Bufera Quattrone. "La misura è colma e Falcomatà continua a tacere"

"Al netto delle bugie raccontate da certa sinistra in merito alla perdita di ben 84 milioni di euro destinati al Piano della mobilità che le amministrazioni di centro-sinistra hanno prima tentato di scippare, nel 2009, alla nostra città e poi, per incapacità gestionale nel 2014 e 2015, fatto perdere definitivamente e su cui i documenti, gli atti, l’excursus politico-amministrativo parlano chiaro, è necessario - rimarcano Azione Nazionale, Reggio Futura, Destra per Reggio e Alleanza Calabrese - fare alcune puntualizzazioni. Gli atti sono peraltro pubblici e a disposizione di chiunque, anche dei distratti Quattrone e Castorina, ai quali evidentemente il loro sponsor politico, già assessore regionale ai tempi in cui il misfatto stava maturando, omette di raccontare la verità. Come nella migliore tradizione dell’agorà, siamo sempre disponibili al confronto pubblico dove esibire tutta la documentazione. Veniamo alla questione sollevata. Riproponiamo alcune domande, rispetto a cui chi riveste ruoli istituzionali, invece di cianciare scomposte argomentazioni, non dovrebbe sottrarsi ma viceversa dovrebbe sentire l’obbligo e il dovere di fornire chiarimenti alla città. Nell’ordine.

1. E’ vero che la UIRNET è stata individuata tra le 6 milioni di imprese che operano in Italia senza alcuna procedura di evidenza pubblica e senza alcuna comparazione?

2. Chi ha presentato le credenziali di tale società all’Amministrazione Comunale, atteso che non vi è traccia di alcuna attività in tal senso?

3. E’ plausibile che per rapporti di tale natura il tutto si definisca e si concluda con scambi di corrispondenza in appena quattro giorni (dal 24 al 27 novembre 2015)? E’ verosimile la circostanza che si possa immaginare che sia stata l’Assessore Quattrone a perorare la causa della URINET proprio in virtù della sua diretta conoscenza di tale realtà imprenditoriale avendo avuto rapporti di lavoro sia con la società madre sia con uno dei soci (la VITROCISET)?

4. E’ amministrativamente corretto togliere soldi da quelli destinati alla realizzazione del parcheggio del Palazzo di Giustizia per usarli per la consulenza alla UIRNET?

5. E’ vero o no che l’Assessore Quattrone, dunque, ha avuto rapporti di lavoro sia con la UIRNET che con la VITROCISET?

6. Per come si sono realmente svolti i fatti, si ritiene ancora compatibile l’Ingegner Quattrone con il ruolo di Assessore?

La misura è colma. Non è consentito, peraltro, che l’Assessore di una Giunta che ha fatto della trasparenza e legalità la propria bandiera, possa beffardamente liquidare gli interrogativi che si pone il cittadino comune alla stregua di barzellette". "Il Sindaco - incalzano gli estensori della nota - deve con immediatezza, senza perseverare nel suo assordante silenzio, assumere esclusivamente due provvedimenti: revocare in autotela la delibera incriminata e sollevare l’Ingegner Quattrone dalla sua Giunta, restituendola alla sua pregevole residenza romana".

 

Classifica "Qualità della vita", Destra per Reggio: "Falcomatà ha offeso la città"

"Oltre il danno la beffa. Resi pubblici i dati nazionali sulla qualità della vita dei Comuni, che registrano Reggio Calabria come ultimo luogo dove risiedere, dopo ciò, non poteva mancare - scrive in una nota Maria Angela Cuzzola (Destra per Reggio) l’ennesima chiacchiera fuori luogo del giovane sindaco. Non han perso l’occasione, infatti,  per sfruttare ancora una volta la sofferenza, che in questi anni Reggio sta provando, utilizzandola secondo la logica di un torna conto politico, legato solo all’apparenza senza alcun contenuto. Registriamo con profonda amarezza come sia mancato quel buon senso e quella matrice di responsabilità, che avrebbe dovuto indurre il primo cittadino a pronunciare parole di speranza e pacificazione sociale, abbandonando questa puerile pantomima, secondo la quale le non capacità del presente, siano frutto di un passato remoto". In questo momento, il 'Comune della Svolta', appare come un ente - secondo la rappresentante di DpR - incapace di governare il necessario percorso di ripresa dopo il commissariamento, nonostante i debiti siano diminuiti, ma per contro, le tasse siano state notevolmente aumentate. Un Comune oggi, da dove i giovani, quasi fosse ormai un evento naturale, tendono ad allontanarsi, ad abbandonare la città in vista di prospettive di vita migliori, ciò, in netta controtendenza, con quanto invece accaduto negli anni di governo del centro destra, in cui la popolazione residente aumentò, proprio perché la città era divenuta sempre più attrattiva e in via di sviluppo. Dopo aver vessato le famiglie, interrotto i servizi, persi centinaia di milioni di euro destinati ad opere strategiche, aumentato il costo della nettezza urbana, aumentato il degrado cittadino,  quale posto poteva occupare Reggio, governata da certi politicanti rancorosi e autoreferenziali? Lei, sig. Sindaco, ha offeso la Città per almeno due motivi: il primo è che il suo dire non è mai espressione di condivisione dell’intera Comunità cittadina che lei dovrebbe rappresentare, il secondo è che lei, utilizzando strumentalmente il ruolo di primo cittadino, offende  la dignità ed il sentire di tutti coloro - è l'atto d'accusa finale di Maria Angela Cuzzola - che portano  il fardello, da cittadino, dell’ultimo posto in Italia, lo portano quotidianamente sulle loro spalle, ciò nonostante continuando a lavorare, a crescere figli, a credere nelle istituzioni e a  sperare che questa mannaia voluta sulla città finisca".

 

Consuntivo 2014, DpR con Azione Nazionale: "Falcomatà tace da novembre sulle falsità nei parametri"

"Che la Legalità, per gli amministratori del centro sinistra, fosse uno slogan da convegnistica e tavole rotonde lo avevamo già tristemente provato nel corso del primo anno di amministrazione comunale,  ma che la supponenza - scrivono in una nota Maria Angela Cuzzola, Renato Di Pietro e Giuseppe Malara, componenti del Coordinamento territoriale Destra per Reggio con Azione Nazionale - potesse far pensare al silenzio compiacente dinanzi a macroscopiche violazioni di legge questo è un po' troppo anche per chi della tolleranza e della pacificazione sociale ha fatto bandiere ideologiche della Destra. Per chi crede nella Giustizia dunque, dopo il silenzio rispetto all’interpellanza del consigliere Ripepi datata 11 novembre che reclamava per conto dell’intero centro destra reggino i dovuti chiarimenti rispetto ai dati falsati di bilancio consuntivo del signor Falcomatà, non vi è altra via se non quella della diffida che già nel suo termine sostanziale riporta in fieri una seconda violazione di legge consumata con la inottemperanza ad un obbligo normativo che prevede, nella gestione della cosa pubblica, una risposta precisa e nei termini dovuti. Il dominus di Palazzo San Giorgio forse confida nell’impunità rispetto alle reiterate scorrettezze poste in essere ed acclarate in pieno consiglio comunale sul macroscopico falso dei parametri di Bilancio? Bene i consiglieri comunali come Ripepi che agiscono a tutela della città vituperata ed offesa da una commissariamento politico che ancora è in atto". Bene fanno tutti gli uomini liberi - dichiarano i rappresentanti di Destra per Reggio con Azione Nazionale -che sposano la causa della Verità e della lotta democratica fondata sul dibattito costruttivo ma che non abdicano a nessuno il compito di denunciare le omissioni e le incapacità, se non illegalità, della sinistra al potere. Reggio è provata, Reggio è stanca di subire angherie e soprusi, di essere strumentalizzata per diatribe di potere funzionali alla carriera di taluni. Risponda il sindaco pettinato ed il suo collega di studio ed assessore su questa vicenda che pensano di liquidare nell’ oblio del rancoroso riferimento al passato; questa è farina del loro sacco ne diano pubblica spiegazione altrimenti rimetta il centro destra la questione al dibattito parlamentare sottoponendo all’aula romana un'interrogazione sull'operato della Giunta di centro sinistra".

 

"Nuovi Bus Atam, offre il sindaco della 'svolta', ma paga Scopelliti"

"Un’altra azione lungimirante targata centrodestra giunge a supporto delle politiche di mobilità e trasporti della città di Reggio. Lo dichiara in una nota Renato Di Pietro, in rappresentanza del coordinamento territoriale di Destra per Reggio. "Otto  nuovi autobus - si legge nel comunicato - saranno messi in esercizio dall'Atam grazie ai fondi stanziati dalla Giunta Scopelliti nell’ambito di un programma regionale per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso l’ammodernamento del trasporto pubblico locale. Su un ammontare complessivo di 1.148.000 euro, destinati alla Regione Calabria, la Giunta di  centrodestra ha destinato alla nostra città ben 1.100.000 euro  e 48.000 alla città di Catanzaro, segno tangibile questo della dovuta attenzione che Reggio aveva assunto, in quegli anni, nella politica di livello regionale.  Nonostante  la consueta  azione millantatoria dell'Amministrazione "Falsomatá", usuale nell'appropriazione indebita di opere e di progetti realizzati da altri,  per noi che operiamo quotidianamente per contribuire allo sviluppo del nostro territorio, rimane punto fondamentale il verificare con soddisfazione che gli sforzi profusi  dalla nostra azione politica e di governo a favore della Comunità reggina non sono stati vani anzi, in modo tangibile, rappresentano ancora l'unica vera risorsa concreta rispetto ad un'azione amministrativa attuale incapace e miope". "La vicinanza all’azienda di trasporti cittadina, inoltre, è testimoniata non solo da questo ultimo, ma importante, investimento pubblico che ha permesso l’acquisto di otto nuovi mezzi, ma anche da una lunga serie di interventi amministrativi che negli anni scorsi - ricorda Di Pietro - hanno consentito all’Atam di crescere sia strutturalmente che professionalmente. In questa direzione auspichiamo che l'apparato burocratico comunale proced , al più presto, alla  pubblicazione dei bandi per l’acquisto di altri 20 nuovi autobus, finanziati con le risorse del Piano della Mobilità, predisposto nel 2012 dalla Destra di governo e grazie ai quali  l' Atam  potrà ammodernare il proprio parco veicolare e, conseguentemente,  abbattere i costi di manutenzione e di gestione". "Con i fondi già stanziati - termina il documento -  è importante non perdere ulteriore tempo  per consentire all’azienda municipale di tornare ad erogare un servizio adeguato alle esigenze della cittadinanza attestandosi   agli standard qualitativi  garantiti  fino al 2010 evitando la perdita di risorse pubbliche che, grazie all'incapacità della sinistra al comune hanno determinato, in solo un anno di amministrazione, la perdita di oltre 100 milioni di euro per opere strategiche".

 

Sede Agenzia Beni Confiscati: centrodestra compatto contro "la spoliazione di Reggio"

"Sembra non avere mai fine l’opera di spoliazione della nostra città". E' questo il giudizio espresso dai movimenti del centrodestra di Reggio Calabria nel corso della odierna conferenza stampa convocata per discutere della sede dell'Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati. "Sulla falsariga delle nefandezze compiute dal governo centrale - hanno sostenuto nel corso dell'incontro con i giornalisti - quaranta e passa anni addietro, con l’avvento del centrosinistra al potere è ormai ripresa con lena l’abitudine di togliere tutto ciò che caratterizza e pertanto necessita alla città più grande della nostra regione. Le questioni degli ultimissimi giorni dell’Aeroporto e del Decreto Reggio, fanno il paio ora con quella dell’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati, la cui sede principale, Reggio Calabria appunto, ancora una volta viene messa in discussione. Roma, fortissimanente Roma, lamentano a gran voce i parlamentari del Pd. Per i più attenti non è un fatto nuovo tutto ciò, visto che sin da qualche mese dopo la sua istituzione, varie interrogazioni parlamentari, cercarono da subito e con risibili motivazioni di delegittimare o quantomeno di declassare la funzione e quindi il  ruolo strategico della sede reggina.  Cinque anni di lavoro incessante e proficuo per l’Agenzia, ma sempre con l’orecchio rivolto a carpire i sussurri molesti della politica dei veleni e degli inciuci e purtroppo, nel silenzio generale dei rappresentanti calabresi in Parlamento, la campana a morto per la sede reggina dell’Agenzia scandisce in queste ore sempre di più i suoi tristi rintocchi ed è in quest’ottica che va considerato quindi il senso dell’emendamento nr. 0.22.1.1 dell’on. Rosy Bindi – seduta del 15 ottobre 2015 della 2^ Commissione Giustizia della Camera - che prevede lo spostamento della sede principale dell’Agenzia Nazionale da Reggio Calabria a Roma. Insomma, l’Onorevole Rosy Bindi, eletta in Calabria, ci riprova ancora, e proprio lei, bravissima a stilare liste tese ad affibbiare patenti di impresentabilità a chicchessia, ci mette la faccia e presenta in prima persona la volontà del suo partito di demolire ciò che di buono e duraturo aveva pensato un Governo di segno politico opposto cinque anni prima, con l’appoggio non richiesto (?), tra l’altro, del Movimento 5 Stelle nelle persone dei parlamentari Sarti e Nuti".   "Come si può pensare d- è la domanda retorica che si pongono i rappresentanti del centrodestra reggino -  spostare la sede principale dell’Agenzia, vero e proprio presidio di legalità, da Reggio Calabria, nel cuore della provincia reggina della ‘ndrangheta, oggi la mafia di tutte le mafie, a Roma, svilendo quello che aveva  rappresentato un avvenimento storico nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata? La sinistra, il PD in particolare,  che ha  fortemente richiesto, per poi anche esultare, lo scioglimento per mafia del Comune di Reggio Calabria, 'regalando' ai reggini due anni bui di commissariamento, per i quali la città  deve essere risarcita, a cui si è aggiunto un anno di inettitudine del governo cittadino, con quale arroganza propone lo spostamento della sede principale dell’Agenzia a Roma dove la mafia, per bocca dello stesso premier Renzi del PD,  non esiste ???  La  sinistra, in particolare il PD reggino e calabrese, riesce a comprendere   che la città di Reggio Calabria anche in questo caso è sotto attacco e va difesa, o è lì che aspetta che Reggio Calabria subisca l’ennesima mortificazione, per poi mistificare  di avere un dialogo alla pari con quello che definisce  un 'governo amico'"? All'appuntamento svoltosi stamane hanno partecipato Comitato per la Ricostruzione del Centro Destra, Reggio Futura, Alleanza Calabrese, Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale, Destra per Reggio, Destra Popolare, Movimento Dialogo Civile, Centro Studi Tradizione e Partecipazione, Alleanza Cristiana Popolare.

 

Centrodestra sarcastico contro l'Amministrazione Falcomatà: "Un anno di Bagaladi caput mundi"

"Archiviata la 'best practice' di uno studio legale i cui tre soci assurgono ai ruoli di Sindaco, Assessore e Capo di Gabinetto, non ti resta altro - scrivono in una nota congiunta Reggio Futura, Destra per Reggio , Alleanza Calabrese, Dialogo civile, Comitato per la ricostruzione del centro destra, Centro studi tradizione partecipazione, Destra Popolare, Alleanza Cristiana Popolare - che prendere atto dell'importanza che assume il 'metodo' nella sfida che mira a cambiare il mondo. E dunque il metodo deve essere affidabile ed infallibile, soprattutto se si tratta di dover pilotare non greggi,  ma il processo di metropolizzazione della nostra Reggio. Ecco quindi che le 'buone pratiche' (chiamiamoli pure protocolli di famiglia) ti suggeriscono di volgere lo sguardo "altrove", alla maniera del più ispirato Ronaldinho impegnato in uno dei suoi formidabili assist no look. Ed è così che ti ritrovi a 'guardare' a Bagaladi, centro aspromontano abitato da poco più di mille anime". "È proprio a Bagaladi - scrivono gli estensori del comunicato - che conducono le origini della moglie di Serafino Nucera, consigliere di amministrazione della Reges, nominato ai primi di ottobre dal Sindaco e, di fatto, dotato dei poteri di un amministratore delegato. Ed è sempre Bagaladi a riconquistare la scena grazie alla parentela che ha consentito al Sindaco Falcomatà di individuare in Rino Abenavoli l'amministratore delegato di Castore e Polluce, nuova società in house del Comune di Reggio Calabria. Si tratta di scelte che rimettono in pista due protagonisti attivi del tanto vituperato Modello Reggio? Poco importa, se a Bagaladi il Sindaco è tuo suocero...ed ha così tanti parenti a cui dimostrare gratitudine! Potrai dire sempre che sono tappe di un percorso virtuoso finalizzato ad esaltare i valori fondanti di una società solidale e la 'famiglia', in questo senso, è senz'altro un valore al quale assicurare una corsia del tutto preferenziale. Se dovessero obiettare che Bagaladi sarebbe caput mundi in un rusticano, medievale processo di metropolizzazione, potrai sempre replicare con il tuo provincialissimo mantra: diamo centralità alle periferie! Ma mentre i tuoi compagni di partito, di studio e di giochi tacciono attendendo le briciole della tua 'caritatevole azione' di affidamento di incarichi, dove sono gli avversari politici, la minoranza consiliare, l'OPPOSIZIONE dei Marino e D'Ascoli? Nessun problema: i Reggini proveranno a mandare giù anche questo e se ne faranno una ragione - termina il documento dei movimenti del centrodestra - dell'ennesima supercazzola con scappellamento a sinistra!"

 

 

Bando per lo staff di Falcomatà: centrodestra all'attacco fra ironia e accuse di ipocrisia

"Finirà mai di sorprenderci il nostro primo cittadino? Smetterà, una volta per tutte, di raggirare i Reggini abusando della loro buona fede?" A chiederselo sono alcuni fra i movimenti che gravitano nell'area di centrodestra: dal Comitato per la ricostruzione del centrodestra a Reggio Futura, che vanta la presenza di tre suoi esponenti in Consiglio Comunale, da Destra per Reggio a Destra Popolare. Al centro della loro attenzione è finita la vexata quaestio legata alla scelta dei membri dello staff da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà. Si tratta di nomine fiduciarie per le quali, tuttavia, il Primo Cittadino ha scelto la strada del bando pubblico sebbene rumors insistenti diano per acquisite tutte le caselle che sarebbero occupate da persone legate a doppio filo al sindaco. A questo proposito, scrivono in una nota le organizzazioni politiche che hanno diffuso il testo della nota: "E’ grande l’indignazione che si prova dopo aver appreso dell’ennesima pantomima, utile soltanto a garantire l’interesse di pochi, pochissimi amici del sindaco: è stato di recente pubblicato sul portale dell’amministrazione comunale un avviso pubblico per la selezione del personale del Gabinetto del sindaco. Si cercano otto unità di cui due in possesso di laurea, cinque di diploma superiore, una di scuola primaria (??). L’unico requisito sembra essere appunto il titolo di studio; si legge nell’avviso che 'alla valutazione dei curricula provvederà direttamente il sindaco che individuerà a suo insindacabile giudizio i candidati in possesso dei requisiti richiesti' (?? Quali??.... Nulla si evince a parte l’esser andati a scuola, preferibilmente col sindaco stesso!!!)…. Una volta si nominavano le commissioni per valutare i titoli dei concorrenti... Ma era la preistoria.. questa è l’epoca di facebook e twitter: il mondo gira molto più in fretta! Posto che i futuri vincitori sono già noti (l’arte divinatoria è una tara genetica per i Falcomatà!! ), posto che i loro nomi sono già stati pubblicati da un giornalista di un noto quotidiano in un profetico articolo, posto che l’avviso non richiede alcuna competenza specifica né caratteriste tecniche in capo a coloro che dovranno ricoprire quei ruoli e posto, infine, che il sindaco sceglierà in tutta discrezionalità chi più gli starà simpatico (non ponendo l’avviso alcun vincolo o requisito!), qualcuno può spiegarci cosa serve un bando del genere?? Appare piuttosto evidente: è soltanto un modo per inneggiare ipocritamente alla legalità mentre ci si prende gioco della città, di tutti quei professionisti e di quei ragazzi appena laureati o diplomati che penseranno di poter davvero concorrere regolarmente ed avranno invece l’amara sorpresa di essere esclusi, pur possedendo molti più titoli ed esperienza lavorativa di chi invece vincerà! Qualcuno potrà obiettare che si tratta di incarichi fiduciari, intuitu personae. Perfetto! Qual è dunque l’utilità di pubblicare un avviso di selezione, fingendo che di vera selezione si tratti? Lo impone la norma? Ma la norma impone anche di scegliere i vincitori soltanto dopo aver espletato la selezione e valutato tutti i candidati!! Non è forse più onorevole assumersi la responsabilità di una scelta che non rivesta le forme di una farsa? Si è spesso rimproverato alle passate gestioni di aver reperito il personale all’esterno quando invece sarebbe stato più giusto, ed economicamente più vantaggioso per l’ente, valorizzare le professionalità già in forza all’amministrazione comunale: Falcomatà deve aver dimenticato questo suggerimento che, peraltro, è sempre stato il suo cavallo di battaglia e il leit motiv del suo partito…o forse non ha trovato nessuno all’altezza di gestire le sue innumerevoli attività istituzionali?? Il Comune vanta migliaia di dipendenti e, con l’assorbimento delle società miste, il numero è destinato a crescere; il rischio che si è profilato nei mesi scorsi è addirittura quello di licenziamenti indiscriminati al fine di ridurre i costi del personale… perchè non offrire, allora, a questi lavoratori i ruoli che Falcomatà fittiziamente cerca attraverso un bando fantasma?? Non è rendendo pubblica una selezione che non ci sarà mai che si garantiscono legalità e trasparenza (a questo proposito: i dati presenti sul sito del Comune sono a dir poco insufficienti e non adeguati agli obblighi che la legge impone in materia!!). Del resto, cosa ci si poteva aspettare da un sindaco che sin dalla sua elezione ha inanellato unicamente scelte discutibili, personalistiche ed a tutela di soli parenti ed amici?!? Si facciano pure avanti i compagni d’asilo! Magari c’è posto anche per loro!!

 

Taglio risorse Decreto Reggio: Destra per Reggio chiede convocazione urgente del Consiglio Comunale

"Apprendiamo dal testo della legge di Stabilità - si legge in una nota duffusa da Destra per Reggio - che, dopo il taglio di 9 milioni di euro dello scorso gennaio, il Governo di centro sinistra con il disposto di cui all’art, 43 c. 15 penalizza il Decreto Reggio con una sottrazione di risorse di altri 6 milioni in tre anni. Meno male che proprio partendo dal Decreto Reggio, per come annunciato dal sindaco qualche giorno addietro, l’amministrazione comunale intende ridare vigore al programma delle opere pubbliche per la Città; è questa l’ennesima gaffe di una dirigenza politica locale autoreferenziale che dimostra così di non avere alcuna contezza delle scelte che a livello nazionale operano per il territorio. Sarà forse che nel PD è prassi comunicativa diffusa che cose annunciate, come il 'piano per il Sud', vengano poi ignorate e disattese nei fatti con scelte diametralmente opposte? O, ancora, dovremo aspettarci la pantomima di qualche politico che faccia revocare quest’ennesimo taglio di fondi per poterlo subito vendere all’opinione pubblica  come la conquista di nuove risorse mentre, in realtà, si tratterebbe semplicemente della conservazione di una parte dei 110 milioni che il Governo Berlusconi finanziò sul Decreto Reggio nel 2004 per condivisione politica con Scopelliti Sindaco?   Una misura questa che, senza ombra di retorica strumentale, continua a penalizzare la nostra Città e desta, già sotto il profilo tecnico, non poche perplessità almeno per due ordini di motivi: il primo, di carattere precipuamente programmatico riguarda la fattibilità di opere progettate ed inserite nella pianificazione strategica del Decreto Reggio, interventi la cui possibilità di realizzazione viene compromessa da un taglio delle risorse indiscriminato; il secondo motivo, non meno preoccupante e complesso, riguarda la difficoltà nel disporre di risorse irrinunciabili per il riavvio dei cantieri già in corso d’opera, pregiudicando così la ultimazione di opere importanti per il territorio. "Dopo la perdita dei 90 milioni del Piano della Mobilità comunale e dei fondi per le opere sul risparmio energetico, il tutto nel silenzio di una distratta sinistra reggina, questa - sostiene il Movimento Politico Militante - è l’ennesima occasione che dimostra come la compagine comunale abbia abdicato quel ruolo onorevole di difensori della Comunità anche al di sopra della partigianeria politica, mancando di contestare le scelte dei 'compagni' finalizzate a depredare e penalizzare questo territorio. Si convochi d’urgenza un Consiglio comunale per deliberare contro il taglio delle risorse e per stabilire quale danno la Città abbia subito a causa del commissariamento politico ed i grave ritardo nell’avvio della Città Metropolitana, chiedendo un giusto risarcimento per Reggio;  si vada oltre il timore di difendere programmi e risorse impegnate dal CentroDestra negli anni in cui il Governo Municipale avviava, proprio grazie allo sblocco del Decreto Reggio, opere strategiche e progetti per l’occupazione giovanile". "Si prenda atto - termina il documento di Destra per Reggio - che le giuste e dovute rivendicazioni non hanno colore ma vanno manifestate con determinazione, come un atto di coerenza e di generosa volontà il cui destinatario è sempre la nostra Comunità".

 

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