Frontale sulla Ss 106, un morto e 2 feriti

Tragico incidente stradale sulla la statale 106 jonica, all'altezza di Condofuri (Rc), dove un 24enne ha perso la vita in seguito all'impatto tra la sua Fiat Panda ed una Daewoo Matiz.

 Nel frontale, oltre al conducente della Matiz, è rimasta ferita anche un'altra persona che viaggiava in compagnia della vittima.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasferito i feriti agli ospedale Riuniti di Reggio Calabria, dove sono stati ricoverati in rianimazione, ma non verserebbero in pericolo di vita.

 

Condofuri in arrivo finanziamenti per oltre 1,6 milioni di euro

"Riceviamo e pubblichiamo

"Sono trascorsi nove mesi dall’insediamento di quest’Amministrazione ed una mole enorme lavoro è stata profusa nel tentativo di evitare che alcuni finanziamenti assegnati all’Ente andassero persi a causa della colpevole inerzia che ha caratterizzato la precedente gestione amministrativa.
Per realizzare il programma amministrativo in un momento delicato per l’economia - dominata da una crisi finanziaria acuta e dal taglio lineare dei fondi destinati agli Enti locali - diventa fondamentale adoperarsi per intercettare e reperire risorse utili allo scopo.
Siamo, quindi, riusciti a firmare in tempo utile la convenzione inerente il progetto di adeguamento sismico della scuola di San Carlo (€ 165.500,00) e stiamo per firmare quella relativa alla messa in sicurezza della strada Mangani Gallicianò (€ 591.000,00); intervento, quest’ultimo, atteso da parecchi anni.
Qualche giorno fa, infine, è arrivata la conferma che il ministero dell’Interno ha concesso al nostro Comune un ulteriore finanziamento di € 900.000,00, richiesto a settembre del 2018, per la manutenzione della rete stradale e degli annessi sotto servizi. Grandissima, al riguardo, la nostra soddisfazione.
Questo è solo l’inizio di un lungo percorso di rinnovamento e rigenerazione urbana. Tali interventi, infatti, vanno inquadrati in un discorso di più ampio respiro che attiene allo sviluppo socio economico del paese e contempla la possibilità per i nostri operatori turistici e commerciali di usufruire di un Piano spiaggia e di un Piano Strutturale che consentano al paese di ripartire.
I risultati raggiunti sono frutto dell’impegno profuso non solo da chi ha direttamente lavorato alle pratiche, ma anche da parte di chi, con grande senso di appartenenza e condivisione, ha assorbito su di sé l’attività di chi era momentaneamente occupato da tale incombenza. Ritengo, pertanto, quanto mai opportuno ringraziare tutto lo staff di lavoro per il raggiungimento di questi importanti risultati".

Tommaso Iaria -Sindaco di Condofuri 

'Ndrangheta, catturato il latitante Giuseppe Pelle

Nel corso di una vasta operazione di polizia coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, durante la notte, gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato hanno catturato il boss latitante di San Luca (RC) Giuseppe Pelle, di 58 anni.

L'uomo è ritenuto dagli inquirenti un capo strategico, membro della “provincia” della ‘ndrangheta calabrese.

Ricercato dal 2016, Pelle aveva trovato rifugio in un’abitazione situata in una delle contrade più impervie dell’entraterra di Condofuri (RC). Il luogo in cui è stato individuato era pressoché irraggiungibile, in quanto privo di strade percorribili ed isolato dal greto accidentato di una fiumara aspromontana che ne rende difficoltoso l’accesso.

Il blitz è scattato nel cuore della notte, con l'impiego di cinquanta uomini della Polizia di Stato che non hanno lasciato alcuna possibilità di fuga al ricercato, il quale si è arreso senza opporre alcuna resistenza. Al momento della cattura, insieme al latitante, erano presenti altre persone, le cui posizioni sono al vaglio degli inquirenti.

Giuseppe Pelle appartiene alla potente famiglia dei Gambazza di San Luca (RC) un tempo guidata dal padre Antonio, elemento posto ai vertici della ‘ndrangheta fino alla sua morte, avvenuta nel 2009.

L'arrestato è legato anche alla famiglia Barbaro di Plati (RC) facente capo al boss ergastolano Francesco Barbaro, di 91 anni, detto u castanu, di cui ha sposato la figlia.

Il ricercato deve scontare una pena residua definitiva di 2 anni, 5 mesi e 20 giorni di reclusione per associazione mafiosa e tentata estorsione.

Nel mese di luglio 2017, mentre era latitante, è stato colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Mandamento Ionico”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, per tentata estorsione e illecita concorrenza, aggravate dal metodo mafioso e consistite nell’aver tentato di accaparrarsi i proventi derivanti dall’esecuzione di lavori pubblici in alcuni comuni della Locride tra i quali Siderno, Palizzi, Condofuri e Natile di Careri (RC).

 

Incendia un autocompattatore, arrestato

I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di A. C., 38enne, di Condofuri, accusato di danneggiamento e tentata estorsione, aggravati dalle modalità mafiose.

Il provvedimento scaturisce da una meticolosa attività investigativa svolta, sotto le direttive della Direzione distrettuale antimafia reggina, dai militari della Stazione Carabinieri di Condofuri San Carlo, che ha consentito di raccogliere chiarissimi ed univoci elementi di colpevolezza a carico del 38enne, riconosciuto quale responsabile, in concorso con altre persone allo stato ignote, dell’incendio di un autocompattatore di proprietà della A.V.R. Spa, ditta al tempo incaricata del servizio di nettezza urbana nel Comune.

In particolare, all’incirca alla mezzanotte di domenica 18 maggio 2014, all’interno delle pertinenze dell’ex plesso scolastico “Bachelet” di Condofuri Marina, è stato dato alle fiamme un autocompattatore del valore di oltre 150mila euro, appartenente alla ditta A.V.R.. Le fiamme, poi, hanno interessato, danneggiandoli irreparabilmente, anche altri due mezzi d’opera appartenenti all’amministrazione comunale.

Sin dalle prime battute d’indagine, l’episodio è stato inquadrato nel chiaro intento della locale cosca di ‘ndrangheta “Rodà-Casile” di affermare il proprio “controllo” del territorio.

In particolare, l’episodio è stato qualificato come ritorsione contro la società A.V.R., per non aver autorizzato l’assunzione di alcune persone ritenute contigue alla cosca, tra i quali l’odierno arrestato.

Già nell’immediatezza dei fatti i carabinieri hanno raccolto importanti elementi indiziari a carico di A. C., suffragati dalle dichiarazioni di alcuni testimoni che lo avevano notato nei presi dell’ex edificio scolastico, in orari compatibili con il danneggiamento.

Pochi mesi dopo l’accaduto peraltro, i sospetti sullo spessore criminale del 38enne hanno trovato conferma durante una perquisizione domiciliare nel corso della quale, a casa dell'uomo, i militari hanno rinvenuto una pistola con matricola abrasa.

Al termine delle formalità di rito, A.C. è stato tradotto presso la casa circondariale di Reggio Calabria-Arghillà.

 

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Donna di 33 anni muore travolta da un'auto

Una donna, A. T., di 33 anni ha perso la vita dopo essere stata travolta da un’automobile.

L'impatto si è verificato, poco dopo le 13 di oggi, nel tratto della Statale 106 jonica, che attraversa il Comune di Condofuri (Rc).

Secondo una prima ricostruzione, la vittima, dopo aver parcheggiato sul ciglio della strada, sarebbe stata travolta da un'auto.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia Stradale di Reggio Calabria, che hanno effettuati rilievi del caso.

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Manomettevano sportelli bancomat e s'impossessavano del denaro, in manette 3 giovani romeni

Tre pregiudicati romeni, di età compresa tra i 20 ed i 27anni, sono stati arrestati, in flagranza di reato, dai carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, perché ritenuti responsabili di aver manomesso alcuni  sportelli bancomat a Bova Marina e Condofuri, nel reggino.

Le manette sono scattate attorno ai polsi di Claudio Adrian Punica di 27anni, Vladut Constantin Guinie e Viorel Costantin, entrambi 20enni.

 A partire dai giorni scorsi, i militari si erano messi sulle tracce di Costantin, il quale sarebbe riuscito ad impossessarsi di 200 euro, manomettendo lo sportello bancomat dell’ufficio postale di Bova Marina.

 In particolare, il 20enne, insieme a due complici che facevano da “palo”, avrebbe usato la sua carta bancomat per effettuare un prelievo di poche decine di euro. Al momento dell’erogazione, il giovane avrebbe inserito una “forchetta” all’interno del distributore di banconote, al fine di bloccarne lo sportellino.

Si tratta di un collaudato sistema che permette di bloccare le banconote prelevate dai clienti che usano lo sportello successivamente.

  Notata una persona che aveva infruttuosamente cercato di prelevare del denaro, Costantin si sarebbe avvicinato allo sportello  e, dopo aver estratto la “forchetta”, si sarebbe impossessato delle banconote.

 L’arresto è, quindi, scattato nel corso di un servizio durante al quale i militari dell’Arma hanno notato due giovani in prossimità dello sportello bancomat. Una volta sottoposti a controllo, uno di loro è stato trovato in possesso di un paio di forbici con la punta mozzata – probabilmente utilizzata per forzare gli sportelli automatici di erogazione delle banconote –  e di alcune banconote prelevate con analogo sistema da alcuni bancomat a Bova Marina e a Condofuri.

I tre, quindi, sono stati accompagnati presso gli uffici della Compagnia Carabinieri di Melito Porto Salo dove, una volta terminate le formalità di rito, sono stati dichiarati in stato di arresto e posti agli arresti domiciliari, in attesa di essere giudicati con rito direttissimo.

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Nascondevano oltre 2 Kg di marijuana in un sacchetto della spazzatura, arrestati

Due persone P.A.S. e P.B, rispettivamente di 54 e 30 anni, sono state arrestate dai poliziotti in servizio presso il Commissariato di Condofuri (Rc).

L'arresto è scaturito al termine di una perquisizione domiciliare, nel corso della quale gli agenti hanno rivenuto poco meno di 2,2 chilogrammi di marijuana. Lo stupefacente, suddiviso in quattro pacchi di cellophane sottovuoto, era occultato in un comune sacco nero destinato alla raccolta dei rifiuti domestici.

 I due uomini sono stati, dunque, arrestati con l'accusa di violazione della normativa sugli stupefacenti.

Il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, concordando con le risultanze investigative, ha quindi emesso l'ordinanza di convalida di entrambi gli arresti e l'applicazione della misura cautelare dei domiciliari a carico del 54enne.

 

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Pistole e munizioni nascoste nel pollaio, arrestato 45enne

Un uomo, T.F., di 45 anni è stato arrestato, a Palizzi Marina (Rc), dai poliziotti in servizio presso il Commissariato di Condofuri.

Nel corso di una perquisizione, in un pollaio di proprietà dell'uomo, gli agenti hanno rinvenuto un contenitore in plastica che era stato interrato, con all’interno due pistole semiautomatiche Beretta, 28 cartucce calibro 9 corto, 21 calibro 6,35 e altre 12 calibro 7,65.

Inoltre, i poliziotti hanno scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica.

Una volta arrestato per ricettazione, furto aggravato, violazione della normativa sulle armi e munizioni, il 45enne è stato condotto presso la casa circondariale di Locri.

Il Gip del Tribunale di Locri ha convalidato l’arresto e contestualmente applicato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

 

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