Eseguita l'autopsia sul cadavere di Lacaraia, ma il corpo non verrà restituito prima di martedì

E' stato effettuato nel pomeriggio di ieri, 1 marzo, l'esame autoptico, sul corpo di Bruno Lacaria, commercialista 52enne scomparso da Spadola la mattina dell'8 febbraio scorso e ritrovato la sera di lunedì 27 febbraio.

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L’unico indagato per l’omicidio dell’uomo, perchè avrebbe reso piena confessione consentendo di trovare il corpo dello scomparso,  è  Giuseppe Zangari, commerciante 46enne, nonché intimo amico e compare d’anello di Lacaria. Lo stesso Zangari il giorno seguente alla sparizione di Lacaria aveva asserito di esser stato costretto, sotto minaccia armata da uomini incappucciati, ad ingerire un potente pesticida.

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Dalle prime indiscrezioni che filtrano, sembrano trovare conferma le ammissioni di Giuseppe Zangari che, alla fine di lunghi e snervanti interrogatori portati avanti, con maestria, dai militari dell'arma dei carabinieri di Serra San Bruno, aveva ammesso di aver ucciso l'amico a con un'arma impropria per poi abbandonare il corpo in un dirupo nelle montagne della Lacina.

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Dunque pare che nessun segno di arma da fuoco o da taglio sia stato riscontrato sul cadavere del commercialista dal medico legale Katiuscia Bisogni che ha eseguito l'autopsia, alla quale hanno assistito i periti medico-legali incaricati dalla famiglia della vittima accompagnati dal legale di fiducia, Raffaele Barbara, presso il nosocomio di Vibo valentia, ma solo un ematoma alla testa che ha causato l'emorragia che ha messo fine alla vita di Lacaria causata verosimilmente da un colpo di bastone che però, a quanto pare, non sarebbe stato ritrovato sul luogo dove invece è stato rivenuto il corpo di Lacaria.

Sembra però non sia stata ancora posta la parola fine a questa triste storia. Infatti gli inquirenti hanno deciso di tenere ancora il corpo dell'uomo probabilmente per accertamenti irripetibili.

I funerali del commercialista, a quanto pare, non saranno celebrati prima di mercoledì prossimo.

Zangari è stato raggiungo da una ordinanza di custodia cautelare in carcere per l'omicidio di Lacaria, accusato dunque di omicidio e false informazioni al Pm. Mentre non è stato convalidato il fermo sulla base del pericolo di fuga. Non appare invece chiaro agli inquirenti il movente dell'omicidio e proprio su questo fronte si stanno dirigendo le indagini coordinate dal Sostituto procuratore della Repubblica, Filomena Aliberti coadiuvata dal comandante della Compagnia dei carabinieri di Serra san Bruno, Capitano Mattia Ivano Losciale.

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Disposta l'autopsia sul cadavere di un'anziana trovata morta in casa

Il pubblico ministero ha ordinato che sia sottoposto ad esame autoptico il cadavere di un'anziana rinvenuto all'interno della casa in cui viveva. G.L., 93 anni, risiedeva in un appartamento in via degli Ulivi, a Montepaone, in provincia di Catanzaro. L'attività d'indagine è affidata ai Carabinieri della Compagnia di Soverato, subito attivatisi, insieme agli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche, compiendo accertamenti dentro l'abitazione. Sebbene sia probabile che la 93enne sia morta cadendo accidentalmente, gli inquirenti vogliono dipanare ogni dubbio. 

 

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Autopsia sul 16enne morto cadendo dal balcone: i Carabinieri continuano a indagare

A provocare il decesso è stato il grave trauma cranico riportato nella caduta: è questo l'esito dell'esame autoptico eseguito nella giornata odierna presso l'ospedale di Rossano Calabro sul cadavere del sedicenne precipitato dal balcone di un palazzo a San Giorgio Albanese, in provincia di Cosenza. Il decesso sarebbe stato istantaneo. Sono tuttora in corsa le indagini avviate per ricostruire nel dettaglio la vicenda, per il momento avvolta in una fitta nebbia di dubbi. Il corpo non presenterebbe, è emerso grazie alla minuziosa ispezione effettuata dal medico legale, lesioni incompatibili con l'impatto al suolo. L'inchiesta è condotta dai Carabinieri di Corigliano Calabro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari. I militari dell'Arma stanno cercando di appurare l'eventuale presenza di altre persone e quali siano state le ragioni che hanno spinto il ragazzo ad andare su quel balcone ben distante dalla sua abitazione ed in una zona in cui non vivevano suoi conoscenti. 

 

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La donna trovata carbonizzata sarebbe stata prima strangolata

Prende sempre più corpo la pista del delitto nel caso della donna trovata carbonizzata all'interno di una Fiat Punto devastata dalla fiamme. Sulla base di quanto ipotizzato dagli specialisti in servizio presso l'ospedale di Cetraro che hanno effettuato l'esame autoptico sul cadavere della trentaduenne, Silvana Rodriguez, di origini brasiliane e da tempo residente a Belvedere Marittimo, sarebbe morta per soffocamento o strangolamento. A fornire questa indicazione è la presenza di tracce di un edema polmonare. Nulla farebbe presupporre che siano stati utilizzati fucili, pistole, coltelli o, ancora, oggetti contundenti. Gli accertamenti radiografici eseguiti, infatti, non hanno riscontrato alcuna lesione. Il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano, è certo che si tratti di un assassinio. Nel frattempo, i Carabinieri della Compagnia di Scalea sono impegnati a scavare nella vita privata della vittima. Per provare a diradare la nebbia che avvolge il mistero di questa vicenda i militari dell'Arma hanno raccolto le testimonianze sia del marito che delle sorelle. Si è proceduto, inoltre, ad un prelievo biologico al fine di appurare con sicurezza che il cadavere rinvenuto a ridosso del cimitero di Belvedere Marittimo appartenga alla giovane mamma sudamericana di cui si erano perse le tracce da qualche giorno. 

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