Al Marca di Catanzaro, il Teatro di Calabria celebra Luigi Pirandello

Il 2017 è l'anno in cui ricorre il 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello. A chiusura della stagione artistica annuale, Il Teatro di Calabria celebrerà l'artista con un appuntamento imperdibile al Marca, Museo delle arti di Catanzaro, in programmaa per domenica 10 dicembre, alle ore 18,30.

Non solo semplice scrittore, ma vero e proprio inventore di linguaggi, filosofie letterarie, nuovi registri teatrali al punto da essere considerato il pioniere del teatro contemporaneo.

Giorgio Albertazzi, riferendosi a Pirandello, ha dichiarato: "è un genio teatrale che sposa filosofia con l'etica e col teatro diretto, la finzione e la realtà, l'invenzione della doppia identità. Ha  personalizzato il teatro fino a farlo diventare "teatro nel teatro". Ed è attuale come lo è Shakespeare".

Sarà Luigi La Rosa a guidare il pubblico all'interno del poderoso universo pirandelliano, fatto di sorrisi amari, realismo, sogni strazianti e pura semplicità di sentimento. Un viaggio tra umorismo, innovazione, tradizioni e scoperta della contemporaneità.

A dare voce e volto ai personaggi delle opere narrative e teatrali più celebri del grande autore siciliano, saranno gli attori della compagnia del Teatro di Calabria che con il loro impegno costante e amore per la cultura sono dimostrazione vivace e creativa di come si possano promuovere iniziative di alto valore artistico, umano e sociale, anche con carenze di fondi. Un percorso, quello del Teatro di Calabria, che negli anni ha trovato consenso unanime e crescente, dato dall'entusiasmo e dalla partecipazione con cui il pubblico segue tutti gli appuntamenti stagionali.

L'evento si inserisce nel ricco cartellone di "Poiesis, Progetti d'Arte" una serie di incontri dedicati al teatro, all'arte, alla letteratura e alla musica a cura del Teatro di Calabria, con il patrocinio della Fondazione Rocco Guglielmo e della Provincia di Catanzaro.


 

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Francesco Guerrieri, il calabrese che fondò il "Gruppo 63"

Francesco Guerrieri, protagonista fin dai primissimi anni Sessanta delle ricerche gestaltiche, programmate e strutturaliste, è scomparso due giorni fa a Soverato (Catanzaro), assistito dall’amata nipote Concetta, dopo una breve ma devastante malattia. Signore d’altri tempi nei modi e per educazione, uomo coltissimo e sensibile, fino all’ultimo ha pensato ai suoi tanti progetti in cantiere, fra cui la mostra antologica in programma l’anno prossimo al MARCA di Catanzaro. Nato a Borgia (CZ) nel 1931, ha vissuto dal 1939 a Roma. Dopo un ciclo, iniziato nel 1958, di opere informali polimateriche ha realizzato le sue prime opere di ricerca gestaltica sul finire del 1962 e ha fondato il Gruppo 63 con Di Luciano, Drei e Pizzo. Nel settembre 1963 ha formato con Lia Drei lo Sperimentale p. che ha operato fino ai primi anni ‘70 in una posizione d’avanguardia nell’ambito dell’Arte Programmata e dello strutturalismo. Nel corso degli anni ’70 ha realizzato il ciclo Il quadro luce poi culminato nella grande operaambiente Immarginazione al Palazzo delle Esposizioni di Roma (1978). Da questa esperienza è derivato alla fine del 1979 il ciclo “Interno d’Artista” che, dopo le realizzazioni di Metapittura, condurrà ai percorsi più recenti, sempre in “direzione Infinito” come ben evidenziato nel 2014 dalla mostra personale al Valmore Studio d’Arte di Vicenza curata da Gabriele Simongini. A partire dagli anni ’60-’70 fra le principali testimonianze critiche sul suo lavoro si segnalano quelle, tra gli altri, di Argan, Bonito Oliva, Celant, Menna. Sue opere sono nelle collezioni della GNAM - Galleria Nazionale d’Arte Moderna, del MACRO e della Quadriennale d’Arte a Roma; nella Collezione VAF/Stiftung presso il MART di Rovereto e Trento, nel MADI Museum di Dallas (U.S.A.), e in quaranta altri Musei in Italia e all’estero. Tra le grandi mostre più recenti cui ha partecipato, oltre l’ampia sua retrospettiva nel 2012 al MACA - Museo Arte Contemporanea di Acri, ricordiamo Percorsi riscoperti dell’arte italiana 1947-2010 nella Collezione VAF/Stiftung al MART di Rovereto nel 2011; Arte Cinetica e Programmata alla GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 2012; Arte Programmata y Cinetica Italiana al MACBA Museo de Arte Contemporàneo de Buenos Aires e al MACLA de La Plata (Argentina) nel 2013 e nel 2014. Nel 2005 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Taverna, patria del grande pittore Mattia Preti. Non si può comprendere pienamente e profondamente la ricerca di Guerrieri senza pensare a quella della sua amatissima compagna di vita e d’arte Lia Drei (alla quale, tra l’altro, si deve probabilmente l’impulso primario per il forte interesse di entrambi verso la multiforme bellezza della natura) e viceversa fino ad immaginare un solo universo creativo ed umano in cui le differenti personalità di Lia e Francesco hanno portato in termini qualitativi ad una “somma” che supera le singole “parti”.

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Catanzaro. Provincia-Fondazione Guglielmo, Rocco Guglielmo coordinatore tecnico scientifico e responsabile della programmazione artistica del Marca

Firmato il protocollo d’intesa tra l’amministrazione provinciale e la Fondazione Rocco Guglielmo, che da qualche giorno è il coordinatore tecnico scientifico e responsabile della programmazione artistica del Marca. Il presidente della Fondazione Guglielmo ha messo a disposizione il proprio patrimonio di relazioni e di esperienza nel campo dell’Arte Contemporanea, senza onere alcuno per l’Ente. Ad illustrare i particolari dell’intesa definita nei giorni scorsi, questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo di Vetro, il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, il notaio Rocco Guglielmo, il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Nicola Ventura, il direttore amministrativo del Marca e dirigente provinciale, Anna Perani. Presenti anche il consigliere provinciale delegato alle Politiche giovanili, Marco Polimeni e Giorgio Bonomi, curatore della mostra di Raimondo Galeano, inaugurata al Marca sabato 18 aprile. “Il protocollo d’intesa con la Fondazione Guglielmo e l’affidamento dell’incarico di coordinatore scientifico e direttore artistico al suo presidente, Rocco Guglielmo – afferma il presidente Bruno – risponde prima di tutto all’esigenza di garantire la prosecuzione del percorso culturale avviato con successo negli anni. La Provincia di Catanzaro è  consapevole dell’importanza del mantenimento del percorso culturale sin qui condotto. L’intesa tra la Provincia di Catanzaro e la Fondazione Rocco Guglielmo è finalizzata ad operare in sinergia perché sia assicurata continuità alla programmazione culturale del Museo Marca ed apporto tecnico scientifico con espressa pattuizione che detti impegni non dovranno comportare alcun onere per l’Ente. Ma – dice ancora il presidente Bruno – non solo con l’affidamento dell’incarico di direttore artistico e coordinatore del comitato scientifico del Museo ci affidiamo ad una personalità prestigiosa e autorevole come il notaio Guglielmo, quanto trattandosi un incarico non oneroso attuiamo un ulteriore contenimento della spesa, in linea alla politica di spending review adottata dal nostro insediamento. Il presidente della Fondazione Guglielmo ha il compito di mantenere alta l’attenzione sul Marca e il suo percorso culturale proiettando ancora in avanti il livello qualitativo e i successi nel campo culturale già ottenuti dal nostro museo di arte contemporanea”. 

“Nonostante le ristrettezze economiche e l’incertezza normativa ci impedisca di guardare al futuro con serenità, visto che non sappiamo se la cultura potrà essere tra le deleghe residuali dell’Area Vasta – ha detto ancora il presidente della Provincia – il nostro impegno è quello di mantenere e valorizzare il nostro sistema museale che ricomprende il Marca, il Musmi e anche il Museo numismatico, che in questo periodo è interessato da progetto di strutturazione e innovazione rispetto alla qualità dell’offerta che quel complesso museale vuole dare alla città. Sistema in cui si inserisce a giusta ragione anche il Parco della Biodiversità a cui guardiamo con particolare attenzione. In una fase in cui nelle altre Province d’Italia si lavora per assicurare il pagamento degli stipendi, il nostro Ente non solo garantisce tranquillità ai dipendenti ma tra tanti sforzi mantiene alto il livello della qualità dei servizi. Anche grazie all’impegno quotidiano di decide di mettersi a disposizione gratuitamente”. A ringraziare Guglielmo per la disponibilità è il consigliere provinciale delegato alla Cultura, Ventura che assicura “vogliamo a tutti i costi mantenere il livello alto dell’offerta culturale in città, abbinando anche la promozione degli artisti meridionali con un maggiore attenzione al territorio”. Il direttore amministrativo del Marca, Anna Perani, testimonia direttamente lo sforzo profuso dall’amministrazione per evitare che “la crisi non impedisca agli uomini emozionarsi davanti opera d'arte. Siamo sempre stati convinti di questo: i portoni del Marca non potevano restare chiusi”.

“Raccolgo questa sfida – ha esordito Rocco Guglielmo - non senza un po’ di preoccupazione, nella consapevolezza che i fondi a disposizione della Provincia di fatto non esistono: la legge di riforma toglie la delega alla Cultura ma di fatto lascia intatta la gestione delle strutture in essere, ma senza risorse. Il Marca nel tempo ha raccolto apprezzamento nazionale e internazionale per le cose mirabili fatte. Il protocollo d’intesa la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria porterà alla realizzazione di importanti eventi espositivi, come “Intersezioni” ma che ci consentiranno di finanziare anche allestimenti culturali di spazi all’interno del Marca, a questo aggiungiamo anche la partecipazione ai bandi finanziati dalla Regione Calabria e la sinergia che abbiamo intenzione di creare con i privati, perché è giusto che chi ha la possibilità partecipi al miglioramento dello standard qualitativo del luogo in cui si vive”. Il neo direttore artistico del Marca ha anticipato di aver raccolto la disponibilità di imprenditori e operatori culturali della città ad alimentare un rapporto sinergico, ed in particolare di aver avuto un proficuo confronto in tal senso con il presidente di Confindustria Catanzaro, Daniele Rossi. L’idea di Guglielmo è quello di “modificare la fruizione dell’arte contemporanea che non deve essere più intesa in senso tradizionale. Il museo non può essere solo il luogo dove si inaugura una mostra e poi si lascia ai visitatori occasionali la frequentazione: il museo deve diventare un luogo di formazione culturale, capace di raccogliere contenuti veri, aperto all’esposizione di arti figurative in senso tradizionale ma anche luogo dove si fa cultura in senso lato, si presentano libri, si proiettano film, si discute del sociale”. Un luogo, intende Guglielmo, che debba essere frequentato principalmente da giovani, “linfa vitale di ogni città”. “Essendo un museo pubblico è giusto che il Marca abbia un attenzione al territorio – continua il direttore artistico – in tal senso dovrebbe essere attento all’arte dei giovani, per questo pensiamo di mettere a disposizione, laddove la qualità venga mantenuta, della parte inferiore del museo per consentire ai giovani artisti, non solo calabresi, di avere la giusta vetrina”. Un Museo come il Marca “ha la possibilità di ospitare almeno tre grandi eventi all’anno e un susseguirsi di iniziative nella parte dedicata ai giovani”, ha detto ancora Guglielmo anticipando che del Comitato scientifico potrebbero far parte nomi del calibro di Domenico Piraina e Michele Buonomo, “dando spazio alle personalità locali, pensiamo ad esempio ad una manifestazione dedicata ad Achille Curcio, il prossimo 26 maggio, creando anche le giuste sinergie anche con Enti fuori dalla regione Calabria”. Guglielmo ha anticipato, infine, che il Marca ospiterà a luglio la mostra personale di Chiara Dynys e in seguito una esposizione di Aurelio Amendola su Andy Warhol, iniziative a costo zero per il Marca che consentiranno di utilizzare le risorse per progetti più complessi. L’impegno della nuova gestione, infine, è quello di incrementare il coinvolgimento delle scuole di ogni livello e formazione con la partecipazione ai laboratori didattici.

Al Marca il trailer del docufilm “Uscirai Sano - Sanus Egredieris”

Dopo due anni di ricerca, oggi, venerdì 6 marzo esce il trailer del docufilm, che sarà visibile integralmente ad aprile, “Uscirai sano - Sanus Egredieris”, incentrato sulla storia dell’ex Ospedale psichiatrico provinciale sito A Girifalco. L’appuntamento con la proiezione è fissata per le 18 al Museo “Marca” di Catanzaro. Il progetto è nato da un’idea di Barbara Rosanò, presidente dell’associazione ‘Kinema’. Dello staff fanno parte: Valentina Pellegrino coregia, Victor Torefiel Vicente direttore della fotografia, tecnico del suono Francesco Silipo, Orlando Cimino costumista, Paolo Migliazza fotografo ufficiale e scenografo, Marco Trocino produttore esecutivo, Patrizia Michienzi truccatrice. Il cast principale è composto da Antonio Marinaro nel ruolo di Angelo, Francesca Ritrovato nella Donna in rosso, Rossana Veraldi nella donna alla fermata. Per realizzare il docufilm è stata usata una somma di 2.700 euro, gli attori hanno lavorato gratis. Unici finanziatori del progetto: il Comune di Girifalco, il Comune di Amaroni, piccole imprese del luogo e “Acqua Calabria”, dell’imprenditore Cesare Cristofaro. Cento anni di storia, sperimentazioni e innovazioni della cura della malattia mentale. Il film documentario trae il suo titolo dalla frase, scolpita nella pietra, con cui nel 1881 venne inaugurato l’ospedale psichiatrico  di Girifalco. Qualche anno prima, esattamente il 18 settembre 1878 il Consiglio della Calabria Ultra Seconda, presieduto dal catanzarese senatore del regno, Giuseppe Rossi, deliberava l’ “Istituzione di un Manicomio Provinciale sufficiente a racchiudere 40 o 50 folli, considerato che la Provincia aveva 21 folli liberi e senza cura”. Tre anni dopo la delibera si trasforma in una grande struttura capace di ospitare pazienti idonei ad usufruire del sistema open door: vale a dire poter uscire e vivere il paese e la sua gente, gli ospiti dell’ospedale diventano parte integrante della comunità girifalcese. Il documentario, che sarà post prodotto a Roma dal montatore Simone Settimi, è caratterizzato da interviste a specialisti come Mario Nicotera, Amalia Bruni e Salvatore Ritrovato. I diversi episodi raccolti durante le interviste hanno dato vita ad un'unica storia ambientata negli anni 70 circa, toccanti gli interventi a pazienti ed ex pazienti, attuali funzionari ed ex infermieri. La sceneggiatura del documentario è di Niccolò Mazza De Piccioli, mentre il soggetto è di Valentina Pellegrino.

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