'Ndrangheta: Anche le cosche vibonesi all'Expo? Nove, gli indagati

Da Mileto all’Expo. No non è una delle eccellenze della nostra regione in mostra nella vetrina internazionale che prenderà il via tra poco più di due mesi. Al contrario, si tratta di chi con l’Expo non avrebbe dovuto avere niente a che spartire. Ma l’Expo è un’occasione troppo ghiotta, con un giro di soldi che ha stuzzicato e stuzzica l’appetito di tanti. La ‘ndrangheta non fa eccezione, anzi.  Da quanto emerso da una lunga serie d’inchieste, con le loro innumerevoli diramazioni, i clan calabresi si sarebbero ritagliati un ruolo fondamentale nella gestione e nella conduzione degli appalti. Tra le famiglie coinvolte nell’infiltrazione dei lavori ci sarebbe, anche, il clan Galati di Mileto. A lanciare l’accusa, i pubblici ministeri della Dda di Milano, Ilda Boccassini, Paolo Storari e Francesca Celle che hanno chiuso le indagini relative all’inchiesta antimafia “Quadrifoglio”. L’indagine era entrata nel vivo il 28 ottobre 2014 quando erano stati effettuati numerosi arresti proprio ai danni del clan Galati, che per gl’inquirenti, sarebbe una diretta diramazione del cosca dei Mancuso, di Limbadi. Come riportato dal quotidianoweb.it, gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari, riguardano 9 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, falso, favoreggiamento, minacce aggravate ai danni del direttore di un carcere, detenzione illegale di armi.  Questi i nomi dei destinatari dell’avviso di conclusione indagini: Pino Galati, 44 anni, di San Calogero;  Fortunato Galati, 37 anni, di San Giovanni di Mileto (Vv), figlio del boss Salvatore Galati, 60 anni, condannato all’ergastolo per duplice omicidio; Fortunato Bartone, 41 anni, di Mileto; Francesco Barone, 42 anni, di San Calogero; Antonio Denami, 28 anni, di San Costantino Calabro (Vv); Francesco e Gerardo Sessa, di 58 e 50 anni, di Francica (Vv); Matteo Rombolà, 30 anni, di Seregno (Mb), Franco Monzini, 67 anni, di San Benedetto Po (Mn).

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