Spara un colpo di fucile durante una lite, pescatore finisce in manette

Un pescatore di 56 anni, G.S., è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Palmi perchè accusato di aver aperto il fuoco con un fucile in occasione di una lite avuta sul lungomare della Tonnara.

Da quanto emerso nel corso delle indagini, già nella prima mattinata di ieri alcuni familiari dell'arrestato avevano avuto una discussione con altri pescatori del posto per questioni relative alla pesca svolta nei giorni precedenti nel tratto di mare antistante Palmi.

La discussione, nata a bordo delle barche, si è poi spostata sul lungomare della Tonnara quando, fatto ritorno a riva, i pescatori hanno iniziato a discutere con una progressiva escalation dei toni, sino a quando il cinquantaseienne, armato del fucile calibro 12 che aveva a casa, ha raggiunto i litiganti esplodendo un colpo e minacciando i presenti.

Alcuni testimoni che hanno assistito alla scena, hanno allertato i militari che, giunti sul posto, hanno ricostruito la vicenda.

All’arrivo dei militari G.S., che nel frattempo aveva fatto ritorno a casa, ha ammesso le proprie responsabilità, collaborando con gli uomini dell'Arma alla ricostruzione della vicenda.

Una volta tratto in arresto, con l’accusa di porto abusivo ed esplosione di colpi d’arma da fuoco in luogo pubblico e minacce aggravate, il pescatore è stato associato alla casa circondariale di Reggio Calabria Arghillà.

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Ennesima scossa di terremoto al largo della costa tirrenica calabrese

Ennesima scossa di terremoto al largo della costa tirrenica calabrese.

Dopo il forte sisma di magnitudo ML 4.2 di venerdì scorso, nelle acque antistanti Palmi e Bagnara Calabra, la terra è ritornata a tremare alle 3,23 della notte scorsa, quando i sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia hanno rilevato un nuovo terremoto di magnitudo ML 3.1.

L'ipocentro è stato localizzato a soli 11 chilometri di profondità, in un tratto di mare situato a ridosso dei comuni di: Palmi, Bagnara Calabra, Seminara, Scilla e Gioia Tauro. 

Nello stesso punto, alle 10,00 di ieri, era stato registrato un ulteriore evento sismico di magnitudo ML 2.1.

 

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Vanno a notificargli l'arresto per furto e gli trovano piante di cannabis, 29enne in manette

I poliziotti vanno a casa per notificargli un'ordinanza d'applicazione degli arresti domiciliari, disposta per il reato di furto aggravato e gli trovano sei piante di marijuana.

È quanto è accaduto a Palmi (Rc), dove gli agenti del locale Commissariato si sono recati a casa di un 29enne del luogo (L.M.) e durante l'esecuzione del provvedimento emanto dall'autorità giudiziaria, hanno rinvenuto sei piantine di cannabis sativa, 21 grammi di marijuana già essiccata e due dosi di altro stupefacente, verosimilmente, hashish.

Dopo aver sequestrato la droga, i poliziotti hanno tratto in arresto l'uomo, con l'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Al termine delle formalità di rito, il 29enne è stato sottoposto ai domiciliari.

 In seguito dell’udienza di convalida, gi udice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi, in virtù dell’esigua quantità della sostanza rinvenuta, unitamente alle altre circostanze dedotte, non ha proceduto a convalidare la misura cautelare avanzata dal pm, ritenendo non univoci gli indizi a carico dell’indagato, e plausibile che le sostanze stupefacenti potessero essere detenute per uso esclusivamente personale, come sollevato dalla difesa.

Utilizzavano il denaro di associazioni sindacali per spese personali, sequestrati beni per oltre 4 milioni di euro

I finanzieri della Compagnia di Palmi hanno eseguito un sequestro preventivo di beni, disposto dal giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, nei confronti di un sodalizio accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso, impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio.

Il provvedimento rappresenta l’epilogo di articolate indagini condotte dalle fiamme gialle, nei confronti di una struttura composta da dodici persone, due delle quali avrebbero avuto il ruolo di capi.

Per i militari, i due "capi", dapprima nella qualità di rappresentanti formali e, in seguito, di titolari di fatto di due Centri di assistenza fiscale, nonché di molteplici associazioni sindacali, di cui alcune con sede a Roma e Milano, avrebbero distratto, per fini personali, cospicue somme di denaro pubblico e privato, "attraverso innumerevoli ed articolate transazioni finanziarie, mediante l’utilizzo di conti correnti personali nonché delle società e di ulteriori enti associativi".

L’attività investigativa avrebbe portato alla luce, anche, "le condotte poste in essere dai compartecipi al sodalizio criminoso, i quali avrebbero rivestito il ruolo di rappresentanti formali delle varie società e/o associazioni sindacali, consentendo ai promotori del sodalizio di mantenere celata la loro partecipazione e perseguire, quindi, in maniera agevole i presunti scopi illeciti".

Inoltre, dietro specifici ordini ed indicazioni dei capi dell’organizzazione, gli indagati avrebbero compiuto operazioni di "distrazione del denaro di pertinenza degli enti rappresentati, per fini personali e del tutto estranei allo scopo sociale delle stesse associazioni sindacali".

Dagli accertamenti effettuati dai finanzieri, sarebbe emerso che i componenti del sodalizio avrebbero utilizzato i conti degli enti che rappresentavano, "alla stregua di un 'bancomat', da cui attingere per soddisfare qualsiasi esigenza personale, tra cui viaggi all’estero, acquisto di gioielli, immobili e autovetture". 

Nel corso dell’indagine, sarebbero state documentate, anche, condotte di abusiva attività finanziaria, nonché di impiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio.

In particolare, buona parte del denaro, frutto della presunta appropriazione indebita, sarebbe stato dato in prestito, nonché  impiegato in attività economiche (tra cui un bar, un ristorante e un centro fisioterapico) e per la “gestione” di una società di calcio militante in serie D, facente capo ad uno dei promotori del sodalizio criminoso.

Nel dettaglio, le fiamme gialle hanno eseguito il  sequestro preventivo di beni, nella forma per equivalente, sino a concorrenza dell‘importo complessivo di 4.479.658 euro nei confronti di: Domenica Bagalà, Antonio e Giovanni Bonaccorso, Giuseppe Carbone, Aurelio e Vincenzo Cristofaro, Concetta Filippone, Rossana Esposito, Salvatore Calabrua, Francesco Lovecchio, Alessandro Taverna e Claudio Castaldo.

Il sequestro preventivo ha interessato attività commerciali, associazioni sindacali, un terreno, due fabbricati ed una squadra di calcio.

Stalking conto la moglie, misura cautelare per un 58enne

I poliziotti in servizio presso il Commissariato di Palmi hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare personale, nei confronti di un 58enne del luogo ritenuto responsabile di atti persecutori nei confronti dell'ex moglie.

Dopo la separazione, per circa 2 anni, l'uomo avrebbe più volte minacciato di morte ed insultato la donna, costringendola addirittura a modificare le sua abitudini.

L’attività degli investigatori della Polizia di Stato ha avuto l’input, in seguito alla denuncia presentata dalla vittima.

Gli approfondimenti compiuti dai poliziotti hanno, quindi, permesso di ottenere gli indizi necessari, affinchè l’Autorità giudiziaria potesse emettere a carico del 58enne la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento all'ex moglie. 

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Beve e maltratta la moglie, 52enne finisce nei guai

Gli agenti della Squadra mobile di Reggio Calabria, a conclusione di serrate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi,  hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Palmi, nei confronti di Giuseppe Sposato di 52 anni.

L'uomo è ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della moglie.

Il provvedimento si è reso necessario alla luce delle continue, perduranti e reiterate vessazioni di ordine psicologico e fisico, cui il 52enne avrebbe sottoposto la donna, che sarebbe stata costretta a fuggire di casa per chiedere aiuto alla Polizia di Stato.

Una volta acquisite le dichiarazioni della donna e dei figli, gli investigatori hanno avviato le indagini, i cui risultati avrebbero restituito una tragica storia familiare, caratterizzata dalla presenza di un marito che, a causa dell’abuso di alcolici, costringeva tutti i componenti della famiglia a subire continui atteggiamenti di prevaricazione all’interno delle mura domestiche.

Una condotta abituale che sarebbe culminata ripetutamente in percosse, aggressioni fisiche e minacce di morte.

Sulla scorta degli elementi acquisiti dai poliziotti, la Procura della Repubblica di Palmi ha chiesto ed ottenuto dal gip presso il locale Tribunale la misura della custodia cautelare in carcere.

L'uomo, al termine delle incombenze di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Arghillà di Reggio Calabria.

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Grande successo per la prima edizione di "Pompieropoli"

Grande successo per la prima edizione di ‘Pompieropoli’, un evento che ha visto protagonisti oltre 500 bambini di tutta la Piana di Gioia Tauro, che si sono dedicati a prove pratiche e didattiche, svolte in compagnia del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco di Reggio Calabria, con il supporto del distaccamento di Palmi e l’associazione nazionale dei Vigili del fuoco.

L'iniziativa, articolata in attività d'intrattenimento e dimostrazione pratiche, è culminata in un circuito di coraggio, al termine del quale, i bambini hanno ricevuto il diploma  di ‘Vigile del fuoco Junior’.

 L’evento, che si è avvalso del patrocinio del comune di Palmi, è stato promosso dall’associazione nazionale dei Vigili del fuoco, in collaborazione con l’agenzia ‘Andrea Cogliandro Eventi’ e le associazioni ‘Palmi Insieme’ e un ‘Ponte per l’Europa’.

 

Guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti e tampona una moto, denunciato 43enne

Un automobilista rimasto coinvolto in un grave incidente stradale avvenuto nel tratto dell’autostrada “A/2 del Mediterraneo”, compreso tra Gioia Tauro e Palmi, è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di alterazione psico-fisica e per uso di sostanze stupefacenti.

L’uomo, un 43enne di Lecce, cui è stata ritirata anche la patente, ha tamponato una moto sulla quale viaggiava un centauro insieme al nipote di 12 anni.

I due autisti dei mezzi, dopo le prime cure, sono stati dimessi, mentre il minore è ancora ricoverato presso il nosocomio di Reggio Calabria.

Oltre ai sanitari del 118, sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della Polstrada di Palmi che hanno effettuato gli accertamenti di rito.

Proprio nel corso delle attività, nell’abitacolo del veicolo, i poliziotti hanno rinvenuto uno spinello ancora acceso.

L’autista dell’autovettura è stato, pertanto, sottoposto ad accertamenti psicofisici presso l’ospedale di Polistena, dove è stato trovato positivo alla cocaina ed ai cannabinoidi e con un tasso alcolemico pari a 2.0 per litro.

 Il personale della Polizia Stradale ha, quindi, effettuato il sequestro dell’autovettura ed il ritiro della patente all’uomo, che è stato denunciato in stato di libertà per guida in stato di alterazione psico-fisica e per uso di sostanze stupefacenti.

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