Terremoto: è ufficiale la metà dei comuni calabresi non ha un piano d'emergenza

"Più della metà dei terremoti catastrofici che si sono verificati in Italia hanno avuto origine in Calabria, sismi che hanno sprigionato un valore energetico 32 volte superiore rispetto a quello di Amatrice. Per questo occorre non perdere altro tempo". È quanto ha affermato, nel corso della riunione svoltasi oggi presso la prefettura di Catanzaro, il responsabile della Protezione civile calabrese Carlo Tansi. Dall'incontro, cui hannno preso parte i prefetti, i sindaci, i rappresentanti delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco di tutta la regione è emerso che “solo il 54% dei Comuni calabresi ha un piano di emergenza e di questi pochissimi sono stati aggiornati dopo il 2012”. Come se non bastasse, in alcuni casi i piani d'emergenza lasciano piuttosto a desiderare, basti pensare che secondo quanto dichiarato da Tansi c'é stato "un comune aspromontano"  che ha approvato "un piano contro il rischio tsunami". "Negli anni - ha aggiunto il responsabile della Protezione civile calabrese - sono stati stanziati centinaia di migliaia di euro per l'approvazione dei piani di emergenza: il 90% di questi fondi pur essendo stati erogati non sono mai stati utilizzati dalle amministrazioni". Al fine di cercare di recuperare i ritardi, a partire da questa settimana la Protezione civile metterà a disposizione degli enti alcuni esperti. Inoltre, è in fase di progettazione una app che in caso di necessità potrà guidare i cittadini nei punti più sicuri e nelle aree di accoglienza. Altro nodo cruciale è quello rappresentato dalla vulnerabilità degli edifici pubblici. Secondo il rapporto redatto alla fine degli anni Novanta da Franco Barberi, presidente vicario della Commissione grandi rischi della Protezione civile, in Calabria ci sono quasi 11mila edifici pubblici a rischio crollo anche in caso di terremoti non catastrofici. La Protezione civile sta, quindi, lavorando all'aggiornamento dello studio e nelle prossime settimane dovrebbero iniziare i sopralluoghi con i tecnici. Il prefetto di Catanzaro Luisa Latella ha invitato gli amministratori pubblici ad "agire rapidamente. Serve una forte presa di coscienza; si è perso troppo tempo. È inquietante - ha affermato- leggere l'elenco dei Comuni che hanno avuto finanziamenti e non li hanno spesi. È un peccato contro Dio e contro gli uomini". Infine, il prefetto ha assicurato che "le risorse per la messa in sicurezza degli edifici pubblici ci sono. Sono occasioni che non si possono perdere. Questi fondi non possono essere lasciati in un cassetto".

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