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Serra, l’altolà della Federico al PD di Censore: “Non accetto progetti a scatola chiusa”

“Considerata l’attenzione recentemente dimostrata dai giornali in merito alle mie posizioni politiche e le dichiarazioni rispetto alla mia assenza emerse alla conferenza stampa del centrosinistra di qualche giorno fa, ritengo opportuno intervenire per fare chiarezza. Mi trovo però costretta prima a rispondere a chi, sottotraccia, fa illazioni di bassa lega, facendo credere che io voglia imporre veti o condizioni sulla candidatura a sindaco o che abbia fatto richieste di altra natura, che in cinque anni di esperienza politica, non ho né chiesto, né ricevuto, a differenza di altri, nomine, incarichi, vantaggi o favori di sorta e, derivando da questo la mia libertà politica, non potrei certo  volerne adesso”. È la premessa di un articolato ragionamento di Rosanna Federico che specifica la posizione politica assunta. “Non ho alcun dubbio sulla stima che l’onorevole Censore nutre nei miei confronti. Non si spiegherebbe, altrimenti – sostiene l’esponente del PD - perché cinque anni fa, in un momento di difficoltà per il centrosinistra, ha ritenuto potessi rappresentare il rinnovamento politico che voleva avviare così come non si spiegherebbe perché abbia tanto insistito affinché costituissi il gruppo del PD in Consiglio comunale delegandomi a rappresentare, da sola, il partito in quella sede. Tuttavia avendo egli dimostrato di essere una persona di grande intuito ed arguzia politica, mi lasciano perplessa le sue parole allorché dichiara di non conoscere i motivi del mio allontanamento. Dopo tutte le esternazioni da me fatte, riprese più volte dalla stampa e dai quotidiani on line – precisa la già candidata a sindaco per la lista ‘Città degli abeti - penso infatti che a ribadire le ragioni politiche che mi spingono, dopo anni di impegno e attività nel PD, a non essere in prima linea alle recenti iniziative, rischierei non solo di essere ripetitiva  ma, soprattutto, di offendere chi, come me, ritiene che la politica non sia solo una questione di ‘apparizioni’, pennacchi o candidature ostentate ma anche, e soprattutto, una questione di condivisione di percorsi e progetti, effettiva partecipazione alle scelte più importanti  e coerenza. Pertanto mi limito a pensare che, se non è stato compreso questo mio modo di intendere, sarà forse perché è mancata la necessaria volontà di ascolto. Quel che è certo – sottolinea - è che è mancato quel confronto politico e democratico che più volte ho auspicato, sollecitato e richiesto sin da quando si cominciava ad intravvedere che, dopo anni di impegno mio e di tanti altri per la crescita del partito, gli interlocutori principali nelle scelte politiche e nelle decisioni  più importanti divenivano improvvisamente i nuovi/vecchi alleati senza che nulla passasse, o passi, per un preventivo confronto interno. Penso, infatti, che il ruolo che ho avuto quando, in un momento di sicura sconfitta, si voleva avviare un processo di rinnovamento; l’opposizione fatta costantemente, e non certo all'ultima ora, con decine di interrogazioni e denunce; la conoscenza delle problematiche del Comune  acquisita in questi anni, avrebbero imposto un mio più diretto coinvolgimento nella individuazione, quantomeno, delle linee politiche e programmatiche sulle quali avviare un percorso comune in vista della prossima competizione elettorale e ciò anche, magari, a costo di contrariare chi mi ritiene scomoda. Pur senza disconoscere quindi il ruolo dell’onorevole Censore nel partito – è il passaggio saliente - per me, partecipare alle iniziative pubbliche senza venire realmente coinvolta nelle scelte di fondo, significherebbe accettare un progetto a scatola chiusa e, anche se pare tanti si accalchino ad abbracciarlo, questo è un modo d'essere che non mi appartiene. Pertanto, essendo per me assolutamente necessari e imprescindibili la partecipazione, il confronto, la condivisione, la chiarezza, la trasparenza e la coerenza, finché il contributo che mi viene richiesto sarà in termini di pose fotografiche, interventi concordati o  prese d'atto, non posso certo essere disponibile. Non si dica però – conclude Federico - che sono stata io, incomprensibilmente, ad abbandonare il percorso avviato”.


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