Scommesse in mano alle cosche, sequestrate 7 attività

I finanzieri della Compagnia di Crotone hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, per un valore di oltre 3 milioni di euro.

La misura ha interessato sette centri scommesse, attivi nei comuni di Crotone ed Isola Capo Rizzuto.

In particolare, nel provvedimento sono state contestate nei confronti di 27 persone, condotte riconducibili al reato di intermediazione per l’abusiva raccolta di gioco, con l’aggravante del metodo mafioso e per aver agito con il fine e la consapevolezza di agevolare l’associazione mafiosa capeggiata dalla potente cosca di ‘ndrangheta della famiglia Arena di Isola Capo Rizzuto.

Per le scommesse, le agenzie usavano la piattaforma della società Centurion Bet Ltd, ramificata in tutto il mondo, messa a disposizione da Francesco Martiradonna, indicato come il rappresentante di fatto della società in Italia.

Su richiesta della Dda il tribunale ha disposto il sequestro della Centurion, valutata 18 milioni di euro. Le autorità italiane sono, ora, in attesa della risposta che dovrà arrivare dalla magistratura maltese.

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Incidente stradale sulla Statale 106, un morto e due feriti

Ennesimo incidente stradale in Calabria, dove, nel tardo pomeriggio di ieri, un uomo è morto ed altri due sono rimasti feriti.

L’impatto tra una Fiat Punto ed una Volkswagewn Tiguan, è avvenuto lungo la Strada statale 106, nel territorio comunale di Isola di Capo Rizzuto.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco ed i sanitari, che hanno richiesto l’intervento dell’elisoccorso per il trasferimento di un ferito all’ospedale di Crotone.

I carabinieri, dal canto loro, hanno effettuato i rilievi di rito.

Controlli dei carabinieri, tre arresti e due denunce

Tre persone arrestate e due denunciate. Questo il bilancio dei controlli eseguiti dai carabinieri della Tenenza di Isola Capo Rizzuto, della Compagnia di Crotone e delle unità cinofile della guardia di finanza.

A finire in manette in flagranza di reato, è stato un 60enne di Isola Capo Rizzuto, già sottoposto ai domiciliari, ritenuto responsabile di furto aggravato di energia elettrica.

Durante un’ispezione effettuata a casa dell'uomo insieme ai tecnici dell’Enel, i militari hanno scoperto un allaccio abusivo alla rete elettrica.

Nel corso dello stesso servizio è stato eseguito, anche, un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Crotone, nei confronti di un 57enne che dovrà scontare una pena per omicidio aggravato e porto abusivo di arma clandestina.

Un parrucchiere di 37 anni, invece, è stato deferito dopo essere stato sorpreso alla guida di un ciclomotore privo di targa, rubato nell’aprile dell’anno scorso.

Denunciato, inoltre, un 44enne fermato ad un posto di controllo e risultato positivo all’esame etilometrico.

Infine, i militari hanno eseguito un’ordinanza di custodia in carcere, a carico di un 23enne di origini marocchine già detenuto ai domiciliari. 

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Incidente sulla Statale 106, uomo travolto e ucciso da un'auto

Tragico incidente stradale lungo la Statale 106 jonica, nei pressi dell’aeroporto Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto, dove un cittadino extracomunitario è stato travolto ed ucciso da un auto guidata da una persona del luogo.

L' automobilista si è subito fermato ed ha cercato di prestare soccorso alla vittima.

Sul posto sono intervenuti, oltre ovviamente ai sanitari del 118, anche la polizia ed i carabinieri per i rilievi e gli accertamenti del caso.

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Rapina in un supermercato, arrestate due persone

Due pregiudicati di Isola di Capo Rizzuto sono stati arrestati, con l'accusa di concorso in rapina aggravata.

I due sono ritenuti responsabili della rapina consumata, nel luglio scorso a Crotone, ai danni del supermercato Eurospin ubicato alle porte del capoluogo, lungo la Strada statale 106. 

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'Ndrangheta, il Governo scioglie 5 Comuni calabresi

Cinque consigli comunali calabresi sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose.

Il provvedimento, assunto durante la riunione del Consiglio dei ministri svoltasi oggi, ha interessato il Comuni di: Lamezia Terme, Cassano allo Jonio, Marina di Gioiosa Jonica, Isola Capo Rizzuto e Petronà.

Per il Comune di Lamezia quello di oggi è il terzo scioglimento. Gli altri erano avvenuti nel 1991 e nel 2003.

A fuoco un'auto e un'abitazione nel crotonese

Due incendi, in altrettante località, hanno interessato, la notte scorsa, la provincia di Crotone.

In particolare, ad Isola di Capo Rizzuto, le fiamme hanno parzialmente distrutto l'auto di proprietà di un operaio del luogo.

A Roccabenarda, invece, il fuoco ha danneggiato la porta secondaria dell’abitazione di un medico.

Su entrambi gli episodi indagano i carabinieri

'Ndrangheta, confiscati beni per un valore di 350 milioni di euro

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, e dal sostituto Procuratore, Domenico Guarascio, hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca di beni per un valore di circa 350 milioni di euro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone su richiesta della Procura catanzarese.

La misura è stata disposta nei confronti di Pasquale Arena, nipote di Nicola Arena, nonché fratello del boss Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso nell’ottobre del 2004.

L’uomo  era già stato destinatario del precedente provvedimento di sequestro che aveva interessato, tra l’altro, il parco eolico denominato “Wind farm” di Isola di Capo Rizzuto.

Le indagini economico - patrimoniali svolte dalle fiamme gialle avevano consentito di ricondurre la realizzazione del parco eolico alla “cosca Arena” di Isola di Capo Rizzuto e di accertare il ruolo, ricoperto da Pasquale Arena, di gestore occulto degli affari della cosca. Nel dettaglio, l’uomo, attraverso un articolato sistema basato su una fitta rete di società con sede in Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino, avrebbe avviato e realizzato, per conto e nell’interesse della cosca, il parco eolico “Wind farm”.

Le investigazioni condotte dalla guardia di finanza di Catanzaro avevano dimostrato la discrasia esistente tra la titolarità apparente dei beni oggetto di indagine e l’assenza di idonea capacità reddituale in capo a Pasquale Arena per sostenere l’intera operazione economica, consentendo alla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone di disporre, già nello scorso mese di marzo, il sequestro di tre società e dei relativi complessi aziendali, tra cui il parco eolico “Wind farm”, il tutto per un valore di circa 350 milioni di euro.

La mancata giustificazione della legittima provenienza dei beni da parte dell’interessato ha indotto il tribunale di Crotone a rafforzare la misura di prevenzione già adottata, disponendone la confisca.

 

 

I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Catanzaro,

coordinati dal Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, dal Procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, e dal sostituto Procuratore, Domenico Guarascio, hanno

dato esecuzione a un provvedimento di confisca di beni per un valore di circa 350 milioni di euro, emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone su richiesta della Procura catanzarese. La misura è stata disposta nei confronti di Pasquale Arena, nipote di Nicola Arena, nonché

fratello del boss Carmine, ucciso a colpi di bazooka in un agguato mafioso nell’ottobre del 2004.

L’uomo  era già stato destinatario del precedente provvedimento di sequestro che aveva interessato, tra l’altro, il parco eolico denominato “Wind farm” di Isola

di Capo Rizzuto. Le indagini economico - patrimoniali

svolte dalle fiamme gialle avevano consentito di ricondurre

la realizzazione del parco eolico alla “cosca Arena”

di Isola di Capo Rizzuto e di accertare il ruolo, ricoperto da Pasquale Arena, di gestore occulto degli affari della cosca. Nel dettaglio, l’uomo, attraverso un articolato

sistema basato su una fitta rete di società con sede in

Germania, Svizzera e Repubblica di San Marino, avrebbe avviato e realizzato, per conto e nell’interesse dell’omonima cosca, il parco eolico “Wind farm”. Le investigazioni

condotte dalla guardia di finanza di Catanzaro avevano

dimostrato la discrasia esistente tra la titolarità apparente dei beni oggetto di indagine e l’assenza di idonea capacità reddituale in capo a Pasquale Arena per sostenere l’intera operazione economica, consentendo alla sezione misure di prevenzione del tribunale di Crotone di disporre, già

nello scorso mese di marzo, il sequestro di tre società e dei relativi complessi aziendali, tra cui il parco

eolico “Wind farm”, il tutto per un valore di circa 350 milioni di euro. La mancata giustificazione della legittima provenienza dei beni da parte dell’interessato ha indotto il

tribunale di Crotone a rafforzare la misura di prevenzione

già adottata, disponendone la confisca.

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