'Ndrangheta: catturato in Brasile il latitante Vincenzo Macrì

Catturato a San Paolo, in Brasile, il latitante calabrese Vincenzo Macrì.

L'uomo è stato arrestato al termine di articolate indagini coordinate dalla Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotte dal Servizio centrale operativo della Polizia di Stato e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con l'Interpol ed il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia.

Nato a Siderno, in provincia di Reggio Calabria nel gennaio del 1965, Macrì è considerato esponente di vertice della potente cosca di 'ndrangheta Commisso.

Già proposto per l'inserimento nell'elenco dei latitanti pericolosi stilato dal Ministero dell'Interno, l'arrestato è figlio di Antonio Macrì, il "boss dei due mondi",  ucciso in un agguato a Siderno il 20 gennaio 1975, nell'ambito della prima guerra di 'ndrangheta.

Vincenzo Macrì, che negli ultimi anni si era stabilito ad Aalsmeer (Olanda), dove avrebbe gestito gli interessi illeciti del sodalizio mafioso di riferimento, è stato rintracciato all'aeroporto di San Paolo del Brasile, diretto nella capitale del Venezuela, Caracas, dove viveva da qualche tempo utilizzando una falsa identità individuata.

L'espediente non è sfuggito agli investigatori della Squadra mobile reggina e dello Sco che lo hanno individuato ed arrestato

 

'Ndrangheta: funerale privato per il presunto boss

Si sono svolti, alle 7 di ieri, in forma strettamente privata, presso il cimitero di Siderno, in provincia di Reggio Calabria, i funerali dell’85enne Pietro Commisso.

L’uomo, ritenuto esponente di spicco della omonima cosca operante nella locride e con ramificazioni in Canada, Argentina ed Australia, attiva nel narcotraffico, in infiltrazioni negli appalti pubblici e nel racket delle estorsioni, era morto il 22 gennaio scorso.

Si tratta dell’undicesimo provvedimento di divieto di funerali in forma pubblica e solenne che il Questore della Provincia di Reggio Calabria, Raffaele Grassi, ha emesso a partire dal 2015 nei confronti di persone ritenute organiche alle cosche criminali del reggino.

Le misure sono state adottate al fine di scongiurare che la celebrazione dei funerali possa rappresentare occasione propizia per compiere azioni di rappresaglia, iniziative intimidatorie ed illegali. 

“Il provvedimento – si legge in una nota della Questura - rappresenta l’ulteriore conferma della linea di fermezza adottata dalle Istituzioni contro ogni possibile forma di illegalità ed a garanzia e tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

  • Published in Cronaca

'Ndrangheta: condannato a 12 anni l'ex Consigliere regionale Cherubino

E'stato condannato a 12 anni di carcere l'ex Consigliere regionale Cosimo Cherubino alla sbarra, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, nell'ambito del procedimento Falsa Politica. Secondo l'inchiesta condotta dal Pm Antonio De Bernardo, Cherubino era legato al clan Commisso che con la sua influenza era in grado di determinare i destini politici, economici e sociali di Siderno. Oltre all'ex Consigliere regionale, il tribunale di Locri ha emesso quattro sentenze di condanna e due assoluzioni. Cherubino dopo una lunga militanza nei Sdi, in occasione delle elezioni regionali del 2010 era confluito nel Pdl, ma non era stato eletto, nonostante, secondo l'accusa, fosse stato appoggiato dal clan Commisso.

 

 

 

 

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