Riordino rete ospedaliera: duro il giudizio espresso da De Angelis (FdI-AN)

"È un segnale di protesta importante il gesto messo in atto dai Primari del nosocomio vibonese, dimessisi per manifestare il proprio dissenso contro il riordino della rete ospedaliera voluto dal commissario alla Sanità calabrese, Massimo Scura". E' questo il giudizio espresso da Fausto De Angelis, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale. "Quanto accaduto - argomenta il rappresentante di FdI-AN - sottolinea il grave disagio che si registra nel nosocomio vibonese e, in generale, nel settore sanitario. Anziché tagliare gli sprechi si continuano a depauperare servizi essenziali con gravi disagi che si ripercuotono sui cittadini. Si pensi al caso della 42enne giunta al San Paolo di Napoli per una miocardite e deceduta perché tutte le sale operatorie della regione erano occupate. Innanzi a notizie così agghiaccianti non è più possibile tollerare i proclami mediatici di una politica inadeguata, incapace di comprendere le esigenze del Paese, sorda alle richieste di cittadini costretti a subire continue disattenzioni. Piena solidarietà, quindi, ai 15 Primari dello 'Jazzolino' dimessisi che, ogni giorno, lavorano in condizioni difficili garantendo, nonostante le forti carenze nel settore sanitario, assistenza agli ammalati. Confido nell'ascolto del mondo politico che, oggi più che mai, deve essere coeso - conclude De Angelis - nel garantire il diritto alla salute".

 

"Serve una manifestazione di piazza a sostegno dei Primari dimissionari dello 'Jazzolino'"

"Esprimo solidarietà ai Primari dello 'Jazzolino' di Vibo, i quali, dimettendosi, hanno promosso con coraggio una forte azione di contrasto verso il decreto del commissario alla sanità calabrese Scura". A dichiararlo è Franco Bevilacqua. L'esponente di Azione Nazionale ritiene che: "Alla loro sacrosanta protesta debba seguire l'indignazione profonda dei nostri concittadini, magari anche attraverso una pubblica manifestazione che sostanzi e sostenga la battaglia dei Primari. La sanità è un bene di tutti. La situazione di disagio della nostra provincia è, inoltre, ulteriormente aggravata da una struttura ospedaliera ormai al collasso che sopravvive con il sacrificio del personale e dei primari. Seppure la prima pietra del nuovo nosocomio è stata posta nel 2002, non si sa né e quando il nuovo ospedale vedrà la luce. Ad oggi giungono solo chiacchiere in tema di riorganizzazione del settore sanitario. Non possiamo, infatti, negare che la cattiva politica stia determinando un impoverimento dei servizi essenziali.  I buchi nella sanità, che in alcune realtà hanno portato a commissariamenti più o meno discutibili, non sono serviti a garantire qualità nei servizi, bensì sprechi e a volte distrazioni di pubblico danaro. Concludo, pertanto, invitando i soggetti istituzionali presenti sul territorio ad una maggiore attenzione e più concreta attività - sono le parole finali di Bevilacqua - a sostegno di una battaglia che possa restituire serenità e fiducia alla cittadinanza.

 

Nel Vibonese un altro caso di meningite

"In relazione al verificarsi di un caso di meningite sul nostro territorio e dopo aver sentito le Autorità Sanitarie Locali, ci sentiamo di poter ampiamente tranquillizzare la popolazione". A scriverlo, per non alimentare il panico tra la gente di San Calogero, è stato lo stesso Nicola Brosio con un post pubblicato sul gruppo di Facebook "Insieme per Crescere". L'episodio cui fa riferimento riguarda  una persona intorno ai 50 anni di età ed alla quale è stata  diagnosticata la malattia indicata dal Primo Cittadino. In questi giorni si trova presso l'ospedale vibonese "Jazzolino" e, sebbene il suo quadro clinico sia grave, non sarebbe tale da metterne a rischio la sopravvivenza. "Il caso è circoscritto e tutte le persone che abbiano potuto avere contatti con la persona interessata - garantisce il sindaco Brosio - sono state sottoposte a profilassi, quindi nessun rischio si corre frequentando i suoi famigliari. Pertanto raccomandiamo la massima tranquillità e preghiamo per la pronta guarigione della persona ammalata".

Dimissioni dei 15 Primari dell'ospedale Jazzolino: dg Asp invita alla responsabilità

"Da notizie apparse sugli organi di stampa l’Azienda - è scritto in una nota inviata dal direttore generale dell'Asp di Vibo Valentia, Angela Caligiuri - ha appreso delle dimissioni  'rassegnate nelle mani di Sua Eccellenza  il Prefetto di Vibo Valentia  e contestualmente nelle mani del signor Ministro della Salute' dei direttori delle Unità Operative del Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia. Pur comprendendo lo stato d’animo degli operatori sanitari e l’amarezza  per le criticità che affliggono, non da ora, la sanità vibonese l’Azienda Sanitaria ritiene indispensabile  formulare un forte richiamo alla responsabilità di tutti,  nell’interesse preminente della popolazione e dei pazienti, invitando gli interessati - è la sollecitazione della massima dirigente dell'Asp- a rivedere la propria decisione. Al fine di operare una valutazione congiunta della situazione venutasi a creare  e degli eventuali provvedimenti da adottare  sarà convocato,  a breve,  un Collegio di Direzione allargato a tutti i direttori di Struttura Complessa". 

 

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Si dimettono 15 Primari dell'ospedale di Vibo: contestano il riordino della rete ospedaliera

Il riordino della rete ospedaliera partorito da Massimo Scura, Commissario al Piano di rientro della sanità in Calabria, a loro non va proprio giù ed è questa la ragione che li ha indotti a rassegnare le dimissioni dall'incarico. Sono 15 i Primari dell'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia ad aver deciso di dar vita a questa plateale protesta. L'hanno messa in pratica scrivendo una missiva inoltrata al ministro della Salute Beatrice Lorenzin, al Prefetto di Vibo Valentia Carmelo Casabona ed ai vertici dell'Azienda sanitaria provinciale.  "Il decreto del Commissario Scura - è la spiegazione fornita dai medici - conferma un trend di penalizzazione e vessazione nei confronti del presidio ospedaliero di Vibo, gradualmente spogliato dal 2007 ad oggi, di varie strutture complesse".

Neurologia dell'ospedale di Vibo tra le prime 3 in Italia per trattamenti di trombolisi

L’Unità Operativa di Neurologia di Vibo Valentia, diretta dal dottor Domenico Consoli, si conferma, per l’anno 2015, nella particolare classifica delle prime dieci Neurologie Italiane segnatamente ai risultati della terapia trombolitica, collocandosi al 3° posto assoluto della speciale graduatoria. La coordinata professionalità degli operatori del 118, di quelli del Pronto Soccorso, di quelli dei Servizi, della Cardiologia, della Neurologia del Presidio Ospedaliero vibonese, della rete, spesso spontanea, con gli altri Ospedali vicini e con il 118 delle altre province calabresi, ha permesso di eseguire ben 133 trombolisi sistemiche presso la Stroke Unit di Vibo Valentia.  A giovarsene sono stati pazienti giunti dagli ospedali della provincia di Reggio Calabria, del Lametino, del Catanzarese e della provincia di Crotone oltre che i vibonesi. Questo dato, insieme a quelli significativi, ma comunque inferiori, relativi alle Neurologie di Cosenza e di Reggio Calabria, consente alla nostra Regione di raggiungere la percentuale del 50,3 % di trattamento dei pazienti eligibili con risultati in termini di outcome e di mortalità in linea con la media italiana ed europea. L’ictus è la seconda causa di morte e la prima causa di invalidità nei paesi industrializzati e in Calabria si registrano ogni anno 5.000 nuovi casi. Il dramma di chi ha sperimentato in prima persona o in un familiare un simile evento rende pressante la necessità di informare che a Vibo Valentia di ictus si può avere il diritto di guarire. Ad oggi, gli interventi più efficaci in questo ambito sono rappresentati dalla creazione di unità dedicate al trattamento di questa patologia, le stroke unit, dove vengono somministrati dei farmaci, detti trombolitici, che disgregano il materiale che occlude i vasi cerebro-afferenti e che è responsabile dell’80% degli ictus. Si tratta di un trattamento che, se somministrato nell’arco massimo delle 4 ore e mezzo dall’evento, è capace di dare risultati eccellenti rispetto ai pazienti non trattati.  La letteratura scientifica internazionale, nel ribadire l’assoluta necessità di incrementare tale terapia attraverso campagne di informazione che portino all’abbattimento dei tempi di arrivo nel Pronto Soccorso degli ospedali all’interno dei quali è presente una Stroke Unit dove viene praticata tale terapia, afferma anche l’importanza, in casi selezionati con criteri precisi, di dover offrire l’opportunità del trattamento endovascolare della trombectomia meccanica ad una popolazione più vasta. Anche tale intervento ha dei tempi e delle procedure standardizzate e codificate e deve essere normato a livello regionale sulla stregua delle reti tempo-dipendenti, nella consapevolezza che il tempo è cervello. “E’ un ulteriore riconoscimento all’impegno professionale e all’intensa e qualificata attività degli operatori della sanità vibonese in un settore così nevralgico che richiede una particolare sinergia multidisciplinare” ha dichiarato il Direttore Generale la dottressa Angela Caligiuri. "Gli importanti traguardi raggiunti, che consentono di porre un serio freno all’emigrazione dell’ammalato, ci rendono ancora più consapevoli della necessità di avere maggiore attenzione circa la rete ospedaliera recentemente proposta. Questa certezza scaturisce dalla convinzione di aver intrapreso la giusta direzione verso una implementazione dell’offerta sanitaria che la storia della neurologia di Vibo peraltro rivendica, alla luce anche, della costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia” ha concluso il massimo esponente della sanità vibonese.

 

Crepe all'ospedale di Vibo. L'Asp rassicura: "Nessun rischio per pazienti ed operatori"

Il Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia, Angela Caligiuri, ha convocato oggi un tavolo tecnico per fare il punto sulle criticità emerse in seguito alle lesioni riscontrate all’interno del reparto di Ortopedia ubicato al  primo piano dell’ospedale civile di Vibo Valentia. "Per come è stato riportato dalla stampa, giorno 23 febbraio - è scritto in una nota trasmessa dall'Asp - questa Direzione Generale ha prontamente allertato il Comando dei  Vigili del Fuoco di Vibo Valentia per capire l’entità del problema sulle lesioni riscontrate. Dal sopralluogo effettuato è stato possibile rilevare che le stesse sono state probabilmente determinate da un sovraccarico insistente sulla zona a sbalzo della struttura e, di concerto con i dirigenti delle Unità Operative coinvolte, si è immediatamente provveduto a ridurre i carichi sulle strutture interessate mediante una diversa dislocazione dei posti letto e una diversa allocazione dei macchinari. Un ulteriore sopralluogo effettuato nella giornata odierna da alcuni esperti incaricati dall’ASP, ha consentito di evidenziare che le lesioni non comportano alcun rischio per la sicurezza degli ammalati e degli operatori. Pertanto, alla luce degli elementi raccolti - è scritto ne documento - questa Direzione Generale ha deciso di procedere come segue: nell’immediatezza saranno realizzate delle opere provvisionali per mettere in sicurezza la parte della struttura interessata, puntellando le aree a sbalzo e realizzando un sistema di protezione a tunnel delle aree di passaggio; successivamente sarà avviato uno studio sulla staticità della zona interessata dalle lesioni sulla base del quale saranno presi eventuali ulteriori provvedimenti. Nelle more della costruzione del nuovo ospedale di Vibo, sarà avviato, in tempi brevissimi, un monitoraggio continuo - è la rassicurazione conclusiva - dell’intera struttura ospedaliera".

 

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Sanità nel Vibonese, Curtosi (Cisal): "Quanto accade è figlio di menefreghismo e pressapochismo"

"Sarà difficile trovare qualcuno che possa smentire che fondamentalmente la cultura delle chiacchiere non ha mai giovato a questa città. Spesso, seppur talvolta  fondata, ha finito, poi, col relegare ogni speranza nell’abisso dei ricordi". Lo dichiara Filippo Curtosi, Segretario provinciale della Cisal in merito alle condizioni in cui versa la sanità locale. "L’ospedale 'G. Jazzolino' cade a pezzi ed è sempre emergenza sanità. Si abbia il coraggio, così come aspramente denunciato dal direttore dell’Unità operativa di Ortopedia e traumatologia dell’Asp, Michele Soriano, di assumersi ognuno le proprie responsabilità e di ammettere, per come l’opinione pubblica da tempo vuole, e giustamente pretende, piena confessione su un dato ineluttabile e che vuole questo territorio - è l'accusa mossa dal rappresentante sindacale - fino ad oggi soggiogato assurdamente dalla politica tra speranze, promesse e delusioni  anche nel delicatissimo settore della salute. E se l’ospedale di Vibo cade a pezzi, non sappiamo in quale 'normale' stato di salute potrebbero trovarsi anche le strutture periferiche di Tropea, Serra San Bruno, Nicotera e Pizzo che ospitano servizi vari. E’ evidente che quanto accade è il risultato della pratica della cultura del menefreghismo, del pressapochismo, dell’isolamento politico, in voga più che altrove da queste parti. Intanto non è escluso che il grido di allarme del presidio ospedaliero di Vibo Valentia sia destinato ad aprire una voragine sul complessivo stato di efficienza del sistema strutturale dell’Asp. E questo vuol dire che potrebbe diventare immediata la decisione di costituire una task force per avviare una tempestiva indagine conoscitiva dei servizi strutturali che insistono sul territorio. Di questo dovrebbe tener conto Angela Caligiuri, il direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale che, nel dare fondo alle proprie riconosciute esperienze politiche (incarichi di partito, sindaco e altro), non può prescindere da quanto realmente accade, affidandosi soltanto alla redazione di un piano per tentare di superare le emergenze sanitarie.  Parafrasando  Matteo Renzi, indica in fine dicembre la data di realizzazione  del progetto con cui la sanità vibonese potrebbe imboccare la strada della 'normalità'. Anche la sua enunciazione ha fatto sorridere i sempre più scettici". "Un’impresa credibile solo sulla carta e straricca di ottimismi - secondo l'esponente della Cisal - perchè come del resto accaduto in passato, si ripete il solito clichè. Chi si è avvicendato alla guida della più scottante sedia degli uffici di Palazzo ex Inam ha presentato, sia pure con accorgimenti diversi, un proprio piano di fattibilità ma le risposte, purtroppo, e da come tristemente evidenziano i fatti, non hanno mai sortito gli effetti sperati.  Credo converrà dire che i vibonesi ne hanno piene le tasche di sempre nuove e rinnovate promesse. La classe politica regionale c’è ma sono i risultati della sua presenza su Vibo Valentia che non ci sono. Angela Caligiuri avrà pure chiesto a Mario Oliverio di attenzionare con maggior impegno e più sensibilità, rispetto al passatole criticità della sanità pubblica vibonese, ma è fuori di dubbio che nel redigere lo strumento di sviluppo delle attività non avrà fatto i conti con l’oste, ovvero con la Regione Calabria e, appunto, quelle che potranno essere le disponibilità anche del Commissario per l’emergenza sanitaria,  Massimo Scura, che della sanità vibonese conosce solo i report, ammesso che li abbia letti. D’altra parte Angela Caligiuri  cosa avrebbe dovuto fare se non inventarsi una strategia in grado di tentare di superare, soprattutto sul piano mediatico, le enormi difficoltà che stanno insorgendo in un ospedale, quale il 'G. Jazzolino', che da decenni tira a campare, con  toppe a destra e a sinistra, nella speranza che intervenga, miracolosamente, qualcosa di nuovo.  Ben comprendendo le obiettive difficoltà di immediato inserimento nel sistema ambientale e sanitario, Angela Caligiuri potrebbe conoscere presto e meglio il suo percorso se si affidasse anche ad una possibile rivisitazione delle funzioni, nel rispetto dei ruoli, di chi occupa un posto di non trascurabile responsabilità nel sistema sanitario vibonese.  Eliminando, ad esempio, la cultura delle raccomandazioni perché l’influenza della politica a Palazzo ex Inam è stata sempre preponderante. Se crede che bisogna rispondere al conseguimento degli obiettivi e non alla cultura della appartenenza sarà bene che cambi sistema e tutti gliene saranno grati, non solo il personale sanitario e amministrativo dell’ente ma anche ed essenzialmente, tutti i cittadini.  Ad iniziare dalla vergogna con cui sono state assegnate le indennità di posizione, vera e propria orgia di molti privilegiati che hanno creato puntualmente malcontenti e polemiche di ogni tipo. Ma è pur vero che di fronte al deliberato del direttore generale nessuno, o forse in pochi, hanno tentato di deplorare la scelta". Questo, come tanti altri,  sarà un vero e proprio banco di prova per Angela Caligiuri - conclude Curtosi . chiamata a non ripetere il copia e incolla col passato".

 

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