Lavoro, opportunità per infermieri e medici in Germania

Possibilità di lavoro in Germania per medici e infermieri italiani. Reclutamento mediato tramite agenzia, stipendio, alloggio e corso di tedesco tra i vantaggiosi benefit d'inserimento previsti.

“Nurse for Germany”, con sede a Oberhausen, vanta una lunga esperienza in questo settore, con un percorso di assistenza totale. Da qualche anno sta promuovendo positivamente, anche in Calabria, questa opportunità occupazionale all'estero. Incontri conoscitivi si sono svolti, nelle scorse settimane, nel Catanzarese, a Chiaravalle Centrale e a Soverato.

“L'ostacolo della lingua - hanno spiegato nel corso dei colloqui Grazia Sanzo e Klaus Dotzauer di “Nurse for Germany” - viene superato agevolmente con i corsi dedicati, strutturati sulle specifiche esigenze della professione. Per i neo assunti, cifre adeguate alla qualità della vita e all'importanza dei compiti quotidiani da assolvere in ospedale: già all'inizio, per un neo laureato si parte da circa tremila euro lordi”.
L'integrazione con il contesto sociale e culturale, infine, non è un problema, data la presenza di altri italiani già al lavoro nelle strutture sanitarie della zona e, soprattutto, grazie alla costante assistenza di “Nurse for Germany” anche nelle necessità personali.

Occhiuto commissario sanità: la soddisfazione degli infermieri di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia

«Salutiamo con soddisfazione la decisione con cui il Consiglio dei Ministri ha nominato il neo governatore della Regione, Roberto Occhiuto, commissario della sanità calabrese».

Lo affermano i presidenti dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Catanzaro, Giovanna Cavaliere; di Crotone, Giuseppe Diano; Vibo Valentia,  Stefano Moscato.

«Dopo oltre dieci anni di commissariamento affidato ad “estranei”– aggiungono i tre presidenti  -  che hanno provocato ulteriori danni alla già barcollante sanità regionale, finalmente la gestione del comparto torna in mani alla politica regionale.

La decisione, anche da noi ampiamente auspicata, fa ben sperare.

Per la Calabria si tratta un  “nuovo inizio sanitario” destinato a sancire in via definitiva, anche dopo la nomina della Giunta resa nota ieri sera, il fallimento dell’epopea commissariale in favore di una logica che tenga, finalmente, conto delle reali esigenze delle popolazioni e dei territori».

Cavaliere, Diano e Moscato, inoltre, si dicono convinti che «il desiderio del governatore Occhiuto di imprimere un cambio di passo alla Calabria, accompagnato dalla sua esperienza politico – istituzionale, maturata nelle diverse postazione fino ad ora occupate, favoriranno il percorso di crescita del settore e la valorizzazione di tutte le sue risorse, umane e strutturali».

Cambio di passo, ma anche volontà di sinergia e lavoro di squadra.

Le Opi di Catanzaro, Crotone e Vibo, nel formulare al governatore e neo commissario della Sanità Roberto Occhiuto «convinte felicitazioni per il conseguimento dei brillanti risultati che riuscirà ad ottenere in favore della Calabria tutta»  si dicono sin d’ora disponibili «alla più ampia e proficua collaborazione istituzionale nell’ambito di un processo che, coinvolgendo tutti gli attori aventi a cuore le sorti della regione, anteponga in primari interessi dei cittadini».

E gli infermieri sono pronti a fare la loro parte.

«Siamo sicuri – concludono Cavaliere, Diano e Moscato -  di non rimanere delusi. Non c’è tempo da perdere.

Rimbocchiamoci le maniche, recuperiamo il tempo perduto con il commissariamento e, tutti insieme, rilanciamo la nostra Sanità».

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Vaccino Covid, Opi Catanzaro: “Investendo sugli infermieri il cambio di passo è garantito”

«Investendo sugli infermieri il cambio di passo sulla campagna vaccinale è garantito».

E' quanto affermano in una nota, il presidente Giovanna Cavaliere e il Direttivo dell’Opi Catanzaro (Ordine delle professioni infermieristiche) in merito all’idea della Federazione nazionale degli infermieri (Fnopi) sull’impatto positivo che potrebbe avere sulle vaccinazioni anti – Covid 19 il ricorso ai professionisti sanitari.

Opi Catanzaro rimarca i vantaggi che ne potrebbe derivare.

Innanzitutto ci sarebbe un abbattimento dei tempi. «Da un mese e mezzo a tre mesi per vaccinare il 75% della popolazione» sottolineano dall’Opi Catanzaro.

Che evidenzia pure le ripercussioni sulla spesa. «In base ai tempi scelti tra 150 e 400 milioni in tutto» è stato calcolato.

Certo, serviranno delle “azioni necessarie”. «Come suggerisce Fnopi, che  rappresenta  i 454 mila infermieri presenti in Italia - continua Opi Catanzaro – occorre allentare il vincolo dell’esclusività attuale per gli infermieri dipendenti e immettere quindi, secondo modelli già disegnati, anche sul territorio e - o a domicilio quasi 90mila (se non di più) vaccinatori che oggi possono operare solo negli ospedali.

Il vincolo dell’esclusività oggi costringe gli infermieri dipendenti (quelli visti ai letti dei malati nelle terapie intensive e primi vaccinatori e vaccinati negli ospedali per rendere questi Covid-free) a operare solo nella struttura da cui dipendono, mentre un allentamento della norma gli consentirebbe di operare anche sul territorio e a domicilio e, un domani, di assistere sul territorio chi ne ha bisogno.

E basterebbero per ottenere il risultato due ore di lavoro in più per ogni infermiere, compensato o in base a scelte regionali o con 500 euro al mese in più (per tre mesi) o ancora con una cifra di circa 10 euro a vaccinazione, pari a quella indicata come riferimento per altre categorie professionali».

Il risultato? «Entro l’estate - prevedono gli infermieri - si potrebbe raggiungere l’immunità di gruppo (o di gregge) necessaria per allentare vincoli e restrizioni».

La Fnopi ha articolato e sviluppato la proposta dal punto di vista tecnico e l’ha inviata alle istituzioni competenti che ora dovranno decidere (anche politicamente) il da farsi.

«É possibile – ricorda Opi Catanzaro  -  anche l’utilizzo degli infermieri libero-professionisti (oltre 30 mila disponibili), ma non con una premialità al ribasso come quella indicata nei bandi che hanno cercato finora, senza successo, vaccinatori».

Il modello eventualmente da tenere presente, secondo la Fnopi «è quello già usato dalla Protezione civile nella prima fase della pandemia per creare le task force di medici e infermieri inviati nelle regioni più colpite: una retribuzione uguale per tutti (medici e infermieri, appunto, che svolgerebbero la stessa funzione) e obiettivi chiari e veloci da raggiungere per uscire al più presto dalla pandemia».

La parola alla politica, quindi.

«La Federazione nazionale, ma anche noi – conclude Opi Catanzaro -  è come sempre disponibile, ma in tempi brevi vista l’emergenza, a disegnare il nuovo modello assieme alle istituzioni e anche in raccordo con le altre professioni».

Calabria: infermieri e ostetriche liberi professionisti esclusi dal vaccino Covid, gli ordini professionali insorgono

Chiarimenti sul piano straordinario di vaccinazione anti  Covid – 19 per il personale infermieristico.

Li chiedono la presidente Giovanna Cavaliere e il consiglio Direttivo dell’Opi Catanzaro; i presidenti di Opi Crotone  e Vibo Valentia, Giuseppe Diano e Stefano Moscato oltre alla Presidente dell’Ordine delle Ostetriche di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Concetta Ludovico.

I rappresentanti provinciali di infermieri e ostetriche hanno trasferito tutti i loro dubbi nella missiva congiunta indirizzata al Presidente facente funzioni della Regione Calabria,  Nino Spirlì; al Commissario della Sanità Guido Longo; al Soggetto Attuatore per l’Emergenza Covid, Antonio Belcastro e al Dirigente Generale del Dipartimento Salute, Francesco Bevere.

Per conoscenza, lo scritto è stato inviato anche al Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera  “Pugliese  - Ciaccio” di  Catanzaro Gianluca Raffaele e al Dirigente Medico della stessa Azienda, Francesco Talarico.

«Da un’attenta lettura del Piano – si legge nella comunicazione -  emessa dal soggetto attuatore della  Regione Calabria, si evince che del gruppo individuato come prioritario a cui offrire il vaccino in Fase 1, incredibilmente, non fa parte la categoria degli infermieri e delle ostetriche liberi professionisti nonché degli infermieri e ostetriche inoccupati regolarmente iscritti all’Albo e pensionati».

Gli scriventi sottolineano «la circostanza – è scritto ancora – che dell’Albo degli Infermieri della Provincia di Catanzaro (inserire anche Provincia Vibo e Crotone?)  fanno parte anche gli infermieri e le ostetriche liberi professionisti oltre agli infermieri e ostetriche inoccupati regolarmente iscritti all’Albo e pensionati che, al pari degli stessi infermieri e ostetriche di strutture ospedaliere pubbliche, private e private accreditate, hanno bisogno di essere inseriti al primo posto della Tabella 1, allegata al Dca, in quanto operanti sul territorio ed a stretto contatto con i pazienti che hanno necessità di cure domiciliari».

Queste le premesse a cui, netta e senza giri di parole, segue la richiesta alle autorità destinatarie del messaggio epistolare: «Chiediamo l’immediato inserimento della categoria degli infermieri e ostetriche liberi professionisti nonché degli infermieri e ostetriche inoccupati, regolarmente iscritti all’Albo e pensionati all’interno della Tabella 1 “Priorità dei gruppi a cui offrire il vaccino in Fase 1”, al fine di risolvere la evidente anomalia che ha creato una ingiustificata esclusione dei nostri colleghi dalla somministrazione del vaccino».

Emergenza Covid, l’appello di Sposato agli infermieri: “Non abbandoniamo i pazienti”

L’appello diretto ai colleghi arriva dal presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato.

“Non abbandoniamo i pazienti in questa fase. Capiamo le difficoltà di alcuni colleghi ed i problemi reali, riconducibili alla sfera salutare di altri, ma non possiamo tollerare che alcuni invece ricorrano ad altri mezzi per non lavorare. È una questione di dignità, di professionalità riconosciuta e di responsabilità”.

Sposato cita l’articolo 3 del codice deontologico: “Rispetto e non discriminazione. L’Infermiere – ricorda il rappresentante dell’intera categoria - si prende cura della persona assistita, nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale. Siamo professionisti e conosciamo, dal principio, i rischi cui possiamo incorrere”.

Da qui due appelli, distinti ma paralleli rivolti alle aziende ospedaliere ed ai privati.

“La sicurezza da adottare sempre e comunque. Ed il ricambio generazionale: l’età media supera i 54 anni ed è necessario assumere per far sì che chi ha dato tanto, in tutti questi anni, rifiati e dia il cambio”, spiega.

Poi una notizia importante: il cosiddetto cambio divisa.

“Ci è stato comunicato l’esito di una sentenza seguita dai nostri consulenti, che è già giurisprudenza. L’Opi mette a disposizione gratuitamente un ufficio legale, per far valere il proprio diritto per il tempo perso durante il cambio divisa. Migliaia e migliaia di infermieri potranno chiedere alle aziende la differenza retributiva mancante. Per noi l’ennesima vittoria e l’impegno mantenuto con iscritti, colleghi e l’intera categoria”.

Calabria, Sposato: “Mancano 5000 infermieri, subito le assunzioni”

Il presidente dell'Ordine degli infermieri di Cosenza, Fausto Sposato, chiede che si proceda, con urgenza, alle assunzioni di personale infermieristico e Oss presso le strutture ospedaliere di tutta la regione. 

"Da tempo ribadiamo che il fattore organizzativo sia propedeutico alla buona sanità. E da troppi mesi chiediamo che l'ospedale di Cosenza così come tutte le strutture si organizzino al meglio. Purtroppo non è accaduto ed oggi recriminiamo sul fatto che molti colleghi sono a casa, perché positivi al Covid e molto più esposti degli altri. Manca personale, mancano infermieri. Anche per questo motivo aggiungiamo che si deve accelerare perché i fondi ci sono. Sono stanziati ed assegnati. Mancano almeno 5000 infermieri in tutta la regione”.

Stesso refrain per lo snellimento delle procedure concorsuali. “Non si può più attendere ulteriormente", il monito di Fausto Sposato. “I concorsi sono fermi da mesi ed oggi è tempo di procedere”, afferma. “Gli operatori di supporto, gli infermieri e chiunque operi nel campo sanitario è in pieno affanno. Potenziamo gli organici, mettiamo in sicurezza chi è più esposto, programmiamo altri interventi strutturali. E non dimentichiamo il sussidio Covid annunciato ma mai realmente pagato”.

Sposato cita l’esempio dell’Usca di Cosenza: “Non può reggere una sola unità, penso sia evidente. Anche in questo caso manca personale ed occorre integrare quanto prima il sistema, oltre che i laboratori. Noi non siamo eroi, come siamo stati definiti nel primo lockdown, ma esigiamo atti concreti per lavorare in serenità e sicurezza. Limitando gli accessi inappropriati, insistendo sui Dpi e pretendendo celerità nelle scelte. Anche verso i cittadini ed i pazienti”.

Infine l’appello all’uso delle mascherine: “Sembra scontato ed invece possiamo testimoniare come l’utilizzo – spiega il presidente Opi – sia stato e continua ad essere fondamentale per bloccare la pandemia. Meglio una mascherina che una maschera d’ossigeno”.

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Coronavirus, Torano: la smentita di Sposato: “Nessun infermiere ha eseguito i tamponi errati. Si faccia chiarezza”

“Nessun infermiere ufficialmente ha eseguito i tamponi poi risultati errati nella casa di riposo Villa Torano. Basta con le bugie e con le false informazioni. Si faccia chiarezza, anzi. Pretendiamo che si dica chi ha eseguito quei tamponi, che metodologia applicata e di chi la responsabilità”.

Arriva dunque la smentita secca da parte del presidente dell’Ordine degli infermieri di Cosenza Fausto Sposato in merito alla triste vicenda accaduta a Torano castello.

Da ieri la task force dell’Asp di Cosenza sta rifacendo, daccapo, tutti i tamponi al personale sanitario ed ai pazienti per capire se il contagio dell’anziana abbia contaminato anche gli altri, come precedentemente annunciato. “Stiamo leggendo sui social e su diversi siti di informazione che l’errore sia stato di un infermiere all’interno della casa di riposo nel giorno di Pasquetta. Niente di più falso”, replica Sposato.

“Non solo tutto ciò, ripeto, non è vero ma l’Opi vuole ringraziare chi, da tre giorni, è chiuso in quella struttura per continuare, senza soste, a svolgere il lavoro di sempre. Con dignità e professionalità. A quegli infermieri va la nostra piena solidarietà”, il messaggio del presidente.

Poi, l’annuncio: “Tra qualche ora provvederemo, come già fatto nei giorni scorsi, a far arrivare anche a Torano altri Dpi, dispositivi di protezione come le mascherine di plexiglas a tutti gli operatori. Per una corretta e giusta applicazione ma non si giochi sulla pelle degli operatori sanitari già messi sotto “accusa” dalla pandemia e dagli straordinari impegni lavorativi di questi giorni”.

Vibo: infermieri e personale dell’unità “Obi Covid” dello “Jazzolino” ringraziano cittadini

Il personale infermieristico e di supporto, dell’Unità operativa Obi Covid, del presidio ospedaliero “Jazzolino” di Vibo Valentia, che da qualche settimana si trova in prima linea ad affrontare l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, sente il dovere di segnalare la vicinanza che la gente del Vibonese, spontaneamente, sta dimostrando.

"A tal proposito - si legge in una nota - desideriamo esprimere un ringraziamento per la grande generosità e lo spirito di solidarietà che concretamente ci è stato dimostrato con invio di presidi ed attrezzature sanitarie, fondamentali per la nostra sicurezza e per la qualità dell’assistenza ai nostri pazienti.

È nostra volontà, pertanto, ringraziare tutti.

Abbiamo ricevuto delle mascherine, prodotte artigianalmente, che stiamo distribuendo alla popolazione, sicuramente utili perché permetteranno di ridurre il rischio di contagio, ringraziamo le ditte “Domy Tessile di San Calogero” e “Sharon cuscini di Mileto”.

Un ringraziamento è rivolto a Giuseppe, un giovane vibonese, che insieme alla comunità pizzonese con le sue lanterne, ha donato centinaia di divise monouso.

Altre divise monouso ci sono state donate dal “Centroagriedil di Limbadi”, e tanti singoli cittadini ci hanno donato visiere ed occhiali protettivi.

Anche il conduttore televisivo Marco Renzi, venuto a conoscenza delle difficoltà che avevamo a comunicare tra di noi (tra ambiente sporco e pulito), ci ha consegnato personalmente degli utilissimi walkie talkie.

Un contributo importantissimo, è giunto dalla parrocchia San Filippo D’Agira e dal Comitato Festa di Favelloni che hanno donato due monitor necessari per il controllo dei parametri vitali.

Un riconoscimento particolare va alla giovanissima Ilenia Iannello, che venuta a conoscenza della necessità di dispositivi di protezione e di altro materiale sanitario, necessari per affrontare questa terribile malattia, ha avviato una raccolta fondi e senza risparmiarsi sta sacrificando, uno dei periodi più belli della sua vita, per dare risposte immediate alle richieste dei vari reparti.

La lista delle cose ricevute è lunghissima, un monitor per controllo parametri vitali, mascherine chirurgiche, calzari monouso, camici monouso, guanti monouso, 3 pulsossimetri da dito, 1 scaldabiberon, 3 termometri, 3 coppie sponde protettive per letto, occhiali e visiere protettivi e tanto altro.

Ancora una volta - conclude la nota - grazie per il contributo che avete voluto dare, questo ci fa sentire che siete vicino a noi".

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