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Divario Nord-Sud, Sculco: "Occorre cambiare le politiche economiche"

“In un Paese civile, dinanzi all’analisi dell’Istat secondo cui nel Sud cresce la disoccupazione, il disagio ed il divario col Nord si allarga, si dovrebbe con immediatezza - sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - fare il punto su quanto sta accadendo. Pur condividendo la necessità di verificare nel tempo le ricadute di alcuni provvedimenti messi in atto dal Governo, le osservazioni del presidente Piergiorgio Alleva, specie quando asserisce che ‘la questione del Mezzogiorno è assente dalle priorità della policy’, suscitano preoccupazione. Va da sé - aggiunge Flora Sculco - che con un divario Nord-Sud così marcato l’Italia rischia di non farcela, e che, se non vogliamo che la situazione precipiti, dobbiamo dotare il Paese di una strategia che aggredisca alla radice i dati del malessere. Nella consapevolezza che occorra porre fine alle politiche economiche che hanno ridotto l’Italia del Sud a fanalino di coda dell’Europa, azzerandone il welfare, riducendo i budget per le università, indebolendo i comuni, imponendo una tassazione record mentre gli vengono sottratte risorse cospicue”. 

 

Expo 2015, Sculco: "Affermare le ragioni culturali tipiche dell'area mediterranea"

“L’Esposizione Universale 2015 può essere un’occasione importante per la Calabria ed Mezzogiorno.  E’ necessario - sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco -   coinvolgere, nella maniera più ampia possibile, gli imprenditori calabresi e le forze sociali e culturali, perché anche la Calabria aderisca alla ‘Carta di Milano’, apportando il proprio contributo in termini di idee, conoscenze e saperi su temi di grandi impatto come l’alimentazione e col coinvolgimento delle Università e delle intelligenze di cui disponiamo. Abbiamo idee ed eccellenze - aggiunge -  sia in campo enologico che agroalimentare da esibire nella vetrina mondiale di Milano anche a dispetto della mercificazione globale che punta su prodotti omologati che tendono ad annullare produzioni che si identificano con la storia e l’antropologia dei territori. Ma l’occasione da non perdere è quella di affermare, attraverso le nostre produzioni, le ragioni culturali tipiche dell’area mediterranea da contrapporre al progetto dominante di un’Europa a forte impronta atlantica ed ultraliberista che dà priorità a politiche economicistiche spesso contrastanti sia con la difesa del paesaggio e del territorio che con tutte quelle pratiche locali che identificano regioni come la nostra dalla storia plurimillenaria”. Ancora Flora Sculco: “Il Gruppo di lavoro, molto opportunamente istituito dalla Presidenza della Regione, sono sicura che appena possibile ci farà conoscere i dettagli della missione calabrese a Milano. Sarebbe auspicabile elaborare un documento da consegnare a Milano, per segnalare, oltre ai tradizionali riferimenti enogastronomici di cui andiamo fieri, anche la condizione geopolitica di una regione come la nostra  che  può svolgere una funzione di utile raccordo tra il Paese, l’Europa ed il Mediterraneo divenuto centrale nel dibattito pubblico.  ‘Nutrire il Pianeta’ deve anche voler dire affrontare la tragedia umanitaria delle migrazioni e chi più della Calabria, regione che si sta accollando responsabilità enormi, può in questo frangente rappresentare, anche all’Expo, l’urgenza di riprendere con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo relazioni non solo finalizzate a monitorare ed arginare le migrazioni, ma anche economiche, sociali e culturali? Più studi mirati - sottolinea Flora Sculco - nonché la ‘due giorni’ organizzata dall’Associazione ex consiglieri regionali assieme al Censis  a Reggio Calabria, mettono  in luce il ritorno d’interesse commerciale e culturale dei paesi africani e del Medio Oriente. Su questo fronte, la Calabria è bene che recuperi un protagonismo che potrebbe tornare interessante, sia per la nostra regione e per il Mezzogiorno che per l’intero Paese”.   Conclude Flora Sculco: “Dobbiamo tentare di cogliere tutte le opportunità economiche che si prospettano per i prossimi anni, puntando sulla valorizzazione delle risorse mediterranee, da rappresentare nei dibattiti che si avranno all’Expo, e sulla straordinaria rete di vie del mare con i suoi 57 porti commerciali e oltre 25 corridoi marittimi tra cui il grande porto di Gioia Tauro, le cui potenzialità e prospettive non possono rimanere fuori dall’Expo”. 

 

 

Centri antiviolenza, Sculco: "È l'ora di un sostegno reale"

“Occorre sostenere e potenziare i centri antiviolenza e le case di accoglienza per donne in difficoltà”. Ne è convinta la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco, secondo la quale “si farebbe soltanto propaganda se, da un lato, si esprimesse solidarietà alle donne, ogni qual volta si è di fronte a casi eclatanti, e dall’altro si negassero le risorse indispensabili per dare gambe e braccia alla   legge regionale 21 agosto 2007 n. 20 recante ‘Disposizioni per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà’. Una legge - aggiunge Flora Sculco - ha senso non se è approvata, ma se, una volta approvata, diventa operativamente utile per i soggetti che ne sono i destinatari e per la società in cui vivono. Più volte abbiamo detto, dall’inizio di questa legislatura, che occorre dire basta alle leggi manifesto. Ebbene, questa volta in Consiglio regionale, grazie alla larga condivisione dei colleghi, destinando risorse importanti per i centri antiviolenza, intendiamo passare, con immediatezza, dalle parole ai fatti concreti. L’abbiamo già fatto, per quanto concerne gli aspetti istituzionali, con l’introduzione storica nello Statuto riformato, primo caso nelle Regioni italiane, della norma che prescrive la presenza in Giunta regionale di almeno il 30 per cento di donne e con la mozione che impegna la Giunta regionale a sostenere le previsioni della legge Delrio negli enti locali, estendendola, attraverso un’efficace moral suasion, anche ai comuni al di sotto dei 3 mila abitanti”. Ancora la consigliera regionale: “Ora occorre essere operativi anche rispetto alla violenza di genere, che ha forti radici nella sottocultura maschile e nella disparità sostanziale e formale tra i sessi. Ci ha colpito il caso, di cui ha parlato tutta la stampa, della madre uccisa perché intratteneva una relazione col boss di un'altra famiglia mafiosa. Ma, come è stato osservato, occorre essere consapevoli che episodi drammatici come quello appena riferito, non appartengono soltanto agli ambienti mafiosi, ma fanno parte di una cultura ancestrale che tuttora resiste, e che la democrazia, quindi noi tutti, deve saper rimuovere con la risolutezza necessaria.  Pertanto, proprio in occasione dell’approvazione del bilancio il 21 e 22 aprile, sono sicura che l’emendamento che illustrerò in Aula per finanziare i centri antiviolenza, avrà il consenso di tutte le forze politiche”. Conclude Flora Sculco: “Se è vero che la violenza di genere disturba ormai le coscienze di noi tutti, dobbiamo allora incominciare ad uscire dal vago, garantendo il funzionamento dei centri antiviolenza, che non offrono soltanto servizi preventivi, ma un sostegno fondamentale per garantire la dignità della donna e la sua libertà. Per ridare fiducia e voglia di vivere a donne colpite dalla violenza, occorre assicurare loro accoglienza e ascolto; consulenza psicologica, perché ogni situazione esige un intervento specializzato che consenta loro di elaborare l’accaduto, attribuendogli un significato che non determini stati patologici; mediazione familiare, affinché le donne possano affrontare i conflitti esplosi all’interno delle famiglie, e consulenza legale. Finanziando adeguatamente questi servizi preziosi offerti dai Centri sparsi in tutta la Calabria,  porremo fine al silenzio ed all’indifferenza delle istituzioni pubbliche che, d’ora in avanti dovranno saper aprire, nella nostra regione, una pagina nuova e concretamente solidale” .

 

Sculco: "Il Mediterraneo come occasione di sviluppo"

“Il Mediterraneo è l’area in cui può svilupparsi un progetto per arginare le tendenze mercantilistiche dell’economia globale e dare occasioni di sviluppo al nostro Mezzogiorno. E’ un tema su cui sono necessari impegno ed energie”. Lo sostiene la consigliera regionale di “Calabria in Rete” Flora Sculco, che plaude alla Conferenza sul Mediterraneo organizzata a Reggio Calabria lunedì 13 e martedì 14 dall’Associazione ex consiglieri regionali in collaborazione con l’Associazione ex parlamentari della Repubblica, l’Università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria ed il Censis.  “L’iniziativa può aiutare le classi dirigenti del Mezzogiorno a focalizzare le questioni sul tappeto, tenendo presente che la nostra regione - aggiunge Sculco -  è protagonista, insieme alla vicina Sicilia, della missione di controllo del flusso migratorio e di accoglienza di migliaia di persone che fuggono dalla terra di origine a causa delle persecuzioni interne e lotte intestine. Ci carichiamo, come Mezzogiorno, di compiti enormi e lo facciamo con un forte spirito solidaristico. Non a caso, la Calabria è stata la prima Regione a dotarsi nel 2009 di una legge per l`accoglienza e l`integrazione dei rifugiati.  La sfida è alta. Se vogliamo che il Mediterraneo torni al centro della scena dobbiamo darci da fare per cogliere tutte le opportunità economiche che si prospettano per i prossimi anni, puntando sulla valorizzazione delle risorse mediterranee e sulla straordinaria rete di vie del mare con i suoi 57 porti commerciali e oltre 25 corridoi marittimi. Gioia Tauro, poi, è la partita fondamentale su cui puntare finalmente con determinazione. L’occasione di una discussione a più voci programmata a Reggio – conclude Sculco - è pertanto assai preziosa, specie se fosse in grado di attrarre l’attenzione delle istituzioni nazionali ed internazionali”.  

Sculco: "Ss 106 emblema del disastro politico ai danni del Mezzogiorno"

“La Strada statale 106 ionica è ormai dappertutto un disastro con punte di pericolosità estrema, come si evince dall’ennesimo incidente mortale della vigilia di Pasqua. Ma il numero impressionante di vite stroncate è anche - afferma la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco -  l’emblema di un disastro politico ai danni del Mezzogiorno, perché l’abbandono di questa arteria fondamentale denuncia le inadempienze dei Governi che si sono succeduti. Se ora - aggiunge - si vuole dare un taglio alla politica dei proclami, si cominci col produrre segnali di discontinuità col passato. La pericolosità e i rischi che si corrono sulla ‘106’, costituiscono un’emergenza che crediamo sia ben presente al nuovo ministro Graziano Delrio, da cui ci si attende una rapida e puntuale ricognizione delle opere da realizzate ed un cronoprogramma, concordato con la Regione, da cui risultino tempi e modalità di rimozione delle criticità più allarmanti. Se da un lato - spiega Flora Sculco -  è positivo che le linee guida della politica infrastrutturale del Governo contemplino oltre alla Sa-Rc anche la ‘106’, dall’altro la riduzione dei finanziamenti e l’indeterminatezza dei tempi destano forte preoccupazione. Il Governo deve essere consapevole che la ‘106’ ormai da tempo si è trasformata in un serial- killer che  provoca morti e feriti. Avere finalmente un’infrastruttura moderna non vuol dire soltanto più sviluppo, ma anzitutto la messa in sicurezza di un tracciato stradale che Aci-Istat considerano il più pericoloso d’Italia”. Conclude la consigliera regionale: “E’ urgente che si metta in piedi un’azione organica di interventi che coinvolga tutti i soggetti interessati e che, utilizzando risorse comunitarie, statali e regionali, conduca a risultati concreti. Ma in tempi brevi!”.

Sculco: "Atteggiamento discriminatorio di Trenitalia verso la Calabria"

“Da parte di Trenitalia, nei confronti della Calabria, si segnala ancora una volta, un atteggiamento gravemente discriminatorio”. A dirlo è stata la consigliera regionale Flora Sculco illustrando in Consiglio la mozione sui trasporti approvata all’unanimità. Ha aggiunto: “Nell’ultimo ventennio l’occupazione nel settore ferroviario in Calabria è letteralmente crollata, passando da 13.000 a soli 2.000 addetti e questa situazione non trova riscontro in nessuna delle regioni italiane. Si è registrato un progressivo e crescente disimpegno rispetto al trasporto ferroviario della Calabria che ha portato il settore alla marginalizzazione ed al degrado. Un dato ancor più grave è costituito dal fatto che negli ultimi cinque anni gli investimenti realizzati dal gruppo Ferrovie dello Stato, in Calabria, sono stati nell’ordine del 5%, su una media del 20% destinati al resto del mezzogiorno, sul totale degli investimenti nazionali. Il binomio occupazione - investimenti, dice a chiare lettere e con drammaticità, che Trenitalia ha deciso da tempo di ignorare la Calabria e, di fronte ai gravissimi problemi della nostra realtà, ha deciso, irresponsabilmente, di voltare le spalle alla nostra Regione. Tutto questo – ha argomentato la Sculco - è ampiamente dimostrato dallo stato di abbandono nel quale versa da tempo il sistema di trasporto ferroviario che ha subito continui tagli sulle tratte principali e di collegamento interregionale, in particolare sulla linea Jonica ridotta ad un vero e proprio stato di degrado e di arretratezza. Questa situazione si inserisce poi, in contesto a dir poco allarmante dello stato più complessivo dei trasporti e della mobilità nella nostra regione, che sono giunti ad un punto tale di ritardo da limitare fortemente le esigenze di mobilità dei cittadini e compromettere seriamente ogni sforzo per promuovere crescita e sviluppo. Ecco perché la vicenda di Trenitalia assume un valore ed un significato più generale e rappresenta una questione ed un problema che devono coinvolgere non solo le organizzazioni sindacali, ma anche tutti i soggetti, in particolare Consiglio e Giunta regionale, chiamati ad un’autorevole e decisa assunzione di responsabilità. D’altra parte lo stesso presidente della Giunta, Mario Oliverio, nel presentare, in aula, il suo programma di governo aveva, giustamente, inquadrato e ritenuto il tema della mobilità, nel contesto dell’integrazione e della continuità territoriale con il resto del Paese, come un diritto dei cittadini calabresi, un diritto costituzionalmente riconosciuto ed, ancora oggi, per la nostra regione, in gran parte negato”. Ha proseguito la  consigliera: “Non si è limitato a questo, il presidente Oliverio. Nel programma ha infatti richiamato e si è impegnato, e ci ha impegnato, ad approntare e proporre una nuova Legge regionale sui trasporti per definire norme e regole aggiornate e moderne per il governo del sistema dei trasporti in Calabria. Si è impegnato, inoltre, alla rapida elaborazione di un nuovo Piano regionale dei Trasporti come progetto di sistema per la filiera infrastrutture, servizi, mobilità, da realizzare con elevati livelli di qualità e di efficienza e per raccordare la Calabria al resto del Paese e all’Europa. Tutto ciò – ha concluso la Sculco - significa che non vogliamo chiedere solo agli altri di fare la loro parte, ma intendiamo essere soggetti attivi e protagonisti e avere le carte in regola per adempiere, fino in fondo, ai nostri doveri e alle nostre responsabilità”.

Ricorsi, Mangialavori resta consigliere regionale

“La Corte d’appello di Catanzaro ha riconosciuto la piena legittimità della mia elezione alla carica di consigliere regionale. Respinto, infatti, il ricorso presentato da Claudio Parente primo dei non eletti della Casa delle libertà. Un risultato che conferma la correttezza politica, istituzionale e giuridica della mia posizione”. Giuseppe Mangialavori può gioire per la sua conferma a palazzo Campanella, le ombre sulla sua permanenza sono svanite. E l’esponente azzurro guarda al futuro,  alle attività che lo attendono senza però dimenticare il lavoro degli ultimi 3 mesi. “Oltre alla mia incondizionata fiducia nell’operato della magistratura – sostiene il politico vibonese - sono sempre stato sereno per un esito che premia la coerenza e la lealtà verso la legge e nei confronti del ruolo istituzionale ricoperto. A conferma di ciò i vari interventi politici e le numerose iniziative istituzionali già intraprese nella mia funzione di componente dell’assise regionale. Un plauso alla professionalità dell’avvocato Stefano Luciano del Foro di Vibo Valentia per l’ineccepibile difesa giudiziaria esercitata con rigore e acume. La mia azione tesa a contribuire alla crescita della Calabria – aggiunge - continuerà senza sosta e con la passione di sempre. E ciò nella consapevolezza che il rispetto della volontà popolare, in democrazia, è un dato inderogabile, al pari di quello della sua dignità, da difendere con l’onestà, l’intensità e la costanza dell’impegno”. Come si ricorderà, Parente aveva proposto un ricorso basandolo sul fatto che il concorrente (che aveva abbondantemente superato le 7 mila preferenze), ritenuto ineleggibile poiché direttore sanitario della “Salus Mangialavori”, avrebbe riportato il 94% delle preferenze proprio nel territorio dell’Asp vibonese. Stesso esito per il ricorso di Sergio Costanzo contro Flora Sculco: la crotonese rimane in consiglio regionale poiché il suo ruolo all’interno della struttura di Franco Pugliano è stato ritenuto alla stregua di una collaborazione esterna e, dunque, la Sculco non è stata considerata lavoratrice dipendente della stessa assise regionale.

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