Calabria: la differenziata aumenta del 54%, ma rimane il divario con le regioni più avanzate

 Aumenta, decisamente, la quantità di raccolta differenziata prodotta dai calabresi nel 2015. E’ quanto emerge dal VI “Rapporto banca dati Anci-Conai” presentato, oggi, nella sede romana dell’Associazione dei comuni italiani. Dai dati pubblicati, si rileva che la percentuale di differenziata raccolta in fondo allo Stivale è salita di 54 punti. Tuttavia, la distanza con le regioni più avanzate del Paese rimane significativa. Ogni calabrese ha, infatti, messo insieme 125,85 Kg di differenziata, a fronte dei 253,28, della media nazionale. Lontano anche l’obiettivo indicato dall’Unione europea che prescrive, entro il 2020, di avviare a riciclo almeno il 50 per cento dei rifiuti prodotti. La media calabrese si arresta, infatti, poco sotto il 30 per cento. Le regioni che hanno già tagliato il traguardo del 50 per cento sono nove (Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna e Valle D'Aosta). Sono, invece, 3.549 i comuni che hanno superato l'obiettivo previsto dalla Direttiva europea. In ogni caso, c’è ancora tanto da fare per riuscire a diffondere le buone pratiche previste a livello comunitario. Del resto, come sottolineato dal delegato Anci a Energia e Rifiuti, Filippo Bernocchi: “Il Rapporto conferma l'immagine di un Paese a due velocità con un Nord dotato di impianti più adeguati e di una maggiore sensibilità rispetto alla tematica. Se le regioni del Centro-Nord raggiungono in media quasi il 50% di effettivo riciclo la gran parte del Mezzogiorno, in assenza di provvedimenti straordinari, difficilmente riuscirà a centrare l'obiettivo entro il 2020. Dal Sud iniziano comunque ad arrivare segnali incoraggianti: spicca il dato della Calabria, seguita dalla Campania (+39,60%) e dalla Puglia (+11,62%)".

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