è mancato ma non è bastato. Se il Governo volesse anche qui introdurre una forte discontinuità col passato - conclude Sculco - saremmo tutti felici e contenti”.

  • Published in Politica

Chiaravalle, ecco i dati relativi alla raccolta differenziata nel 2015

È cominciata da meno di un anno, ma presenta valori significativi la raccolta differenziata a Chiaravalle Centrale. Secondo i dati pubblicati dal Comune, si ha una media annua, in riferimento al 2015, del 42,09% e se non vengono conteggiati i mesi di gennaio e febbraio (quando l’attuale sistema non era ancora stato avviato) la percentuale cresce ancora attestandosi su circa il 50%. Un buon inizio, dunque - anche se l’andamento non è stato costante - che lascia prefigurare un ulteriore miglioramento.

Subscribe to this RSS feed