Ospedale San Bruno, "Serra al centro”: “Non siamo soddisfatti dall’incontro in Regione”

"Un incontro quasi interlocutorio che, più che dare certezze, ha portato dubbi ulteriori e la consapevolezza che qualcosa in più si sarebbe potuto fare agendo con maggiore tempestività".

All’indomani dell’incontro nella sede della Regione Calabria il movimento civico “Serra al centro” traccia il bilancio del confronto avuto unitamente agli altri movimenti, comitato e sindaci sulle sorti dell’ospedale San Bruno.

"In seguito al sit-in davanti alla Cittadella regionale - aggiungono in una nota. i responsabili di "Serra al centro" - abbiamo avuto modo di ascoltare la “voce” della Regione grazie all’intervento della dr.ssa Bernardi, della dr.ssa Scordo e l'ingegnere Gidaro, che ci hanno rassicurato circa il mantenimento del nosocomio di Serra San Bruno quale ospedale di zona montana e disagiata. Non ci basta. Sono necessari atti concreti che riempiano di contenuti strumentali e di personale medico e paramedico questo che sta assumendo le vestigia di un sarcofago vuoto. Un ospedale è tale se ci sono i servizi medici, infermieri e strumenti diagnostici che garantiscano il diritto alla salute dei cittadini, non a parole e non solo sulla carta. Per quanto riguarda l’istituzione della Casa di comunità all’interno dell’ospedale, cui noi ci opponiamo fermamente, nelle intenzioni regionali, secondo i progetti redattati, dovrebbe essere allocata nel seminterrato del nosocomio ma è stato chiesto ai sindaci presenti di trovare soluzioni alternative con locali idonei nel più breve tempo possibile. Un’apertura sulla quale bisogna impegnarsi immediatamente anche se il tempo rema a nostro sfavore. Anche se non possiamo definirci soddisfatti in quanto è mancato un confronto diretto con le autorità politiche, abbiamo notato una diversa propensione all’ascolto rispetto a quella dell’Asp di Vibo Valentia che a in alcuni casi sembra addirittura contraddire quella che invece rappresenterebbe la volontà regionale in tema di sanità nella nostra zona di montagna. Continueremo - conclude il comunicato - a vigilare unitamente a tutti gli altri movimenti e comitati affinché il diritto alla salute venga ripristinato è garantito anche nelle Serre calabresi".

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Serra, la minoranza chiede un Consiglio comunale aperto: “Ospedale e Casa delle comunità devono essere entità distinte e separate”

I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio chiederanno la convocazione di un Consiglio comunale aperto per chiedere lo spostamento dell’allocazione della Casa della comunità. La realizzazione della struttura è ad oggi prevista all’interno dei locali dell’ospedale “San Bruno” e ciò è interpretato come fattore di criticità dagli esponenti dell’opposizione.

“Chiediamo che venga individuata un’altra struttura - spiegano i consiglieri di minoranza - perché, tralasciando per il momento ogni discorso sull’idoneità dei locali attualmente scelti, pensiamo che nel lungo periodo i servizi offerti dalla Casa della comunità possano andare a sostituire integralmente le prestazione ospedaliere e questo è un rischio che non possiamo permetterci. La popolazione delle Serre, costituita per buona parte da anziani, non può arretrare di un millimetro dopo le privazioni subite negli ultimi 15 anni”.

Procopio, Tassone, Figliucci e Regio rilevano che “all’incontro in Cittadella non si è presentato il presidente della Regione Calabria e commissario alla Sanità Roberto Occhiuto ma dei tecnici che hanno rassicurato sul mantenimento della classificazione del ‘San Bruno’ come ospedale di montagna”.

Ciò non è considerato “sufficiente”, anche se rappresenta almeno “un punto di partenza”.

“È opportuno - sostengono - che l’ospedale e la Casa della comunità siano delle entità distinte e separate, perché ogni tipo di confusione deve essere evitata. Pertanto - aggiungono - nel Consiglio comunale ribadire al sindaco ed alla maggioranza la nostra posizione che è quella di trovare una nuova e più funzionale allocazione per la Casa della comunità. Vogliamo impegnare l’intero Consiglio nella ricerca di un’altra sede per la Casa della comunità per poi inviare la deliberazione all’Asp di Vibo Valentia ed al commissario alla Sanità Roberto Occhiuto per i successivi adempimenti”.

I consiglieri promettono infine di “mantenere alta l’attenzione sul rispetto degli impegni che sono stati presi e sulla loro corretta esecuzione”.

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Ospedale Serra, "In Movimento" al sindaco: "I cittadini hanno bisogno di chiarezza, non di annunci e prese in giro"

"Dall'incontro svoltosi alla cittadella regionale il 16 u.s. tra i vertici del dipartimento Salute, i sindaci ed i rappresentanti del Comitato San Bruno avente ad oggetto la problematica relativa all'Ospedale ed alla possibilità di allocare la casa di comunità al di fuori del nosocomio, è emerso che nel corso dell'anno 2021 l'Asp di Vibo Valentia, nella persone del Commissario Straordinario Dott.ssa Maria Bernardi, aveva manifestato al Sindaco di Serra San Bruno la volontà di acquistare l'edificio attualmente detenuto in locazione ed adibito a sede del Distretto Socio Sanitario.

Ad oggi non ci è dato conoscere i termini di tale manifestazione di volontà, ma in merito a tale vicenda non possiamo esimerci dal porci qualche domanda e cioè:

- Perché e sulle basi di quali motivazioni il Sindaco, nel ricevere la proposta di acquisto da parte dell’Asp, ha ritenuto di non dover sottoporre al Consiglio Comunale la valutazione di tale opportunità;

- Quali sono state le valutazioni, positive o negative che siano,  fatte dal Sindaco che lo hanno indotto a non considerare tale opportunità vantaggiosa per Serra e per l’intero comprensorio,  tanto in termini di migliore offerta del servizio sanitario per il territorio quanto dal punto di vista economico per un ente, quello serrese, che versa in uno stato di dissesto, tante volte usato come giustificazione  dallo stesso Sindaco alla Sua incapacità amministrativa.

A nostro avviso sarebbe opportuno, ma crediamo poco che ciò avverrà, che il Sindaco Barillari spiegasse ai cittadini, quali sono i pro e i contro nascenti dalla accettazione o meno della predetta manifestazione di volontà da parte dell’Asp.

Ma allo stesso tempo smentisse se ciò non fosse vero lo stesso dirigente che ha apertamente affermato e ribadito di aver direttamente effettuato tale proposta.

Per quanto ci riguarda questa è una vicenda che va chiarita fino in fondo anche perché non si capisce come mai un Sindaco si assuma la responsabilità di non cogliere un'opportunità che non solo avrebbe garantito a Serra ed all'intero comprensorio delle Serre maggiori certezze, dato l’investimento da farsi da parte dell’Asp, dal punto di vista sanitario ed un potenziamento qualitativo e quantitativo dei servizi sanitari garantiti dalla stessa Asp (nel caso di specie concernente nello specifico la medicina territoriale). Oggi avrebbe, soprattutto, evitato tutta la problematica relativa all'allocazione della casa di comunità perché la stessa sarebbe potuta essere ubicata all'interno dell'edificio ceduto, attuale sede degli uffici della azienda sanitaria.

Abbiamo l'impressione che al Sindaco Barillari, al netto dei selfie, dall’ossessiva smania di apparire sugli organi di informazione, delle pose e degli inutili e vuoti proclami,  importi poco dal punto di vista sanitario, e non solo, delle sorti di questo territorio, tantomeno importi se la casa di comunità venga allocata all'interno dell'Ospedale e se questa assurda decisione possa compromettere definitivamente la speranza di avere a Serra San Bruno l'Ospedale ( di zona disagiata ) previsto dal Dca n. 64/2016, implementato dal pieno utilizzo delle sale operatorie e di ulteriori servizi.

Ciò che non ci spieghiamo è se tale atteggiamento sia dovuto ad una chiara ed oramai acclarata miopia politica, unita ad incapacità ed inadeguatezza amministrativa, o a cosa?

Ci chiediamo altresì, come mai tra i Sindaci del comprensorio, il Sindaco Barillari sia rimasto l’unico a sostenere che l’allocazione della casa di comunità all’interno del nosocomio serrese non pregiudichi il futuro dello stesso; possibile che sia l’unico illuminato rispetto a tutti gli altri suoi colleghi?

 Pertanto invitiamo il Sindaco a farsi un bagno di umiltà e a mettersi seriamente al lavoro per garantire a tutti i cittadini, serresi e del comprensorio, quel diritto alla salute e a prestazioni sanitarie degne di un paese civile.

A prendere reale coscienza della realtà ed affrontare le problematiche legate all’Ospedale San Bruno ed alla locazione della casa di comunità in una sede diversa da quella attualmente individuata.

Tale soluzione appare ancora possibile, per come più volte affermato dal Commissario dell’Asp di Vibo Dott. Giuliano ( in occasione del Consiglio Comunale aperto di Serra e della Conferenza dei Sindaci della Provincia di Vibo), e per ultimo ribadito dai Dirigenti regionale che hanno presieduto l’incontro di giorno  16 alla Cittadella.

Non c’è tempo da perdere, non c’è lo possiamo permettere.

Si svegli il Sindaco, la Giunta e gli amministratori tutti, in quanto delle decisioni prese al riguardo saranno tutti responsabili verso i cittadini di Serra e dell’intero territorio. Non si potranno accettare o ammettere “io non sapevo” oppure “a me non hanno detto”.

Se poi, per incapacità amministrativa o perché a Serra realmente non esistono strutture alternative (di questo fortemente e concretamente dubitiamo), bisognerà prendere atto che una possibilità, ultima, esiste ed è quella offerta dal Sindaco di Spadola di allocare la Casa della Comunità nei locali messi a disposizione gratuitamente dalla sua amministrazione, che sin d’ora ringraziamo per il grande senso civico dimostrato nell'affrontare l'intera vicenda.

I cittadini hanno bisogno di verità e chiarezza, non di annunci e prese in giro, il popolo vuole verità non selfie.

I Serresi vogliono un Sindaco”

E’ quanto si legge in una nota del Movimento politico culturale "In Movimento".

 

 

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Ospedale Serra San Bruno, De Caria e Zangari chiamano a raccolta i cittadini in vista del sit-in di venerdì alla Cittadella regionale

“Unità e partecipazione. In vista del sit-in previsto alla Cittadella regionale per venerdì prossimo dove manifesteremo tutto il nostro dissenso circa le sorti del nosocomio di Serra San Bruno, dimenticato dalla politica sanitaria regionale e dall’Asp di Vibo Valentia, chiamiamo a raccolta tutti quanti credono che la sanità sia un bene comune da garantire ad ogni uomo in quanto tale. Questo rappresenterà l’inizio di tutta una serie di manifestazioni ed incontri aventi come minimo comune denominatore la restituzione di un ospedale di montagna cosi come previsto dalla legge e la garanzia che i livelli essenziali di assistenza vengano ripristinati anche nel comprensorio delle Serre, dove non può e non si deve morire per mancanza di servizi sanitari. Dove si è scelto di smantellare l’unico ospedale presente sul territorio senza tenere conto della richiesta di salute dei cittadini, dove il diritto alla salute viene calpestato ogni giorno dall’inefficienza burocratica da un lato e da scelte politiche scellerate dall’altro. Fino a pochi giorni fa alla nostra rivendicazione di sanità la politica regionale e l’Asp di Vibo Valentia hanno risposto con un valzer di contentini senza alcun contenuto reale, adesso è il momento di rappresentare nelle sedi decisionali il nostro disappunto e la nostra protesta. Occorre, dunque una presa di posizione forte che sappia mettere alle porte le bugie elettorali e le complicità che di mese in mese hanno portato a questo disastro, per questo la nostra arma sarà la nostra presenza. E' per questo che insieme a tutti gli altri movimenti nati e presenti sul territorio che hanno come obbiettivo la tutela della salute e dell’ospedale “San Bruno”, abbiamo pensato di istituire dei pullman che da Serra San Bruno e dai paesi vicini partiranno venerdì mattina alle ore 8.30 (Serra) ed alle 8.45 (Brognaturo) alla volta di Catanzaro dove chiederemo che una delegazione venga ricevuta dal Commissario alla sanità e Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, al quale sottoporremo le richieste di tutti i liberi cittadini che saranno presenti per difendere la dignità e il rispetto civico che attualmente sentiamo calpestati da atti scellerati che non sono degni di un popolo civile come il popolo del territorio delle Serre calabre. Lasciamo da parte ogni colore politico e marciamo uniti vero un bene comune, quello del ripristino della sanità nel Comprensorio montano delle Serre, uniti si vince”.
 
E' quanto si legge in una nota vergata dai rappresentanti del “Movimento Serra al Centro”, Giuseppe Zangari e Gregorio De Caria
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Ospedale Serra San Bruno, Rachiele e Pisani: "Il sindaco faccia chiarezza, da parte nostra iniziative sempre più incisive"

"E' davvero curioso come il sindaco di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, dopo essersi adoperato affinchè la Casa di Comunità trovasse sede nel corpo dell'ospedale San Bruno ed essersi autoproclamato garante della veridicità delle promesse del Commissario dell'Asp vibonese, Giuseppe Giuliano e per suo tramite, del Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, adesso intenda partecipare alle azioni a difesa del nosocomio montano che da più parti si fanno sempre più incalzanti. Un dissidio interno che dovrebbe chiarire una volta per tutte, sgomberando il campo da dubbi e contraddizioni. Unitamente ad altri movimenti e comitati abbiamo organizzato un autobus con cui, il 16 dicembre, andremo a intavolare un sit-in di protesta alla Cittadella regionale, chiedendo ai piani alti della Regione che un territorio montano con mille difficoltà come quello del comprensorio delle Serre non venga abbandonato a se stesso e dimenticato, facendolo retrocedere, in campo sanitario ma non solo, a cinquant'anni addietro. Alle riunioni organizzative in vista del sit-in, ma più in generale in vista di ogni altra iniziativa, lavoreremo affinchè il fronte della protesta sia il più largo possibile, includendo sindaci e rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Una cosa è certa la mobilitazione non si fermerà qui e saremo pronti ad iniziative sempre più incisive perchè non si può decretare la morte della sanità nel territorio più difficile della Calabria centrale". 
 
E' quanto scrivono in una nota, le componenti del Movimento "Serra al centro", Nensy Rachiele e Cosimina Pisani. 
 
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Rachiele e De Caria (Serra al centro): “Continua la presa in giro dell’Asp. Il sindaco intervenga”

"In origine erano 20, adesso solo 6. Continuano i giochi di prestigio, ai danni del presidio ospedaliero di Serra San Bruno, che fanno retrocedere il diritto alla salute nel territorio montano di ben 50 anni".

È quanto dichiarano, in un comunicato, i componenti del gruppo "Serra al Centro", Nensy Rachiele e Gregorio De Caria "in riferimento ai posti letto riservati alla Riabilitazione post acuzie previsti dalla delibera commissariale 193 del 19 aprile 2016 – il cui progetto esecutivo era stato messo in campo dalla delibera 641 del 2018 - che sono stati, a conti fatti, inspiegabilmente ridotti con una nuova delibera del Commissario alla sanità vibonese Giuseppe Giuliano. Una delibera che non soltanto getta una scure su posti letto dopo che il presidio sanitario serrese è stato privato di numerosi altri servizi sanitari, ma che rappresenta una semplice dichiarazione di  intenzione. In concreto la delibera non prevede impegni di spesa, né per gli interventi strutturali, tantomeno per quelli tecnologici e, da quello che ci risulta, nel piano del fabbisogno approvato di recente dalla regione per l'anno in corso è prevista l'assunzione di un solo medico fisiatra. Aprire eventualmente sei posti anziché 20 è inopportuno perché anche per sei posti letto gli standard minimi di accreditamento prevedono l'intero personale di un modulo di 20 pl, ovvero 4 fisiatri, 8 fisioterapisti, 6 infermieri e 12 oss. E siccome - prosegue la nota -come dicevano i latini quod non est in actis non est in mundo, ecco che la traduzione plastica di quanto messo nero su bianco dal management sanitario vibonese ha una sola definizione: presa in giro. Una chiara azione di prepotenza da parte dell’Asp di Vibo Valentia che dopo la partecipazione al consiglio comunale aperto del Commissario Giuliano, dimostra apertamente di non voler ascoltare la voce del territorio. E se gli atti di indirizzo di appena qualche anno fa andavano nella direzione del mantenimento dei servizi e di ampliamento dell’offerta sanitaria del “San Bruno” con la previsione di nuovi, quelli attuativi del Commissario sembrerebbero far trasparire atti d’indirizzo che vanno nella direzione contraria. A questo punto, una presa di posizione del primo cittadino di Serra San Bruno, Alfredo Barillari, non è soltanto opportuna ma necessaria, per viaggiare unitamente agli altri sindaci e alle associazioni sulla strada della protesta, reagendo contro l’ennesimo scippo ai danni di un territorio considerato dalla politica come serbatoio di voti e dall’Azienda sanitaria vibonese come una terra da non considerare. Sull’ospedale di Serra San Bruno - è la chiosa finale - stanno scorrendo i titoli di coda". 

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Ospedale San Bruno, Tassone: “Dall’Asp solo fumo negli occhi”

“Un aspetto mi sembra chiaro: presi probabilmente dalla frenesia di placare una legittima protesta che parte dal basso, portata avanti con grande determinazione dal comitato San Bruno, i vertici dell’Asp di Vibo continuano a prendere in giro un’intera comunità oltre che le istituzioni che la rappresentano.
È di ieri, infatti, la delibera dell’Asp di Vibo con la quale si dà mandato ai tecnici per definire i lavori necessari per poter allocare numero 6 posti letto di recupero e riabilitazione presso il primo piano dell’ospedale San Bruno.
Detta così la notizia, sembrerebbe anche una buona cosa. Quasi trionfalistica. Ma di fronte a tale delibera non posso tacere per onestà intellettuale di chi conosce fino in fondo i fatti e per amore di un territorio a cui dedico, con tutti i limiti umani, tutte le mie energie e la mia azione politica.
Ciò detto è doveroso fare alcune precisazioni al fine di ricostruire i fatti e mettere in evidenza l’ennesima presa in giro dei vertici dell’Asp, che spero non abbia avuto l’avallo consapevole del sindaco di Serra San Bruno.
Il Dca 64 del 2016 prevede per l’Ospedale di Zona disagiata di Serra San Bruno ben 20 posti letto destinati a recupero e riabilitazione. A seguito di tale decreto, su continue insistenze dei sindaci del comprensorio, comprese quelle del sottoscritto in qualità di sindaco pro tempore, l’Asp di Vibo procedeva a conferire incarico ad un professionista per la progettazione di un reparto di recupero e riabilitazione, compresa la realizzazione di una palestra all'uopo destinata.
A seguito della realizzazione di tale progetto, che esiste nella sua interezza, non si continuano tuttora a capire i motivi del perché non siano mandati in appalto i lavori necessari, così come invece è stato fatto per il reparto di lungodegenza.
Questi i fatti rispetto ai quali non temo smentite da chi pensa di poter offendere l’intelligenza di un popolo che vive già i disagi di una zona interna di Calabria.
Alla luce di quanto sopra esposto, la delibera emanata ieri è irrispettosa di quanto stabilito dal Dca 64 e quindi non tiene, tra l’altro, conto delle indicazioni di una norma superiore.
Si tratta insomma di un giochino attraverso il quale si vuole gettare fumo negli occhi ad una comunità che magari non conoscendo fino in fondo i fatti, potrebbe pensare ad una buona notizia.
Per tale ragione nei prossimi giorni investirò di quanto sta avvenendo le massime istituzioni regionale del mio partito ed il segretario regionale Nicola Irto al fine di valutare le azioni da intraprendere nei confronti di chi continua a pensare che la sanità possa essere gestita in questo modo”.

Lo scrive, in un nota, il dirigente regionale del Partito democratico e già consigliere regionale della Calabria, Luigi Tassone.

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Ospedale “San Bruno”, la minoranza contro il sindaco: “Il nuovo medico è solo in parziale sostituzione di chi si pensiona”

“Poca onestà intellettuale e politica”. I consiglieri di minoranza Antonio Procopio, Luigi Tassone, Biagio Figliucci e Vito Regio criticano il sindaco Alfredo Barillari, reo a loro avviso di aver “annunciato in modo trionfalistico che dal 30 novembre e per tutti i mercoledì, un chirurgo farà prestazione ambulatoriali”.

“Il sindaco - sostengono gli esponenti di opposizione - sa bene che tra qualche settimana l’unico chirurgo, tra l’altro serrese, che presta servizio presso il nostro nosocomio andrà in pensione e quindi il nuovo medico, che appunto verrà una sola volta a settimana, dovrà dalle prossime settimane supplire a questa assenza”.

Quindi, “si tratta di una soluzione tampone che non può passare per rafforzamento di un reparto, una sorta di piccola toppa che non può coprire un vuoto enorme”.

Da qui viene sviluppato il nuovo affondo: “quelle del sindaco sono chiacchiere e mistificazione della realtà. Per tale ragione, e anche se notiamo che è sempre più confuso e distante dalla realtà, lo invitiamo a tenere un atteggiamento più serio in tema sanitario e a non buttare fumo negli occhi ad una popolazione che quotidianamente deve fare i conti con i disagi sanitari”.

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