Operazione "Revolution": assolti e scarcerati i fratelli Francesco e Severino Zoccoli

Il Tribunale collegiale di Locri presieduto dal dottor Accurso ha assolto i fratelli Francesco e Severino Zoccoli dalla pesante accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Per loro l'ufficio di Procura nel troncone ordinario (presente ieri in aula il Procuratore Nicola Gratteri) aveva chiesto la condanna alla pena di 13 anni di reclusione. Francesco Zoccoli era difeso dall'avvocato Marco Tullio Martino, Severino Zoccoli, invece dall'avvocato Giacomo Iaria. Detenuti da oltre tre anni, dopo la lettura del dispositivo i fratelli Zoccoli hanno ritrovato la libertà lasciando il carcere di Vibo Valentia dove erano reclusi dal giorno del loro arresto scattato nel 2012 a seguito di una vasta operazione che aveva accertato l'esistenza di una organizzazione finalizzata al traffico internazionale di droga realizzata in sintonia tra soggetti calabresi e pugliesi.

Reggio, accusato di avere rapinato anziano disabile: assolto per non aver commesso il fatto

Il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria in sede di udienza preliminare ha assolto P. A. (minorenne all'epoca dei fatti) dal reato gravissimo di rapina in danno di un anziano disabile aggravato dall'uso di un'arma da fuoco. L'accusa, e così le manette, erano scattate a seguito del riconoscimento fotografico della badante che aveva individuato proprio nel ragazzo il soggetto a cui aveva improvvidamente aperto la porta della abitazione. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti e dalla testimone, il giovane, con l'ausilio di un complice una volta riuscito con una scusa ad introdursi all'interno della casa, aveva portato a termine l'azione delittuosa puntando una pistola alla tempia dell'anziano approfittando della circostanza che costui fosse costretto su una sedia a rotelle. Ad inchiodare il giovane oltre la testimonianza ed il riconoscimento fotografico della badante, anche la ricostruzione effettuata dagli inquirenti che faceva leva su alcune frequentazioni del giovane proprio con altri soggetti gravati da reati dello stesso genere e tipo. Tuttavia, già nella fase delle indagini preliminari la difesa, composta dagli avvocati Marco Tullio Martino e Giacomo Iaria, aveva seriamente messo in discussione il riconoscimento fotografico effettuato, ma soprattutto, con l'ausilio di una preziosa perizia a firma della consulente Pitzianti, era riuscita a dimostrare incontrovertibilmente come il giovane con alcune telefonate effettuate esattamente nello stesso orario della rapina che si sarebbe consumata sul viale Aldo Moro, avesse agganciato delle celle telefoniche che lo collocavano in altra zona della città. Con la stessa consulenza si è dimostrato come il giovane non avesse mai registrato tra i propri contatti telefonici quello del presunto complice (non figurava neanche tra quelli eventualmente cancellati) né aveva avuto mai qualsivoglia contatto anche sporadico con lo stesso. Il Tribunale, accogliendo la tesi difensiva, ha così assolto P. A. dal reato ascritto per non aver commesso il fatto.

Subscribe to this RSS feed