"La Giunta Oliverio è complice della politica sanitaria del commissario Scura"

"Sulla sanità calabrese gestita dall’Ufficio del commissario al Piano di rientro e dal dipartimento regionale guidato dal dg, Fatarella, continua la clamorosa pantomima messa in scena da due istituzioni dello Stato in lotta continua per il potere e per il controllo politico della sanità". E' Giuseppe Mazzuca, capogruppo del PSE al Consiglio Comunale di Cosenza a mettere il dito nella piaga del commissariamento della Sanità in Calabria, caratterizzato da un imbarazzante balletto di responsabilità in cui ad avere la peggio è un'utenza sempre più smarrita. "L’illegittimità della proroga del commissariamento, è stata definita e confermata ufficialmente anche dal sottosegretario alla Salute del governo nazionale, Vito De Filippo, che in risposta ad una interrogazione parlamentare ha spiegato - rimarca il rappresentante del PSE - come la mancata presentazione di un nuovo Piano di rientro, ha, di fatto, consentito che quello precedentemente in vigore venisse tacitamente prorogato in spregio di ogni norma di legge e senza peraltro un atto formale di proroga. I sei anni di commissariamento che ne sono scaturiti hanno finito per stangare i cittadini con disservizi e tagli lineari e indiscriminati che hanno fallito l’obiettivo del risanamento economico aumentando sprechi, clientele e sacche di privilegio. In questo scenario di vera e propria desertificazione sanitaria, non si capisce come mai né il presidente Oliverio né gli uffici regionali hanno chiesto che le competenze in materia sanitaria fossero restituite alla Regione con criteri chiari e trasparenti". "In sostanza, in Calabria continua a vigere un commissariamento illegittimo e dannoso mantenuto in vita - accusa Mazzuca - con la complicità dell’attuale governatore Oliverio che, dopo essersi intestardito a diventare ad ogni costo lui stesso il commissario, oggi, dopo non esserci riuscito, ha chiesto strumentalmente la fine del commissariamento dimenticandosi, però, di esercitare le prerogative previste dal suo ruolo e dalle normative vigenti. Fino a prova contraria, Oliverio e il governo regionale sono da considerarsi complici della politica sanitaria attuata e rivendicata dall’Ufficio del commissario contro la quale c’è una opposizione di facciata e compiacente finalizzata al solo controllo della sanità ed alla gestione di clientele e privilegi".

 

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