Salerno a Oliverio: “No alla colonizzazione della Calabria”

“Il presidente Oliverio, notoriamente esperto di spifferi e venti ‘sinistri’ del Pd, bene ha fatto a partecipare all’incontro con la stampa per la presentazione dei campionati mondiali di kytesurf a Gizzeria; persino il luogo scelto può essere usato come metafora per un governo regionale in vacanza sin dal suo esordio ed ora definitivamente in pensione”. È l’ironica dichiarazione del consigliere regionale Nazzareno Salerno sulla situazione dell’esecutivo regionale. “Dopo aver frettolosamente e presuntuosamente ingaggiato una battaglia con i vertici del Pd nazionale, infatti – sostiene l’esponente di Forza Italia - il presidente Mario Oliverio si è dovuto umilmente recare a Canossa, cospargersi ben oltre il necessario il capo di cenere ed arrendersi! E la resa ci preoccupa se si tradurrà nella totale assenza di autonomia politica della Calabria ed amministrativa della Regione! Sì, perché abbiamo come la sensazione che si sia passati dall’affermazione di una infantile e testarda ‘autarchia’ politica alla necessità di diventare una pertinenza esclusiva della segreteria del PD”. “Ma per dirla tutta – afferma il rappresentante azzurro - siamo anche allarmati dal fatto che le indicazioni per risolvere l’intricata matassa del governo regionale, tra fuoriusciti e ancora resistenti, provengano da chi, come il premier Renzi, ha già ampiamente dimostrato con il suo inconcludente e parolaio Governo di che pasta è fatto; come dire dalla padella alla brace! Ed infine siamo a dir poco stupiti che il presidente della giunta regionale, che ha fatto dell’autonomia politica e della sua forza personale un mantra della campagna elettorale, si trovi oggi nelle condizioni di non essere in grado di rimuovere dalla giunta gli alfieri del suo verbo e di dover peregrinare sull’asse Roma-Catanzaro in attesa di un atto di clemenza(?). Attendiamo gli esiti di questa tragicommedia – conclude Salerno - ma di certo non consentiremo che qualche presuntuosetto romano sistemi affari interni del suo Partito Democratico a spese della Calabria e dei calabresi”.

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