"Vacche sacre", grande partecipazione all'assemblea indetta dal Comitato No_Bull

Riceviamo e pubblichiamo

"Grande partecipazione popolare all'assemblea pubblica indetta dal comitato No_bull per allargare la base degli iscritti e dare la parola ai tanti cittadini che, in questi giorni, hanno chiesto di poter contribuire alla battaglia contro le cosiddette “vacche sacre”, diventate oramai una piaga sociale non più tollerabile in una terra che da troppo tempo si sente abbandonata al suo destino e che chiede, a gran voce, una presenza forte dello Stato in tutte le sue componenti. Unità e condivisione di intenti sono state le parole chiave di tutti gli interventi, riconoscimento unanime al lavoro sin qui svolto dai componenti del comitato, ai quali oltre all'onere di metterci la faccia sono stati anche riconosciuti i meriti di aver costruito una forte attenzione mediatica sull'argomento e di aver dato senso ad una protesta civica che ha restituito speranza ai tanti cittadini convenuti, che direttamente o indirettamente sono vittime di questo annoso problema. L'avvocato Antico, portavoce del comitato, nella sua introduzione ha fatto una breve cronistoria delle attività dei primi tre mesi di vita dei No_Bull, è stato evidenziato come S.E. il prefetto sia stato di parola mantenendo la promessa di un pronto intervento già nei primi mesi del 2018. "Una task force è già operativa e i prossimi due mesi serviranno per capire meglio se la strategia è giusta. Ma è già tanto quanto sin qui abbiamo ottenuto" ha sottolineato il portavoce e "certamente continueremo a vigilare durante e dopo questi mesi, finché il problema non sarà del tutto debellato. Questo è l'unico e vero scopo del comitato che adesso sente la necessità del contributo di tutti", ha concluso, prima di aprire il dibattito e dare la parola ai presenti.

I primi ad intervenire sono stati l'avvocato Spagnolo, che ha proposto che i Nas si affianchino a tutte le altri componenti della task force e quello di Rocco Raso, storico presidente dell'Acipac, al quale starà bene qualunque soluzione purché risolutiva del problema. Il dottor Antipasqua, a nome di Confesercenti, ha chiesto al comitato di coinvolgere nella protesta civica altri comuni limitrofi organizzando incontri diffusi sul territorio. Analoga richiesta è arrivata, anche, da Ismaele Ottavio Caruso consigliere comunale di Molochio, il quale si farà promotore a sua volta, di altri appuntamenti. È intervenuto, poi, il professore Vincenzo Megna, il quale ha dichiarato di aver ripreso coraggio e voglia di protestare grazie all'attivismo del comitato. È seguito l'intervento dell'architetto Foci, che ha proposto di ribaltare il problema in opportunità, costituendo una struttura permanente che serva, oltre che per il ricovero degli animali che di volta in volta si cattureranno, anche per organizzarne un “utilizzo sociale” degli stessi.

È stata poi la volta del testimone di giustizia Nino Cento che ha chiesto al sindaco se fosse vero che le vacche saranno ricoverate a Zomaro nei locali dell'ex comunità montana, sottolineando che secondo lui questo sito è assolutamente inadeguato. Sull'importanza del movimento di protesta voluto dai cittadini, è intervenuto l'ex sindaco Alessandro Cannatà, il quale ha aggiunto che occorre sollecitare il governo centrale chiedendo leggi speciali e pretendendo che vengano poi rispettate. Il sociologo Francesco Rao, rinnovando i  ringraziamenti al comitato per l'impegno profuso, ha sottolineato come quella in corso sia una battaglia di tutt. È stata poi la volta dell'ingegnere Francesco Guerrisi, ex consigliere comunale, il quale porgendo ringraziamenti al comitato per il proficuo lavoro sin qui svolto, ha ipotizzato di fare una richiesta al Prefetto perché istituisca un fondo annuale che serva per il risarcimento di chi subisce i danni causati dai bovini vaganti. Hanno concluso, in ordine, prima il Michele Tripodi, sindaco del Comune di Polistena, il quale con rammarico ha sottolineato la sua assenza in seno al comitato per l'ordine pubblico convocato dal Prefetto il 18 gennaio scorso, ma sostenendo l'attività del comitato, ha ribadito che il problema appartiene a tutto il territorio e che serve sfatare il mito delle classi dirigenti autoreferenziali, facendo sì che i cittadini si approprino di questi spazi di partecipazione, perché i campanilismi della politica hanno solo costruito gli "imperi degli altri". Ha infine comunicato che a breve organizzerà anche lui un evento di sensibilizzazione a Polistena, al quale inviterà il comitato No_bull. Poi, è stata la volta del sindaco di Cittanova Francesco Cosentino, che ha ringraziato a sua volta il comitato No_bull,  ha richiamato tutte le attività passate e anche recenti svolte dalle Istituzioni locali per contrastare il fenomeno dei bovini vaganti e ha aggiunto l'importanza della presenza più costante e proficua sul territorio di coloro che sono tenuti a fare i controlli basilari sulle stalle e sugli allevamenti, sottolineando che a suo giudizio la sola idea di reprimere il fenomeno catturando i bovini sarà fallimentare. Ha inoltre ribadito l'importanza di essere riusciti a sensibilizzare la gente e che solo l'unione  di tutti potrà riuscire a debellare l'nnosa piaga, anche in assenza di ulteriori leggi speciali. La serata si è conclusa con la soddisfazione dei componenti del comitato per la grande partecipazione. Nel corso della serata  sono state raccolte oltre 200 adesioni al comitato".

Comitato No_Bull

Contrasto al fenomeno delle vacche sacre, operativa la task force

E’ iniziata ieri, la prima simulazione del piano d’intervento finalizzato a contrastare il fenomeno dei bovini vaganti in alcuni territori della provincia reggina.

La task force cui è demandata l’attuazione del piano, è entrata in azione dopo il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che, nei giorni scorsi, si è riunito a Cittanova sotto la guida del Prefetto Michele di Bari e in seguito al tavolo tecnico tenuto in Questura e presso il Comune di Terranova Sappo Minulio.

In particolare, ieri pomeriggio, nel territorio del Comune di Terranova Sappo Minulio, dopo una prima riunione, la task force composta da operatori dell’Arma dei Carabinieri, dei Carabinieri Forestali, dello Squadrone Cacciatori di Calabria, della Guardia di Finanza, della Polizia Provinciale, dei Vigili del Fuoco, del servizio Veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, della Polizia Municipale del Comune di Terranova e della Polizia di Stato ha proceduto a geo-localizzare i luoghi ove sono presenti gli animali e a testare le apparecchiature in dotazione, nonché la tempistica dell’intervento.

La simulazione è stata effettuata al fine di definire al meglio le modalità operative da adottare nei prossimi servizi.

Le operazioni si ripeteranno, infatti, a partire dalla prossima settimana con l’obiettivo di contrastare il fenomeno dei bovini vaganti quale manifestazione di arroganza ‘ndranghetistica, che attraverso le vacche sacre intende esercitare forme di controllo del territorio.

Sul punto, martedì prossimo in Questura sarà effettuato un ulteriore incontro per definire piani operativi da realizzare in territori sensibili.

Saranno invitati i sindaci di Cittanova, Molochio, Terranova Sappo Minulio e Polistena, ovvero i Comuni interessati dal fenomeno delle vacche sacre.      


    

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Sorpresi a curare una piantagione, arrestati dopo un inseguimento

Ieri, 23 agosto, nel primo pomeriggio, a Cittanova (RC), i Carabinieri del N.O.RM. della Compagnia di Taurianova, coadiuvati da personale dello Squadrone Eliportato CC Cacciatori di Calabria e della locale Stazione Carabinieri, all’esito di un mirato servizio svolto in Contrada Vacale, hanno rinvenuto una coltivazione di canapa indiana composta da 75 piante di altezza variabile tra 1 e 2 metri, dotata di apposito impianto di irrigazione.

Nella circostanza i Carabinieri del N.O.RM., guidati via radio dai militari dello Squadrone Cacciatori già precedentemente appostato in zona, avevano notato due soggetti allontanarsi dalla piantagione. Una volta ingaggiato un inseguimento a piedi, l’intervento dei militari ha consentito di bloccare dapprima E. M. cl. ’90, con precedenti di polizia in materia di stupefacenti e furto. Poco dopo, proseguite le ricerche in tutta l’area, i militari della Stazione CC di Cittanova hanno poi rintracciato anche il secondo soggetto, identificato in N. R. cl. ’87, mentre cercava di far perdere le proprie tracce nelle campagne di Cittanova.

Terminate le operazioni di campionatura, le piante sono state sequestrate unitamente a tutto il materiale rinvenuto per la cura della piantagione.

Anche l’odierna operazione s’inserisce nel piano di controllo straordinario del territorio disposto dal Comando Provinciale CC di Reggio Calabria per il periodo estivo, finalizzato principalmente al pattugliamento a largo raggio delle aree rurali e montane.

I due soggetti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima.

Cittanova, grande successo per BooktoPlay

La cultura, lo studio, il bisogno di approfondire e di non smettere mai di farsi e far domande. Ad una settimana dalla chiusura di BooktoPlay, non si è ancora spenta l'eco della rassegna culturale organizzata dall'associazione culturale Incroci con il Comune di Cittanova (Rc).

La formula proposta dai giornalisti Paola Bottero e Alessandro Russo, che hanno ideato e condotto le tre serate, funziona: partire da un libro e dall'autore per spaziare poi tra i temi di attualità e di approfondimento culturale che tipicizzano ogni ospite.

La prima serata, dedicata a "Io sono nessuno", biografia di Gerardo Sacco scritta con Francesco Kostner, ristampato dopo le 20mila copie vendute della prima edizione, ha permesso di sentire dalla viva voce del maestro orafo e del giornalista il racconto di come la forza di volontà sia indispensabile per affermare il talento. La vita di Gerardo Sacco è un esempio da seguire, la sua maestria e la sua semplicità una meta cui tendere. La serata è stata impreziosita da due sfilate, durante le quali sei ragazze cittanovesi hanno indossato i gioielli di Sacco, vere opere d'arte ammirate dalle centinaia e centinaia di persone presenti.

Sabato piazza san Rocco ha ospitato Nicola Gratteri. Il Procuratore Capo di Catanzaro è partito da "L'inganno della mafia", scritto con Antonio Nicaso, per condividere con un pubblico attento il bisogno di decidere da che parte stare. Riflessioni, ragionamenti, parole dure ed esortazioni ai tantissimi giovani presenti: "La libertà è la cosa più bella, tenetevela sempre stretta. E ricordatevi: gratis non esiste. Non fatevi comprare da nessuno". Il modo diretto di Gratteri di porre le cose, senza sconti, ha intrattenuto per quasi due ore il pubblico, che poi si è fermato con lui un'altra ora.

La terza serata è stata la perfetta chiusura delle due serate precedenti. Partendo da "Il Fatto personale", Antonio Padellaro ha focalizzato in modo preciso e puntuale i mali della nostra società. Il giornalista, proprio come gli ospiti delle due serate precedenti, si è soffermato sulla crisi valoriale che caratterizza gli ultimi decenni, puntando molto sulla necessità di andare oltre gli effetti delle cose e cercare le cause, farsi domande, non fermarsi al primo impatto che ormai è deviante. Anche il noto commentatore ha sottolineato più volte la necessità di riappropriarsi della cultura, riannodando di fili della partecipazione e della condivisione che purtroppo abbiamo perso per strada.

BooktoPlay si è integrato perfettamente nell'estate cittanovese, sottolineando, se ce ne fosse stato bisogno, che la cultura non è solo essenziale, è anche un piacevolissimo modo per trascorrere serate in cui condivisione e partecipazione possono cadenzare la necessità di porsi domande e cercare, insieme, risposte. 

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Scoperta una vasta pinatagione di marijuana, arrestato il presunto proprietario

 

Nel pomeriggio del 30 giugno 2017, a Cittanova (RC), in Contrada Bevacqua, i Carabinieri della locale Stazione, dell’Aliquota Operativa e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Calabria, a seguito di un servizio straordinario di controllo del territorio, disposto dal Comando Compagnia Carabinieri di Taurianova diretta dal Capitano Marco Barone, hanno tratto in arresto in flagranza del reato di coltivazione di sostanze stupefacenti N. D., 55enne, del luogo, già noto alle forze dell’ordine.

Nel corso di una perquisizione domiciliare estesa ad un terreno nella disponibilità dell’uomo e adiacente alla sua abitazione, sono state rinvenute 160 piante di canapa indiana dell’altezza di circa 35 centimetri ciascuna, il tutto corredato di un apposito impianto di irrigazione.

Il materiale è stato sequestrato, mentre le piante rinvenute, previa campionatura, sono state distrutte.

Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato associato presso il proprio domicilio, come disposto dalla competente Autorità giudiziaria.

 

 

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Evade dai domiciliari, arrestato

Gli agenti della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Cittanova hanno arrestato, nella flagranza del reato di evasione, il 43enne Massimo Carbone.

Pur essendo sottoposto agli arresti domiciliari, l’uomo è stato sorpreso da una Volante, in piena notte, in una strada del centro cittadino, lontano dalla propria abitazione.

Carbone è stato quindi arrestato ed in seguito al processo con giudizio direttissimo, è stato sottoposto alla misura cautelare nel carcere di Palmi.

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Taglio abusivo di alberi secolari in area protetta, deferite 6 persone

I carabinieri forestali della Stazione di Oppido Mamertina (RC) hanno deferito all’Autorità giudiziaria sei persone accusate di deturpamento di bellezze naturali e violazione della normativa relativa alle aree protette.

Nel corso di un controllo, i militari hanno trovato, in località “Piani di Zomaro” del comune di Cittanova, cinque persone intente a tagliare alberi di faggio.

Da una prima verifica effettuata sulle piante abbattute, i carabinieri forestali hanno notato  che alcune ceppaie non erano state contrassegnate con martello forestale né numerate, mentre altre risultavano contrassegnate con un martello forestale di un tecnico privato e numerate con vernice di colore rosso. Constatate le evidenti anomalie sul modo di condurre la lavorazione, i militari hanno intimato al titolare che stava eseguendo i lavori di sospendere le attività e di esibire  la documentazione progettuale relativa al taglio. I controlli, hanno fatto emergere l’assenza di qualunque autorizzazione.

Al termine di un'accurata attività ispettiva, i militari hanno constatato l’abbattimento abusivo di 689 piante di alto fusto, di cui 646 di faggio, 16 di pino e  27 di abete rosso, piante secolari di particolare pregio.

Oltre al titolare della ditta committente del taglio abusivo, sono stati deferiti, l’agronomo forestale (titolare del martello forestale rilevato sulla specchiatura di alcune piante di alto fusto di faggio già abbattute) e quattro operai alle dipendenze della ditta. Per tutti l’accusa è deturpamento di bellezze naturali e violazione della normativa relativa alle aree protette.

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Trent'anni fa l'omicidio del vice brigadiere Rosario Iozia

L’11 aprile, alle ore 10.30, presso la chiesa Matrice di Cittanova, nel 30° anniversario dell’omicidio,  sarà commemorato il vice brigadiere Rosario Iozia. In ricordo del militare sarà celebrata una Santa Messa in suffragio officiata dal cappellano militare don Aldo Ripepi. Alle 11,50 seguirà la deposizione di una corona di alloro sul cippo posto in memoria del sottufficiale, in località Petrara, luogo del suo assassinio avvenuto il 10 aprile  1987.

Alla cerimonia saranno presenti i famigliari del militare assassinato, Anna Monaco, mamma del sottufficiale, il fratello, la sorella i cognati,  che, come ogni hanno, provenienti dalla Sicilia,  partecipano alla commemorazione del loro caro, la loro presenza insieme a quella dei vertici dell’Arma dei Carabinieri della provincia, con la massiccia partecipazione di numerosi carabinieri in servizio ed in congedo, i vertici della Magistratura del distretto reggino, le massime autorità civili,  militari e religiose della Provincia,  testimoniano in maniera inequivocabile la volontà e la determinazione nel proseguire in quell’azione di promozione della cultura della legalità, mantenendo vivo il ricordo di quanti, fino all’estremo sacrificio hanno dato la propria vita per la difesa delle Istituzioni e dello Stato. Alla cerimonia religiosa prenderanno parte una folta rappresentanza di studenti degli Istituti scolastici di Cittanova.

L’omicidio

 Il vice brigadiere Rosario Iozia giunto alla Stazione di San Giorgio Morgeto il 3 giugno 1985, in virtù delle qualità professionali e di carattere dimostrate, il 27 agosto successivo, appena venticinquenne, viene trasferito alla Squadriglia di Cittanova, quale comandante.

 Nonostante la giovane età, si distingue da subito per la serietà, l’equilibrio e la correttezza del suo operato, sempre improntato all’imparzialità, alla rettitudine ed allo spirito di sacrificio.

A seguito di complesse indagini e servizi a lui delegati, viene menzionato sull’ordine del giorno del Comando dell’allora Legione Carabinieri di Catanzaro, per l’arresto di due malviventi ed il sequestro di quasi due chilogrammi di marijuana.

Anche per il sequestro di Angela Mittica di Oppido Mamertina, ultimo verificatosi nella zona,  contribuisce fattivamente per impedire la fuga dei malviventi, fino a determinare la liberazione della giovane sequestrata. 

Il vice brigadiere Rosario Iozia,  verso le 19 del 10 aprile 1987, in Località Petrara del Comune di Cittanova, mentre percorre libero dal servizio la Strada provinciale diretta a Polistena, all’uscita da una curva nota alcuni individui che attraversavano un uliveto armati di fucili a canne mozze.

Il militare, ottimo conoscitore dei luoghi e delle persone che gravitavano in quelle zone, arrestata la marcia della propria autovettura ed impugnando la pistola d’ordinanza si lancia all’inseguimento dei malviventi.

Non appena il militare si qualifica, i criminali premono il grilletto.

Raggiunto da una salva di colpi di lupara, Iozia si accascia al suolo e spira.

 La valorosa azione determina la concessione della Medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria, con la seguente motivazione:

 “Comandante di squadriglia operante in zona ad elevato indice di criminalità organizzata, pur essendo consapevole dei gravi rischi cui si esponeva, solo ed a diporto, affrontava con altissimo senso del dovere e cosciente sprezzo del pericolo, latitante che, armato di fucile a canne mozze, si accompagnava ad altri malviventi. Fatto segno a violenta azione di fuoco, benché mortalmente ferito, reagiva con l’arma in dotazione in difesa dello Stato e delle istituzioni. Fulgido esempio di attaccamento al dovere, spinto sino all’estremo sacrificio". Petrara di Cittanova (RC), 10 aprile 1987.  

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