Operazione Blu notte contro la ‘ndrangheta, arresti in diverse regioni

 All’alba di oggi, i carabinieri di Reggio Calabria, supportati dallo Squadrone eliportato Cacciatori Calabria e dalle rispettive articolazioni territoriali, hanno eseguito, in 16 province italiane, un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Dda, nei confronti di 65 persone di cui 47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora.

I destinatari del provvedimento sono ritenuti responsabili - in particolare - di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.

L’indagine è stata svolta dal Nucleo investigativo di Gioia Tauro tra il settembre 2019 e l’agosto 2020 nei confronti di elementi di spicco della "cosca Bellocco", ritenuta al vertice della "società di Rosarno", con interessi sull’intero territorio nazionale e in diversi Paesi esteri.

Il provvedimento dell’autorità giudiziaria ha determinato, inoltre, il sequestro preventivo di una ditta boschiva, che per gli investigatori sarebbe stata utilizzata per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700 mila euro.

Estradato in Italia il latitante Gioacchino Bonarrigo

E’ atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino nel primo pomeriggio di oggi, Gioacchino Bonarrigo, 33enne reggino, latitante da oltre 6 anni, elemento di spicco della cosca Bellocco di Gioia Tauro, operante nella provincia di Reggio Calabria e con ramificazioni in Italia e all’estero.

Destinatario di mandato d’arresto europeo dall’aprile 2016, Bonarrigo era di fatto irreperibile dal luglio 2011, allorquando era evaso dagli arresti domiciliari cui era sottoposto, al fine di sottrarsi ad ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. L’uomo, inoltre, è destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura di Palmi (RC), dovendo scontare la pena di anni 2 e giorni 19 per reati in materia di armi e ricettazione.

In particolare, da acquisizioni informative ottenute grazie alla stretta collaborazione instaurata con le forze di polizia olandesi ed alla fondamentale opera di raccordo ininterrottamente assicurata dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), è emerso che il latitante, sotto false generalità, era solito muoversi in vari paesi dell’Unione europea.

Nel mese di settembre, le forze di polizia lo hanno individuato, in un centralissimo quartiere di Amsterdam, area dove Bonarrigo aveva trovato rifugio. I prolungati servizi di osservazione, protrattisi ininterrottamente fino al giorno successivo, hanno consentito di bloccare in strada il ricercato e di procedere al suo arresto.

Di nevralgica importanza per il buon esito dell’attività si è rivelato il supporto dei militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria (Reparto Operativo ed il Gruppo Carabinieri di Gioia Tauro), presenti in ogni fase dell’operazione, tanto per l’individuazione quanto l’ immediato riconoscimento dell’arrestato.

Nel volo di rientro, l’uomo è stato scortato dagli Agenti dello SCIP, All’arrivo presso lo scalo romano sono state, quindi, espletate le formalità dell’arresto sul territorio nazionale da parte dall’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, dopodiché  Bonarrigo è stato condottoo in carcere a disposizione dell’autorità giudiziaria reggina che ha emesso i provvedimenti di custodia internazionali.

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Operazione “Medma”. Colpo alla cosca “Bellocco”: confiscati terreni e libretti di deposito

Nella mattinata odierna la Polizia di Stato ha messo a segno un ulteriore attacco agli interessi criminali della ‘ndrangheta, attraverso l’aggressione ai patrimoni illeciti nella disponibilità di esponenti di grosso profilo della potente e pericolosa cosca “Bellocco”, operante nella piana di Gioia Tauro.

È stata, infatti, data esecuzione, nella provincia di Reggio Calabria a un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Direzione Distrettuale della locale Procura della Repubblica – Sezione Misure di Prevenzione, scaturita da una complessa e corposa attività investigativa di natura patrimoniale effettuata dalla Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Calabria.

L’attività in questione rappresenta la naturale evoluzione delle indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e coordinate dalla Dda reggina (c.d. Operazione“Blue Call”), a conclusione delle quali, nel novembre 2012, è stata emessa, dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, un’ordinanza di custodia cautelare che ha coinvolto 23 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, detenzione di armi da fuoco, riciclaggio, rapine e intestazione fittizia di beni.

In particolare, l’attività investigativa aveva dimostrato la perdurante operatività della cosca “Bellocco”, sodalizio rosarnese inserito nell’organizzazione unitaria denominata ‘ndrangheta, e il radicamento della stessa non solo sul territorio calabrese, ma anche in Emilia Romagna e in Lombardia, con collegamenti anche fuori dal territorio nazionale, precisamente in Svizzera.

Le indagini patrimoniali hanno dimostrato che i citati soggetti, in virtù della loro appartenenza al clan mafioso, erano riusciti, con il profitto derivante dalla gestione delle numerose attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che reinvestivano nell’acquisto di società, aziende, beni immobili e altro, intestati, al fine di eludere la normativa antimafia, ai propri familiari o a soggetti terzi.   

Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le risultanze investigative, ha disposto la confisca di 2 appezzamenti di terreno siti in Rosarno, un conto corrente e 3 libretti di deposito, per i quali è stata riconosciuta la riconducibilità al patrimonio di Michele Bellocco.

Il valore del patrimonio confiscato è in via di quantificazione.

'Ndrangheta. Confiscati beni per 2 milioni di euro ad un imprenditore

Un patrimonio, il cui valore complessivo supera i due milioni di euro, è stato confiscato ad un imprenditore 67enne che gli inquirenti considerano organico al clan Pesce-Bellocco di Rosarno. L'esecuzione del provvedimento, disposto dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è stata affidata agli agenti del Centro Operativo di Firenze della Direzione investigativa antimafia. Destinatario della misura giudiziaria, attuata a Cosenza, Prato e Reggio Calabria, è Sante Pisani nei confronti del quale è stato ordinato, peraltro, il regime della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per 3 anni con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza. L'uomo un paio di decenni addietro aveva lasciato la Calabria per trasferirsi, insieme al nucleo familiare, a Poggio a Caiano, in provincia di Prato. Gli investigatori ritengono, tuttavia, che avesse continuato a riciclare il denaro illecitamente guadagnato dalla cosca. Quattro anni fa aveva fatto rientro a Rosarno. L'elenco dei beni oggetto della confisca comprende, tra l'altro, lo studio legale Pisani, appartenente al figlio di Sante, l'avvocato Vittorio, da sempre consulente legale del clan Bellocco. Il professionista fu tratto in arresto nel 2014. Poco tempo dopo iniziò a collaborare con i magistrati nel contesto delle indagini sul decesso di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia morta il 20 agosto del 2011 successivamente all'ingestione di acido muriatico. 

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Armi: in carcere affiliato alla cosca Bellocco

In esecuzione all’ordine di misura detentiva emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, i Carabinieri hanno tratto in arresto in Contrada Bosco di Rosarno il 58enne  Antonio Reitano, di Rosarno, affiliato alla cosca Bellocco. Dovrà espiare la pena di 2 anni 1 mesi e 19  giorni di detenzione carceraria, poiché ritenuto responsabile di aver violato la normativa in materia di armi nel novembre 2014 a Rosarno.

'Ndrangheta, arrestato presunto affiliato alla cosca Bellocco

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di 50 anni, accusato di essere affiliato alla cosca Bellocco, egemone a Rosarno e nei comuni limitrofi, in esecuzione del provvedimento della misura detentiva in regime domiciliare emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Reggio Calabria. Diego Carrozza dovrà espiare la pena di 6 mesi, in quanto ritenuto responsabile di aver violato il codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, per fatti commessi a Reggio Calabria nel 2007. 

Processo "Insomnia": richieste condanne fino a 10 anni di carcere

Camillo Falvo, rappresentante della pubblica accusa per conto della Direzione distrettuale antimafia nel processo scaturito dall'operazione "Insomnia" e che si sta celebrando con rito abbreviato, ha richiesto per i sei imputati pene comprese fra i 6 ed i 10 anni di reclusione. L'indagine, avviata dalla Dda di Catanzaro, era sfociata nel novembre dello scorso anno in una serie di arresti per estorsione ed usura aggravate dal metodo mafioso.  I provvedimenti restrittivi furono eseguiti dai Carabinieri del Reparto operativo di Vibo Valentia. Vittima dei reati addebitati ai soggetti finiti in manette un commerciante attivo nei settori dell'abbigliamento e dei gioielli. Una parte degli individui coinvolti nell'operazione è sospettata di essere organica alla cosca Bellocco, di Rosarno, ed ai clan vibonesi Fiarè-Gasparro-Razionale e Lo Bianco-Barba. Concludendo la sua requisitoria, il pubblico ministero ha formulato le seguenti richieste: per Gaetano Antonio Cannatà, 10 anni di reclusione e 10mila euro di multa; per Francesco Cannatà, 8 anni e 12 mila euro di multa; per Giovanni Franzè, 6 anni e 10 mila euro di multa; per Salvatore Furlano, 8 anni e 12 mila euro di multa; per Alessandro Marando, 6 anni e 10 mila euro di multa;  per Damiano Pardea, 7 anni e 6 mesi di reclusione.

'Ndrangheta, latitante catturato a Genova

Fatale un'operazione contro il traffico di droga condotta dalla Guardia di Finanza a Genova. I militari hanno così messo la parola fine alla latitanza, che durava da oltre un anno, del ventottenne Giuseppe Bellocco. Destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare emessa nell'ambito dell'inchiesta denominata "Sant'Anna", è considerato tra i personaggi apicali dell'omonima cosca di Rosarno, nel Reggino. L'indagine che era stata condotta nell'estate dello scorso anno era sfociata nella cattura di ventiquattro soggetti, ritenuti organici al clan della Piana di Gioia Tauro. Le Fiamme Gialle lo hanno sorpreso nell'atto di prendere in consegna 144 chilogrammi di cocaina. Al momento dell'arresto disponeva di documenti contraffatti. Con lui sono finiti in manette altri due individui, uno originario dell'Abruzzo, uno di Genova da tempo trasferitosi in Colombia, probabile punto di contatto fra l'organizzazione dedita al narcotraffico in Sud America e la banda italiana. La droga era appena approdata al molo portuale di Gioia Tauro ed i provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti al termine di una corsa nel cuore della zona di Sturla. Trovatisi davanti gli uomini in divisa, i narcotrafficanti a bordo di una Fiat Panda hanno impresso una brusca accelerazione alla vettura. Ne è nata una corsa nel cuore della zona di Sturla. Piombati in un luogo privo di via d'uscita, un garage in via Orlando, non si sono arresi ed anzi hanno lanciato il veicolo in direzione dei finanzieri, sbattendo, però, su diversi altri automezzi, fra cui uno della GdF. Tre i militari che hanno riportato leggere ferite. 

 

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