La Guardia di finanza di Crotone ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare, emesso dal locale Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica pitagorica, sottoponendo agli arresti domiciliari un imprenditore di Petilia Policastro (Kr), di 64 anni, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine al reato di bancarotta distrattiva e documentale relativa al fallimento di una società di autotrasporti dallo stesso amministrata, avvenuto a causa di un debito di oltre un milione e settecento mila euro generato da una presunta sistematica e pluriennale evasione fiscale e contributiva.
In esecuzione provvedimento cautelare, con l’ausilio dei finanzieri di Bologna, sono state sottoposte a sequestro due società di autotrasporti, con sede legale nella provincia di Crotone, operanti nel capoluogo emiliano e ritenute lo strumento attraverso il quale l'imprenditore avrebbe proseguito la propria attività.
Le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria di Cotone hanno consentito di rilevare che l’imprenditore tratto in arresto, nella fase immediatamente antecedente al fallimento e al fine eludere gli effetti della procedura concorsuale: avrebbe trasferito, anche mediante contratti di vendita simulati i beni aziendali, tra cui 9 autocarri e i dipendenti in una nuova società creata ad hoc e intestata a un suo familiare; si sarebbe appropriato, attraverso l’utilizzo strumentale di un conto corrente intestato a un avvocato di Bologna compiacente, di un credito commerciale di circa duecento mila euro e avrebbe occultato la documentazione contabile della società fallita.
L'uomo avrebbe adottato un analogo schema fraudolento anche nella gestione della nuova società la quale, dopo aver accumulato in breve tempo ingenti debiti per oltre settecentomila euro nei confronti dell’Agenzia delle entrate, dell’Inps e dell’Inail è stata svuotata mediante la cessione di beni aziendali, forza lavoro e avviamento ad una terza impresa con la stessa sede operativa ed intestata, questa volta, ad un ex dipendente.
Le società sequestrate sono state affidate ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Crotone affinché possa gestirne il patrimonio, composto, tra l’altro, da oltre 35 automezzi pesanti ed autovetture, preservando i diritti di lavoratori dipendenti, clienti e fornitori.
Anche gli ulteriori tre soggetti coinvolti sono stati denunciati per le medesime ipotesi di reato.
Il procedimento per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.