Parco delle Serre arriva il Presidente. Il 9 aprile scade il termine per le candidature

Dovrebbe arrivare prima dell’estate la nomina del nuovo Presidente del Parco regionale delle Serre. Dopo le voci e le indiscrezioni, non sempre fondate, circolate nei giorni scorsi, a mettere la parola fine a qualunque tipo di speculazione sono gli atti ufficiali che rappresentano il preludio alla fine della lunga stagione commissariale. Lo scorso 24 febbraio l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha, infatti, proceduto all’approvazione della deliberazione n. 9 avente ad oggetto: “Legge regionale 4 agosto 1995 n. 39 – Nomine di competenza del Consiglio Regionale”. Con il provvedimento, l’Ufficio presieduto da Antonio Scalzo ha gettato le basi per la ricostituzione degli organi, di sua competenza, scaduti o decaduti. Si tratta di un atto importante con il quale è stato avviato l’iter che porterà, tra le altre, alle nomine del Presidente e del Revisore unico del Parco regionale delle Serre. L’indicazione di colui che guiderà l’Ente di viale Certosa per i prossimi anni non avverrà, però, su base esclusivamente discrezionale. Il Consiglio regionale opererà la propria scelta sulla scorta di un elenco formato da candidature spontanee. Fino al 9 aprile, infatti, chi ha i requisiti previsti dalla “legge regionale 4 agosto 1995, n. 39 e dalla legislazione regionale e/o statale”, potrà produrre apposita istanza”. Le domande, il cui modulo è reperibile sul sito istituzionale www.consiglioregionale.calabria.it, dovranno essere spedite mediante raccomandata A/r, a: Settore Segreteria Assemblea e Affari Generali del Consiglio regionale della Calabria, Via Cardinale Portanova, 89123, Reggio Calabria.

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Il Parco delle Serre si apre ai bambini: al via offerte didattiche e laboratori naturalisti

Il Parco Naturale Regionale delle Serre mette in campo, per la stagione primaverile 2015, dalla metà del mese di marzo a quella di giugno, una campagna destinata alle scuole primarie volta alla sensibilizzazione e promozione delle attività di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturalistico e storico-artistico dell’Area protetta della Regione Calabria. Più in particolare, in ciascuna scuola che aderirà all’iniziativa, il personale del profilo Divulgazione del progetto “Natura e turismo”, nato dalla collaborazione con l’Azienda Calabria Lavoro, si occuperà di tenere delle lezioni gratuite agli alunni delle scuole primarie di ciascuno dei 26 comuni – delle province di Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio Calabria - rientranti nel perimetro del Parco, attraverso le quali verrà ripercorso lo spaccato naturalistico e storico mediante l’ausilio di slide informative e con un linguaggio semplice ed efficace. Dai Sic (Siti d’Interesse Comunitario), passando per flora e fauna, l’itinerario proposto dal Parco delle Serre procederà per i monumenti principali , gli eventi storici più importanti, garantendo la giusta esposizione ai cittadini del futuro, il tutto in un’ottica di educazione ambientale, di rispetto della natura e riscoperta del territorio. Nell’accezione che solo la riscoperta della terra in cui viviamo e della sua storia consentono di scrivere ad un popolo la sua autobiografia, il Parco Naturale delle Serre, pone come obbiettivo quello di rendere maggiormente consapevoli i cittadini sin dalla tenera età delle potenzialità del territorio, per la costruzione comune di un futuro migliore. Oltre che le lezioni gratuite scolastiche, fanno parte dell’offerta didattica i seguenti progetti di cui le scuole potranno avvalersi attraverso un contributo minimo. Con il progetto  didattico “La vita del legno” , si intende coinvolgere gli alunni delle scuole nella tutela del proprio ambiente naturale dando l’opportunità di visitare  un laboratorio artigianale dove i bambini avranno la possibilità di osservare come avviene la trasformazione e lavorazione del legno d’erica. La “Vita da ape” è un laboratorio didattico per avvicinare i bambini al mondo dell’apicoltura, alla vita delle api, alla loro organizzazione. “La metamorfosi” consiste in una visita al giardino botanico di “Rosarella” attraverso percorso dedicato allo studio della biodiversità ed alla scoperta degli abitanti dello stagno. Sarà allestito un laboratorio didattico dove i bambini potranno osservare la  magia della trasformazione dei girini in rane e  rospi adulti. Il progetto didattico “Le vie del bosco” vuole offrire ai bambini la possibilità di osservare direttamente l'ecosistema "Bosco", scoprirne la bellezza, la biodiversità confrontando alberi, foglie, fiori, frutti e gli animali che lo abitano. Il percorso consentirà, inoltre, ai bambini di impararne a riconoscere la flora e la fauna.

CASO LUPI : Gli esperti ne confermano la presenza nel territorio delle Serre

Trova un importante riscontro scientifico la notizia della presenza del lupo nel territorio delle Serre. A confermarlo, già nel settembre scorso, era stato, nel corso di una conferenza stampa,  Luigi Esposito, docente presso il Dipartimento di medicina veterinaria e produzioni animali dell’Università Federico II di Napoli, a conclusione del progetto “Angitola Fish H2O”, finalizzato a tutelare gli habitat naturali, la flora e la fauna del lago Angitola situato nel Parco naturale regionale delle Serre. Nel corso dell’incontro con la stampa, Esposito ha sottolineato come: “lungo la porzione di territorio del lago Angitola sono stati rinvenuti escrementi di lupo che confermano l’esistenza di questa specie nell’area protetta del Parco delle Serre». L’affermazione, oltre che nei riscontri scientifici, trova ulteriore conferma nella parole del naturalista Francesco Bevilacqua, autore di numerosi volumi sulle montagne calabresi. In una nota, invita, al “Redattore” Bevilacqua nell’avvalorare la presenza del lupo sul territorio calabrese, dichiara:

La presenza del Lupo sulle montagne della Calabria meridionale (Serre ed Aspromonte, ossia al di sotto dell'Istmo di Marcellinara) non è affatto eccezionale. Così come non lo è per tutto l'Appennino centro-meridionale, dove, negli anni "bui" per la specie (metà Novecento), aveva l'ultimo suo rifugio. Dopo le ricerche etologiche avviate dal Parco Nazionale d'Abruzzo e le norme di protezione della specie (divenuta non cacciabile), il Lupo ha riconquistato gradualmente tutti i territori ove era presente nei secoli passati, irradiandosi soprattutto verso le Alpi e raggiungendo la Francia. Le stime sulla consistenza numerica del lupo non sono precise. Tuttavia possiamo dire, con qualche approssimazione, che in Italia vi siano ormai un migliaio di esemplari. In Calabria, dal Pollino all'Aspromonte, vi sono non meno di un centinaio di lupi. Detto questo, occorre innanzitutto dire che la foto usata nell'articolo, in mancanza di maggiori informazioni, non può essere commentata. Trattandosi di foto non nitida e ravvicinata, si potrebbe trattare di lupi ma anche di cani rinselvatichiti. Si tenga conto che in Italia si stima che vi siano intorno ad un milione di cani rinselvatichiti, ossia tornati a vivere allo stato selvatico, esattamente come il lupo. Va poi, per l'ennesima volta sfatato un luogo comune molto diffuso: in Europa non è mai stato tentata alcuna reintroduzione del Lupo o ripopolamento. Cosa, per altro, estremamente complicata sul piano scientifico. Tutte le dicerie su reintroduzione di lupi da parte della Forestale circolate in questi anni sono false. Quanto alle prede dei lupi: gli studi ci dicono che finché vi erano le discariche abusive dei paesi, essi si nutrivano in massima parte con gli avanzi di cibo lì facilmente reperibili. La chiusura delle discariche è fortunatamente coincisa con un forte aumento dei cinghiali. Oggi le prede principali dei lupi sono i cinghiali, appunto, ed i cani rinselvatichiti. E' possibile che i lupi predino anche animali domestici. Ma se questi sono ben custoditi, specie se con grossi cani maremmani, per i lupi non si tratta di prede preferite: i rischi sono superiori ai vantaggi. Mentre va considerato che, in proporzione, i danni al bestiame domestico da parte dei cani rinselvatichiti sono molto più frequenti. Oltretutto i cani rinselvatichiti, provenendo dalle cucciolate degli uomini, non hanno la paura atavica dell'uomo che è tipica di tutti gli animali selvatici e quindi anche dei lupi. La legge, infine, prevede l'indennizzo dei danni prodotti al bestiame domestico dai grandi predatori come il lupo. Sarebbe auspicabile che anche i danni fatti dai cani rinselvatichiti vengano indennizzati, anche se occorrerebbe un maggior controllo sui cani randagi e vaganti e su quelli di proprietà degli uomini, per evitare che si rinselvatichiscano. Ciò non di meno, l'uomo (i calabresi in particolare) continuano a guardare al Lupo come ad una specie nociva e pericolosa. Perché? E' semplice: il Lupo è sempre stato un "competitore" alimentare dell'uomo, nemico di pastori e contadini. Nell'immaginario cristiano, inoltre, il lupo, come molti altri predatori selvatici, ha incarnato il diavolo o comunque gli spiriti del male. Anche la storia dell'ammansimento del Lupo da parte di San Francesco è simbolica e rappresenta la vittoria del bene sul male. Una corretta informazione sul Lupo deve ricercarsi sui libri scientifici e divulgativi (segnalo, tra gli altri, quelli di Luigi Boitani, Giorgio Boscagli e Franco Tassi) e su romanzi molto belli come "Il branco della rosa canina" di Gianni Padoan e "Storia del lupo Kola" del calabrese Francesco Perri.

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