Bombe nella notte, distrutti due locali

Un bar ed una tavola calda, appartenenti allo stesso proprietario, sono stati danneggiati da due esplosioni avvenute la notte scorsa, a Cosenza.

Sul posto sono tempestivamente intervenuti i vigili del fuoco, che hanno effettuato gli interventi del caso.

Dal canto loro, i carabinieri della locale Compagnia hanno immediatamente avviato le indagini, per fare luce sull'accaduto.

Secondo una prima ricostruzione, gli autori delle intimidazioni si sarebbero introdotti nei due locali dove avrebbero piazzato gli ordigni, prima di farli esplodere.

Gli investigatori hanno ascoltato il titolare dei locali ed acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.

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Le bombe angloamericane e le favole raccontate ai bambini

Un noto giornale (17/3/17, p. 35) racconta di una bomba inglese inesplosa, cui stanno provvedendo gli artificieri. Succede spesso, anzi c’è da chiedersi come abbiano fatto, gli Angloamericani, a vincere le guerra, con bombe così difettose!

 Ma come viene raccontata, la faccenda, su quel giornale? In maniera politicamente corretta, e lontana dalla storia. Scrive, infatti, il foglio che gli Angloamericani avrebbero sì lanciato bombe dagli aerei ma contro i Tedeschi in ritirata; il che, se c’è logica, significherebbe che, prima, niente bombe in Calabria, anzi niente bombe in Italia.

  Secondo me, a furia di raccontare favole, anche a scuola, gli Italiani finiscono per crederci. Bisogna dunque raccontare quanto segue:

 -          L’Italia entrò nella Seconda guerra mondiale il 10 giugno 1940, alleata della Germania, poi del Giappone; e nemica di Francia, poi eliminata, Gran Bretagna, e, nel corso del 1941, Unione Sovietica e Stati Uniti d’America.

 -          Dal 1940 al settembre del 1943, le forze armate italiane combattono, sempre contro gli Angloamericani e Sovietici e altri, in Francia, Africa, Grecia, Balcani, Russia, Mediterraneo e Atlantico. Il nemico attaccò ripetutamente anche il territorio nazionale, con pesanti bombardamenti di Taranto, Napoli e, nel luglio del 1943, Roma.

 -          Volgendo al peggio le sorti militari dell’Italia, gli Angloamericani intensificarono i bombardamenti, con intento che venne definitivo esplicitamente “terroristico”, cioè fiaccare il morale delle popolazioni, oltre a infliggere danni materiali. I bombardamenti devastarono non solo centri strategici come Catanzaro Lido e Crotone, ma spesso anche i piccoli paesi e le campagne. Il bombardamento di Catanzaro, che distrusse il Duomo, fece oltre 150 morti

 -          Per la zona del Vibonese, cui si riferisce l’articolo, si legga la documentata opera del Cutuli, incentrata sugli attacchi all’aeroporto Razza di Vibo, ed estesa a molti altri centri.

 -          Molte bombe restarono inesplose: e si parlò di miracolo per la cattedrale di Gerace e il santuario di Paola. Una leggenda patriottica vorrebbe che gli operai italiani fascisti emigrati in America sabotassero gli ordigni: c’è persino qualche sporadica prova.

 -          Intanto veniva attaccata la Sicilia, difesa soprattutto da truppe germaniche. Queste, con ordinata ritirata per vie interne, si ritirarono lungo la Calabria, venendo colpiti dal cielo. 

 -          Solo l’8 settembre 1943 l’Italia si arrendeva; gli Angloamericani avevano già occupato la Calabria.

  Si vede che a scuola la storia la raccontano per i bimbi buoni o da tenere buoni. Ora i lettori sanno come andarono davvero le cose.

 

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Torre di Ruggiero, i carabinieri trovano quattro bombe

Ha portato al rinvenimento ed al sequestro di 4 ordigni rudimentali e 24 cartucce per fucile l’operazione condotta, ieri, dai carabinieri della Stazione di Cardinale. Il materiale esplodente è stato rinvenuto durante l’attività di controllo, coordinata dalla Compagnia di Soverato, in un casolare diroccato ubicato nella campagne di Torre di Ruggiero. Una volta effettuato il sequestro è stato necessario ricorrere all’intervento degli artificieri del Comando provinciale carabinieri di Catanzaro che hanno fatto brillare gli ordigni. Le indagini  proseguono per cercare di individuare chi possa aver allestito il piccolo arsenale.

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