'Ndrangheta: Ferrara (M5s), accoglienza a Crotone mai stata trasparente

"Dalla mia visita ispettiva del 2014 subito dopo l’insediamento al Parlamento europeo, emersero tutte le criticità e le anomalie rispetto al modus operandi dell’ente gestore, le Misericordie del Governatore Leonardo Sacco. Nessun tipo di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura".

Così l'europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, che tre anni fa aveva ispezionato il Cara di Isola Capo Rizzuto, oggi al centro della cronaca per gli arresti di questa mattina.

"Questa situazione - prosegue Ferrara - e le condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1500 ospiti, mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Nonostante tutto c’era chi diceva che andava tutto bene, fra questi Matteo Salvini che dopo la sua visita al Sant’Anna si complimentò proprio con Sacco, con tanto di foto ricordo, per il buon lavoro svolto. L’inchiesta Johnny è il frutto di questo 'buon lavoro'. I clan si erano impossessati del centro, per anni migliaia di richiedenti asilo hanno vissuto in condizioni disumane e nello stesso tempo i portafogli dei soliti si sono ampiamente ingrossati. Nel frattempo i nostri politici hanno continuato a fare orecchie da mercante e relegare la questione accoglienza a sterili e ipocriti dibattiti nei comodi salotti televisivi".

'Ndrangheta: Ferrara (M5s), accoglienza a Crotone mai stata trasparente

"Dalla mia visita ispettiva del 2014 subito dopo l’insediamento al Parlamento europeo, emersero tutte le criticità e le anomalie rispetto al modus operandi dell’ente gestore, le Misericordie del Governatore Leonardo Sacco. Nessun tipo di trasparenza sui contratti e le convenzioni, difficili da reperire anche dopo espresse richieste alla Prefettura".

Così l'europarlamentare 5stelle Laura Ferrara, che tre anni fa aveva ispezionato il Cara di Isola Capo Rizzuto, oggi al centro della cronaca per gli arresti di questa mattina.

"Questa situazione - prosegue Ferrara - e le condizioni miserabili in cui vivevano gli oltre 1500 ospiti, mi spinsero a presentare un esposto alla Procura di Catanzaro oltre ad essere oggetto di diverse inchieste giornalistiche. Nonostante tutto c’era chi diceva che andava tutto bene, fra questi Matteo Salvini che dopo la sua visita al Sant’Anna si complimentò proprio con Sacco, con tanto di foto ricordo, per il buon lavoro svolto. L’inchiesta Johnny è il frutto di questo 'buon lavoro'. I clan si erano impossessati del centro, per anni migliaia di richiedenti asilo hanno vissuto in condizioni disumane e nello stesso tempo i portafogli dei soliti si sono ampiamente ingrossati. Nel frattempo i nostri politici hanno continuato a fare orecchie da mercante e relegare la questione accoglienza a sterili e ipocriti dibattiti nei comodi salotti televisivi".

‘Ndrangheta, operazione “Jonny”: 68 arresti, sequestrati beni per milioni di euro

Nel corso della notte, oltre 500 tra agenti della Polizia di Stato appartenenti alle Squadre mobile delle questure di Catanzaro e Crotone, carabinieri del Ros e del Reparto operativo – Nucleo investigativo di Catanzaro e finanzieri del Nucleo di polizia tributaria e della Compagnia di Crotone con il concorso dei rispetti uffici e comandi centrali, hanno tratto in arresto 68 persone, destinatarie di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura di Catanzaro a carico di altrettante persone accusate di associazione di tipo mafioso, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose.

Nel corso dell’ operazione, denominata “Jonny”, è stato eseguito, inoltre, il sequestro di beni il cui valore ammonta a diversi milioni di euro.

I provvedimenti, disposti dalla Direzione distrettuale antimafia guidata dal Procuratore capo Nicola Gratteri, a seguito di indagini coordinate dal Procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, hanno smantellato la storica e potentissima cosca di ‘ndrangheta facente capo alla famiglia Arena – al centro di articolati traffici delittuosi nelle provincie di Catanzaro e Crotone.

Dalle investigazioni, oltre alle tradizionali dinamiche criminali legate alle estorsioni, capillarmente esercitate sul territorio catanzarese e su quello crotonese, è emerso che la cosca controllava, a fini di lucro, la gestione del centro di accoglienza per migranti di Isola Capo Rizzuto e coltivava ingenti interessi nelle attività legate al gioco ed alle scommesse.

I dettagli dell’ operazione saranno resi noti alle ore 11, nel corso di una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, con la partecipazione del Procuratore Gratteri, del Procuratore Aggiunto Luberto e degli investigatori.

Operazione “Black Island”: rintracciato ed arrestato l'ultimo componente

Nella tarda serata di ieri personale della Squadra Mobile della Questura di Crotone ha tratto in arresto D. D. detto Spillo, cl. 79, in esecuzione dell’Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Crotone, relativa all’operazione di polizia giudiziaria convenzionalmente denominata “Black Island” in quanto ritenuto responsabile, in concorso con altri, della detenzione e commercializzazione nella città di Crotone di rilevanti quantità di eroina e metadone nel periodo di tempo compreso tra il novembre 2015 e l’aprile 2016.

L’uomo era risultato irreperibile presso il proprio domicilio all’atto del blitz scattato nella notte tra il 19 ed il 20 aprile scorsi all’esito del quale sono stati arrestati tutti i componenti del gruppo criminale operante nelle città di Crotone, Catanzaro ed Isola di Capo Rizzuto, specializzato nello spaccio di sostanza eroina, appunto. Nel corso delle attività d’indagine, l’uomo si era distinto sin da subito per la vicinanza ad uno dei principali indagati, l’albanese XEKA Betim, per conto del quale curava le consegne di stupefacente ai clienti crotonesi. Le attività d’intercettazione hanno confermato che il rapporto illecito tra i due non era occasionale, ma si protraeva da più tempo, tanto che “lo spacciatore”, per le pregresse forniture di sostanze stupefacenti, aveva contratto un cospicuo debito, rimasto insoluto.

Proprio il mancato pagamento di una grossa somma di danaro aveva scatenato l’ira dell’albanese che nel pomeriggio del 21 novembre 2015, dopo lunghe discussioni telefoniche, aveva danneggiato l’autovettura Fiat Punto in uso al D.D., incendiandola mentre era parcheggiata sotto l’abitazione di quest’ultimo.

A seguito dell’irreperibilità dell’uomo, accertata durante il blitz volto alla cattura di tutti i destinatari di misura cautelare, è stata avviata immediatamente una intensa ed ininterrotta attività info-investigativa volta a rintracciare il fuggitivo, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Rho (MI), poiché dalle prime informazioni era emerso che l’uomo aveva temporaneamente trasferito il proprio domicilio presso un parente residente in Lainate (MI).

Lo sviluppo investigativo, ha consentito di accertare che l’uomo, effettivamente dimorante nella cittadina lombarda, stava facendo ritorno a Crotone; a seguito di specifici servizi di osservazione, è stato rintracciato e bloccato, nella serata di ieri, presso il proprio domicilio. 

L’arrestato, espletate le formalità di rito, su disposizione  della A.G. competente, è stato associato alla Casa Circondariale di Crotone

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Focus 'ndrangheta: controlli a tappeto della Polizia di Stato a Crotone

Nel corso di questa settimana, nell’ambito di servizi straordinari previsti dal “Piano di Azione Nazionale e Transnazionale - Focus ‘Ndrangheta”, sono stati disposti mirati servizi di controllo del territorio, attuati da personale di più articolazioni della Questura, a Crotone e provincia anche per prevenire reati contro il patrimonio quali rapine, scippi o fenomeni come la prostituzione o l’abusivismo commerciale, che hanno portato ai seguenti risultati:

 - identificate 15 persone;

- controllati 10 veicoli;

- effettuati 3 controlli presso esercizi commerciali;

- effettuato 1 sequestro.

 Nel corso di questa settimana, nell’ambito dei servizi di controllo del sono stati conseguiti i seguenti risultati:

 - deferite 6 persone di cui 2 all’Autorità Amministrativa;

- controllate 10 persone sottoposte a misura restrittiva;

- identificate 173 persone, di cui 51 stranieri;

- controllati 49 veicoli (anche con sistema Mercurio);

- elevate 12 sanzioni per violazioni al Codice della Strada;

- eseguiti 4 fermi e/o sequestri amministrativi e/o penali;

- eseguite 8 perquisizioni;

- eseguiti 5 controlli amministrativi presso esercizio pubblico;

- effettuati 2 sequestri amministrativi;

- elevate 2 sanzioni amministrative.

 Personale della Squadra volanti ha deferito all’A.G., M. R., crotonese, classe 1982, per i reati di resistenza, violenza o minaccia a Pubblico ufficiale

 Agenti Squadra volanti hanno, inoltre, segnalato al Prefetto G. N., crotonese, classe 1977. Nella circostanza il giovane è stato trovato in possesso di 3 grammi di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” opportunamente sequestrata.

 Un altro crotonese C.L. di 39 anni è stato deferito all’Autorità Giudiziaria, per il reato di tentato furto, in quanto sorpreso mentre cercava d’introdursi furtivamente in una abitazione.

 Nella giornata del 28 dicembre, personale della Divisione polizia amministrativa e sociale ha proceduto ad alcuni controlli amministrativi presso esercizi su area pubblica per la vendita di artifici pirotecnici, nonché ad un controllo amministrativo presso una attività di commercio al minuto di oggetti preziosi - compro oro, all’esito del quale si è proceduto alla contestazione amministrativa, pari ad € 308,00, in quanto la titolare si rendeva responsabile di violazioni alle prescrizioni impartite nella licenza (omessa compilazione giornaliera del previsto registro delle operazioni compiute); nella circostanza si è proceduto all’avvio del procedimento amministrativo finalizzato alla sospensione della licenza in argomento.

Nella mattinata del 29 u.s., in riferimento ad una aggressione commessa in data 20.12.2016 all’interno del C.D.A./C.A.R.A. “S. Anna” di Isola Capo Rizzuto (KR) ai danni di un cittadino pakistano ospite del predetto Centro, all’esito di conseguente attività investigativa, personale della locale Squadra mobile ha deferito in stato di libertà alla competente A.G., i cittadini afghani D. S. R., classe 1988 e S. Z. M., classe 1994, entrambi indagati in concorso per i delitti di ingiuria, minaccia, danneggiamento aggravato, lesioni personali aggravate dall’utilizzo di strumento atto ad offendere, fatti aggravati dall’aver agito per motivi abbietti e futili.

Nella tarda mattinata del 29 dicembre, nel comune di Isola Capo Rizzuto (KR), personale di questa Squadra Mobile ha eseguito una perquisizione domiciliare e personali ai sensi ex art. 103 Legge 309/90. All’esito della predetta attività, è stato segnalato alla Prefettura, M. V., classe 1976, per la violazione all’art. 75 D.P.R. 309/90, poiché in possesso di gr. 3,3 di sostanza stupefacente del tipo marijuana.

 Nella serata di ieri, personale della Polizia di Stato della Questura di Crotone ha effettuato controlli amministrativi a Isola Capo Rizzuto (KR), presso alcune attività di commercio su area pubblica in forma itinerante, mirati in particolar modo al contrasto ed alla prevenzione degli illeciti in materia di commercio di artifici pirotecnici. Al termine del controllo presso una bancarella posta in Piazza del Popolo, il personale operante ha proceduto al deferimento all’Autorità Giudiziaria di C. S., classe 1989, perché resosi responsabile del reato di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti. Nella stessa circostanza si è proceduto al sequestro penale di 30 chilogrammi di artifici pirotecnici appartenenti alla IV e V categoria gruppo C, la cui vendita è vietata presso attività ambulanti; alla contestazione della violazione amministrativa in quanto “esercitava l’attività di commercio su area pubblica in forma itinerante senza la prescritta autorizzazione”, per un importo pari ad € 5.164,00.

Personale della Squadra volanti è, infine, intervenuto a seguito di una segnalazione per lite in famiglia. Contestualmente, gli agenti hanno proceduto al ritiro cautelare, a carico di un cittadino crotonese di 40 anni, di una pistola marca “Beretta” mod. 800F Cougar L e 86 cartucce, il tutto regolarmente denunciato.

Calabria: sequestrati due quintali di botti illegali

Nella giornata di ieri (venerdì 30 dicembre) gli agenti della Questura di Crotone, coadiuvati dagli uomini del Reparto prevenzione crimine  - Cosenza e dal Nucleo artificieri di Catanzaro, hanno rinvenuto e sequestrato due quintali di materiale pirotecnico di genere vietato.

In particolare, nei pressi di un rudere ubicato nel Parco delle Rose, i poliziotti hanno rinvenuto all’interno di uno scatolone materiale esplodente illegale, comprese 18 "cipolle".

 Il materiale, destinato con ogni probabilità alla vendita illegale, è stato immediatamente rimosso in sicurezza e sottoposto a sequestro per la successiva distruzione.

Altri prodotti pirotecnici illegali sono stati sequestrati ad un 28enne, nella cui casa gli agenti hanno trovato in possesso cinque scatole contenenti 70 chilogrammi di materiale esplodente la cui vendita è consentita esclusivamente a persone in possesso di specifiche autorizzazioni. Gli artifici pirotecnici sono stati, ovviamente, sottoposti a sequestro, mentre il 28enne è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Crotone perché ritenuto responsabile dei reati di omessa denuncia, fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti.

Le attività sono, inoltre, proseguite, nella serata, da parte dei poliziotti della Divisione di Polizia Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione, presso il comune di Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, dove sono state sottoposte a controllo le attività di commercio su area pubblica in forma itinerante dislocate lungo le vie cittadine.

Nel corso delle  verifiche, i poliziotti hanno deferito in stato di libertà alla Autorità Giudiziaria un 27enne ritenuto responsabile del reato di fabbricazione o commercio abusivi di materie esplodenti. Il giovane è stato trovato in possesso di 30 chilogrammi di artifici pirotecnici di cui è vietata la vendita presso attività ambulanti. anche in questo caso il materiale è stato sottoposto a sequestro penale.

Essendo sprovvisto delle necessarie autorizzazioni amministrative all’esercizio dell’attività di commercio su area pubblica in forma itinerante, al 27enne è stata, inoltre, inferta una sanzione amministrativa di 5.164 euro. Di conseguenza, gli agenti hanno proceduto al sequestro del rimanente materiale pirotecnico costituito da artifizi di vario genere per l’ulteriore peso complessivo di circa 70 chilogrammi. 

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Aveva una pistola ed un Kalashnikov, 46enne arrestato a Isola Capo Rizzuto

Un uomo di 46 anni, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato dai carabinieri di Isola Capo Rizzuto con l'accusa di detenzione e porto abusivo di armi clandestine e da guerra.

Nel corso di un controllo, l’uomo è stato trovato in possesso di una pistola calibro 7,65 e di due caricatori destinati alla stessa arma. Estesa la perquisizione ad alcuni immobili nella disponibilità del 46enne, i militari della Benemerita hanno trovato una settantina di proiettili di vario calibro ed un passamontagna. Nascosto in un'intercapedine ricavata all’interno di un garage, è stato rinvenuto un fucile mitragliatore Kalashnikov munito di due caricatori.

Infine, occultato sopra una vasca di raccolta delle acque i carabinieri hanno trovato un fucile a pompa Benelli calibro 12.

L'uomo è stato dichiarato in arresto e condotto prima al comando provinciale di Crotone poi, su disposizione del magistrato, nella casa circondariale di Crotone. Le armi saranno inviate al Ris di Messina per essere sottoposte alle prove tecnico-balistiche finalizzate a verificare se siano state utilizzate per compiere azioni delittuose.

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Ladri in casa di un sindaco calabrese: rubati gioielli e denaro

Ammonta complessivamente ad una valore vicino ai 20 mila euro il bottino incassato dai ladri che hanno fatto razzia di denaro e preziosi all'interno dell'abitazione di Gianluca Bruno, Primo Cittadino di Isola Capo Rizzuto. A rendersi conto dell'accaduto è stato lo stesso sindaco. 

Sulla base di quanto ricostruito dagli investigatori, i malviventi sarebbero saliti sul balcone servendosi di un edificio limitrofo non ancora completato ed avrebbero fatto ingresso nella casa manomettendo la serratura di una finestra posta al primo piano. 

Mercoledì mattina i Carabinieri si sono recati sul luogo per eseguire i rilievi necessari. Importanti, ai fini dell'individuazione dei responsabili, potrebbero rivelarsi le registrazioni video dell'impianto di sorveglianza della residenza di Bruno. 

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