Un carabiniere trova un gheppio ferito e lo soccorre

Nella giornata di ieri, a Mesoraca (KR), un carabiniere effettivo presso la Stazione di Crotone Principale, libero dal servizio, ha rinvenuto, sulla sede stradale, un “gheppio” ferito.

Il rapace, inserito tra le specie protette, è stato prontamente soccorso ed affidato per le prime cure alla “Stazione ornitologica calabrese”, per poi essere trasportato presso il “Centro recupero animali selvatici - Cras” di Catanzaro.

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In auto con 120 grammi di marijuana, arrestati

I carabinieri della Stazione di Mesoraca (Kr) hanno arrestato un 40enne e un 38enne, entrambi residenti in provincia di Catanzaro, perchè ritenuti responsabili di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

In particolare, nel corso di un controllo del territorio, i militari hanno fermato un'auto con a bordo i due uomini.

Durante la successiva perquisizione, i carabinieri hanno rinvenuto un involucro con 120 grammi di marijuana.

Una volta arrestati, i due sono stati tradotti nella casa circondariale di Crotone. 

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Cadaveri trovati in Calabria: arriva la conferma del Dna, sono padre e figlio

Sono terminati gli accertamenti biologici effettuati dai carabinieri del Ris di Messina sui due cadaveri rinvenuti in un dirupo in località Scala di Mesoraca (Kr), il 4 settembre scorso.

L’analisi del Dna non lascia dubbi: si tratta di Rosario e Salvatore Manfreda, padre e figlio, scomparsi il giorno di Pasqua 2019.

Si chiude quindi il cerchio sulle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Crotone, coordinate dalla locale Procura della Repubblica che hanno portato all’arresto di Pasquale e Salvatore Manuel Buonvicino e di Pietro Lavigna. 

I primi due, tuttora detenuti, sono accusati del duplice omicidio, mentre Lavigna della sola soppressione dei cadaveri.

Il pm titolare del fascicolo ha già disposto la restituzione delle salme ai familiari.

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Condannato per evasione: arrestato

 I carabinieri della locale Stazione hanno eseguito un ordine di espiazione di pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, emesso dal Tribunale di sorveglianza di Catanzaro, a carico di un 48enne di Mesoraca, nel Crotonese.

Il destinatario del provvedimento dovrà scontare un residuo di pena di otto mesi di reclusione, poiché condannato per un’evasione commessa nel 2008.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di detenzione domiciliare. 

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Padre e figlio uccisi in Calabria, catturato in Svizzera il terzo indagato

Nella tarda serata di ieri, in un hotel del Luganese (Svizzera), la polizia cantonale, in collaborazione con i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo del comando provinciale di Crotone, ha dato esecuzione al mandato di arresto ai fini di estradizione, emesso il 19 luglio scorso dal gip del tribunale di Crotone, su richiesta della locale procura della Repubblica, a carico del 51enne mesorachese Pasquale Buonvicino.

L'uomo è ritenuto responsabile del duplice omicidio di Rosario e Salvatore Manfreda, di detenzione e porto illegale di armi e occultamento di cadaveri.

In particolare, in seguito alla scomparsa, avvenuta il 21 aprile scorso, dei Manfreda, padre e figlio, dalla loro azienda ubicata in località Gesara di Mesoraca, i militari avviarono le indagini che portarono al rinvenimento della loro autovettura completamente distrutta dalle fiamme e di resti organici che facevano presumere ad un duplice omicidio.

Il 30 giugno, la procura della Repubblica di Crotone, concordando con gli esiti investigativi dei carabinieri, aveva emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto a carico di Pasquale Buonvicino, del figlio Salvatore Emanuel e di Pietro Lavigne.

Il provvedimento era stato eseguito solo a carico degli ultimi due (tuttora detenuti), poichè, Pasquale Buonvicino si era, nel frattempo, reso irreperibile.

L’efferato delitto sarebbe maturato per futili motivi, riconducibili a difficili rapporti di vicinato.

L’arrestato sarà trattenuto in territorio elvetico in attesa di estradizione. 

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Calabria, due cadaveri in avanzato stato di decomposizione rinvenuti in un burrone

Macabro ritrovamento in località Scala, a Mesoraca (Kr), dove questa mattina sono stati rinvenuti due cadaveri.

Ad essere rinvenuto per primo è stato il corpo senza vita di un uomo dall’apparente età di 30/40 anni.

Una volta giunti sul posto ed avviate le attività di rito, i carabinieri della locale Stazione e del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Crotone, poco distante dal cadavere, hanno trovato un sacco con all’interno un secondo corpo in avanzato stato di decomposizione.

I resti sono stati trasferiti presso l’obitorio dell’ospedale di Crotone per essere sottoposti ad esame autoptico.

I militari della Compagnia di Petilia e del Comando provinciale di Crotone hanno avviato le indagini per cercare di dare un’identità alle vittime.

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Coltiva una pianta di cannabis in casa, arrestato

Una pianta di cannabis indica, di oltre tre metri d’altezza, è stata rinvenuta dai carabinieri della Stazione di Mesoraca (Kr), a casa di un operaio di 48 anni.

Dopo aver sequestrato l’arbusto, i militari hanno tratto in arresto il 48enne, accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Cocaina a casa, manette per un 35enne

I carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Petilia Policastro e della Stazione di Mesoraca hanno arrestato un 35enne che, durante una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 9 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e 10.800 euro in banconote di vario taglio.

Una volta tratto in arresto, al termine delle formalità di rito, il 35enne è stato posto ai domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida. 

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