Richiedente asilo ospitato a Brognaturo sorpreso a spacciare sostanze stupefacenti: arrestato

Nell’ambito del potenziamento dei servizi di controllo del territorio cittadino, un equipaggio della Squadra Volante, coadiuvato da due unità cinofile antidroga dell’Ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico diretto dal Commissario Capo, dottoressa Riccio, ha proceduto al controllo di un giovane cittadino extracomunitario che stava aggirandosi con fare sospetto nei pressi del Terminal Bus in Via dell’Emigrante a Vibo Valentia, già interessato dalla presenza di numerosissimi studenti in procinto di partire per le loro destinazioni. I cani Bruce e Floyd hanno immediatamente fiutato la presenza di sostanza stupefacente: infatti la perquisizione personale a cui il giovane è stato sottoposto ha dato esito positivo in quanto, nella tasca della sua giacca, sono stati rinvenuti e sequestrati 14,5 grammi di marijuana suddivisi in 20 dosi già pronte per lo spaccio, destinate alla vendita tra la moltitudine di studenti pendolari che affolla il terminal negli orari di arrivo e partenza dei pullman per i paesi della provincia. Il soggetto – un 18enne di origini ghanesi - è risultato essere un richiedente asilo giunto presso il porto di Vibo Marina nell’agosto dello scorso anno, trattenuto nella provincia vibonese perché all’epoca minore non accompagnato, ed attualmente ospitato presso il Centro di accoglienza “Stella del Sud” di Brognaturo in attesa del pronunciamento della Commissione territoriale. Anche presso il suo alloggio è stato rinvenuto, e sottoposto a sequestro, un giubbotto con residui di marijuana. Dopo le incombenze di rito, il giovane è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e associato presso la locale Casa circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria. 

La Svezia espellera` 80 mila immigrati

La Svezia espellera` circa 80 mila richiedenti asilo la cui domanda è stata respinta. La notizia e` stata data dal ministro degli Interni, Anders Ygeman che ha spiegato che i rimpatri saranno effettuati con voli charter. Il numero delle persone che hanno chiesto asilo in Svezia nel 2015 e` pari a 163 mila unita`. Si tratta della cifra pro capite piu` alta in Europa. Dei circa 58.800 casi trattati l'anno scorso, il 55% delle richieste sono state accolte.

Immigrati bloccano una strada in località Lacina: intervento della Polizia

Attimi di tensione questa mattina intorno alle 7 in località Lacina del Comune di Brognaturo quando numerosi immigrati presenti nella struttura ricettiva che li ospita, per protestare, hanno impedito ad alcuni operai boschivi di raggiungere il posto di lavoro. I lavoratori si sono visti costretti a ricorrere all’intervento degli agenti di Polizia del Commissariato di Serra San Bruno che, guidati dal responsabile delle Volanti, Giovanni Catanzaro, sono immediatamente intervenuti per domare la protesta. La Polizia è stata coadiuvata dai carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno, agli ordini del comandante Mattia Ivano Losciale. Gli immigrati hanno chiesto di poter parlare con il presidente della cooperativa Stella del Sud che ne gestisce la permanenza nella struttura, Pasquale Fera, e con un rappresentante della Questura, Valerio La Pietra, neo-dirigente del Commissariato di Serra San Bruno. Alla fine, dopo alcune trattative, gli immigrati sono rientrati nella struttura per un tavolo con i rappresentanti delle Istituzioni e gli interpreti. I richiedenti asilo hanno espresso a turno le varie problematiche e quindi tutto è rientrato nella normalità. Più in particolare ciascuno degli ospiti ha chiesto il rilascio di permessi di soggiorno, sottolineando la mancanza di comunicazione con i propri familiari ed altre problematiche di natura burocratica. Nessun problema inerente all’igiene, ai pasti o ad motivazioni di carattere pubblico. La Questura, pertanto, per quanto di competenza, si è impegnata a dare risposte in tempi rapidi.

Tendopoli San Ferdinando, Oliverio: “Situazione non degna del vivere civile”

Il presidente della Regione Mario Oliverio si è recato questo pomeriggio presso la tendopoli di San Ferdinando che raccoglie più di un migliaio di immigrati e nel vicino stabile dismesso in cui ci sono altre 300 persone, limitrofi ad un altro campo nel quale c’è la presenza di altri 500 immigrati. Oliverio, accompagnato dal responsabile della Protezione Civile della Regione Carlo Tansi, da Giovanni Manoccio, delegato del presidente all'Immigrazione, dal vicepresidente del Consiglio regionale Francesco D'Agostino, dal capogruppo Pd in Consiglio regionale Sebi Romeo, dal capogruppo Sel in Consiglio regionale Giovanni Nucera, si è a lungo intrattenuto con alcuni degli immigrati presenti, raccogliendone voci e testimonianze. Ad affiancare il presidente nelle visite sono stati Bartolo Mercuri, presidente del centro di aggregazione sociale, casa di accoglienza "Il Cenacolo" che gestisce la tendopoli e don Roberto Meduri della parrocchia "Bosco" di Rosarno che hanno riferito delle difficili condizioni all'interno degli spazi ed i numerosi problemi che presentano. "È una situazione assurda - ha detto il governatore - non degna del vivere civile. Migliaia di uomini, di donne, di bambini, vivono in una condizione disumana. È necessario un intervento urgente per garantire le condizioni minime ed i servizi essenziali quali acqua, energia, servizi igienici, ma contemporaneamente bisogna lavorare per cancellare realtà come quella di Rosarno, attraverso un progetto di accoglienza degno di questo nome. Con il prefetto di Reggio Calabria, dottor Sammartino, abbiamo concordato un percorso per fronteggiare l'emergenza ed attivare un intervento umanitario. Pur non avendo competenze come Regione - ha proseguito - se non per la parte relativa al servizio sanitario, è nostra intenzione assumere l'attenzione necessaria rispetto a situazioni come questa che non ammettono indifferenza e tanto meno atteggiamenti pilateschi”. “Ho chiesto direttamente al prefetto Morcone, responsabile nazionale del fenomeno dell'immigrazione presso il Ministero dell'Interno – ha aggiunto Oliverio - di assumere una iniziativa specifica sulla realtà di Rosarno al fine di fronteggiare le emergenze attraverso la fornitura di strutture come tende, container ecc., idonee al ricovero di tanti uomini, donne e bambini e la attivazione delle misure necessarie a garantire elementari condizioni di vita civile. È chiaro che le misure per fronteggiare l'emergenza devono essere collocate in un programma che deve realizzare l'obiettivo di cancellare la vergognosa realtà degli attuali campi lager attraverso la realizzazione di una accoglienza civile e diffusa sul territorio. Tutto ciò deve accompagnarsi all'affermazione di una condizione di legalità e di regolarità per quanto riguarda il mercato del lavoro. Le aggressioni violente verificatesi in queste settimane - ha spiegato Oliverio - impongono di alzare l'attenzione ad ogni livello affinché mai più si verifichi quanto è avvenuto qualche anno fa a Rosarno. La nostra è una regione civile e nel Dna del popolo ha il valore dell'accoglienza”. “Noi vogliamo e dobbiamo essere aiutati a fare dell'accoglienza una pratica diffusa - ha sottolineato infine il presidente della Regione - nel rispetto dei valori umani e della dignità di tanti uomini, donne e bambini che hanno il solo torto di essere stati costretti ad abbandonare la loro terra”. Il presidente Oliverio, al termine della visita, ha annunciato per domani, venerdì 8 gennaio, alle ore 11, presso la sede della Regione, un vertice per sollecitare Sorical, Enel, Asi ad assumere iniziative adeguate.

Centro immigrati di San Ferdinando, Oliverio: “Garantire una sistemazione dignitosa”

Il presidente della Regione Mario Oliverio ha avuto un colloquio telefonico con il prefetto Mario Morcone, capo dipartimento per “le libertà civili e l’immigrazione” del ministero dell’Interno, al quale ha posto problematiche relative all’insediamento degli immigrati di San Ferdinando nella Piana di Gioia Tauro. Oliverio ha rappresentato la necessità di assumere urgenti ed adeguate iniziative, al fine di realizzare le condizioni basilari per consentire una sistemazione dignitosa agli oltre settecento immigrati che vivono in questo insediamento. In particolare, il presidente Oliverio ha chiesto a Morcone di verificare la disponibilità di “container” e moduli per i servizi. Lo stesso presidente ha proposto l’istituzione di un fondo di trecentomila euro nel bilancio regionale, già approvato dalla commissione Bilancio. Inoltre, il presidente Oliverio ha partecipato, su questa problematica, ad una riunione operativa, promossa dal prefetto di Reggio Calabria Claudio Sanmartino, accompagnato dal dirigente della Protezione civile regionale Carlo Tansi. “Ritengo necessario – ha detto Oliverio – intervenire con urgenza affinchè il Centro immigrati di San Ferdinando sia messo nelle condizioni di garantire la dignità di centinaia di persone. L’obiettivo deve essere quello di cancellare luoghi come quello di San Ferdinando, realizzando un progetto di accoglienza ed integrazione diffuse sul territorio. Tuttavia, nell’immediato, è necessario agire per garantire le condizioni minime del vivere civile nell’insediamento di San Ferdinando. Ho chiesto al prefetto Morcone un intervento adeguato ed urgente del ministero in questa direzione. Devo dire che ho riscontrato ascolto e sensibilità. Per quanto ci riguarda, pur non avendo la Regione dirette competenza in merito, abbiamo sentito il dovere di assumere questa iniziativa di destinare risorse nei limiti del nostro bilancio”.

Arrivati a Vibo Valentia altri 316 immigrati

E' arrivata nel porto di Vibo Valentia la nave "Dignity I" con 316 immigrati a bordo. Dall'imbarcazione, battente bandiera panamense, sono sbarcati 247 uomini, 33 minori e 36 donne, cinque delle quali incinte. I sanitari che hanno effettuato le prime verifiche sullo stato si salute degli immigrati hanno riscontrato almeno trenta casi di scabbia. Una volta concluse le operazioni di controllo ed accoglienza, coordinate dalla Prefettura di Vibo Valentia, gli immigranti, esclusi i minori e le donne incinte, saranno trasferiti secondo il piano predisposto dal Ministero dell'Interno.

Gli immigrati rifiutano la Sardegna e vengono sbarcati in calabria

La Sardegna non era di loro gradimento e per questo motivo sono stati dirottati in Calabria. Quel che è successo alla nave di Medici senza frontiere "Burbon Argos", per quanto assurdo, è tutto vero. La storia ha avuto inizio due giorni fa, quando il natante dell'organizzazione di volontariato ha partecipato alle operazioni di soccorso al largo delle coste libiche con le quali sono state portate in Italia 2.700 persone. Concluse le operazioni, dopo una sosta a Trapani, la nave avrebbe dovuto fare rotta verso il porto di Cagliari dove avrebbe dovuto far sbarcare i 550 passeggeri che aveva a bordo. Appresa la destinazione, gli immigrati, provenineti da Somalia ed Eritrea, secondo quanto è trapelato, avrebbero inscenato una protesta per manifestare la loro contrarietà ad essere trasferiti in Sardegna. Molto probabilmente a motivare una tale presa di posizione le maggiori difficoltà a lasciare l'isola per raggiungere la metà finale del loro viggio. Le manifestazioni di protesta hanno sortito il loro effetto e gli immigrati sono stati tempestivamente accontentati. La nave, infatti, è stata dirottata verso il porto di Reggio Calabria.

 

Sbarcati 342 migranti al porto di Vibo

Stamattina ha attraccato al molo di Vibo Valentia un rimorchiatore a bordo del quale si trovavano 342 migranti che nella giornata di lunedì avevano incontrato difficoltà mentre attraversavano il canale di Sicilia. Si tratta del quarto sbarco sulle coste calabresi nelle ultime ventiquattro ore. Sull'imbarcazione, battente bandiera lussemburghese erano presenti 272 persone di sesso maschile, 64 di sesso femminile, sei minorenni. Originari di Costa d'Avorio, Etiopia, Gambia, Guinea, Mali, Nigeria, Mozambico, Senegal, sono stati sottoposti ai primi controlli sanitari e godono tutti di uno stato di salute soddisfacente.  

Subscribe to this RSS feed