Reggio Calabria, Perrone (Cisl):"La città sprofonda tra luci natalizie e cumuli d'immondizia"

Riceviamo e pubblichiamo 

“La città ha toccato il fondo, ne prendano atto a tutti i livelli - come ne hanno contezza i cittadini - gli amministratori che, per mancanza di visione comunale e metropolitana, hanno spento le luci dei riflettori su Reggio Calabria. Eppure il 22 giugno scorso, la nostra città è stata sede di una manifestazione nazionale unitaria Cgil Cisl Uil che ha portato in riva allo Stretto, circa 25.000 persone provenienti da ogni parte del Paese. Reggio Calabria dunque protagonista nelle rivendicazioni per lo sviluppo dell'intero Mezzogiorno. Un' attenzione che si è vanificata nella indifferente quotidiana gestione della res pubblica di una classe dirigente che non vede oltre il proprio naso. La situazione oggi è divenuta insostenibile. La città e la Metrocity sprofondano verso il baratro. Decoro urbano martoriato da una cattiva amministrazione, incapace di garantire la normalità, oltre che per la raccolta differenziata - il cui malfunzionamento ha creato un’emergenza sanitaria - anche per diserbamento e cura delle aree verdi. Non è una città metropolitana e men che meno una città a misura d’uomo, la nostra. infranto il sogno della Reggio bella e gentile? E’ stata tradita e mortificata la sua vocazione turistica; è stato scimmiottato il concetto di smart city per via di una viabilità per mesi congestionata; strade bombardate da voragini e crateri che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini; e la metrocity? Lavori pubblici fermi al palo ed edilizia paralizzata per cinque anni, Aeroporto dello Stretto, Zes, locride… un cahier de doléances infinito; una realtà metropolitana che si è ritorta in un vicolo cieco e questi sono solo alcuni esempi, ed è ovvio che tutti gli annunci e spot lanciati in questo periodo non hanno alcun valore considerato l’imminente avvicinarsi delle elezioni amministrative in primavera. In questi anni più volte abbiamo suggerito e stimolato l’esigenza di un dialogo e di un confronto che potesse giovare alla città e alla risoluzione delle tante, troppe, criticità che ne offuscavano bellezza e funzionalità. Tanti i temi affrontati che non è più il caso di riprendere oggi ma di proporre a chi si candiderà a guidare questo meraviglioso e dolente territorio. Il mio appello è rivolto a chi ha il dovere e l’onere delle scelte: Reggio ha bisogno di futuro altrimenti la desertificazione socio-economica camminerà molto velocemente. Chi ha questo compito della scelta, crei un’offerta politica adeguata alle sfide di una città Metropolitana. Reggio Calabria nel cuore di noi tutti merita un futuro".

 

"Reggio vittima d'incuria e sciatteria", dura denuncia della Cisl

"Sembra proprio abbia perso il suo volto di bomboniera e la sua anima… ma non può e non deve essere così. Mai crogiolarsi rassegnandosi alla ineluttabilità del "fato"! Reggio Calabria e la sua classe dirigente, potrebbe essere un tema da approfondire. Una classe dirigente che con "tutte le motivazioni giustificative e reali di base", ha poco inciso sul tessuto economico e sociale anche sottostimando un'occasione unica per sviluppare e produrre azioni concrete di rilancio ossia la messa in campo della Città Metropolitana. Anche e non solo, attraverso la rivendicazione delle deleghe da parte della Regione Calabria, opportunità mancata dunque per concretizzare la potenzialità giuridica e soprattutto, la vision di un ente normato dalla ‘legge (discutibile) Delrio’ e rimasto ‘monco’ .

Il Comune di Reggio Calabria timone della Città Metropolitana, non ha costruito una sua legittimazione di primus inter pares per lo sviluppo, ente inteso come volano tra Europa e Mediterraneo e gli stessi punti, che avrebbero dovuto essere punti di forza e di traino per l'economia, l'occupazione ed il turismo, vengono lasciati alla - fortunatamente esistente - inventiva privata, e non incastonati in una vision politico economica di rinascita del territorio. La città è sporca, cumuli di rifiuti la caratterizzano e non si riesce ad arginare una situazione divenuta emergenza. La presenza sempre più diffusa dei rifiuti in città, evidenzia i disagi dell’ente comunale, in difficoltà rispetto una piena risoluzione di un fenomeno sempre più invadente ed allarmante. Inoltre, se il problema è in capo alla società AVR, affidataria del servizio di raccolta, l’Amministrazione deve essere necessariamente conseguente, affinché venga garantita la pulizia della città. I lavoratori sono stremati da mesi di ritardi, per quanto concerne i pagamenti degli stipendi. Un corto circuito che sta piegando la città.

Già un’estate segnata da una grave crisi rifiuti. Si attende entro fine anno l’introduzione degli ambiti territoriali ottimali, i cosiddetti Ato, che corrispondono alle 5 province calabresi. La Legge Regionale n. 14 del 2014 in materia di rifiuti è stata modificata dal Consiglio Regionale nella seduta del 7 maggio scorso che ha approvato la L.R. n. 11/2019 “Disposizioni relative alla Città Metropolitana di Reggio Calabria in materia di gestione dei rifiuti urbani…” secondo la quale “per l’ATO relativo al territorio della provincia di Reggio Calabria, le funzioni della Comunità d’ambito sono attribuite alla Città Metropolitana”. Spetta quindi, alla Città Metropolitana occuparsi di tutte le fasi attinenti al ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento negli impianti previsti attualmente nell’ambito di riferimento che coincide con i confini dell’ex provincia di Reggio Calabria. L’immagine che appare è quella di una città avvitata su sé stessa; e quello che più sconforta che non si è riusciti minimamente ad intravedere una visione strategica per il rilancio di un ente così importante: è mancato strutturalmente un processo di normalizzazione. Nel trittico temporale più importate dell’anno - dal secondo sabato di settembre al martedì successivo - quello in cui la comunità abbraccia la sua Patrona, Madonna della Consolazione, la città più grande della Calabria si presenta in condizioni poco decorose. Il manto stradale è una groviera, a tratti inaccessibile, pericoloso addirittura per l’incolumità dei passanti. La nostra è una città deflorata dall'incuria e dalla sciatteria, nella quale viene messa in discussione la dignità dei diritti dei suoi cittadini; non si può più sottacere sdegno e rabbia, nello scorgere i loro sentimenti, ormai assuefatti a una situazione che definire invivibile sarebbe un eufemismo.  I reggini non meritano questo affronto. Risultano calpestati i luoghi quotidiani in cui è possibile "sentirsi a casa". La città non è soltanto il luogo in cui si è, ma anche quello in cui si esercita il diritto di cittadinanza.

Abitiamo e sopportiamo, i disagi nella nostra città, adeguandoci nostro malgrado, a standard che mirano al mantenimento dello status attuale e che molte volte fagocitano verso il basso, quasi verso l’insopportabile.

Ci si angoscia nel vedere la nostra città in questo stato, perché le apparteniamo, ma allo stesso tempo dobbiamo agire per dare input propositivi per il prossimo futuro. Ecco, dobbiamo avere contezza e perseguire assieme a tutte le forze positive della società civile, il nostro obiettivo comune caratterizzato dalle specificità che ognuno di noi pro-tempore rappresenta, per costruire nei prossimi cinque anni la nostra città, la città che vogliamo e la città che siamo!".

E' quanto scrive in una nota la Cisl di Reggio Calabria.

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Sanità vibonese, Cgil Cisl e Uil: "Occorre lavorare per dare risposte concrete e tangibili ai cittadini"

Riceviamo e pubblichiamo

"Fronteggiare l’emergenza socio-sanitaria esistente e favorire anche nel territorio vibonese la garanzia di accesso in tempi certi ai servizi e prestazioni di qualità stabiliti nei Lea e favorire l’integrazione dell’attività ospedaliera con l’attività territoriale: è questo quanto abbiamo ribadito questa mattina nell’incontro che si è svolto prima con il Comitato di rappresentanza della Conferenza dei sindaci, presieduto dal sindaco di Serra San Bruno, Luigi Tassone, e subito dopo con il direttore generale dell’Asp, Angela Caligiuri. In entrambe le sedute, come Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle categorie della sanità e dei pensionati, abbiamo avuto modo di verificare la disponibilità al dialogo ed al confronto sia da parte dei sindaci, sia da parte del dg dell’Asp Angela Caligiuri, ed abbiamo ribadito con forza e determinazione il nostro dichiarato impegno nel rimuovere tutte le criticità esistenti nella sanità vibonese, chiedendo altrettanto impegno nel rivendicare e lavorare uniti per il diritto alla sanità pubblica ed universale anche nel nostro territorio. La sfida che abbiamo lanciato, dunque, sta proprio in questo: ognuno secondo il proprio ruolo e le proprie responsabilità, deve agire per difendere i diritti non negoziabili dei cittadini. La situazione socio-sanitaria del Vibonese, del resto, come abbiamo già avuto modo di denunciare, non lascia spazi a immobilismo e inerzia, particolarmente ora che si paventa finanche un provvedimento di chiusura degli ospedali e la sospensione delle attività, con tutto ciò che di negativo ne deriverebbe per i cittadini, che verrebbero gettati in un nuovo baratro senza possibilità di risalita. Un aspetto, questo, che ci preoccupa moltissimo, insieme alle tante altre problematicità esistenti che ci sono state elencate nel corso dell’interlocuzione con il Dg Caligiuri, dalla quale, di contro, ci saremmo aspettati risposte più consistenti sul piano delle azioni messe in campo per superare tutte le difficoltà che oggi si segnalano come i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria, la prevenzione, la rete ospedaliera e la questione della mobilità passiva e degli organici insufficienti. Come Cgil, Cisl Uil, non siamo minimamente disposti a rimanere a guardare, difronte all’ennesima sventura pronta a colpire questa provincia. Consideriamo, dunque, partito da oggi un nuovo percorso, da cui prende corpo l’idea e la volontà - e dal quale non si potrà assolutamente tornare in dietro – di lavorare sulle proposte rilanciate unitariamente dai nostri sindacati, per superare in tempi brevi e certi la situazione drammatica che sta vivendo il sistema socio-sanitario. Per tanto, ci aspettiamo anche che il sindaco Luigi Tassone tenga fede alla sua promessa, e convochi ad horas la Conferenza dei sindaci, aperta alla partecipazione dei sindacati, per meglio definire la strategia comune di azione.  Dal canto nostro, provvederemo anche noi a convocare a stretto giro di posta un attivo unitario dei quadri e delegati, proprio a Vibo Valentia, per valutare anche le decisioni che assumerà il Consiglio dei Ministri in merito al famoso “decreto Calabria” e per renderci ancora più operativi sia nelle nostre azioni che nei nostri obiettivi: salvaguardare il territorio e dare risposte concrete e tangibili ai cittadini ed ai lavoratori".

R. Mammoliti Cgil - F. Mingrone Cisl- P. Barbalaco Uil

Sanità vibonese: le proposte unitarie di Cgil, Cisl e Uil

Riceviamo e pubblichiamo

" Con l’obiettivo dichiarato di rimuovere le criticità esistenti nella Sanità, in modo da garantire l’accesso in tempi certi ai servizi e prestazioni di qualità, stabiliti nei LEA favorendo lo sviluppo delle reti socio-sanitarie territoriali che dovrà prevedere un’effettiva integrazione dell’attività ospedaliera con l’attività territoriale, questo pomeriggio, le tre sigle sindacali confederali di Cgil, Cisl e Uil, unitamente alle tre categorie di competenza, si sono riunite per affrontare tale situazione e decidere il da farsi, e soprattutto elaborare una serie di proposte praticabili. La nostra espressa volontà è quella di riportare al centro dell’attenzione la situazione della sanità sostenendo che il diritto alla salute e alle cure deve essere garantito, su livelli adeguati, in ogni territorio. Siamo ben consci, come sindacati che i problemi sono tanti e soprattutto urgenti, e che riguardano particolarmente i tempi di attesa, i Pronto soccorso e la rete dell’emergenza-urgenza. Ma non solo: ci sono anche i servizi territoriali e l’integrazione socio-sanitaria e la prevenzione. E poi, ancora la rete ospedaliera e la questione della mobilità passiva e degli organici insufficienti. Servono dunque risposte adeguate. La situazione socio-sanitaria del Vibonese non lascia spazi a immobilismo e inerzia da parte di chi possiede le responsabilità di governo, ruoli istituzionali e competenze. Come Cgil, Cisl Uil, dunque, unitamente alle categorie della sanità e dei pensionati, metteremo in campo delle azioni mirate per evitare che la situazione precipiti ad un livello di non ritorno, con gravissime conseguenze sugli operatori e sui cittadini Vibonesi. Partendo dalla richiesta di un incontro al Commissario dell’Asp di Vibo e sollecitando l’immediata convocazione della Conferenza dei Sindaci. Il tutto sarà puntualmente monitorato in piena sintonia con i livelli regionali di categoria e Confederali, al fine di concentrare una forte azione rivendicativa unitaria, al fine di poter ottenere risultati concreti in termini di miglioramento della qualità dei servizi, di un piano straordinario di assunzioni e di una effettiva integrazione tra ospedali e medicina del territorio. Nel corso della riunione, poi, si è convenuto inoltre di attivare una verifica, con gli organi competenti, sullo stato di avanzamento dei lavori per favorire la costruzione del nuovo ospedale in tempi accettabili. E nel frattempo che ciò avvenga, trovare e utilizzare tutte le risorse disponibili, nonché avviare tutti gli interventi straordinari per rendere agibili strutture e presidi esistenti. Come sindacati, non esiteremo a mettere in campo tutte le azioni ed eventuali mobilitazioni necessarie per rilanciare quello che, a nostro avviso, deve costituire ed essere definito come un nuovo Patto per la Salute".

CGIL-CISL-UIL R. Mammoliti-F. Mingrone-P. Barbalaco

Reggio Calabria, Cisl:"Il commissariamento dell'Asp sia uno strumento di riordino per la sanità”

"Alla luce del commissariamento dell’Azienda sanitaria provinciale e, al netto di valutazioni affrettate che non fanno bene alla discussione accesa in città da diversi giorni, c’è da evidenziare un fatto gravissimo che per l’ennesima volta, lascia una chiazza indelebile sull’onorabilità di una città che rischia di rimanere ostaggio di logiche delinquenziali delle quali, stato e magistratura, hanno il dovere di estirpare. Ma accanto al lavoro - dei commissari - di affrancamento da questa incrostazione, occorre un forte intervento della magistratura affinché una vola per tutte possa accertare responsabilità e fallimenti di un sistema, evidentemente per anni, non in grado di garantire servizi sanitari adeguati ai bisogni dei cittadini. Accanto ad un’operazione ‘verità’, indispensabile ed opportuna, occorre però dar seguito ad un’azione mirata al riordino del sistema, senza incepparlo o renderlo più farraginoso rispetta ad un regime di ordinaria amministrazione, perché il tutto diventerebbe paradossale. Perché se è vero che il provvedimento del commissariamento da parte del governo è atto ad arginare o arrestare un meccanismo preda di prepotenti e di triviali gruppi di potere che ne impediscono il pieno e regolare sviluppo dell’attività dell’azienda provinciale, è altrettanto vero che adesso la sanità reggina attraverso un percorso ‘controllato’ può rendersi operativa ed efficace con tutte le alte professionalità presenti, rispetto a quelli che sono i bisogni primari dei pazienti/utenti. Su questi presupposti accogliamo positivamente ogni intervento mirato a bonificare il malaffare che pervade l’apparato pubblico, condizionandone il suo servizio, ma siamo altrettanto convinti che una procedura di commissariamento non deve risultare esclusivamente uno strumento ‘punitivo’, ma deve rappresentare un dispositivo di rilancio e di assestamento. Serve uno scatto d’orgoglio ed un rinnovato impegno civile che deve riguardare tutte le parti sociali e soprattutto la comunità, ognuno per la propria parte, per salvare l’identità della nostra città e salvaguardare le prerogative di efficienza e di qualità di un comparto che vive da decenni una situazione di disordine e disorganizzazione, per garantire ai cittadini il sacrosanto diritto alla salute e l’accesso alle cure”.

È quanto scrivono in una nota: Rosi Perrone, Segretario generale Ust Cisl Rc; Vincenzo Sera, Segretario generale Cisl Fp Rc e Lillo Romeo, Segretario generale Cisl medici 

Contratto integrativo per oltre 400 lavoratori Arsac

“Oltre 400 dipendenti dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura in Calabria (Arsac) da oggi avranno maggiori tutele. È frutto di quanto contenuto nel contratto integrativo aziendale siglato nella sede regionale di Cosenza tra i vertici dell’Arsac e le tre sigle sindacali”.

A renderlo noto le segretarie regionali generali della Fai Cisl Calabria, della Flai Cgil Calabria, e della Uila Uil Calabria.

“È il primo contratto integrativo aziendale – spiegano le tre sigle sindacali - frutto di un lungo lavoro di confronto tra le organizzazione sindacali di categoria e la dirigenza dell'Arsac. Ed arriva dopo la condivisione di un accordo su produttività e welfare aziendale siglato nello scorso mese di luglio”. La firma del contratto integrativo aziendale, per Fai Cisl Calabria, Flai Cgil Calabria e Uila Uil Calabria, “rappresenta un importante risultato perché finalmente garantirà una maggiore uniformità di trattamento tra i lavoratori con contratti di natura privatistica differente”. All’interno dell’Arsac, infatti, le posizioni del personale dipendente sono regolate da vari contratti collettivi che vanno dal contratto collettivo di categoria per gli operai agricoli e florovivaisti  quello per i quadri  e gli impiegati agricoli passando per quello  per  lavoratori da aziende cooperative di trasformazione di prodotti agricoli e  zootecnici e lavorazione prodotti alimentari. Da qui la necessità di intervenire. Ma non solo. “Grazie al contratto integrativo aziendale – evidenziano – sono stati centrati molti importanti risultati”. Ad esempio ai lavoratori e lavoratrici, in caso di malattia o infortunio continua di durata non inferiore a 10 giorni, l’Arsac corrisponderà il pagamento del 50% della retribuzione per i primi tre giorni, da erogare nella mensilità di competenza.
Così come nel caso di applicazione della cassa integrazione Cisoa, agli operai che beneficeranno di tale trattamento, l’Arsac erogherà la differenza tra quanto erogato dall’Inps e quanto necessario per raggiungere il 100% della retribuzione lorda.
Inoltre sono contenuti riferimenti normativi che riguardano fondi sanitari previsti dalla contrattazione nazionale e enti bilaterali territoriali come anche per quanto attengono i premi di risultato. A questo proposito il contratto integrativo prevede l’introduzione di premi di risultato valido per il triennio 2018-2020 per migliorare il clima lavorativo, il benessere dei lavoratori e le performance dell’Azienda regionale nel raggiungimento degli obiettivi istituzionali con un plafond di 200mila euro annui. Previsti, nel contratto integrativo, anche nuovi e ulteriori permessi straordinari per motivi di salute e per conciliare tempo tra famiglia e lavoro. Infine previste anche nuove norme sui diritti sindacali, formazione, flessibilità, e riqualificazione.
“Questo contratto – sottolineano le tre sigle sindacali – permetterà di rafforzare il ruolo istituzionale dell’Arsac nel comparto primario calabrese e rappresenta un esempio virtuoso di concertazione”. Il tessuto agricolo calabrese, ricordano, è ancora caratterizzato da un’accentuata polverizzazione: 137.790 aziende agricole, con una dimensione Sau media di 4 Ha, pari alla metà di quella nazionale.  “Siamo convinti che in tale contesto – concludono -  l’Azienda regionale deve ritagliarsi il proprio ruolo, orientandosi prioritariamente verso l’Assistenza tecnica e il trasferimento di processi produttivi ed organizzativi innovativi e favorire l’aggregazione; in parallelo, dovrà provvedere, per norma regionale, alla messa in liquidazione del vasto patrimonio dell’ex Arssa”.

 

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Lsu-lpu calabresi, Cgil-Cisl-Uil: "Il governo non mantiene gli impegni e non presenta l’emendamento in commissione bilancio del Senato

Riceviamo e pubblichiamo

"Nonostante gli impegni del Governo, attraverso i Ministri Barbara Lezzi e le rassicurazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, assunti dopo la mobilitazione indetta da Cgil Cisl Uil Calabria della scorsa settimana a Lamezia, a tutt’oggi, la maggioranza e il Governo, non hanno presentato l’emendamento in favore dei 4500 lavoratori Lsu Lpu della Calabria. Un fatto grave, che rischia di lasciare a casa 4500 famiglie.
Al momento risulta presentato il solo emendamento delle minoranze.
Non si può continuare ad assistere ad impegni attraverso i social, chat segrete e messaggini, nel costante disprezzo degli organi istituzionali e delle forze sociali, dicendo bugie ai lavoratori.
Questo Governo alimenta tensioni e soffia sul disagio sociale di migliaia di famiglie.
Da oggi con la manifestazione di Amendolara è ripresa la mobilitazione in tutta la Calabria, e proseguirà lunedì mattina alle 9,30 a Cosenza e Villa San Giovanni, e nei prossimi giorni, fino a soluzione della vertenza.
Chiediamo a tutte le forze politiche, ai sindaci, alla società civile calabrese di sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori, la Calabria non può permettersi di perdere 4500 posti di lavoro e il reddito per altrettante famiglie. Sarebbe una catastrofe sociale. Ai parlamentari calabresi di 5stelle e lega chiediamo un sussulto di responsabilità, etica e dignità, per evitare di essere complici di questa catastrofe che li regalerebbe a semplici comparse di una stagione politica da dimenticare".

I Segretari generali: Angelo Sposato (Cgil) - Tonino Russo (Cisl) Santo Biondo (Uil)

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La First Cisl-Gruppo Bnl esprime vicinanza ai lavoratori in ansia per il loro futuro

Si è svolta nei giorni scorsi presso la “Casa delle Culture” della Provincia di Catanzaro un’assemblea dei lavoratori del Gruppo Bnl di Catanzaro e Provincia. L’iniziativa fortemente voluta dalle unità sindacali Bnl di base, nelle persone di Luigi Trapasso Rsa e Gioia Marco Sct, ha visto il coinvolgimento di tutto lo “stato Maggiore” First Cisl Calabria. Al tavolo il Segretario Regionale Giovanni Gattuso, il segretario aggiunto Tommaso Perri, il segretario comprensoriale Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia Emilio Verrengia ed i Segretari Nazionali First Bnl Pierluigi Falasca e Luigi Trapasso. 

I lavori hanno dato inizialmente uno spaccato su come procedono le attività nel settore, principalmente in tema di rinnovo contrattuale, Npl, Manifesto Adesso Banca. I relatori Verrengia, Gattuso e Perri, hanno con i loro interventi stimolato curiosità, fugato dubbi e rassicurato la platea su temi caldi come quelli appena citati. Il messaggio che si è voluto mandare è che i colleghi non sono soli, il sindacato li segue da vicino, principalmente con le persone e la presenza dei massimi vertici calabresi lo dimostra, ma anche con tutti i servizi che mette a disposizione dei colleghi come polizze assicurative, convenzioni e assistenza legale. 

Poi si è entrati nel vivo della situazione Bnl e Pierluigi Falasca, lanciando una provocazione alla platea, ha chiesto come si vedono i lavoratori domani in un mondo bancario in rapida evoluzione. La platea dei lavoratori ha esternato, in una serie di interventi molto partecipati, tutte le preoccupazioni, ansie e speranze per il futuro.  Non a caso le principali tematiche toccate sono state le pressioni commerciali, il raggiungimento dei budget, l’accompagnamento alla pensione e il futuro lavorativo. Tutti argomenti che la First sta affrontando e portando avanti con decisione, come nel protocollo sulle pressioni commerciali, nella questione Npl, o negli importanti traguardi raggiunti sugli sgravi fiscali per l’accompagnamento agli esodi. 

Dunque la First, che con volontà di superare qualsivoglia ostacolo logistico e organizzativo, serra le fila tra le strutture di ogni ordine e grado, si avvicina sempre di più a tutti i lavoratori, e da questi riparte. Per i segretari regionali Gattuso e Perri, è un’iniziativa questa di Bnl da ripetere in tutte le banche del territorio, perché i colleghi hanno la necessità di parlare e di capire che non sono soli. Bisogna dare a tutti l’opportunità di comprendere come funzione il Sindacato, di comprendere cosa stia facendo per il settore e di comprendere a fondo cosa può fare in ogni fase della vita di un lavoratore. 

Il Segretario comprensoriale First Emilio Verrengia ha colto l’iniziativa per rilanciare la richiesta della creazione di un coordinamento regionale permanente sul settore del credto che veda il coinvolgimento oltre che dalla Confederazione Cisl, la Regione Calabria , le Prefetture, la Guardia di Finanza, le Associazioni di Categoria ed il Sindacato di Polizia Siulp. Con l’occasione Verrengia ha voluto porgere un saluto ed un augurio di buon lavoro e di rinnovata collaborazione al nuovo segretario Gianfranco Morabito ed a tutti i componenti del direttivo provinciale Siulp eletti nei giorni scorsi . 

In conclusione, un breve evento conviviale ha permesso di lasciare da parte preoccupazioni e ansie per dar posto a sorrisi e serenità. Sono stati raccolti apprezzamenti anche da “simpatizzanti” e curiosi non ancora iscritti e cosa più importante alcuni colleghi hanno chiesto di potersi avvicinare alla vita sindacale, per conoscere meglio questo mondo. La segreteria provinciale, nelle persone di Verrengia e Gioia, si farà parte diligente per creare gli adeguati “spazi” così da accogliere i nuovi colleghi, i quali saranno ospiti, già al prossimo direttivo di fine mese. 

La First è il primo sindacato di tutti ed è per tutti. Come ha sottolineato Falasca facendo un’illustre citazione, viviamo in una “banca liquida” e dobbiamo accettare e affrontare il cambiamento per vivere “bene” un inevitabile trasformazione. Con la profonda convinzione e consapevolezza però, che in un mondo liquido che corre veloce, la First non lascerà mai indietro nessuno. 

 

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