Coronavirus, Santelli "La Calabria non può farsi carico delle persone bloccate a Villa San Giovanni"

"Leggo la dichiarazione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che chiede di mettere in quarantena presso un hotel reggino le persone bloccate a Villa San Giovanni".

E' quanto scrive in una nota la presidente della Regione Calabria,Jole Santelli.

"Dev’essere chiaro - prosegue il comunicato - che chi oggi si trova a Villa San Giovanni in attesa di un imbarco, vi è arrivato perché non hanno funzionato i controlli lungo il viaggio dalle città di provenienza.

È giusto che lo Stato si assuma le proprie responsabilità e che quindi i nuclei familiari vengano scortati dalla Polizia fino alle residenze siciliane e lì giustamente posti in quarantena. Non è uno scontro tra le due regioni ma si tratta di una situazione in cui è necessario coniugare legalità e principi di civiltà. 

Quello che non è accettabile - conclude Santelli è la storia di queste ore, lo scotto che pagano famiglie e con loro un comune, quello di Villa San Giovanni, e la Calabria protagonista incolpevole di una situazione in cui non ha nulla a che fare".

 

Coronavirus, Calabria: ieri pochi viaggiatori in arrivo dal Nord

Si stanno svolgendo senza sosta i servizi di controllo e vigilanza predisposti ed intensificati a causa dell’emergenza epidemiologica, controlli che vengono effettuati dal personale della Questura di Reggio Calabria, dell’Arma dei carabinieri e della guardia di finanza, secondo il piano dettagliato nel tavolo tecnico diretto dalla Questura e concordato in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Reggio Calabria Massimo Mariani.

Nella giornata di ieri, durante la quale si è parlato di una nuova ondata di persone residenti nel Nord Italia che viaggiavano in treno verso il Sud, le attività di controllo effettuate hanno consentito di confutare la notizia.

Così come in strada, anche nelle stazioni ferroviarie e sui treni il Compartimento Polizia ferroviaria per la Calabria procede quotidianamente ad attenti controlli dei viaggiatori in transito, e ieri, dall’unico treno proveniente dal Centro Nord nel pomeriggio, l’Intercity partito da Roma e diretto a Palermo, che ha fatto sosta alla stazione di Villa San Giovanni, non sono scesi che una decina di viaggiatori.

Le persone, tutte munite della prescritta autocertificazione, sono state controllate dal personale della Polizia ferroviaria presente sul posto. I marciapiedi dei binari della stazione di Villa San Giovanni, snodo italiano per i treni diretti in Sicilia, erano quasi deserti.

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Raggiunto da un'ordine di cattura, viene arrestato su un treno in Calabria

Nell’ambito dei controlli predisposti dal Compartimento della polizia ferroviaria di Reggio Calabria, gli agenti della polfer di Villa San Giovanni hanno arrestato un cittadino italiano di 58 anni gravato dal provvedimento restrittivo degli arresti domiciliari emesso dalla Corte d'Appello di Catania per il reato di atti persecutori.

L’uomo è stato fermato e controllato a bordo del treno Ic 724 in partenza da Villa San Giovanni e diretto a Napoli.

Condotto negli uffici di polizia, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso il proprio domicilio dove dovrà scontare la pena residua di 2 anni e 8 mesi. 

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Uccide un fratello e ne ferisce un altro, arrestato

Un uomo di 82 anni è stato ucciso ed un altro è stato ferito, in località Ferrito di Villa San Giovanni (Rc).

A causare la tragedia, avvenuta ieri, i colpi di fucile sparati dal fratello delle vittime al culmine di una lite familiare.

L'autore, Antonio Bellantone, di 75 anni, ha aggredito i fratelli per dissidi di vicinato e confini di terreni. Ad un certo punto l'uomo ha imbracciato un fucile da caccia ed ha sparato alcuni colpi contro i fratelli, uno dei quali ha centrato Giuseppe Bellantone uccidendolo sul colpo.

Ferito anche l'altro fratello, Salvatore, il quale dopo essere stato raggiunto dai proiettili ad una gamba e ad una clavicola è stato ricoverato agli ospedali "Riuniti" di Reggio Calabria. 

L'autore, una volta  bloccato dai carabinieri della locale Stazione, è stato associato alla casa circondariale di Reggio Calabria – Arghillà.

Sorpresi in auto con 5 Kg di cocaina, arrestati

Sono stati trovati con oltre 5 chili di cocaina. Per questo motivo, i carabinieri della compagnia di Villa San Giovanni hanno arrestato, Camillo Filippello e Salvatore Contarino, di 36 e 40 anni.

I due, entrambi di Acireale, sono stati sorpresi durante un servizio di controllo presso gli imbarcaderi dei traghetti per la Sicilia, a bordo di una Fiat 600 sulla quale sono stati rinvenuti cinque involucri in plastica con all’interno più di 5 chilogrammi di cocaina.

Lo stupefacente è stato trovano, grazie ad un cane antidroga, nel pannello dello sportello anteriore sinistro dell’autovettura.

Dopo essere stati dichiarati in stato d’arresto, una volta ultimate le formalità di rito, i due sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Calabria – Arghilllà.

 

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Sorprese a rubare vestiti in un centro commerciale, arrestate

Gli agenti della polizia di Stato in servizio presso il commissariato di Villa San Giovanni hanno arrestato in flagranza del reato di furto aggravato, S.D. e Q.N., rispettivamente di 49 e 38 anni.

Le due donne, residenti a Reggio Calabria, sono state fermate dai dipendenti di un negozio di abbigliamento ubicato in un centro commerciale, mentre cercavano di portar via abiti nascosti nelle rispettive borse.

Giunti sul posto in seguito ad una segnalazione, i poliziotti hanno proceduto all’arresto in flagranza, dopo aver constatando che le due donne avevano tentato di rubare 26 capi d’abbigliamento.

Durante il rito direttissimo, l’autorità giudiziaria ha convalidato l’arresto, mentre il personale della Divisione anticrimine della questura di Reggio Calabria ha notificato alle arrestate il foglio di via obbligatorio emesso dal questore, con divieto di far ritorno nel Comune di Villa San Giovanni per 3 anni.

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Rapina in banca, colpo da 290 mila euro. Arrestato uno dei presunti autori

I carabinieri della Compagnia di Villa San Giovanni hanno tratto in arresto Cosmo Alvaro, 45 anni, di Sinopoli.

L'uomo è accusato di rapina aggravata in concorso, ricettazione aggravata in concorso e porto ingiustificato d'armi aggravato e in concorso.

In particolare, il 45enne è ritenuto uno degli autori della rapina consumata il 29 maggio scorso, ai danni della filiale Bper di Villa San Giovanni.

Nell'occasione, due persone armate di taglierino avevano fatto irruzione nell’istituto di credito e dopo aver minacciato il direttore ed alcuni dipendenti, si erano impossessati di quasi 290 mila euro, per poi allontanarsi a bordo di un motorino.

A mettere gli investigatori sulle tracce d'Alvaro, sono stati i filmati di videosorveglianza dell’istituto di credito e di alcuni esercizi commerciali ed abitazioni ubicati lungo il percorso seguito dai rapinatori. 

Il gip, dunque, reputando congruo il quadro accusatorio e sussistenti le esigenze cautelari, ha accolto la richiesta formulata dalla procura della Repubblica, disponendo l'arresto d'Alvaro il quale, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere “Panzera” di Reggio Calabria.

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Vanno a denunciare un furto con documenti falsi, arrestati

Due persone sono finite in manette, perché trovate in possesso di documenti falsi.

Tutto ha avuto inizio, quando tre uomini di 37, 26 e 20 anni si sono presentati negli uffici della polizia ferroviaria di Villa San Giovanni (RC) per denunciare il furto di carte di credito ed effetti personali contenuti nella tracolla del trentasettenne che era stata lasciata incustodita nella sala d’attesa della stazione.

La visione delle immagini dell’impianto di videosorveglianza ed alcune contraddizioni emerse nel racconto dei tre hanno insospettito gli agenti, che hanno deciso di approfondire gli accertamenti, effettuando un controllo sui loro bagagli.

È così che i poliziotti hanno ritrovato il cellulare, le carte di credito ed i documenti di cui poco prima era stato denunciato il furto.

Per i tre è scattata la denuncia per concorso in simulazione di reato e per due di loro anche l’arresto, dal momento che i documenti rivenuti sono risultati contraffatti.

 

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