Arsenale di armi scoperto dai Carabinieri: sequestrati bazooka, bombe e fucili

Con il supporto dello Squadrone Eliportato Cacciatori "Calabria", nel corso di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati in territorio di influenza di importanti articolazioni della 'ndrangheta, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno effettuato numerose perquisizioni locali e domiciliari, nonché rastrellamenti in aree rurali aspromontane, ad esito delle quali sono stati rinvenuti  a Sinopoli: un bazooka mod. M80 cal. 64 mm. di fabbricazione ex jugoslava, completo di razzo ed armato; un ordigno artigianale del peso di circa 750 grammi, contenente esplosivo ad alto potenziale completo di detonatori elettrici e miccia; due carabine; quattro fucili a pompa; un fucile automatico; un fucile sovrapposto; circa 200 cartucce di vario calibro; alcuni serbatoi per armi. Tutte le armi risultano efficienti ed in ottimo stato di conservazione. Sul posto, per consentire ai militari il repertamento e sequestro di quanto rinvenuto in condizioni di sicurezza, si è reso necessario l’intervento di personale specializzato artificiere antisabotaggio e della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo. Le armi ed il munizionamento saranno trasmesse al R.I.S. Carabinieri per tutti i necessari accertamenti.

 

Tentano di rubare in un supermercato: arrestate tre ragazze

Tre giovani donne, tutte disoccupate e con precedenti specifici, sono state arrestate per il reato di tentato furto aggravato in concorso dai Carabinieri della Compagnia di Palmi, in collaborazione con i militari della Compagnia di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta della 27enne Lucia Passalcqua, della 25enne Alessandra Voci e di Diana Gabriela Zaharia, rumena di 21 anni. Residenti a Catanzaro, sono ritenute responsabili di un tentato furto di generi alimentari vari, per un valore commerciale di circa 600 euro complessivi, perpetrato all’interno di un supermercato che si trova lungo la Strada Statale 18. Nello specifico, secondo la ricostruzione dei militari dell'Arma, le tre donne, dopo aver occultato la refurtiva, avrebbero tentato di darsi alla fuga venendo tuttavia notate dal personale dell’esercizio commerciale che, prontamente, ha allertato i Carabinieri. I militari, già impegnati in uno dei numerosi servizi quotidiani di controllo del territorio, ulteriormente incrementati in occasione delle prossime festività natalizie, sono prontamente intervenuti sul posto e hanno immobilizzato le tre giovani ladre che, al termine delle formalità di rito, sono state associate presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria a disposizione della competente Autorità Giudiziaria mentre la refurtiva, interamente recuperata, è stata restituita al legittimo proprietario. 

 

Maxi sequestro di prodotti contraffatti e non sicuri da parte della Guardia di Finanza

Nell’ambito delle attività svolte a tutela dei consumatori, i Finanzieri hanno eseguito un mirato intervento nei confronti di un’attività commerciale di Gioia Tauro, dedita alla vendita al minuto di articoli di abbigliamento, materiale elettrico, giocattoli e casalinghi, gestita da un imprenditore di cittadinanza cinese. Il controllo dei prodotti, esposti sugli scaffali per la vendita, durato quasi due giorni, ha consentito di rilevare la presenza di numerosi prodotti, la cui commercializzazione non è consentita. In particolare, una parte degli stessi era sprovvista del marchio di sicurezza "CE" o lo riportava, ma palesemente contraffatto, ed era priva delle indicazioni e delle avvertenze "minime" previste dal Codice di Consumo. Inoltre, alcuni degli articoli erano già stati riconosciuti, nell’ambito dell’Unione Europea, a rischio per la salute dei consumatori ed inseriti in un sistema di allarme Comunitario denominato "Rapex". Al termine, sono stati sottratti al commercio clandestino e sequestrati per infrazioni di carattere penale o amministrativo oltre 250.000 pezzi, con la denunzia all’Autorità Giudiziaria del titolare dell’attività, nei cui confronti si renderanno applicabili sanzioni pecuniarie per circa 50.000 Euro. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Gioia Tauro concludono l’ennesima operazione di servizio posta in essere a tutela dei consumatori. La merce, infatti, avrebbe potuto arrecare danno alla salute o, comunque, costituire un potenziale pericolo per gli utilizzatori, dal momento che, una parte era costituita da giocattoli per bambini e da articoli ed utensili elettrici.

Tre persone denunciate per furto di carburante

Tre persone sono state denunciate perché sospettate di rubare carburante. Le indagini sono state condotte congiuntamente dai Carabinieri di Gioia Tauro e dai militari della Guardia Costiera. Secondo la ricostruzione degli investigatori, ad essere prese di mira erano le pilotine della Corporazione dei piloti del porto in sosta nell'area della banchina  riservata alla darsena Marinai d'Italia. I ladri entravano in azione subito dopo il completamento delle manovre di distribuzione all'interno dei serbatoi che, in questo modo, erano colmi di carburante. 

Scoperto subito dopo aver rubato gasolio: arrestato

I Carabinieri, unitamente a militari della Capitaneria di porto, hanno tratto in arresto il quarantasettenne S.G., già noto alle forze dell'ordine, per il reato di furto aggravato. L'uomo, fermato e controllato, all’interno della darsena afferente al porto turistico di Gioia Tauro, a bordo della propria autovettura BMW, aveva nascosto due taniche in plastica contenenti litri 50 di gasolio, appena asportato da una pilotina ormeggiata nel porto.

'Ndrangheta. Catturato il latitante Paolo Alvaro: era nascosto in un bunker

I Carabinieri hanno tratto in arresto il latitante cinquantenne  Paolo Alvaro, 50 anni. I militari dell'Arma hanno scovato il presunto affiliato all'omonimo clan della Piana di Gioia Tauro. all'interno di un bunker ricavato in un fabbricato limitrofo al suo domicilio di Gioia Tauro. E' stato condannato a sei anni e otto mesi di carcere perché riconosciuto colpevole di associazione mafiosa, procurata inosservanza di pena per il familiare Carmine Alvaro e ricettazione. 

Estorsione e rapina: arrestato presunto affiliato alla 'ndrangheta

I Carabinieri hanno arrestato un uomo di 38 anni, già noto alle forze dell'ordine,  Antonio Esposito, di Taurianova, attualmente ristretto presso la casa circondariale di Palmi e considerato appartenente alla nota famiglia di ‘ndrangheta dei Piromalli, egemone nella Piana di Gioia Tauro, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. A seguito delle investigazioni effettuate dai militari dell’Arma, è ritenuto responsabile dei reati di rapina ed estorsione, aggravate dall’aver agito con metodologia mafiosa, reati che avrebbe commesso a Gioia Tauro lo scorso luglio.

Gestione rifiuti a Gioia Tauro: le precisazioni della Eurocome

Di seguito il comunicato stampa trasmesso dalla Eurocome in replica a quanto pubblicato in data odierna in ordine alle dichiarazioni del M5S nei confronti dell’affidamento del servizio di recupero e conferimento a discarica di RSU nella città di Gioia Tauro ad opera della stessa azienda.

In ordine alle accuse mosse in questi giorni dai Parlamentari del M5s Dalila Nesci, Riccardo Nuti, Francesco D’Uva, Paolo Parentela e Federica Dieni e dal Senatore 5 stelle Nicola Morra in ordine a presunte irregolarità della procedura di affidamento alla Eurocome S.r.l. del servizio di raccolta e conferimento a discarica della raccolta differenziata, deve precisarsi come gli Onorevoli, nel tentativo di enfatizzare la notizia di modo da ottenere risalto alla stessa, abbiano dimostrato scarsa attenzione a una preventiva indagine e verifica delle sommarie e inesatte informazioni in loro possesso. Ci permettiamo quindi, carte alla mano e indicando puntualmente i corretti riferimenti verificabili, di smentire tali inveritiere asserzioni. In data 1.2.2013, con Determinazione n. 90 a firma del Responsabile del IV Settore LL.PP. della Città di Gioia Taurro la Eurocome risultava aggiudicataria all’esito di procedura ad evidenza pubblica, del servizio di selezione, smaltimento e recupero rifiuti differenziati proveniente da raccolta differenziata. Venuta a scadere la convenzione in data 1.2.2015, nelle more dello svolgimento di una nuova procedura ad evidenza pubblica indetta il successivo 28.4.2015, il Comune effettivamente prorogava tale convenzione sino al 27.5.2015, nel rispetto dell’art. 6 della Convenzione del 2013, secondo cui, tale convenzione “si potrà però prorogare a richiesta del Committente fino alla nuova procedura di scelta del soggetto affidatario del servizio”.  La nuova procedura di scelta, tuttavia, come attestato dalla nota del Comune prot. 9871 del 12.05.2015, risultava infruttuosa.  In conseguenza il Comune, stante la necessità di consentire lo svolgimento continuo e costante di un servizio primario quale quello di raccolta e smaltimento rifiuti, considerata la situazione di emergenza igienico – sanitaria nel territorio comunale a causa della temporanea interruzione del servizio di raccolta porta a porta -  come attestato dalla stessa Amministrazione nella predetta nota prot. 9871 del 12.05.2015 – avviava una nuova procedura negoziata ai sensi dell’art. 57, comma 1, lett. a), D.lgs. 163/2006, secondo cui, come è noto, la procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara è ammessa “qualora, in esito all'esperimento di una procedura aperta o ristretta, non sia stata presentata nessuna offerta, o nessuna offerta appropriata, o nessuna candidatura”, nonché del successivo comma 5, lett. b), che pure la ammette “per nuovi servizi consistenti nella ripetizione di servizi analoghi già affidati all'operatore economico aggiudicatario del contratto iniziale dalla medesima stazione appaltante, a condizione che tali servizi siano conformi a un progetto di base e che tale progetto sia stato oggetto di un primo contratto aggiudicato secondo una procedura aperta o ristretta; in questa ipotesi la possibilità del ricorso alla procedura negoziata senza bando è consentita solo nei tre anni successivi alla stipulazione del contratto iniziale”. In esito a tale procedura, peraltro, la Città di Gioia Tauro ha ottenuto un ribasso del 40% rispetto al prezzo della precedente convenzione del 2013. Tale affidamento del 2015 è stato effettuato nella vigenza della gestione commissariale prefettizia che ha vigilato sulla regolarità delle procedure di affidamento nel pieno rispetto del Codice dei Contratti. In ogni caso, si segnala che con Determina Dirigenziale n. 66 dell’8 ottobre 2015 a firma del Responsabile Apicale del VII Settore Ambiente del Comune di Gioia Tauro Arch. Francesco Mangione, si è inteso revocare, a soli sette mesi dalla scadenza, tale servizio affidato alla Eurocome. Tale revoca del servizio, tanto “auspicata” dagli Onorevoli del M5S che si innalzano a paladini dei cittadini, ha in realtà portato la Città di Gioia Tauro, in soli 9 giorni, a essere letteralmente invasa dai rifiuti, aumentando il degrado della zona e arrecando grave pericolo alla salute e igiene pubblica. Proprio per tali motivi il Presidente del TAR di Reggio Calabria, ove la Eurocome ha proposto ricorso avverso la revoca del proprio affidamento con il patrocinio dello studio SLM&Partners di Roma, ravvisando “ragioni di somma urgenza nel pregiudizio per la salute pubblica e per l’ambiente che l’esecuzione della gravata determinazione dell’8 ottobre 2015 recherebbe in ragione della conseguente interruzione del servizio, in atto svolto dalla ricorrente medesima, di trasporto, selezione e smaltimento dei rifiuti differenziarti, anche a fronte della grave situazione emergenziale che caratterizzerebbe il territorio della Città di Gioia Tauro”, ha disposto lo scorso venerdì 16 ottobre, con Decreto Presidenziale n. 260/2015, che la Eurocome dovesse proseguire il servizio di raccolta sino alla data del 4 novembre 2015 in cui si celebrerà la prossima udienza. Lo scorso 17 ottobre la Eurocome ha ripreso lo svolgimento del servizio e ha ridato dignità alla Città di Gioia Tauro.

 

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