Attenzione
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Caso “incappucciati” a Fabrizia, Minniti scrive al prefetto: “Potenziare misure di prevenzione e sicurezza”

È ancora allarme nel paese attraversato dall’Allaro dopo l’avvistamento di vetture sospette con a bordo uomini col volto coperto. Quale sia il livello di attenzione lo si deduce da una missiva inviata dal sindaco Antonio Minniti al prefetto Giovanni Bruno nella quale viene spiegata la situazione. “In questi ultimi giorni – scrive il capo dell’esecutivo – sono stati segnalati da parte di privati cittadini sia a questo Ente sia ai carabinieri del locale Comando Stazione alcuni episodi di profilo criminale riconducibili a persone non identificate che avrebbero tentato, con artifici e raggiri, di introdursi in residenze private nel tentativo, molto probabile, di compiere furti, danneggiamenti o altre forme delinquenziali ben più gravi e dall’esito imprevedibile per le loro conseguenze. Di tali accadimenti – specifica Minniti – sono stati informati i carabinieri di Fabrizia, ed il sottoscritto, assieme al presidente del consiglio comunale, ha convocato per la mattina del 2 dicembre, presso il municipio, congiuntamente al comandante della Stazione dei carabinieri, al coordinatore della polizia municipale ed ai dirigenti dell’Istituto Comprensivo, una riunione operativa per innalzare i livelli di controllo, prevenzione e sicurezza, ovviamente, riconducibili alle competenze e responsabilità di ciascun soggetto partecipante. Le suddette notizie hanno destato nell’opinione pubblica locale allarme ed apprensione e, pertanto – è la conclusione - si chiede alla S.V. Ill.ma il potenziamento delle misure di prevenzione e sicurezza del territorio, in aggiunta a quelle già disposte ed operative, idonee a costituire efficace deterrente contro ogni forma di criminalità”.

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Terrorismo: la Calabria è in allerta. Prefetture di Vibo e Cosenza intensificano i controlli

Sale il livello di rischio sul territorio calabrese dopo gli attacchi al cuore della Francia rivendicati dall’Isis. A seguito delle disposizioni del ministero dell’Interno le prefetture hanno svolto delle riunioni del comitato per l’ordine e la sicurezza (e ne stanno programmando di nuove) miranti proprio a perfezionare i controlli. Alta la vigilanza a Vibo Valentia, anche per effetto degli sbarchi che si verificano al porto: il prefetto Giovanni Bruno conferma l’attenzione per l’ordine e valuta ogni elemento. A Cosenza, il prefetto Gianfranco Tomao prende in considerazione la possibilità di impiegare l’esercito per sorvegliare tutto il territorio provinciale e, in particolare, i potenziali obiettivi dei terroristi. L’allerta riguarda soprattutto i luoghi frequentati da un ampio pubblico: nel mirino potrebbero esserci le chiese o le scuole. Fra i cittadini comincia a serpeggiare l’incertezza tipica delle situazioni in cui il pericolo è percepito come reale.

 

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Edificio pericolante a Serra San Bruno: in corso sopralluogo dei Vigili del Fuoco

In via Catanzaro, a Serra San Bruno, è in corso un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco e di un tecnico del Comune che stanno verificando la stabilità di un edificio pericolante. Il palazzo, la cui costruzione è risalente agli anni '70, è formato da sei appartamenti, quattro di proprietà privata e due appartenenti all'Aterp. La decisione è stata assunta sulla base di un'ordinanza emessa dal Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno. Sul posto, oltre al sindaco Bruno Rosi, sono presenti Carabinieri, Polizia di Stato ed agenti della Polizia Municipale. Due alloggi risultano disabitati. In questi minuti si sta valutando l'eventualità di uno sgombero dell'immobile, sebbene l'ipotesi più probabile è che si proceda alla riparazione dei danni che hanno portato alle verifiche in atto. I pilastri presentano evidenti lesioni, al pari di diversi balconi. Le condizioni del fabbricato sono tali da rendere palese che esso necessitava già da anni di una attenta manutenzione. Secondo quanto dichiarato da alcuni cittadini residenti a ridosso del fabbricato, il tetto, rivestito in eternit, potrebbe anche frantumarsi e costituirebbe, pertanto,  un potenziale rischio per l'incolumità personale. 

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Call center, i lavoratori: “Aspettiamo vertice Bruno-Guccione, poi misure forti”

SERRA SAN BRUNO – Hanno discusso, si sono confrontati, hanno analizzato un quadro della situazione sempre più fosco. Alla fine, non senza sofferenza, hanno preso in considerazione l’ipotesi di adottare misure forti. Se tutto andrà male occuperanno lo stabile di via Catanzaro. Ma non da subito. I lavoratori del call center attenderanno gli esiti dell’incontro, previsto per martedì alle 15, fra il prefetto Giovanni Bruno e l’assessore regionale al Lavoro Carlo Guccione, poi decideranno. Fino a martedì eviteranno di “loggarsi” e cioè non entreranno nel sistema per avviare una sessione lavorativa. Dunque, c’è una sorta di diedline. Perché la sera del 3 marzo arriverà il momento delle scelte: riprendere a lavorare (in caso di soluzione positiva) o iniziare l’occupazione. Gli operatori hanno quindi scelto una strada ragionata, quella di dare fiducia all’Ufficio territoriale del governo. Questo non significa, però, che rinunceranno ad intraprendere le iniziative ritenute più opportune. Sentono, infatti, che il rischio dello svanire del posto di lavoro si sta inesorabilmente materializzando e ogni ora che passa tutto diventa più complicato. Il nervosismo tradisce le parole, i gesti, i pensieri, che anche se non vengono espressi paiono incisi su volti tirati. I sentimenti sono variabili: si passa dallo sconforto allo spirito battagliero, dal mezzo sorriso alle mani nei capelli. In ogni caso, la proiezione di un vicolo cieco pare essere presente in una parte non troppo recondita della mente. Chi bilancia i (potenziali) ricavi derivanti dalla prosecuzione dell’attività con i (reali) costi delle trasferte in terra lametina è ben consapevole che più che nel campo dell’aritmetica ci si trova in quello dell’algebra. I movimenti sono frenetici: le loro conversazioni sono cariche di ansia e preoccupazione. Non più di dubbi sul da farsi, il dado sta per essere tratto. Di sicuro, qualunque cosa succederà non la faranno passare sotto silenzio.    

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Venerdì, a Vibo, la giornata di studio degli operatori dei servizi demografici

 VIBO - VALENTIA - E’ per venerdì 27 Febbraio, presso il Palazzo Santa Chiara castello normanno svevo di Vibo Valentia, che, l’associazione Anusca (Associazione nazionale uffici di stato e anagrafe), con il patrocinio del Comune di Vibo Valentia e con la collaborazione del Comitato provinciale del capoluogo, organizza una giornata di studio, in materia di stato civile, rivolta agli operatori dei servizi demografici dei comuni della provincia di Vibo Valentia. Parteciperanno all’evento: il Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno; il Sindaco della città capoluogo di provincia, Nicola D’Agostino; il Presidente regionale Anusca Calabria, Amelia Cicirelli; il vice Domenico Linarello ed il  Presidente comitato provinciale Anusca, Pasquale Salerno.  L’incontro prevede un vasto programma il cui punto chiave ruoterà attorno al problema delle occupazioni abusive e della nuova disciplina di cui alla legge del 28 marzo 2014, n° 47, successivamente modificata nella legge n. 80, del 28 maggio 2014, che all’articolo 5 stabilisce: “chiunque occupi abusivamente un immobile senza titolo non può richiedere la residenza, né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”.

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