Detenuto sfonda un cancello e aggredisce due agenti penitenziari

Un detenuto si sarebbe reso responsabile del ferimento di due agenti di Polizia Penitenziaria. La vicenda è stata denunciata dai vertici del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria. Damiano Bellucci e Giovanni Battista Durante. L'episodio si è verificato nel carcere di Rosarno. Sulla base di ciò che riferiscono i due rappresentanti sindacali, l'aggressore, servendosi di una branda ha abbattuto il cancello posto all'ingresso della cella e, raggiunto il corridoio, si è avventato su un assistente della Polizia Penitenziaria. Nel corpo a corpo, che ha coinvolto altri agenti, due di loro hanno riportato ferite alla gamba ed allo zigomo, da cui guariranno in dieci giorni. Gli esiti della visita psichiatrica effettuata da uno specialista determineranno, molto probabilmente, la decisione di sottoporlo a trattamento sanitario obbligatorio. 

 

 

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La Polizia Penitenziaria ha trovato droga in un carcere minorile

Gli agenti della Polizia Penitenziaria hanno posto sotto sequestro una busta dentro cui erano nascosti quasi 10 grammi di hashish. L'episodio, come denunciato da Damiano Bellucci e Giovanni Battista Durante, rispettivamente Segretario nazionale e Segretario generale aggiunto del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, è avvenuto all'interno del carcere minorile di Catanzaro. I tutori dell'ordine nel penitenziario, diffidenti in merito al contenuto di uno scatolo, lo hanno perquisito scoprendo la sostanza stupefacente in mezzo a capi d'abbigliamento. "Il fenomeno della droga in carcere - spiegano i due rappresentanti dell'organizzazione sindacale - è sempre ricorrente, considerato che i tossicodipendenti sono tanti e tentano, con ogni mezzo, di introdurre la droga all'interno degli istituti. E' per questo motivo che sosteniamo da sempre che non bisogna mai abbassare la guardia e dotarsi di ogni utile strumento per combattere tale fenomeno. Quello più adeguato è senz'altro l'utilizzo delle unita' cinofile ma, nonostante ciò sia previsto da anni, non in tutte le regioni l'amministrazione penitenziaria si è dotata dei cani antidroga. La Calabria è una delle regioni che ancora non ha le unita' cinofile. E' del tutto evidente - secondo il Sappe - che gli strumenti di repressione e prevenzione non devono essere gli unici, ma è necessario agire attraverso il recupero dei tossicodipendenti. C'è bisogno di progetti seri ed efficaci, rispetto ai quali bisogna necessariamente collaborare con la società esterna, con associazioni e comunità terapeutiche".

 

In un carcere calabrese trovata droga nel pacco di un detenuto

La Polizia Penitenziaria ha sequestrato confezioni di hashish rinvenute all'interno di una scatola inviata ad un detenuto. Il pacchetto, fanno sapere Damiano Bellucci e Giovanni Battista Durante, rispettivamente Segretario nazionale e Segretario generale aggiunto del Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria (Sappe), era nel reparto colloqui della casa di reclusione di Arghillà, a Reggio Calabria. "La sostanza - spiegano i due rappresentanti sindacali - è stata inviata alla Questura di Reggio Calabria per i controlli necessari, poiché, purtroppo, diversamente da quanto avviene in altri reparti, a Reggio Calabra la polizia penitenziaria non dispone dei kit per i controlli previsti. Il fenomeno della droga in carcere è particolarmente diffuso, anche perché i detenuti tossicodipendenti sono tanti, ma l'Amministrazione penitenziaria stenta ad attrezzarsi in maniera adeguata, anche con unità cinofili che, seppur previste dall'ordinamento, sono presenti solo in alcune regioni, tra cui non c'è la Calabria".

Tre agenti di Polizia penitenziaria aggrediti da un detenuto

Giovanni Battista Durante e Damiano Bellucci, rispettivamente segretario generale aggiunto e segretario nazionale del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria), hanno fatto sapere che un detenuto recluso nel carcere di Castrovillari, in provincia di Cosenza, ha aggradito tre agenti. Vittime un assistente capo, un ispettore ed un sovrintendente, ripetutamente colpiti con calci e pugni. I due rappresentanti sindacali spiegano che: "Sono sempre più frequenti le aggressioni agli agenti nelle carceri italiane. A Castrovillari c'è carenza di personale".

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