Sorpresi ad innaffiare 60 piantine di canapa, arrestato

Nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione ed alla repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Stazione di Feroleto della Chiesa e di Galatro, hanno arrestato in flagranza di reato, Davide Cirillo, di 30 anni.

L’uomo, incensurato del luogo, è accusato di produzione e coltivazione di sostanze stupefacenti.

In particolare, nel corso di un servizio perlustrativo, i militari hanno sorpreso il 30enne mentre annaffiava 60 piantine, dell’altezza media di 40 centimetri, di canapa indiana del tipo olandese.

La piantagione, allestita in terreno di proprietà demaniale ubicato all’ingresso del comune di Galatro, è stata estirpata.

L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato posto ai domiciliari, in attesa della convalida.

Lo stupefacente, invece, è stato sequestrato e sarà inviato al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso.

Piantagione di droga scoperta nel reggino (VIDEO)

I Carabinieri della Stazione di Feroleto della Chiesa (RC), in collaborazione con quelli della Stazione di Galatro, nell’ambito di un servizio coordinato della Compagnia di Gioia Tauro diretta dal Capitano Gabriele Lombardo, hanno eseguito una serie di battute e rastrellamenti, finalizzate alla prevenzione ed alla repressione dei reati in materia di sostanze stupefacenti, che hanno interessato non solo i territori dei rispettivi Comuni ma anche quelli delle municipalità limitrofe.

Nell’ambito di tali servizi, i militari hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, il rosarnese Rocco D’Agostino, di 31 anni.

L’uomo, già noto alle forze dell’ordine,  è stato sorpreso a curare una piantagione composta da circa 200 piante di canapa, alcune delle quali del tipo olandese nana.

La coltivazione era stata occultata in una zona impervia.

Sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto anche un impianto irriguo realizzato con grossi recipienti cui erano collegati dei tubi.

Le piante, il cui peso complessivo è stato stimato in circa 100 chilogrammi, previa campionatura, sono state distrutte sul posto, mentre i campioni prelevati e sequestrati saranno trasmessi al Ris di Messina per le analisi tossicologiche.

L’arrestato, invece, al termine delle formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Palmi (RC) a disposizione della competente Autorità giudiziaria.

 

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Accusati di omicidio, due fratelli arrestati nel vibonese

Nelle prime ore di oggi (5 Giugno), nella frazione Monsoreto di Dinami (VV), i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale di Palmi (RC) su richiesta della locale Procura della Repubblica, due persone.

 A finire in manette sono stati i fratelli Daniele e Giuseppe Matalone, rispettivamente di 27 e 30 anni.

I due sono ritenuti responsabili dell’omicidio a colpi d’arma da fuoco di Michele Franzé, avvenuto il 9 Gennaio 2014 presso la sua abitazione rurale sita in Contrada Salice nel Comune di Galatro (RC).

I provvedimenti cautelari rappresentano l’epilogo di una complessa attività d’indagine, condotta dai carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, sotto la costante direzione della Procura della Repubblica di Palmi

Gli arrestati sono figli di Filomena Sirgiovanni, di 51 anni. La donna sarebbe stata legata da una relazione sentimentale con la vittima. I due fratelli sono accusati di concorso in omicidio, aggravato dalla premeditazione e di detenzione e porto illegale di arma da fuoco in concorso.

Le indagini, che si sono avvalse di intercettazione telefoniche ed ambientali, nonché delle escussioni di numerosi testimoni, avrebbero permesso di accertare, quale movente del delitto, l’esistenza di dissidi tra gli indagati e la vittima. Dissidi acuitisi nel periodo antecedente all’omicidio e legati, anche, alla decisione di Franzé di non elargire più denaro in favore del nucleo familiare della donna.

Nel corso delle investigazioni, i carabinieri hanno raccolto numerose prove che collocherebbero i due indagati nel luogo dell’omicidio in un arco temporale compatibile con l’ora del delitto.

 Inoltre, la  verifica delle dichiarazioni rese dai testimoni e l’analisi del contenuto delle intercettazioni, avrebbe permesso agli investigatori di smascherare il piano elaborato dagli indagati per costruirsi falsi alibi. In  particolare, i fratelli Matalone avrebbero tentato di giustificare le tracce di polvere da sparo, rinvenute sui loro indumenti poco dopo l’omicidio, con una battuta di caccia effettuata il giorno prima.

Inoltre, per confutare l’ipotesi investigativa secondo cui i colpi di arma da fuoco diretti verso il Franzè potevano aver investito anche l’assassino, Daniele Matalone, per giustificare una ferita alla fronte avrebbe riferito di essersela procurata a seguito di un incidente sul lavoro occorsogli il giorno precedente all’omicidio. Nonostante i tentativi messi in atto per allontanare i sospetti, i militari sarebbero riusciti a dimostrare  l’infondatezza degli alibi addotti dai presunti responsabili.

Gli arrestati, al termine delle formalità di rito, sono stati tradotti presso la casa circondariale di Vibo Valentia, in attesa di essere sottoposti ad interrogatorio di garanzia.

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Fucile e munizioni nascosti nella legnaia: in manette un 65enne

Nella mattinata di sabato 8 ottobre,  a conclusione di uno specifico ed ampio servizio di controllo del territorio teso alla repressione dei reati in materia di armi e coordinato dal Maggiore Francesco Cinnirella, Comandante della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro,  a Galatro (RC), i Carabinieri della locale Stazione, unitamente ai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria" e della Compagnia Speciale del G.O.C. di Vibo Valentia, hanno tratto in arresto A.R., 65enne del luogo, ritenuto responsabile dei reati di detenzione di arma clandestina con relativo munizionamento e ricettazione.  In particolare i Carabinieri, a conclusione di una minuziosa e prolungata perquisizione, hanno rinvenuto, abilmente occultati all’interno della legnaia, di pertinenza dell’abitazione, avvolto in un cellophane un fucile calibro 20, con marca e matricola abrasa a canne mozzate e 30 cartucce stesso calibro, il tutto in perfetto stato di conversazione. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro e sarà sottoposto a verifiche tecnico scientifiche volte ad appurare la provenienza dell’arma e delle munizioni e se la stessa sia stata utilizzata in recenti delitti di sangue. A.R., al termine delle incombenze di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Palmi.

 

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Comunali in Calabria. Proiettili e minacce a candidato sindaco

Cinque cartucce da fucile, accompagnate da una lettera contenente una violenta sollecitazione ad abbandonare la corsa alla carica di Primo Cittadino. E' l'episodio di cui è rimasto vittima Nicola Marazzita, candidato a sindaco di Galatro, in provincia di Reggio Calabria, per la lista "Galatro viva". Il messaggio intimidatorio è stato scoperto dalla consorte che, vista la busta lasciata sul muro di casa, si è rivolta al marito, il quale ha immediatamente allertato i Carabinieri. Una volta arrivati sul luogo, i militari dell'Arma, aperto l'involucro, ne hanno verificato il contenuto. Il Prefetto di Reggio Calabria ha voluto convocare Marazzita che, da parte sua, ha garantito la prosecuzione della sua avventura elettorale. 

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Reati contro il patrimonio: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un 55enne in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi.  Domenico Marafioti, di Galatro, è ritenuto responsabile di vari reati contro il patrimonio, commessi nella stessa località nel mese di maggio di tre anni fa. Dovrà espiare la pena di un anno e 6 mesi di reclusione.

Condannato per armi e droga: arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un uomo di sessantuno anni in esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi.  Pasquale Franzè, di Galatro, è stato ritenuto responsabile di reati in materia di armi e sostanze stupefacenti, commessi a Galatro nel 2014. Dovrà espiare la pena di due anni nove mesi e sette giorni di reclusione. il provvedimento restrittivo è stato eseguito in Contrada Donna Imperia, a Galatro. 

Incidenti sul lavoro: recuperato il cadavere dell'uomo precipitato in un dirupo

Poco prima delle 23 di ieri sera gli uomini del Nucleo Speleo Alpino Fluviale dei Vigili del Fuoco, supportati dai colleghi di Polistena e Reggio Calabria, hanno completato la complicata operazione di recupero del cadavere di Rosario Mandaglio, l'uomo di 58 anni tragicamente deceduto nel pomeriggio dopo essere caduto per quasi sessanta metri in fondo un precipizio in località Giambarella, a Galatro, in provincia di Reggio Calabria. Il dramma è avvenuto mentre la vittima stava conducendo un escavatore utilizzato per trasportare tronchi. I soccorritori hanno impiegato qualche ora, dovendo fronteggiare, fra l'altro, l'oscurità e le caratteristiche di una zona particolarmente impervia. 

 

 

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