Viscomi: “Nelle fusioni di Comuni la volontà popolare abbia un ruolo centrale”

Di seguito l’intervento del vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi nel corso dei lavori della prima Commissione consiliare in merito alla posizione della Giunta regionale sulla questione delle fusioni dei comuni.

“L’attuale articolazione delle amministrazioni comunali in Calabria – segnata dalla presenza di 409 comuni, di cui più della metà con meno di 3000 abitanti –non è pienamente idonea ad affrontare le sfide di una necessaria modernizzazione orientata alla riqualificazione dei servizi resi ai cittadini, alla razionalizzazione dei costi, alla riduzione dei rischi di infiltrazione criminale ed al contrasto alle pratiche corruttive. In questo contesto, la Giunta reputa che la doverosa tutela delle comunità locali - patrimonio essenziale sul piano culturale ed identitario, ma anche funzionale alla stessa tenuta della coesione sociale - possa e debba essere meglio assicurata da una necessaria ridefinizione dell’assetto delle amministrazioni locali orientata nel senso predetto.

La Giunta ritiene che i processi di fusione siano un significativo passo in avanti nella prospettiva indicata, se e a condizione che gli stessi processi trovino fonte ed origine in dinamiche democratiche tali da valorizzare l’apporto partecipativo delle comunità locali. Ritiene opportuno distinguere i processi di aggregazione funzionale - destinati ad integrare, sulla base di modelli ispirati a sistemi di sussidiarietà differenziata, le specificità delle politiche pubbliche e le caratteristiche territoriali di riferimento e che pertanto invocano un ruolo proattivo e definitorio dell’ente regionale (basti pensare ai distretti per le politiche sociali o ai sistemi locali del lavoro, giusto per fare qualche esempio) - e processi di fusione che invece devono trovare impulso, genetico e funzionale, nelle stesse comunità locali. Per questo, la Giunta esprime grande attenzione e, al contempo, grande rispetto per l’autonomia delle dinamiche politiche che governano i processi di fusione.

In questa prospettiva, la Giunta reputa opportuno che l’autonoma iniziativa politica in materia di fusioni tra comuni sia accompagnata e sostenuta da un coerente assetto ordinamentale in grado di delineare un percorso guidato che assicuri solidità giuridica ed istituzionale al processo di fusione. A tal fine ritiene opportuno operare fattivamente per la definizione di una legge a carattere procedurale che definisca regole omogenee per la disciplina delle fusioni: basti pensare, tanto per fare un esempio, alla distribuzione dei poteri di impulso tra Giunta e Consiglio, alla necessità di un documento di riferimento che attesti la sostenibilità economico-finanziaria del progetto di unificazione, alla definizione dei tempi di svolgimento dell’intero processo di unificazione, alla individuazione del bacino elettorale di riferimento. A tal riguardo, anticipo fin d’ora la volontà della Giunta di intervenire, oggi stesso, con un emendamento al collegato alla legge di stabilità che sarà discussa in Commissione Bilancio, al fine di riassegnare un ruolo centrale alla volontà popolare espressa in ognuno dei comuni interessati al processo di fusione al fine di evitare che quest’ultimo possa tradursi in una sorta di annessione forzosa.  

Infine, la Giunta ritiene che la questione della fusione dei comuni sia solo una parte di una più ampia strategia di ridefinizione dell’assetto amministrativo delle autonomie locali, rispetto al quale sono stati oggetto di discussione in questa autorevole Commissione uno o più disegni di legge. La Giunta ritiene che la valorizzazione delle autonomie locali, e delle loro reti organizzative, costituisca momento fondativo dell’assetto democratico e strumento di promozione dei servizi ai cittadini in una logica di prossimità e di sussidiarietà. Per queste ragioni, la Giunta, pur ritenendo prerogativa della funzione politica e di indirizzo del Consiglio la formulazione del disegno di riassetto ordinamentale, non farà mancare il suo supporto per assicurare che le soluzioni politiche possano trovare corretta formulazione sul piano giuridico-istituzionale, anche invocando, ove necessario, la collaborazione delle strutture tecniche governative incaricate di seguire i processi ordinamentali regionali nonché di autorevoli rappresentanti del sistema universitario regionale, con i quali già sono state avviate le necessarie interlocuzioni. Uno storico catanzarese, Augusto Placanica, ha scritto che natura e cultura hanno diviso i calabresi tra loro e con il resto del mondo. È ambizione della Giunta regionale operare affinché la tutela delle comunità locali, della loro identità, della loro storia e del loro patrimonio relazionale e culturale, sia assicurata da più solide reti organizzative e amministrative in grado di aumentare i servizi ai cittadini, che costituiscono il metro ultimo della validità delle riforme auspicate”.   

 

 

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Semplificazione e celerità dell’azione amministrativa al centro dei lavori della I Commissione

La Commissione “Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale”, presieduta dal consigliere Franco Sergio, ha incardinato la proposta di legge n. 185/10 d’iniziativa della Giunta regionale sulla semplificazione e celerità dell’azione amministrativa. 

Al centro, la necessità di aggiornare ed adeguare la legge regionale 4 settembre 2001  n. 19 alla costante evoluzione che ha seguito la normativa statale in materia di procedimento amministrativo. 

Al riguardo sia il presidente dell’organismo Sergio che il vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi hanno ribadito come “la semplificazione amministrativa e la razionalizzazione del funzionamento della struttura burocratica della Regione rappresentino elementi fondamentali del programma di governo”, indicando, tra gli obiettivi da raggiungere, “una maggiore efficacia ed efficienza dell’attività medesima, assicurare tempi certi di durata al procedimento amministrativo, maggiore celerità nell’espletamento dell’azione amministrativa della Regione”. 

Una serie di audizioni ha accompagnato la proposta di legge n.182/10 che prevede l’istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Corigliano Calabro e Rossano. L’iniziativa è del consigliere Giuseppe Graziano che ha ricordato “il proficuo lavoro iniziale da parte di diverse associazioni che, quindici anni or sono, intravedevano nell’unione dei comuni una garanzia di efficienza ed economicità”. Nel corso dei lavori, il presidente Sergio ha espresso la propria solidarietà e quella della Commissione, stigmatizzando l’accaduto,  al sindaco di Rossano Stefano Mascaro per l’atto intimidatorio che lo ha coinvolto la scorsa notte.

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Fusione dei Comuni calabresi, un gruppo di esperti individuerà le soluzioni più opportune

Il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Viscomi, è intervenuto sul delicato tema relativo all'esigenza di riformare le amministrazioni locali.

"La riorganizzazione del sistema delle autonomie locali – ha affermato Viscomi - è una delle questioni più importanti sulle quali il sistema politico regionale è chiamato a pronunciarsi, anche, e forse soprattutto, a seguito dell'esito referendario negativo della scorsa domenica. Oggi, più di ieri, la tutela delle comunità locali passa attraverso la riforma delle amministrazioni locali. In poche parole, si tratta di ridefinire l'assetto dei comuni in una prospettiva che superi l'uniformità strutturale consegnataci dal passato e che sia in grado di valorizzare modelli di sussidiarietà differenziata e reticoli organizzativi ed amministrativi. Ma si tratta anche di stabilire il senso e la funzione attuale delle province, ancora oggi enti costitutivi della Repubblica a norma di Costituzione. La centralità politica della questione richiede ed impone particolare attenzione alla definizione dell'assetto giuridico-istituzionale al fine di consentire agli attori protagonisti di esercitare le proprie prerogative e di attuare le loro scelte in piena e corretta autonomia. Allo stato, la Giunta ha proposto un solo intervento emendativo destinato ad eliminare il quorum strutturale per la validità del referendum obbligatorio per la fusione dei comuni, considerando altrimenti i rischi derivanti dall'emigrazione nei piccoli centri. A questa proposta dell'esecutivo – ha spiegato Viscomi - si è poi affiancato un autonomo intervento consiliare avente ad oggetto la perimetrazione del bacino dei votanti interessati al referendum obbligatorio. Sussistono però ancora, e sono da considerare con particolare attenzione, almeno un paio di progetti di legge depositati e già in parte discussi nella Commissione Affari Istituzionali, competente per materia, ed una autonoma attività di riflessione e proposta portata avanti dalla Commissione Riforme, peraltro ora estesa anche alla formulazione ed al drafting dei testi unici".

Di fronte a questo insieme di attività, prova provata dell'interesse e della centralità delle questioni e della coerente e diffusa attenzione dei Consiglieri regionali, nonché in considerazione del fatto che sono pervenute in Consiglio recenti proposte di fusione di significative realtà comunali, è intenzione del vicepresidente ed assessore Viscomi, competente in materia di Enti locali, già assunta d'accordo con i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Riforme, rispettivamente, Franco Sergio e Baldo Esposito, di promuovere l'immediata creazione di un ristretto gruppo di esperti in grado di elaborare in tempi brevissimi (e, sia chiaro ed a scanso di ogni equivoco, a titolo gratuito ed onorifico) una proposta di legge a carattere procedurale sulle sole fusioni dei comuni, da portare all'attenzione ed a supporto dell'attività dei consiglieri regionali impegnati nelle varie Commissioni competenti, al fine di poter affiancare nel migliore dei modi possibili le scelte autonome delle comunità locali, anche ridefinendo, ove necessario, l'assetto legislativo allo stato esistente. "Riforme che toccano la vita delle comunità locali, ridefinendo le stesse amministrazioni locali, non possono che essere il frutto di un lavoro condiviso – ha concluso il vicepresidente della Giunta - in quanto rappresentano un momento alto, forse uno dei più alti, della politica regionale: ad essa è doveroso fornire il massimo supporto conoscitivo per l'assunzione delle migliori decisioni".

Per rispetto istituzionale, la composizione del ristretto gruppo di esperti sarà comunicata in occasione dell'audizione del vicepresidente Viscomi già prevista per la prossima seduta della Commissione Affari Istituzionali.

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Approvati in Giunta regionale Piano di gestione dei rifiuti e Piano dei trasporti

La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del presidente Mario Oliverio, con l'assistenza del segretario generale Ennio Apicella. Su proposta del presidente Oliverio, è stato approvato lo schema di protocollo d'intesa per le attività del Por Calabria 2014-2020 tra la Regione ed il partenariato socio-economico.

Su proposta del vicepresidente ed assessore al Bilancio Antonio Viscomi, sono state approvate le linee guida per lo sviluppo di sistemi di gestione della qualità nella Regione Calabria ed i modelli di valutazione della "customer satisfaction"; è stato approvato un disegno di legge che ha per oggetto il riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da alcune sentenze che si riferiscono a molti anni fa; sono state approvate una serie di variazioni al bilancio finanziario gestionale della Regione per gli anni 2016-2018.

Su proposta dell'assessore all'Ambiente Antonella Rizzo, è stato approvato il Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr) - Piano regionale amianto per la Calabria (Prac), che passa ora all'approvazione definitiva del Consiglio regionale. 

Su proposta dell'assessore alla Logistica Francesco Russo, è stato approvato il Piano regionale dei Trasporti, che passa ora all'approvazione definitiva del Consiglio regionale.

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Vertenza ex Lsu, Callipo: " Soluzione grazie a Oliverio e Viscomi, burocrazia regionale ottusa e insensibile"

"È stato personalmente il presidente Mario Oliverio a comunicarmi telefonicamente la soluzione adottata dalla Giunta regionale, che ha deliberato il finanziamento degli ultimi due mesi del 2016 per assicurare gli stipendi e la continuità contrattuale agli ex Lsu in sevizio al Comune di Pizzo".
Il sindaco Gianluca Callipo non nasconde la soddisfazione per la soluzione di una problematica che coinvolge 47 lavoratori e che nelle ultime settimane aveva catalizzato l'impegno degli amministratori napitini.
Nei mesi scorsi l'apparato burocratico regionale aveva comunicato ai Comuni calabresi che hanno in organico ex Lsu (concettualizzatati nel dicembre 2015 per i successivi 12 mesi, in vista della stabilizzazione) la riduzione del finanziamento inizialmente previsto per pagare regolarmente gli stipendi per tutto il 2016. Un fulmine a ciel sereno che ha mandato in fibrillazione i lavoratori, costretti per i due mesi senza copertura finanziaria a rientrare nel bacino degli Lsu, e la stessa amministrazione comunale, che da subito si è attivata per denunciare l'accaduto e per sollecitare il rispetto degli impegni assunti dalla Regione.
"Nelle ultime settimane –-ricorda Callipo - quasi quotidianamente mi sono recato a Catanzaro per cercare di risolvere la situazione, ma ho dovuto fare i conti con una burocrazia ottusa e insensibile alle nostre istanze, che sino alla fine ha rischiato di trasformare questa vicenda nell'ennesimo dramma occupazionale, con gravi conseguenze anche dal punto di vista amministrativo, visto che sono state immediatamente avviati ricorsi giudiziari incrociati sia da parte dei lavoratori che da parte del Comune stesso. Alla fine, soltanto grazie alla sensibilità del presidente della Regione Mario Oliverio e del vice presidente Antonio Viscomi, la situazione è stata risolta, riportando la vicenda nei binari di quanto era stato programmato lo scorso anno. Ora, la delibera di giunta che stanzia le somme necessarie a coprire gli ultimi due mesi di contratto, novembre e dicembre, approderà in Consiglio regionale il 30 novembre prossimo per la ratifica finale. Questo assicurerà la copertura dei contratti di lavoro e garantirà la continuità contrattuale ai dipendenti coinvolti, presupposto necessario per l'iter di stabilzzazione. Dal canto nostro, potremo integrare gli atti comunali prendendo atto dello stanziamento regionale così da garantire la validità dei contratti di lavoro fino al 31 dicembre. Poi, per il 2017, valuteremo, d’accordo con la Regione, come procedere per assicurare continuità lavorativa".
Un esito positivo della vicenda in cui Callipo non ha mai smesso di credere, nonostante le polemiche innescate da alcuni rappresentanti politici locali negli ultimi giorni, critiche alle quali il sindaco non ha replicato nell'immediato, preferendo concentrarsi sulla soluzione del problema.
"Ancora una volta - sottolinea ora - abbiamo risposto con i fatti alle chiacchiere di chi strumentalmente imputava al Comune responsabilità che non aveva. "Onestà" non è solo uno slogan da gridare nelle piazze, ma dovrebbe significare anche un modo onesto e sincero di far politica, senza usare le bugie per sollevare rabbia e raccogliere briciole di consenso. Suggerirei a chi vuole competere politicamente con noi di concentrarsi maggiormente su proposte concrete da presentare alla Città, anziché limitarsi a strumentalizzare e polemizzare, anche se mi rendo conto che questo approccio è molto più semplice e, dunque, certamente più alla portata di chi ha poco o niente da proporre".
 
 
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La Giunta regionale ha approvato il Piano di Azione e Coesione

La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del presidente Mario Oliverio, con l'assistenza del segretario generale Ennio Apicella.

Su proposta del presidente Oliverio, è stato approvato il Piano di Azione e Coesione (Pac) 2014-2020 della Regione.

Su proposta dell'assessore al Bilancio Antonio Viscomi, è stato approvato lo schema di bilancio regionale 2017 ed una serie di variazioni di bilancio.

Su proposta dell'assessore alla Scuola Federica Roccisano, è stata approvata la riorganizzazione dell'assetto istituzionale del sistema integrato degli interventi in materia di servizi e politiche sociali.

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Caso Report: Federica Roccisano, un assessore nella Calabria dei muti

 Sul caso Roccisano, l’unico intervento chiaro è quello di Enzo Bruno, presidente della Provincia di Catanzaro, il quale smentisce la suddetta Roccisano.

 Il PCI chiede le dimissioni della prefata; e si aggiunge una “petizione” dei giovani di Forza Italia. Ci sarebbe anche una posizione del Cinque Stelle, ma vale poco perché fanno Al lupo, Al lupo contro tutti e tutto.

 Sono invece del tutto muti, come vivessero in Norvegia o in Nuova Zelanda e non in Calabria, i seguenti illustri personaggi e partiti:

-          Mario Oliverio, presidente della Giunta di cui fa parte (speriamo per poco) la Roccisano;

-          Antonio Viscomi, vicepresidente della Giunta di cui fa parte (speriamo per poco) la Roccisano. A proposito, il Viscomi, già onnipresente, è sparito da almeno due settimane: secondo me, gatta ci cova;

-          Il resto della Giunta: non faccio nomi perché sono anonimi;

-          Franco Corbelli, che se ne impipa dei Diritti Civili e dei disabili, quando rischia di dare fastidio a Oliverio; e comunque, osserva un silenzio… cimiteriale;

-          Magorno, che sarebbe il segretario regionale del partito della Roccisano e dintorni, Oliverio compreso;

-          I vari Ciconte e Gioffrè Lanzetta, eccetera, che pure dovrebbero avere il dente avvelenato;

-          Passiamo al centro(destra): silenzioso come una notte senza luna; siamo tutti amici, vero?

-          Gli intellettuali e professori antimafia segue cena, i Bova, le Bindi, i don, gli scrittori inneggiati e televisivi, la Pedagogia della resistenza…

 Costoro sono muti. Tutti muti, in Calabria.

 La più muta di tutti, la Roccisano, la quale, dopo aver annunziato la sua presenza al Tg3 delle 7.30, non si è vista, magari datasi malata. E già, proverbio calabrese: “U cana scardatu a l’acqua carda si spagna puru e l’acqua fridda”; per i Trentini: Se un cane è stato scottato da acqua calda, evita anche la fredda.

 Intanto a Viscomi bocciano il bilancio: mancano 220 milioni. Egli dice che è un “errore materiale”: alla faccia della Giunta di Alto Profilo!

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Pignoramenti alle Aziende sanitarie calabresi: incontro per verificare il punto della situazione

Promosso e presieduto dall’assessore al Bilancio nonché vicepresidente Antonio Viscomi, si è svolto, presso la sede della Regione, un incontro sulle vicende riguardanti le tesorerie delle Aziende sanitarie. Coordinato dal direttore generale del Dipartimento “Bilancio” De Cello, l’incontro stesso ha visto la partecipazione del commissario Scura e del subcommissario Urbani, del delegato alla Sanità Pacenza, del direttore generale del Dipartimento “Salute” Fatarella, del direttore dell’Avvocatura generale Festa ed inoltre di diversi direttori generali di Aziende sanitarie. Scopo della riunione era procedere ad una prima ricognizione sulle diverse condizioni in cui versano le tesorerie delle Aziende del sistema sanitario calabrese. Da una prima individuazione fatta nella discussione odierna,  è emersa una situazione assai frammentata e diversificata, con costi di gestione ragguardevoli. Altro fenomeno assai preoccupante è quello rappresentato dalla vicenda,  molto diffusa negli anni, riguardante i pignoramenti presso le tesorerie che spesso avvengono anche senza cognizione della titolarità dei ricorrenti, provocando di riflesso sulle Aziende una mancanza di liquidità, costringendo le stesse ad attivare procedure di anticipazione di cassa, con ulteriore aggravio di spese. Nell’incontro di oggi, definito da tutti i partecipanti assai utile ad una ricognizione unitaria, è stato dato mandato al direttore generale del Dipartimento Bilancio di procedere, con un apposito format, ad una ricognizione in tutte le Aziende sanitarie calabresi sulle attuali condizioni di gestione delle tesorerie. Si è condiviso inoltre di affidare all’Avvocatura regionale una attività di supporto, al fine di avere un comportamento omogeneo, con tutti gli uffici legali delle Aziende per contrastare abusi da parte degli Istituti bancari, ma anche attività speculative da parte di taluni fornitori. È stata affrontata  inoltre la questione dell’attivazione della Tesoreria unica regionale prevista dalla Legge 19 del 2009. La riunione è stata aggiornata a valle della ricognizione affidata al direttore generale del Dipartimento “Bilancio”.

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