Il FAI ignora Serra ed il Comune tace

Sempre più strano! Il Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) continua a disconoscere Serra San Bruno. Per domenica prossima 18 ottobre, infatti, è in programma la “FAI marathon a sostegno della campagna di raccolta fondi “Ricordiamoci di salvare l’Italia”. Molte realtà storico – artistiche italiane sono aperte alla fruizione del grande pubblico con contributo libero. In tutte Italia sono disponibili all’iniziativa Fai oltre 500 siti: Palazzi, chiese, teatri, giardini, cortili e tutto ciò che rappresenta la storia, le tradizioni e la cultura della Penisola. Anche la Calabria è interessata con le seguenti realtà: Castello Aragonese di Castrovillari,  Castello Ruffo di Nicotera, Castello di Altomonte, Cattedrale di Nicotera,  Chiesa dell'Immacolata a Curinga, Chiesa di San Giuliano a Castrovillari, Chiesa Matrice di Curinga, Chiesa Santa Maria della Consolazione di Altomonte, Complesso monastico di San Francesco di Paola di Altomonte,  Convento di Sant'Elia e Santuario di Maria Santissima del Carmelo di Curinga, il Platano di Vrisi di Curinga, Monastero di Sant'Elia Vecchio di Curinga, Museo Civico-Convento dei Domenicani di Altomonte, Museo Diocesano di Nicotera, Palazzo Brancia-Rione Santa Chiara Palmentieri di Nicotera, Parco archeologico Capo Colonna, Rione Giudecca di Nicotera,  Santuario di Santa Maria del Castello di Castrovillari,  Terme Romane di Acconia a Curinga,  Tonnara di Capo Colonna, Torrazzo di Capo Colonna. Inspiegabilmente non è presente nell’elenco dei siti aperti il 18 ottobre Serra San Bruno con il Museo della Certosa, con la chiesa dell’Addolorata, con la villetta di San Rocco, con Santa Maria del Bosco o altro. Perché? Il Fai potrebbe dare spiegazioni o meglio ancora, perché l’Amministrazione comunale non si fa avanti per proporsi? Attendiamo gradito riscontro!

 

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