Minacce e percosse ai danni di titolare e dipendenti di un'azienda, in manette banda di Albanesi

I carabinieri di Corigliano Calabro hanno eseguito sei misure cautelari in carcere, nei confronti di altrettante persone di nazionalità albanese.

La misura è stata disposta in seguito ad una serie di riscontri, tra cui le registrazioni di impianti di videosorveglianza e le testimonianze dei titolari e dei dipendenti di una ditta ortofrutticola di Rocca Imperiale, che avrebbero permesso di documentare le molteplici azioni delittuose perpetrate dagli arrestati.

In particolare, i militari avrebbero constatato come i destinatari del provvedimento, attraverso la coesione derivante dal legame di parentela e di nazionalità e la loro superiorità numerica all’interno dell' azienda, avrebbero tentato di imporre ai titolari della società diverse scelte imprenditoriali ed in particolare l’assunzione di manodopera a loro gradita da impiegare nell’attività ortofrutticola, ricorrendo spesso a minacce, percosse e vere e proprie estorsioni.

I carabinieri di Rocca Imperiale avrebbero, inoltre, accertato come gli arrestati agissero seguendo un particolare modus operandi caratterizzato dal sistematico ricorso alla violenza fisica e psicologica nei confronti dei titolari della ditta e degli altri lavoratori, determinando una vera e propria escalation di violenza, sfociata dagli iniziali e plurimi tentativi estorsivi, alle susseguenti violenze fisiche, quali pestaggi, aggressioni e finanche il sequestro di un autotrasportatore per impedirgli di svolgere la propria attività lavorativa.

Gli arrestati dovranno rispondere a vario titolo di estorsione, tentata e consumata, sequestro di persona e lesioni gravi.

L’attività investigativa, svolta dai militari della Stazione di Rocca Imperiale e coordinata dal Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciola e dal Sostituto, Flavio Serracchiani, è stata avviata in seguito alla richiesta d'aiuto rivolta ai carabinieri, dopo l'ennesima violenza subita, da parte di alcuni dipendenti e dallo stesso titolare della ditta.

Al traguardo l'inventario dell'archivio del collegio italo albanese di San Demetrio Corone

Nel giorno in cui il Comitato regionale per la tutela dei diritti delle minoranze linguistiche si riunisce a Catanzaro per ulteriori iniziative relative all'applicazione della legge regionale n.15 del 2003 e della legge nazionale n.48/99, anche in considerazione dell'imminente rinnovo della Convenzione e del relativo Contratto di Servizio tra lo Stato e la Rai Radio televisione italiana, credo sia opportuno divulgare una progetto significativo ormai giunto quasi al traguardo nella capitale “arbereshe” del Mezzogiorno d’Italia.

La riapertura, cioè, del Collegio italo-albanese,  tenacemente voluta, dal sen. Cesare Marini, già sindaco di San Demetrio, che ha segnato una tappa importantissima, legata non solo allo spendido Monastero niliano di San Adriano, ma anche alla storia di questa cittadina, forte delle sue radici che l’hanno vista non solo orgogliosa di conservare la sua identità culturale e storica,  ma guardare sempre al futuro, a partire dal quel indimenticabile sogno di giungere all’Unità d’Italia.

Lo ha fatto anche  – grazie alla Amministrazione da lui presieduta, e ci si augura possa ora continuare - custodendo e recuperando lo stupendo patrimonio folklorico e linguistico: “un bel volo di colombe”, che si staglia tra le vostre contrade, un tempo attaversate da una “vecchia corriera” (1912).

 È stato così portato quasi al traguardo il progetto di inventariare l’immenso patrimonio archivistico e bibliografico, iniziando dal riodino delle Carte del Collegio italo-greco, poi trasformato in Collegio italo-albanese, il primo istituto internazionale  di cultura e formazione del Mezzogiorno d’Italia,  fortemente  da Guglielmo Tocci, riconosciuto con provvedimento del 1873, modificato il 20 luglio 1922, come risulta dalle carte conservate a Roma nell’Archivio Storico del Senato, tra le quali di leggono anche le petizioni di riapertura  presentate nel 1866 dai comuni di Vaccarizzo , S. Giorgio Albanese e S. Demetrio (autonono dal 1811), che il 13 febbraio 1890 presentò domanda di collocarlo a San Adriano.

Proprio allora Girolamo De Rada poneva il quesito nell’opuscolo pubblicato a Catania nel 1891: Il collegio albanese San Adriano sarà Seminario Corsini ovvero Ginnasio liceale Italo-Greco con ramo universitario ecclesiastico?

Sappiamo di certo che la cattedra di albanese fu allora assegnata proprio a lui ( La cattedra di Albanese in San Demetrio Corone, 1892), che  negli anni precedenti aveva pubblicato la Grammatica della lingua albanese (Firenze,1870), e  diversi volumi di Poesie albanesi a partire dai Canti di Milosao figlio del despota di Scutari ( Napoli, 1834).

L’ Istituto si distinse subito  non solo per i suoi ideali patriottici promossi da numerose conferenze  ( penso al discorso tenuto nel collegio il 18 giugno 1911 da Francesco Capalbo , La Calabria nella lotta per la libertà e all’ intrigante inserzione del Collegio Italo-Albanese di San’ Adriano, nella Miscellanea: Tra i briganti di Terracina, in un articolo  di Anselmo Loricchio apparso nel 1911 in “ Nuova Antologia” ), ma ancor più  sul versante scolastico, come si legge in una nota del  famoso saggista Giovanni Tinivella, pubblicata nel maggio 1913 dalla “Rivista Pedagogica”.

Dopo la Riforma del 1922 si procedette subito a stabilire il nuovo ordinamento come risulta dall’interessante opuscolo edito a Cosenza mel 1925: Il Collegio italo albanese di San Demetrio Corone: personale organico, ordinamento, norme riguardanti i convittori; paesaggio, storia.

È merito indubbio di Francesco Marchiano, aver epilogato nel saggio edito a Castrovillari nel 1935:  Collegio italo-albanese di San Adriano in San Demetrio Corone cenni storici e statuto fondamentale, a mio parere una delle fonti più acceditate a cui bisogna far riferimento.

Per conservarne diligentemente la memoria e dare la possibilità agli studiosi di approfondire tutte  le tappe del suo lungo e virtuoso percorso e conoscere anche quei tanti alunni che “ nella fucina dei diavoli” (per dirla con Vincenzo Librandi) si formarono e diedero lustro alla Calabria e all'Italia, l'Amministrazione comunale  nel 2014 deliberò di far effettuare un riordino dei fondi archivistici e bibliografici  ad opera di un gruppo selezionato di giovani con i fondi assegnati dalla Regione Calabria.

 Tale lavoro – come si può ora constatare “ a porte aperte” -   è stato effettuato con passione e competenza un prezioso riordino dei fondi archivistici e bibliografici  ad opera di un gruppo di giovani donne con la supervisione di chi scrive .

C'è da augurarsi che possa proseguire  con ulteriori approfondimenti per aggiungere nuovi tasselli a questo meraviglioso mosaico culturale ed artistico che si estende dal sec. XVIII ai nostri giorni e illustra la più copiosa etnia delle minoranze linguistiche calabresi.

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In auto con un chilo e mezzo di eroina purissima: 4 arresti

Sono quattro i soggetti arrestati dai Carabinieri che, perquisendo le due vetture su cui stavano viaggiando i sospetti malviventi, hanno trovato un chilo e mezzo di eroina purissima. Protagonisti i militari dell'Arma di Girifalco impegnati in un servizio di pattugliamento di routine del territorio ed appostatisi in un luogo da cui si accede alla località in provincia di Catanzaro. Gli individui finiti in manette sono di origini albanesi ed in passato avevano già avuto guai con la giustizia. Espletate le formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa di reclusone di Catanzaro. 

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