Giochi e scommesse illegali: denunciate tre persone

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza, nell’ambito delle attività di contrasto del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine hanno dato esecuzione ad un’attività di prevenzione finalizzata alla scoperta di illeciti in materia di apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento e del gioco d’azzardo. L’attività è stata caratterizzata da una serie di controlli presso diversi esercizi commerciali, ed è stata mirata alla ricerca di quelle apparecchiature, che pur perfettamente funzionanti, non risultavano essere collegate alla rete telematica dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS). In tal modo i gestori degli apparecchi evitavano il controllo degli incassi e del corretto funzionamento degli strumenti. Al termine dell’attività condotta dalle Fiamme Gialle della Compagnai di Plami sono stati posti sotto sequestro 7 congegni da divertimento ed intrattenimento e 7 personal computer e altro materiale informatico necessario per la raccolta a distanza di scommesse clandestine, inoltre sono stati denunciati 3 soggetti per i reati di cui agli artt. 718 e 719 del Codice penale, nonché l’art. 4 comma 1 e 4 bis della Legge 401/89. Il risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine, con l'obiettivo di tutelare i cittadini salvaguardando il rispetto delle regole e della legalità ed è dimostrazione del costante impegno svolto, soprattutto in un difficile contesto socio-economico qual è quello della provincia di Reggio Calabria.

Frode fiscale, sequestrati beni ad un imprenditore edile

Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo "per equivalente" di beni per un valore di circa 250.000 euro nei confronti del legale rappresentante di una società lametina, operante nel campo dell’edilizia, emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lamezia Terme. L’attività trae origine da un controllo fiscale svolto dalle Fiamme Gialle catanzaresi, a conclusione del quale è stato contestato l’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto nelle casse dello Stato. In quel contesto, è stato segnalato alla locale Procura della Repubblica il legale rappresentante della società controllata, responsabile dei reati fiscali di omesso versamento di Iva e dichiarazione fraudolenta. L’attività rientra nel più ampio impegno profuso dalle Fiamme Gialle a contrasto delle frodi fiscali, ambito d’intervento operativo nel quale si esprime compiutamente la valenza dell’azione del corpo a tutela della sicurezza economico-finanziaria dello Stato e che ha permesso, recentemente sequestri disposti dall’autorità giudiziaria per reati fiscali nella provincia di Catanzaro per circa 1,5 milioni di euro.

La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 210000 prodotti insicuri o contraffatti

Continua l’attività della Guardia di Finanza rivolta al contrasto della commercializzazione di prodotti illegali, potenzialmente pericolosi soprattutto per la salute e l’incolumità dei consumatori finali. La mirata azione investigativa svolta dai finanzieri di Lamezia Terme ha permesso, innanzitutto, di individuare e, quindi, sottoporre a controllo un’attività gestita da un imprenditore di nazionalità cinese, esercente il commercio, anche "all’ingrosso", di articoli di vario genere, provenienti, nella massima parte, dall’oriente asiatico. I "baschi verdi", durante l’ispezione dell’ esercizio commerciale, hanno subito individuato moltissimi prodotti che non rispettavano le prescrizioni previste dalle leggi italiane e dell’Unione Europea. L’attività ispettiva è stata dunque estesa in tutti i locali e su ogni prodotto presente all’interno della ditta, permettendo il rinvenimento e l’immediato sequestro amministrativo di oltre 210.000 articoli, per varie violazioni concernenti la mancanza di istruzioni in lingua italiana, delle indicazioni di provenienza e dei dati del soggetto importatore, di fondamentale importanza ai fini della effettiva tutela degli acquirenti. Tutti gli oggetti erano già posti in vendita ovvero pronti ad essere immessi in commercio. Si sottolinea, tra l’altro, che tra gli oggetti sequestrati erano presenti vari prodotti, destinati ai consumatori più giovani. Più nello specifico, si tratta di articoli di cancelleria, quali astucci per la scuola, acquerelli, temperamatite, flaconi di colla liquida e forbici che, se non realizzati secondo le stringenti normative europee, potrebbero causare danni alla salute degli utilizzatori.  All’esito dei controlli, l’imprenditore è stato sanzionato amministrativamente e segnalato alla Camera di Commercio di Catanzaro. Analoga operazione di servizio nel settore questa volta della tutela dei marchi di fabbrica ha consentito ai "baschi verdi" di Lamezia Terme di segnalare alla locale Procura della Repubblica due commercianti di origine bangladese, sorpresi a vendere circa 500 paia di occhiali recanti il marchio contraffatto di diversi importanti marchi. Anche tali prodotti sono stati sottoposti a sequestro, questa volta penale. La guardia di Finanza rimarca ancora che, a parte - soltanto per un momento - i profili illeciti del contesto, l’acquisto e l’uso di prodotti contraffatti e/o non conformi, a fronte di un iniziale risparmio economico per i prezzi di vendita inferiori agli "originali", possono avere conseguenze anche molto gravi per la salute dei consumatori. Basta infatti considerare, in proposito, che le sostanze di cui sono composti i prodotti contraffatti o non conformi sono sconosciute e prive di ogni controllo e test preventivo e successivo alla produzione. Detti generi illeciti potrebbero essere, quindi, non solo qualitativamente molto inferiori al previsto, ma addirittura nocivi per l’integrità e la sanità fisica di chi li adopera, specie a contatto diretto della propria persona. L’attività si inserisce in un più ampio dispositivo di contrasto alla commercializzazione di prodotti illegali predisposto e coordinato dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, che già da tempo sta dando positivi riscontri. Infatti, dall’inizio dell’anno le Fiamme Gialle catanzaresi hanno sottoposto a sequestro, penale e/o amministrativo, oltre 370.000 prodotti contraffatti e/o insicuri.

Sequestrata in Calabria altra discarica abusiva di rifiuti speciali

La Guardia di Finanza continua nella sua opera di prevenzione e repressione di reati ambientali ed ha effettuato il sequestro di una discarica abusiva, in cui vi era depositato materiale di ogni tipo come bombole di gas, bottiglie in plastica e vetro, alluminio, bidoni di carburante vuoti, resti di autovetture abbandonate e materiali ferrosi trovati, tra l’altro, in avanzato stato di ossidazione. Quello che può essere definito un vero e proprio "monumento" dell’illegalità ambientale è stato rinvenuto sulla costa tirrenica in provincia di Cosenza, in una nota località turistica, dove i rifiuti speciali, così come definiti dall’art. 7 del D.Lgs. 22/97, erano depositati su un’area di circa 650 metri quadrati e abbandonati in evidente stato di deterioramento. Il ritrovamento è avvenuto grazie a dei controlli effettuati dagli uomini della Guardia di Finanza cosentina che si sono ritrovati di fronte al classico scenario di degrado che contraddistingue i luoghi utilizzati per smaltire irregolarmente i rifiuti. Una serie di appostamenti, svolti anche in orari notturni, hanno consentito di individuare i mezzi di trasporto utilizzati da una ditta individuale intestata ad un imprenditore che ripetutamente raccoglieva rifiuti e resti di attività industriali e li depositava illecitamente. L’area è stata posta immediatamente sotto sequestro ed il responsabile della ditta e il proprietario del terreno sono stati denunciati all’Autorità Giudiziari per violazione dell’art. 256 del D.lgs. 152 del 2006. Rischiano l’arresto da 1 anno a 3 anni, un’ammenda fino a 52.000 euro vista la notevole pericolosità dei materiali abbandonati e saranno obbligati alla bonifica del terreno smaltendo i rifiuti accumulati tramite soggetti abilitati dalla legge. 

Gratuito patrocinio: 15 denunce per false attestazioni

Nell’ambito dell’attività a tutela della spesa pubblica, le Fiamme Gialle di Gioia Tauro hanno dedicato particolare attenzione all’istituto giuridico del "gratuito patrocinio". Il gratuito patrocinio consiste, in buona sostanza, nel pagamento delle spese legali da parte dello Stato per le persone che non possono permettersi un difensore di fiducia a causa delle loro indigenti condizioni economiche. La procedura prevede, per coloro che hanno in corso un’azione legale ed hanno un reddito particolarmente basso, le cui soglie sono fissate dalla normativa, la presentazione di un’istanza, allegando la relativa documentazione, con cui chiedono di accedere a tale beneficio. La finalità di tale istituto è quello di assicurare il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge che, tuttavia, si può prestare a degli abusi. Infatti, dalle verifiche svolte dalla Guardia di Finanza su richiesta dei Tribunali, emergono anche casi in cui i richiedenti, al fine di accedere a tale beneficio, dichiarano il falso. La meticolosa attività di ricerca e riscontro svolta dai finanzieri di Gioia Tauro ha permesso la denuncia di 15 soggetti che hanno dichiarato all’Autorità Giudiziaria redditi inferiori rispetto a quelli effettivamente percepiti, tra questi, un commerciante che ha occultato, nella domanda presentata, redditi per circa 48 mila euro pur di ottenere il "gratuito patrocinio". 

Scoperta una truffa all'Inps per oltre 300 mila euro

Una meticolosa attività info-investigativa dei Finanzieri reggini a tutela della spesa pubblica ha portato alla luce una truffa ai danni dell'INPS che ha permesso di denunciare alla competente Procura della Repubblica 9 soggetti resisi responsabili dell'indebita percezione di assegni sociali ai danni dell’INPS per oltre trecentomila euro. I soggetti segnalati, all’Anagrafe tutti residenti in Italia, ma di fatto emigrati nei Paesi dell'America Latina, ove hanno la fissa dimora, rientravano in Italia al compimento del sessantacinquesimo anno di età per il tempo strettamente necessario per adempiere alle previste formalità per l’ottenimento del beneficio. Nel periodo di permanenza nello Stato italiano i soggetti indagati hanno acceso un conto corrente o libretto bancario/postale ove far confluire le somme indebitamente spettanti. In uno specifico caso, addirittura, è stato accertato che l'INPS aveva erogato il beneficio ad una persona deceduta all'estero, ma che risultava allo Stato Italiano ancora in vita non essendo mai pervenuto all'ufficio demografico competente il relativo certificato di morte. Per comprovare l'effettiva assenza dall'Italia, sono stati effettuati appositi riscontri agli indirizzi di residenza con acquisizioni di informazioni dal vicinato ed interessati i competenti Consolati italiani presenti nei paesi dell’America Latina. All’esito dell’attività dei Finanzieri, la sede territoriale competente dell’I.N.P.S. ha sospeso tali indebiti pagamenti ed è stato segnalato alla Corte dei Conti il danno erariale accertato. Prosegue il dispositivo di controllo disposto dal Comando Provinciale di Reggio Calabria a tutela della spesa pubblica nazionale, in linea con le direttive impartite a livello centrale, ove si persegue l'obiettivo di salvaguardare il corretto impiego di fondi pubblici e l'efficacia delle politiche di sviluppo sociale e di sostegno in una ottica di equità sociale. 

Sequestrati 72,5 chilogrammi di fuochi d'artificio

Gli uomini della Guardia di Finanza hanno intensificato in questi giorni i controlli sul territorio di competenza della Compagnia di Melito Porto Salvo, al fine di contrastare la detenzione e l’illecita vendita di materiale esplodente e giochi pirici pericolosi, nell’ambito delle specifiche indicazioni diramate sul tema dal Comandante Provinciale di Reggio Calabria. All’esito di tali controlli sono stati sequestrati 72.5 chilogrammi di fuochi d’artificio tutti rientranti nella categoria IV e V in quanto detenuti e trasportati abusivamente. Inoltre, gran parte del materiale sequestrato è risultato sprovvisto sulla confezione dell’etichettatura contenente le informazioni generali riportanti gli estremi del provvedimento del Ministero dell’Interno che ne autorizza il commercio e, pertanto, ritenuto "pericoloso" non essendo garantita né la sua provenienza né le caratteristiche costruttive e di funzionamento. I prodotti, ritenuti particolarmente pericolosi per l’incolumità pubblica, erano costituiti da manufatti fabbricati artigianalmente. Il soggetto ritenuto responsabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria e dovrà rispondere delle ipotesi di reato di fabbricazione abusiva ed omessa denuncia di materiale esplodente in conseguenza della violazione delle disposizioni di cui agli artt. 47 e 53 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Si conferma, pertanto, l’attenzione rivolta dalle Fiamme Gialle Reggine per arginare l’increscioso fenomeno del commercio illegale di materiale esplodente che ogni anno arreca grave nocumento all’incolumità pubblica.

 

Sequestrata una discoteca priva dei requisiti di sicurezza

Le Fiamme Gialle, nel corso di un controllo d’iniziativa disposto nell’ambito dei servizi per il controllo del territorio presso luoghi di aggregazione e di locali di pubblico spettacolo, hanno sequestrato una nota discoteca priva delle prescritte autorizzazioni di Pubblica Sicurezza ex artt. 68 – 69 - 80 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza necessarie per verificare la solidità e la sicurezza dell'edificio e l'esistenza di uscite pienamente adatte all’immediato sgombero nel caso di incendio. All’atto del controllo, la documentazione esibita ai Finanzieri di Cosenza autorizzava la società ad effettuare la sola somministrazione di alimenti e bevande, attività peraltro risultata meramente accessoria a quella principale di discoteca e intrattenimento con ingresso a pagamento a spettacoli musicali svolti in due sale munite di strumentazione professionale e gestite da D.J.. La prevista Segnalazione Certificata di inizio attività trasmessa dal titolare conteneva false notizie personali inoltre non risultava presente il Certificato di Prevenzione incendi necessario per locali con capienza superiore a 100 persone ed utile a garantire l’afflusso in sicurezza dei numerosi utenti di giovane età che frequentano gli spettacoli danzanti fino ad ora tarda. Le irregolarità constatate hanno determinato il sequestro dei locali e delle pertinenze, unitamente alla strumentazione ed agli arredi, nonché il deferimento del legale rappresentate della società all’Autorità Giudiziaria.

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