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Smaltimento illecito di rifiuti, 16 indagati a Vibo Valentia

I carabinieri del Gruppo forestale di Vibo Valentia, con il supporto dell’Arma territoriale, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale  Procura della Repubblica, ad una azienda attiva nel settore dello smaltimento e riciclo dei rifiuti anche industriali oltre a 10 autocarri, non tutti riconducibili alla citata realtà imprenditoriale, utilizzati per il trasporto e conferimento dei rifiuti nell’impianto di smaltimento, alcuni dei quali, in uso a ditte terze, risultati privi dell’iscrizione all’albo nazionale dei gestori ambientali.

In totale sono sedici gli indagati, fra cui i vertici dell’azienda sequestrata, per i quali a vario titolo sono state ipotizzate le violazioni relative al trasporto e allo smaltimento illecito, anche mediante combustione, nonché deposito/abbandono incontrollato al suolo di rifiuti pericolosi e non. Contestata anche la presunta compromissione e deterioramento delle matrici ambientali (aria, acqua, suolo).

L’indagine, che ha coperto uno spazio temporale compreso fra febbraio e aprile scorsi, ha avuto origine dalla segnalazione fatta dai carabinieri forestali alla Procura circa l’individuazione, durante un servizio di controllo del territorio, di un rogo di materiale plastico riconducibile ad un impianto di smaltimento rifiuti. I successivi servizi di osservazione e controllo hanno consentito di scoprire che l'azienda, il cui scopo sarebbe quello di smaltire e riciclare rifiuti industriali nel rispetto delle normative nazionali ed internazionali, avvalendosi di tecnologie e metodiche all'avanguardia, in realtà avrebbe usato metodi più sbrigativi per sbarazzarsi del materiale conferito non diversamente utilizzabile.

In sostanza i rifiuti una volta privati delle parti riciclabili, quindi con valore economico, venivano abbandonati in una scarpata adiacente ad uno dei capannoni utilizzati per lo stoccaggio o bruciati immettendo pericolosi fumi nell’atmosfera.

Inoltre, nel corso dell’attività è stato accertato anche come venissero conferiti rifiuti provenienti da ditte non autorizzate al trasporto, poiché non in regola con la normativa vigente inerente all’albo nazionale dei gestori ambientali.


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