Danneggiata la rete del gas metano, disagi sulla statale 18

Disagi sul strada statale 18, in prossimità del centro abitato di Gizzeria Lido (Cz), dove, nel pomeriggio di oggi, durante i lavori di ripristino della rete fognaria è stata danneggiata la conduttura principale del metano.

La fuoriuscita del gas ha reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme.

In attesa dell’intervento dei tecnici Italgas, la zona è stata messa in sicurezza e la strada è stata chiusa al transito in entrambe le direzioni di marcia.

Allo stato non sono segnalati danni a persone o cose.

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Giovane donna schiavizzata e violentata per 10 anni, arrestato il "mostro". (VIDEO E FOTO GALLERY)

Una storia che ha dell'incredibile, un incubo che neanche il più brillante sceneggiatore horror potrebbe mai immaginare, una vicenda talmente spietata ed assurda che si fa fatica a credere. La realtà così come la crudeltà umana, a volte, supera di gran lunga la fantasia: protagonista, suo malgrado, della triste storia è una giovane donna rumena con i suoi due figli, di 9 e 3 anni, che per anni sono stati costretti a subire le più spietate torture inflitte da parte del presunto "mostro". 

Ma partiamo dall'inizio: Lei, di soli 29 anni, era la badante della moglie dell'uomo che per anni l'ha tenute segregata; lui, di 52 anni, pregiudicato con precedenti specifici in materia sessuale, diveuto successivamente il compagno della ragazza.

La storia prende subito una brutta piega e per la ragazza le cose vanno di male in peggio. L'uomo si trasforma in bestia e la giovane in preda che per 10 lunghi anni è stata costretta con la forza a vivere segregata ed incatenata. Prima all’interno di diversi appartamenti e poi in una baracca, dove è stata costretta in stato di schiavitù, subendo reiterate e crudeli violenze sessuali, dalle quali sono nati i due bambini, e inaudite e gravi lesioni (anche alle parti intime e anche durante i periodi di gravidanza), alcune delle quali saturate con una lenza da pesca direttamente dall’uomo. Alla donna, quasi sempre rinchiusa dentro la baracca e reiteratamente costretta, per ore, a subire inaudite violenze, venendo immobilizzata e legata al letto, non è stato mai consentito di avere relazioni sociali e di ricevere cure mediche neanche durante le gravidanze, venendo anche costretta a non lavarsi per oltre un anno. Molte delle violenze patite dalla donna sono avvenute alla presenza dei due minori che, talvolta, venivano anche minacciati al fine di costringerli a partecipare alle brutalità.

Stamani la fine dell'incubo. L’attività investigativa svolta dal Comando Stazione di Gizzeria Lido è scaturita a seguito di un controllo, avvenuto durante un servizio di prevenzione, dell’indagato il cui atteggiamento, valutato anche in ragione delle fatiscenti condizioni del veicolo a bordo del quale viaggiava con il figlio di 9 anni, ha insospettito i militari. I carabinieri hanno ritenuto opportuno svolgere ulteriori approfondimenti, anche in considerazione della reticenza dell’indagato a fornire l’indirizzo di residenza, finalizzati anche a valutare le condizioni igieniche in cui viveva il minore, scoprendo che il ragazzo unitamente alla sorellina di anni 3 e alla loro madre vivevano in una piccola baracca fatiscente, priva di illuminazione e di servizi, ubicata nelle campagne di Gizzeria. Ambiente angusto, insalubre, infestato da topi e insetti, con servizi igienici ricavati nei secchi della spazzatura e letti in cartone. In considerazione delle gravissime condizioni di degrado riscontrate, la donna e i due bambini sono stati immediatamente trasferiti in località protetta.

I carabinieri di Lamezia Terme hanno, quindi, eseguito un fermo d'indiziato di delitto, emesso dalla Procura, nei confronti del 52enne.

Le accuse sono di maltrattamenti in famiglia, riduzione in schiavitù e violenza sessuale pluriaggravata. L'uomo è stato rinchiuso nella casa circondariale di Catanzaro.

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Auto si schianta contro un muro: morto un ragazzo di 22 anni

La notte scorsa un ragazzo di 22 anni è deceduto in seguito ad un incidente stradale. Il giovane stava guidando la sua automobile schiantatasi contro un muro in cemento armato dopo aver urtato il guard rail. Il sinistro si è verificato in località Capo Suvero nel territorio comunale di Gizzeria Lido, nel Catanzarese. Matteo Romano, questo il nome della vittima, era di Lamezia Terme. I soccorritori lo hanno accompagnato in ospedale ed è lì che è spirato. I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme stanno indagando per accertare nel dettaglio la dinamica dell'impatto.  

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Calabria: si ribalta un tir, strada chiusa al traffico per diverse ore

Incidente sulla Strada statale 18, nel comune di Gizzeria, dove un tir si è ribaltato andando ad occupare la corsia opposta. Il sinistro, le cui cause sono in corso di accertamento da parte della Polizia stradale, è avvenuto verso mezzanotte. Nell'incidente, che ha coinvolto anche un'autovettura, sono rimaste ferite, in maniera lieve, due persone. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i Vigili del Fuoco e la Polizia Stradale. La Statale 18 è rimasta chiusa al traffico per diverse ore, fino a quando non sono state completate le operazioni di rimozione del mezzo pesante.

Carneficina di cani in Calabria: otto cuccioli avvelenati

Otto cuccioli sono stati ammazzati durante la nottata fra venerdì e sabato. Cani randagi ritrovati senza vita stamane da Vanina Puteri e Luca Valentini, proprietari di un luogo in cui sono soliti ritrovarsi, in località "Pesce e anguille" a Gizzeria Lido, gli appassionati di kitesurfing. Erano loro due che si stavano occupando degli animali. "Qualcuno - è stato il loro triste commento- ha compiuto questo atto vile nei confronti di questi poveri animali che di sicuro non davano nessun fastidio. Sono stati avvelenati attraverso del cibo lasciato appositamente. Forse l'assassino si è sentito disturbato dalla loro presenza e chissà per quale motivo. Saranno fatte le denunce del caso da parte nostra per risalire al colpevole".

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Niente posta a Gizzeria Lido: l’Assessore Pasqualina Corica diffida Poste Italiane

A Gizzeria Lido, località Mortilla e località Maricello la posta non viene consegnata. Così l’Assessore Pasqualina Corica, unitamente al Sindaco di Gizzeria Pietro Raso e all’Amministrazione Comunale, invia una diffida a Poste Italiane, chiedendo chiarimenti sui continui disagi legati al servizio. Nella diffida l’Assessore Corica segnala anche “il fatto gravissimo che l’ufficio postale locale decide la chiusura fino a data da definirsi senza neanche porre rimedio con una stazione mobile di Poste Italiane, costringendo i cittadini a recarsi presso l’ufficio di Gizzeria Paese dove giacciono montagne di posta non recapitata ai legittimi destinatari”. “Inoltro formale reclamo – si legge nella lettera indirizzata Poste Italiane - a causa dei reiterati disagi dovuti alla chiusura del Vostro ufficio postale sito in Gizzeria Lido. Il disservizio persiste ormai da molte settimane creando pregiudizio agli inermi cittadini e notevoli problemi quali il mancato recapito della corrispondenza per periodi lunghissimi e non più sopportabili, rischio di smarrimento della corrispondenza, consegna della stessa ad utenti diversi dai reali destinatari, problemi di carattere sociale a fronte dell’interruzione di pubblici servizi come gas, luce, acqua. Inoltre, questo disservizio comporta un ulteriore esborso di denaro per i cittadini perché, soprattutto per le bollette e le fatturazioni dovute alle società e ai gestori dei sevizi di energia, gas e telefonia, oltre gli importi dovuti per le forniture, si vedono calcolati e quindi sono costretti a pagare anche gli importi di mora per ritardato pagamento. Il tutto non per propria responsabilità, ma ovviamente per un evidente disservizio imputabile solo a Poste Italiane”. “A tutto ciò - continua la missiva - si aggiunge il fatto gravissimo che la chiusura dell’ Ufficio Postale di Gizzeria Lido, costringe la popolazione di località Mortilla e località Maricello a recarsi, a svariati Km di distanza, presso l’ufficio di Gizzeria Paese dove giacciono montagne di posta non recapitata ai legittimi destinatari. Si rileva, quindi, una negligenza organizzativa dell’ente poste che, non essendo in grado di garantire il servizio universale neppure con una stazione mobile di Poste Italiane, sta arrecando seri danni alla cittadinanza. La situazione è divenuta ormai intollerabile poiché non riconducibile ad una disorganizzazione temporanea”. “Considerato che la consegna della posta - si aggiunge - è un servizio essenziale nella vita di relazione dei cittadini, con effetti di non poco conto nei rapporti giuridici con terzi, preso atto che i dipendenti di Poste Italiane, a causa dei continui tagli, subiscono incolpevoli questa situazione, si invita e diffida, nell’interesse della mia comunità, a porre fine al disservizio generato”. “Al fine di evitare di rivolgerci all’Autorità per le garanzie per le comunicazioni che attiva ogni opportuna azione in funzione di vigilanza sull’azienda ovvero all’Autorità giudiziaria, si esortano i rappresentanti istituzionali di Poste Italiane – conclude l’Assessore Corica - ad assumersi l’onere di risolvere le cause del disservizio nel più breve tempo possibile”.

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