Serra, diramato avviso di allerta meteo "Arancione"

Allerta meteo di colore "Arancione", per il territorio comunale di Serra San Bruno dove, tra la mezzanotte di oggi e quella di domani (4 novembre), potrebbero essere registrate “precipitazioni intense

Nell'avviso diramato dal Comune, in seguito al messaggio di allertamento unificato trasmesso dall'Arpacal,  s'invitano i cittadini a prestare particolare attenzione nelle zone di:

"viale della Libertà, via De Gasperi, via Calcarea, corso Umberto I, Terravecchia zona chiesa Matrice ( via Fiume, via San Biagio, ecc..), via A. Scrivo".

 Possibile rischio idrogeologico è stato segnalato, invece, lungo il corso dei fiumi Ancinale(tra Santa Maria e San Rocco) e Garusi (tra località Leonà e l'innesto nell'Ancinale).

Segnalato, infine, pericolo frana nelle località: San Rocco, Gumo, Pittina, Scorciatina ed in via San Brunone (innesto con località Ombrellino).

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Serra, allerta meteo per possibili “precipitazioni intense”

Ancora un’allerta meteo a Serra San Bruno, dove, fino alle 24 di domani (23 ottobre), potrebbero essere  registrate “precipitazioni intense

Nell'avviso diramato dal Comune, in seguito al messaggio di allertamento unificato trasmesso dall'Arpacal,  s'invitano i cittadini a prestare particolare attenzione nelle zone di:

"viale della Libertà, via De Gasperi, via Calcarea, corso Umberto I, Terravecchia zona chiesa Matrice ( via Fiume, via San Biagio, ecc..), via A. Scrivo".

Possibile rischio idrogeologico è stato segnalato, invece, lungo il corso dei fiumi Ancinale (tra Santa Maria e San Rocco) e Garusi (tra località Leonà e l'innesto nell'Ancinale).

Segnalato, infine, pericolo frana nelle località: San Rocco, Gumo, Pittina, Scorciatina ed in via San Brunone (innesto con località Ombrellino).

Report rifiuti: cresce la differenziata in Calabria

 
 

La Calabria segna per il 2017 un aumento di 4,40 % della raccolta differenziata rispetto all’annualità precedente, con picchi particolarmente importanti nelle provincie di Crotone e Vibo Valentia, e ottime performance di realtà urbane come per le città di Catanzaro e Vibo Valentia.

Questi ed altri dati si desumono dal Report regionale rifiuti, riferito all’anno 2017, che è stato pubblicato questa mattina dall’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria).

Il Report – realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso la Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano – raccoglie ed elabora i dati sulla produzione di Rifiuti Urbani e Raccolta Differenziata riferiti ai Comuni della Calabria, distinti per Categorie merceologiche secondo i Codici identificativi CER; documento che è stato inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

 

I dati

Tenendo conto dei dati trasmessi dai Comuni, il quadro statistico che ne deriva evidenzia la Provincia di Cosenza come la più virtuosa con il 47,08% ( 41,58% nel 2016, 35,61% nel 2015 e 24,95%  nel 2014), seguita da Catanzaro con 41,08% ( 38,17% nel 2016, 22,24% nel 2015 e 16,17% nel 2014) e Vibo Valentia con 29,67% (22,62% nel 2016, 18,54% nel 2015 e 15,18% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 23,09% (21,63% nel 2016, 11,51% nel 2015 e 11,34% nel 2014) e Crotone con il 21,36% (12,56% nel 2016, 11,90% nel 2015 e 9,97% nel 2014) che, comunque segna la migliore crescita rispetto all’annualità precedente. La Calabria, nel suo complesso, segna un +4,40% di raccolta differenziata, passando dal 31,20% del 2016 al 35,60% nel 2017.

Capoluoghi di Provincia

Catanzaro segna un notevole aumento rispetto alla rilevazione precedente con 62,14% (39,65% nel 2016 - 8,27% nel 2015 - 6,94% nel 2014 - 3,71% del 2013 - 4,9% del 2012), Cosenza sostanzialmente stabile nella sua crescita con un 52,70%  (52,12% nel 2016 - 47,57% nel 2015 - 42,46 del 2014 - 19,73% del 2013 rispetto al 16,06% del 2012), Crotone 7,11% (5,99% nel 2016 - 11,81% del 2015 - 17,43% nel 2014 - 15,48% del 2013 rispetto al 18,34% del 2012), Reggio Calabria 33,99% ( 27,76% nel 2016 -  17,38% del 2015 - 8,95 nel 2014, 8,26% del 2013 rispetto al 13,65% del 2012), Vibo Valentia in grande aumento con 28,75% ( 11,38% nel 2016 - 4,97% nel 2015 - 6,62% nel 2014, 8,70% del 2013 rispetto al 11,13% del 2012).

Alcuni centri urbani per provincia

Provincia di Catanzaro: Lamezia Terme n.d. , Soverato n.d. , Sellia Marina 64,57%

Provincia di Cosenza: Rossano 30,64% , Corigliano 39,27% , Castrovillari 66,72% , Paola 66,21% , Rende 57,88%

Provincia di Crotone: Cutro 5,69% , Isola capo Rizzuto 56,36%

Provincia di Reggio Calabria: Gioia Tauro 0,008% , Rosarno 3,17% , Locri n.d. , Siderno 46,29% , Cittanova 64,47%

Provincia di Vibo Valentia: Tropea 32,12% , Pizzo 36,92%

 

Centri urbani “TOP” per provincia

Catanzaro – Amato 74,81%

Cosenza – San Benedetto Ullano 84,38%

Crotone – Santa Severina 58,43%

Reggio Calabria – Delianuova 72,23%

Vibo Valentia – Filadelfia 66,36%

 

Alcune tabelle esplicative

 

rdru per provincia

valori di raccolta differenziata e rifiuti urbani suddivisi per provincia con il totale regionale

 

 

rdru per provincia 2017 2016

andamento della raccolta differenziata per provincia con confronto nelle annualità precedenti

 

 

rdru per capoluoghi

la raccolta differenziata nei comuni capoluogo di provincia

 

 

rdru hit parade

la "hit parade" dei comuni più virtuosi in Calabria

 

rdru per procapite

produzione pro-capite di rifiuti, suddivisi per provincia e con totale regionale

 

rdru confronto annualità precedenti

confronto degli anni precedenti per provincia

 

 

 

rdru comuni che hanno trasmesso dati

i comuni che hanno trasmesso la scheda dati, suddivisi per provincia

 

 

Alghe tossiche, nessun problema per i mari calabresi

In Calabria gli episodi di fioriture di alghe potenzialmente tossiche sono estremamente rari, poiché le condizioni meteo-climatiche e morfologiche dei fondali e la povertà di sostanze nutritive disciolte nelle acque, non ne favoriscono la proliferazione.

 In tutte e cinque le province investigate, nella stagione di monitoraggio 2017 si sono riscontrate scarse fioriture di alghe potenzialmente tossiche.

A questa conclusione giunge il rapporto annuale, riferito al 2017, sul monitoraggio delle microalghe potenzialmente tossiche in Calabria, realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) e consultabile online sul sito web www.arpacal.it .

Il rapporto, trasmesso all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) per confluire nel rapporto annuale nazionale, illustra le attività del gruppo di lavoro dell’Arpacal, diretto da Filomena Casaburi, nell’ambito del monitoraggio di Ostreopsis ovata e di altre microalghe potenzialmente tossiche, così come previsto dalla normativa nazionale.

L’attività si inserisce nel sistema di controllo dei rischi sanitari derivanti dall’uso balneare delle acque marine, che prevede la valutazione del rischio associato alla proliferazione di microalghe potenzialmente nocive alla salute.

Il monitoraggio, coordinato dalla Direzione scientifica Arpacal, viene attuato nelle cinque province mediante indagini in più fasi: campionamenti e rilievi in campo dei parametri chimico-fisici e meteo-climatici, analisi microscopiche per il conteggio e l’identificazione tassonomica, analisi chimiche, raccolta e trasmissione dei dati.

In Calabria, anche per il 2017, non sono stati rilevati episodi particolarmente allarmanti di fioriture algali potenzialmente tossiche.

In particolare, per quanto riguarda la provincia di Reggio Calabria, un aumento delle concentrazioni microalgali si è verificato nei punti di Scilla e Palmi tra la fine del mese di Luglio e l’inizio del mese di Agosto, senza però raggiungere i livelli di allarme.

Per la provincia di Vibo Valentia, nella quale fu trovato il primo esemplare di Ostreopsis nel 2007, nessuna fioritura di microalghe tossiche ha caratterizzato la stagione di monitoraggio. Come per il 2016, l’alterazione del colore delle acque di balneazione riscontrata in alcuni punti, è stata determinata dalla presenza di Dinophyceae.

Per il monitoraggio del Dipartimento di Catanzaro, le stazioni campionate non hanno evidenziato fioriture allarmanti di microalghe tossiche e dall’analisi dei dati si è confermato un andamento simile a quello degli altri anni.

Nel 2017 si è effettuato il monitoraggio anche nella provincia di Crotone, che non era stato eseguito negli anni precedenti, senza però evidenziare nessuna fioritura di microalghe potenzialmente tossiche.

Per ciò che riguarda il Dipartimento di Cosenza, è stata eseguita solo un’attività di vigilanza senza conseguente campionamento

Alternanza Scuola-Lavoro: Giornata Mondiale per l'Ambiente con i ragazzi del Guarasci di Soverato

Si terrà martedì 5 giugno prossimo, in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, l’appuntamento conclusivo del percorso di alternanza scuola-lavoro degli studenti del Liceo scientifico “A. Guarasci” di Soverato che ha vista coinvolto l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria), attraverso la disponibilità prestata dai tecnici del Servizio Radiazioni e Rumore e dal Laboratorio fisico “E. Majorana” del dipartimento provinciale di Catanzaro.

La convenzione tra i due enti è stata siglata dal direttore del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal e dal dirigente scolastico dell’istituto soveratese. Referente per le attività di educazione ambientale per il dipartimento Arpacal di Catanzaro è stato il rag. Alessandro De Sensi. Per il Liceo "Guarasci", invece, il referente è stato il prof. Rocco Paparazzo.   

La cerimonia conclusiva, che sarà introdotta dai saluti del dirigente scolastico, Prof. Vincenzo Gallelli, e dal direttore del Dipartimento Arpacal di Catanzaro, dr. Francesco Nicolace, si terrà nella sala consiliare del Comune di Soverato, appunto martedì 5 giugno prossimo a partire dalle ore 9:30.

In quell’occasione i ragazzi del “Guarasci” illustreranno i lavori svolti, in aula e in Arpacal, nel corso dell’anno scolastico, presentando anche i dati dei monitoraggi che, appunto con i tecnici dell’Agenzia ambientale calabrese, hanno realizzato: rumore, campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti e radon.

 

Rifiuti: ecco i Comuni calabresi che non hanno inviato le schede per il Report annuale

Sono 272, su un totale di 409 e pari al 66,5%, i Comuni calabresi che hanno trasmesso all’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Calabria) i dati sui quantitativi di raccolta differenziata e rifiuti urbani prodotti nel 2017. Il termine fissato dalla Regione nel Regolamento sulla trasmissione dei dati, infatti, era per lo scorso 5 maggio.

E’ quella di Reggio Calabria la provincia che ha ancora il maggior numero di comuni “ritardatari” nella trasmissione dei dati, sia in valore assoluto e sia percentuale. Sono, infatti, 51 su 97 i municipi reggini (52,58%) a non aver inviato affatto la documentazione richiesta dall’Arpacal. Segue la provincia di Cosenza (41 comuni sinora assenti su 153 pari al 26,45%), quella di Catanzaro (22 assenti su 80, pari a 27,5%), Vibo Valentia (15 assenti su 50, pari a 30%) e Crotone ( 8 assenti su 27, pari a 29,63%).

Si ricorda, infine, che una volta completato, il Report – realizzato dal Dr. Clemente Migliorino, Responsabile della Sezione Regionale Catasto Rifiuti istituita presso il Centro regionale di coordinamento Controlli Ambientali e Rischi della Direzione Scientifica dell’Arpacal, e dal dott. Fabrizio Trapuzzano –  sarà  inviato all’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e comunicato al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria.

Ecco l'elenco dei Comuni calabresi che non hanno ancora trasmesso la scheda dati all'Arpacal.

PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA

AGNANA CALABRA, ANTONIMINA, ARDORE, BAGALADI, BAGNARA CALABRA, BOVA MARINA, BRANCALEONE, CAMINI, CANOLO, CARAFFA DEL BIANCO, CARDETO, CARERI, CASIGNANA, CAULONIA, CIMINA', FIUMARA, GERACE, GIFFONE, GROTTERIA, LOCRI, MARINA DI GIOIOSA IONICA, MARTONE, MOLOCHIO, MONASTERACE, OPPIDO MAMERTINA, PALIZZI, PALMI, PAZZANO, PLACANICA, PORTIGLIOLA, REGGIO CALABRIA, RIZZICONI, ROCCAFORTE DEL GRECO, SANTO STEFANO IN ASPROMONTE, SANT'ALESSIO IN ASPROMONTE, SAN LORENZO, SAN ROBERTO, SAMO, SAN FERDINANDO, SAN GIOVANNI DI GERACE, SAN LUCA, SAN PIETRO DI CARIDA', SAN PROCOPIO, SANT'AGATA DEL BIANCO, SCILLA, SEMINARA, SERRATA, STIGNANO, STILO, TAURIANOVA, VILLA SAN GIOVANNI

PROVINCIA DI COSENZA

ACRI, AIETA, ALBIDONA, AMENDOLARA, BELMONTE CALABRO, CALOVETO, CANNA, CAROLEI, CASOLE BRUZIO, CASTROREGIO, CERZETO, CROSIA, FALCONARA ALBANESE, FIGLINE VIGLIATURO , FIRMO, FIUMEFREDDO BRUZIO, LAPPANO, LATTARICO, MARANO MARCHESATO, PANETTIERI, PAPASIDERO, PEDACE, PLATACI, ROGGIANO GRAVINA, ROGLIANO, ROSETO CAPO SPULICO, SAN LUCIDO, SAN NICOLA ARCELLA, SAN VINCENZO LA COSTA, SANGINETO, SANTA MARIA DEL CEDRO, SANTA SOFIA D'EPIRO, SANTO STEFANO DI ROGLIANO, SANT'AGATA D'ESARO, SERRA PEDACE, SPEZZANO PICCOLO, TARSIA, TRENTA, VERBICARO, VILLAPIANA, ZUMPANO

PROVINCIA DI CATANZARO

BELCASTRO, BOTRICELLO, CARDINALE, CARLOPOLI, CURINGA, FALERNA, GAGLIATO, GIRIFALCO, LAMEZIA TERME, MARCEDUSA, MARCELLINARA, MARTIRANO, MARTIRANO LOMBARDO, NOCERA TERINESE, PETRIZZI, PLATANIA, SAN PIETRO APOSTOLO, SATRIANO, SERSALE, SETTINGIANO, SOVERATO, TAVERNA

PROVINCIA DI VIBO VALENTIA

BRIATICO, CESSANITI, DASÀ, FRANCICA, JOPPOLO, LIMBADI, NARDODIPACE, NICOTERA, RICADI, SAN COSTANTINO CALABRO, SAN NICOLA DA CRISSA, SORIANELLO, SPADOLA, VAZZANO, ZACCANOPOLI

PROVINCIA DI CROTONE

CERENZIA, CIRO' MARINA, MELISSA, PALLAGORIO, PETILIA POLICASTRO, ROCCABERNARDA, SCANDALE, STRONGOLI.

 

 

Rapporto Acque di balneazione Calabria 2018, M5s: “Reggio Calabria rischia il divieto di balneazione permanente”

«La qualità delle acque calabresi continua a destare molte preoccupazioni in particolare a Reggio Calabria, la città dello Stretto infatti, è a forte rischio di divieto di balneazione permanente».

Così i portavoce 5stelle, Laura Ferrara, Federica Dieni e Giuseppe Fabio Auddinoche commentano il Rapporto Arpacal 2018 sullo stato di salute del mare calabrese. 

«Il rapporto dell'Arpacal – chiariscono - si riferisce ai rilievi effettuati nel 2017 ed evidenzia come in Calabria, in molti punti di rilevamento, la qualità delle acque sia regredita da “eccellente” o “buona” a “sufficiente” rispetto all'anno precedente. Tutti gli Stati membri dell’Ue, monitorano i loro siti di balneazione conformemente alle disposizioni della direttiva europea (2006/7/CE) sulle acque di balneazione. La normativa specifica che la qualità delle acque di balneazione può essere classificata come “eccellente”, “buona”, “sufficiente” o “scarsa” a seconda dei livelli di batteri fecali riscontrati. Se l’acqua risulta di scarsa qualità, gli Stati membri dovrebbero adottare alcune misure, come il divieto di balneazione adottando poimisure correttive. Se su un punto permane il livello “scarso” per cinque anni consecutivi scatta l'obbligo di divieto di balneazione permanente. È il rischio che si corre sul litorale di Reggio Calabria dove, su 11 punti di rilevamento, permane un divieto temporaneo di balneazione dal 19.06.2014. Una situazione molto delicata se si considera che i rilievi vengono spesso effettuati nei pressi degli scarichi degli impianti di depurazione. Ciò significa, come già denunciato, che il sistema depurativo calabrese deve essere risanato al più presto. La città dello Stretto non può permettersi il divieto di balneazione permanente in nessun punto del suo litorale. Ora la Regione, senza perdere ulteriore tempo con soluzioni tampone, deve avviare azioni concrete e strutturali che eliminano le cause di inquinamento delle acque – concludono i tre -, così come richiesto dalla normativa comunitaria. Un intervento tempestivo che se necessario dovrà essere sollecitato dalla stessa Commissione europea».

Badolato: l'Arpacal al lavoro per misurare campi elettromagnetici e radon 

I tecnici del Servizio agenti fisici del Dipartimento provinciale di Catanzaro dell’Arpacal hanno eseguito una serie di misurazioni, nel comune di Badolato, finalizzate a controllare i campi elettromagnetici e le emessioni delle antenne di telefonia mobile presenti sul territorio comunale.

 Sono state installate, inoltre, le apparecchiature necessarie a rilevare la concentrazione di gas radon nei luoghi pubblici ed in case di privati cittadini che hanno aderito alla campagna di monitoraggio.

Nel caso dei campi elettromagnetici, il risultato della misurazione è stato pressoché immediato, e comunque nei limiti previsti dalla norma di legge.

Per quanto riguarda il monitoraggio del radon, gas radioattivo naturale considerato causa di cancro al polmone, gli esposimetri dovranno rimanere installati per un periodo oscillante tra i sei mesi ed un anno, a conclusione del quale saranno portati in laboratorio per l’acquisizione dei dati.

 

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