Serra: «Il paradiso è qui ma per giungerci si attraversa l’inferno»

«Quattro giorni in paradiso. Hotel pulito, camera spaziosa con panorama sui tetti di serra S. Bruno. Il gestore gentilissimo e cordiale, il personale ti accoglie con il sorriso, ma quello vero con il cuore e non solo con la bocca. Abbiamo fatto dei sentieri da favola a contatto con la natura. Mi chiedevo se noi esseri umani potevamo entrarci». E’ la recensione con la quale una coppia del nord, ospitata nella splendida cornice del centro storico nell’Hotel Conte Ruggero, ha descritto quello che hanno trovato una volta giunti in paradiso (Serra San Bruno, nel Parco Naturale Regionale delle Serre). Non è l’unica recensione di questo tenore, molte altre simili le si possono trovare in favore di molte altre strutture ricettive del comprensorio montano delle Serre calabresi, ma sicuramente è la più emblematica. Già, perché per arrivare in quello che per quattro giorni è stato il loro paradiso hanno dovuto attraversare l’inferno. Un inferno non lastricato nemmeno di buone intenzioni, anzi i fatti dicono tutto il contrario e sembrerebbe esserci una vera e propria “congiura istituzionale” per marginalizzare questi posti che – lo mandiamo a dire – l’estate scorsa hanno visto un vero e proprio boom di turisti ed escursionisti. L’inferno che il turista attraversa prima di rimanere irrimediabilmente appagato una volta giunto nel panorama mozzafiato dei monti seghettati è quello delle strade. Più che colabrodo sembrano essere dei veri e propri campi di battaglia rispetto a quali i pigmei delle amministrazioni pubbliche sembrano non avere nessuna intenzione d’intervenire, non  si capirebbe altrimenti la necessità di presentare esposti alla Procura della Repubblica se, evidentemente, non s’intravede qualcosa che somigli a malafede ma che nei fatti si chiama omissione. Nell’agosto del 2013 gli imprenditori del comprensorio serrese hanno scritto all’allora prefetto di Vibo Valentia una lettere per esporre il problema e nella quale lamentavano l’inerzia della Provincia. E’ mai esistita una Provincia? Nella missiva, tra le altre cose, gli esercenti serresi lamentavano di come «la mancanza di una via d’accesso sicura ed agevole da percorrere, inoltre, rende assai difficoltoso, se non addirittura impossibile, ai potenziali turisti ed avventori, l’agevole accesso a tutto il comprensorio delle serre con un’inevitabile ripercussione sulle condizioni di vita sociali ed economiche di tutta la popolazione». Avete visto qualche intervento? Inferno era ed inferno è rimasto. Ma una volta finita la strada non c’è ne` “la città dolente” ne` si arriva tra “la perduta gente”, con buona pace delle amministrazioni pubbliche, si giunge al paradiso.

1 comment

  • SASA
    SASA Lunedì, 21 Novembre 2016 19:19 Comment Link Report

    IL PARADISO SERRESE: NON SOLO ANGELI MA UNA MAREA DI DIAVOLI CHE SI PIANGONO ADDOSSO E NON SANNO APPREZZARE NULLA.........

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