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Revoca dei domiciliari per Romano Loielo

Revoca degli arresti domiciliari per il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, arrestato nell’operazione “Uniti per la truffa” portata a termine da Carabinieri e Guardia di Finanza. Il primo cittadino, nei giorni scorsi, aveva chiarito la sua posizione davanti al Gip di Vibo valentia. La richiesta di revoca delle esigenze di custodia cautelare ai domiciliari innanzi al Tribunale del riesame è stata portata avanti dall’avvocato Giancarlo Pittelli. I provvedimenti di custodia cautelare agli arresti domiciliari avevano riguardato oltre allo stesso primo cittadino, anche Romolo Tassone, anch’egli successivamente interessato da un provvedimento di revoca dei domiciliari - ex vicesindaco e figlio del presunto boss del "Locale" di Nardodipace, Bruno, (attualmente detenuto dopo il suo arresto nell’ambito dell’operazione “Crimine” condotta nell’estate del 2010) -, Fabio Rullo e Mario Carrera che si è costituito il giorno successivo all’operazione in quanto si trovava in Svizzera. Sono 12, poi, i soggetti nei confronti dei quali era scattato l’obbligo di firma alla Polizia Giudiziaria: Maurizio Maiolo, Graziella Tassone, Sonia Cavallaro, Immacolata Aloi, Claudia Ienco (fittiziamente assunta, secondo le tesi dell'accusa, nella società fantasma Allarese Calcio il cui titolare era Romolo Tassone), Lucia Primerano, Marinella Iacopetta (i cui fratelli erano già stati arrestati nell'operazione "Insurbia" condotta a Milano dal Ros dei carabinieri), Maurizia Maiolo, Rita Fazio, Valeria Demasi, Grazia Silipo e Sandro Randò. 

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