L’ex ministro Luigi Berlinguer all’Università della Calabria

Un seminario di grande interesse, quello sul tema: “Scuola e Università in prospettiva europea”, in programma venerdì prossimo, 31 marzo, alle 15,30, nella sala dello University Club dell’UniCal.

Un incontro inserito all’interno del master di secondo livello dedicato a “Il dirigente scolastico tra governance e didattica”, organizzato dal dipartimento di Lingue e Scienze dell’Educazione (LISE), che dopo tre edizioni è diventato un punto di riferimento didattico e formativo di assoluto livello nel nostro Paese.

A suggellare la qualità dell’iniziativa sarà l’ex ministro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Luigi Berlinguer, che affronterà un argomento di grande attualità mettendo a disposizione degli allievi del master e dei partecipanti al seminario la lunga esperienza maturata come docente universitario e, appunto, alla guida del MIUR.

Il programma della giornata prevede i saluti del rettore dell’Unical, Gino Mirocle Crisci, del direttore dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria, Diego Bouchè, e del direttore del dipartimento LISE Roberto Guarasci.

 

Seguiranno l’intervento introduttivo del direttore del master, Giuseppe Spadafora, e la relazione di Luigi Berlinguer.

Chiaravalle Centrale, approvate le linee programmatiche della Consulta comunale della Cultura

Mercoledì 29 marzo, presso la sala consiliare, si è riunita l'assemblea della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale. Il presidente, Francesco Pungitore, ha illustrato le linee programmatiche generali per l'annualità 2017. Un primo schema di lavoro, frutto delle indicazioni emerse nella precedente assemblea e alla luce di un successivo approfondimento in seno al direttivo della Consulta. I presenti, dopo un dibattito aperto, vivace e costruttivo, hanno approvato l'idea di istituire delle commissioni di lavoro per specifici rami di competenza, che vadano ad affiancare e arricchire l'attività del direttivo.

All'auspicio di ampliare ulteriormente le adesioni (26 gli iscritti al momento) si è accompagnata l'ipotesi di dare una visione più ampia alla Consulta, nei termini di un confronto con tutte le realtà più interessanti già esistenti sul territorio. A breve, pertanto, si intende organizzare un primo incontro conoscitivo con altri enti e associazioni che si distinguono per la qualità delle loro iniziative in ambito comprensoriale.

Due i convegni mirati in cantiere: il primo, con il direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, in vista di un possibile rilancio degli spazi pubblici di lettura che anche la Consulta dei Giovani ha inserito tra i propri obiettivi; il secondo, con il prof. Mario Caligiuri, docente Unical, per capire come poter inserire le attività della Consulta in un percorso di collaborazione con le università calabresi. Tra le ulteriori proposte: 1) un docufilm su Chiaravalle, la cui trama possa valorizzare i luoghi, i personaggi, la storia della città; 2) una campagna di promozione sociale dal tema “Abbi cura del tuo paese”; 3) l'istituzione di  premi, con manifestazioni annesse di respiro non solo regionale, per assegnare riconoscimenti a personaggi illustri, benemeriti o che si siano particolarmente distinti nella cultura e nel sociale.

Il prof. Ulderico Nisticò ha suggerito di intervenire, dov'è possibile, sulla toponomastica cittadina per rendere onore e merito ai protagonisti della storia più recente di Chiaravalle. E, in tal senso, sono emerse le figure di Franco Candiloro e Ciccio Maida. In un'ottica di partecipazione e trasparenza, è già attiva la pagina Facebook della Consulta comunale della Cultura di Chiaravalle Centrale.

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Unical, lezione di Mimmo Gangemi agli studenti di pedagogia

Mimmo Gangemi, uno dei più famosi scrittori italiani nato in Calabria, ha tenuto una lezione all'Università della Calabria. L’incontro è stato introdotto dal professore di Pedagogia della comunicazione Mario Caligiuri,  che insegna nel corso di laurea magistrale in Scienze pedagogiche. Le opere dello scrittore narrano vicende e personaggi di questa terra di ‘ndrangheta, malapianta dalla quale lui è riuscito ad allontanarsi anche grazie alla cultura che lo ha orientato verso  una mentalità diversa fatta di idee e pensieri di civiltà. “Non è impossibile distruggere la ‘ndrangheta, né si può chiedere ai cittadini di trasformarsi in eroi - ben vengano, comunque - basta che si compiano gesti di ordinaria legalità, che saranno esempi per altri, fino a costruire una mentalità dentro cui non ci sarà più spazio per la mafia. Tempi lunghi, però”. Le sue storie sono di fantasia ma molto  verosimili. Una delle componenti strutturali di parte dei suoi romanzi è la ndrangheta, e questo gli porta critiche da parte di chi ritiene che sia sbagliato parlarne, perché bisognerebbe non  autodenunciarsi. Mimmo Gangemi è invece dell'idea che sia importante prendere coscienza del degrado a cui siamo giunti, per trovare motivazione per cambiare le cose.
Ma perché la Calabria è terra di ‘ndrangheta? Gangemi ha proposto due possibili risposte . Una vede una Calabria fatta di piccoli paesi sperduti dove, fino ai primi anni '70, lo Stato di fatto era assente, spingendo la gente ad affidarsi a una specie di "Stato parallelo" malavitoso per risolvere le piccole e meno piccole problematiche che oggi
noi affideremmo ad un tribunale civile. Dove lo Stato non c’era, l’”Onorata Società” riuscì a sostituirlo e a raccogliere così il consenso della popolazione. Non fosse così, sostiene Gangemi, per giustificare il largo consenso che la cosiddetta "Onorata società" ebbe, non resterebbe che Lombroso con le sue teorie, secondo le quali i meridionali, i calabresi in particolare, sarebbero criminali atavici a causa di malformazioni nella scatola cranica che li porterebbero inevitabilmente a delinquere. Gangemi rifiuta la posizione di Lombroso, bollata pure dalla scienza ufficiale e più realisticamente ritiene che la piaga della ‘ndrangheta sia da attribuire agli anni di assenza dello Stato in questi territori. Il messaggio che ha rivolto agli studenti sostiene che non è la presenza della mafia che crea arretratezza ma sono gli orizzonti ristretti che, condividendone la mentalità, alimentano e fanno arricchire la ‘ndrangheta. “Da noi c’è un’arretratezza sociale, culturale, economica e di idee che ancora produce 'ndrangheta, non è il contrario". A conclusione della sua lezione, due frasi racchiudono il suo pensiero etico ed artistico: “Senza diventare un eroe, per quello che posso collaboro, anche nelle scuole, per costruire idee nuove che concorrano a sconfiggere l’idea malata della 'ndrangheta. La mafia non si distrugge soltanto con i molti successi investigativi e i molti arresti ma anche incidendo per costruire una mentalità nuova, fatta di idee, pensieri e parole di legalità e civiltà”.

Unical, workshop Scienze e Tecnica delle Blockchain per la Digital Sharing Economy

Si terrà il 23 marzo alle ore 9-30, Sala A- Centrocongressi, il workshop Scienze e Tecnica delle Blockchain per la Digital Sharing Economy. L’iniziativa vuole offrire l'opportunità per un confronto accademia/impresa sul tema dei nuovi scenari economico-sociali , legati agli sviluppi delle tecnologie informatiche.

Obiettivo dell'incontro è favorire l'avvio dello sfruttamento delle opportunità della Digital Sharing Economy nell'area meridionale.

In particolare, l'innovazione introdotta dall'approccio basato sulle blockchain e la rapida diffusione degli strumenti digitali di scambio consentono oggi la progettazione di sistemi economici indipendenti ed ubiquitari basati su valori immateriali.

L'interdisciplinareità richiesta per l'analisi dei sistemi in corso di sviluppo ed adozione è la sfida che l'Università della Calabria è in grado di affrontare, sia per le competenze ed eccellenze presenti sia per il tessuto produttivo informatico di ottimo livello presente  nella cosiddetta  "Crati Valley".

Nel corso dell'incontro sarà presentato l'avvio della "moneta" del campus, l'UCAL, quale strumento di valorizzazione degli scambi culturali ed educativi nella comunità.

Ulteriori info su:

http://www.blockchain.srl/scienze-e-tecnica-delle-blockchain-per-la-digital-sharing-economy/#more-301

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UniCal, giovedì 16 marzo il X convegno delle "Giornate della difesa del suolo"

Giovedì 16 marzo si svolgerà il decimo seminario del ciclo GIORNATE DELLA DIFESA DEL SUOLO, organizzato dal laboratorio CAMILAB del DIMES e dal CINID.

L'evento sarà dedicato alla presentazione, in anteprima, del libro del prof. Renzo Rosso "Bombe d’acqua. Alluvioni d’Italia dall’unità al III millennio" che delinea la storia idraulica della “questione idrogeologica” italiana, evidenziando, con spirito critico, i ritardi, gli errori e le responsabilità che hanno reso il rischio idrogeologico  una grande questione nazionale. il libro uscirà nelle prossime settimane.

Alla presentazione di Renzo Rosso, del Politecnico di Milano, seguiranno le relazioni di Stefano Orlandini, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e di Ignazio Becchi, Università degli Studi di Firenze. Il moderatore sarà Massimo Veltri, Università della Calabria.

L'appuntamento è alle ore 15:00 presso l'Aula Magna dell'università della Calabria.

Per ogni altra info, si invita a consultare il sito: www.camilab.unical.it

 

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Convegno sull’efficientamento energetico dell’Unical

Lunedì 13 Marzo 2017, alle 10,30, presso lo University Club dell’Università della Calabria, si terrà il convegno sul tema “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DELL’UNICAL – Strategie attuate dalla Regione Calabria attraverso i finanziamenti UE”.

L’iniziativa si prefigge di mettere a fuoco gli interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili realizzati nell’ambito dell’Ateneo. L’incontro, dunque, riveste particolare importanza e affronta aspetti di grande rilevanza e attualità.

A seguito delle recenti disposizioni internazionali dell’Accordo di Parigi e della Roadmap europea al 2050, infatti, il governo italiano deve garantire una riduzione tra l’80 e il 95% delle emissioni climalteranti entro metà secolo rispetto al 1990. In tale ambizioso panorama, e in linea con gli obiettivi della politica energetica europea, nazionale e regionale, l’Università della Calabria intende fungere da modello nelle strategie di intervento applicabili in ambito energetico.

Per queste ragioni il convegno rappresenta l’occasione per illustrare la pianificazione e lo stato di attuazione della strategia energetica dell’Università della Calabria, gli interventi effettuati, i risultati conseguiti e le previsioni future.

Dopo aver avviato i primi interventi di riqualificazione energetica grazie ai finanziamenti MiSE-DGMEREEN,che hanno permesso l’installazione di impianti fotovoltaici per una potenza di circa 1 MW a servizio della Biblioteca Centrale, del Complesso Residenziale per studenti “Monaci” e di 14 Cubi universitari, l’ateneo continua nel suo percorso di efficientamentograzie ai finanziamenti regionali con i quali mira alla riduzione della spesa economica legata al consumo di energia, all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, nonché al contenimento delle emissioni climalteranti.

In particolare, la Regione Calabria ha finanziato la realizzazione diimpianti solari termici piani, con una superficie installata di circa 1378 mq, a servizio dei complessi residenziali per studenti; di due impianti a concentrazione solare per la generazione di energia termica di circa 1243 mq;di un impianto di climatizzazione a pompa di calore elettrica mediante l’uso di sonde geotermiche alimentato da un campo di pannelli fotovoltaici di 156,96 kW; di un impianto fotovoltaico a concentrazione con potenza nominale pari a 476,15 kW installato nell’area dell’Orto Botanico di pertinenza dell’Università della Calabria.

Va ricordato anche che è in fase di avvio la riqualificazione dell’impianto di illuminazione artificiale interna degli edifici dell’Università della Calabria mediante la sostituzione dei corpi illuminanti esistenti con nuove soluzioni a tecnologia LED.

L’impiego delle suddette tecnologie, complementari tra loro ed integrate al sistema energetico universitario, permetterà di ridurre la dipendenza da fonti fossili.

La programmazione strategica attuata dall’Università della Calabria supporta quindi il rilancio del territorio locale e regionale in termini di buone pratiche di innovazione e risparmio energetico, e rappresenta uno strumento ad alto contenuto didattico per la crescita formativa degli studenti che hanno la possibilità di arricchire il proprio bagaglio conoscitivo mediante visita e osservazione diretta degli apparati sperimentali presenti presso la sede universitaria. Al risparmio energetico ed alla riduzione dell’impatto ambientale si aggiunge, inoltre,la riduzione dei costi legati alla spesa energetica. 

UniCal, inaugurata l'istallazione "EARTH due parole sul futuro"

E’ stata inaugurata questa mattina dal magnifico rettore dell'Universita della Calabria, prof. Gino Mirocle Crisci, l’istallazione “EARTH due parole sul futuro”, creata da Ornella Ricca e Pietro Spagnoli. L’opera, ospitata nei locali del museo di paleontologia fino al 24 marzo, è un progetto itinerante nato nell’ambito della Settimana del Pianeta Terra. "Questa iniziativa – hanno spiegato gli ideatori - vuole contribuire a creare attenzione e magari riflessioni e dialoghi sui temi che riguardano il Pianeta Terra. Abbiamo preso spunto dall’uso che si faceva degli ostraka nella Grecia antica. L’ostrakon era un frammento di ceramica su cui i cittadini di Atene, nel V secolo a.C, in una votazione democratica, incidevano il nome delle persone ritenute nemiche degli interessi della città, per esiliarle. Da questa pratica deriva, appunto, il termine ostracismo. Per realizzare in nostri ostraka abbiamo chiesto a studiosi e ricercatori di scriverci due parole: una da “esiliare”, da non usare più, ed un’altra invece da “accogliere”, da sostenere, per il bene del Pianeta Terra." All’appello dei due artisti hanno risposto 549 studiosi ed intellettuali (da 90 tra Accademie, Università e Centri di Ricerca di buona parte del mondo), le loro parole sono state incise sugli ostraka in terracotta ed esposte attorno ad una statua che rappresenta un uomo intento a riflettere. L’istallazione - nel suo complesso - è studiata come una piazza aperta, dove la luce e l’ombra, il pieno e il vuoto, le parole e il silenzio, dialogano in un equilibrio variabile. All’inaugurazione ha partecipato pure direttrice del museo di Museo di Paleontologia dell’Università della Calabria, Prof.ssa Adelaide Mastrandrea

Nardodipace: che fine hanno fatto i megaliti?

 Il prof. Giuseppe Roma dell’UNICAL riserva la sua attenzione a delle emergenze di granito in territorio di Catroregio, nel Cosentino, che ha scoperto essere avvolte da una certa sacralità tradizionale. Inquadra la problematica in una dotta storia del culto delle pietre dalla preistoria al Medioevo. Ottimo.

 Eh, come non ricordare la vicenda di Nardodipace? Come aggettivare? Buffa vicenda, direi; e finita come meritava, nel nulla eterno.

 Ormai molti anni fa, nei dintorni di Nardodipace, vennero “scoperti” dei megaliti… cioè per la prima volta si prestò loro attenzione. Gli inizi furono seri e promettenti, con il coinvolgimento della scienza geologica, la quale rispose che occorrevano dei sondaggi al fine di appurare se si trattasse di un fatto meramente naturale o un fatto in tutto o almeno in parte antropico.

 Chiamato a dire la sua, il modesto sottoscritto fece rilevare intanto il culto delle pietre, ricordando Malta, le mura megalitiche eccetera; e, con particolare riguardo, le molte pietre sacre (sacro è una parola ambivalente!) dell’area ionica: Pietra del diavolo a Badolato, Pietra di Sant’Antonino a Satriano, Pietra di Sant’Agnese a Chiaravalle, Madonna della pietra… Chiese che gli fornissero due preziose informazioni: la toponomastica e qualche genuina leggenda locale.

 Insomma, sembrava che iniziasse uno studio dignitoso. Non solo, ma la curiosità spinse a ciò che mai era accaduto nella storia di Nardodipace: il turismo culturale.

 E invece… e invece finì tutto in pesce, quando della cosa s’impadronirono due distinti signori che qui definisco davvero squisitamente calabresi, cioè dotati di fantasia sbrigliata e desolante carenza di metodo filologico; e che, proprio per questo, ottennero un immenso successo in Nardodipace e altrove. Uno spiegò che si trattava dei Pelasgi, e pubblicò dei dottissimi vocabolari italiano – pelasgico / pelasgico – italiano, leggendo dei ghirigori come fossero l’elenco telefonico; l’altro… - e poteva mancare? - tirò fuori Ulisse, e proclamò che quelle pietre erano i Lestrigoni. Come non bastassero bufale immani di sbarchi a Sant' Eufemia, Copanello, Crotone… e reimbarchi da Catanzaro! Mi stupisco solo che non abbiano parlato dei Templari!

 Giù libri, giù convegni, giù cene… e, ovviamente, tutto venne sepolto dal e nel ridicolo; e indagini geologiche, zero; e figuratevi se fornirono la toponomastica. Oggi tutto passò nel dimenticatoio non c’è un randagio che, passando, getti un’occhiata sui megaliti di Nardodipace.

 Si può fare ancora qualcosa, anche alla luce delle ricerche del Roma? Boh: certo, dati i precedenti, solo se si vieta l’ingresso a Nardodipace a tutti i pastori di bufale e venditori di fumo, e si lascia fare a chi è del mestiere.

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