Estorsione e rapina: arrestato presunto affiliato alla 'ndrangheta

I Carabinieri hanno arrestato un uomo di 38 anni, già noto alle forze dell'ordine,  Antonio Esposito, di Taurianova, attualmente ristretto presso la casa circondariale di Palmi e considerato appartenente alla nota famiglia di ‘ndrangheta dei Piromalli, egemone nella Piana di Gioia Tauro, in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria. A seguito delle investigazioni effettuate dai militari dell’Arma, è ritenuto responsabile dei reati di rapina ed estorsione, aggravate dall’aver agito con metodologia mafiosa, reati che avrebbe commesso a Gioia Tauro lo scorso luglio.

Rapina a mano armata nel Vibonese: bottino di 2000 euro

Tre banditi armati, ognuno in sella ad una motocicletta, hanno messo a segno una rapina ai danni di un ventiseienne che stava trasportando cibo. Giunto a Sant'Angelo di Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia, i malviventi si sono affiancati al veicolo ed hanno obbligato il giovane ad abbandonare l'automezzo. Con il volto nascosto dai caschi, si sono impossessati di una somma vicina ai duemila euro e sono fuggiti. I Carabinieri della Stazione di Soriano Calabro e gli agenti del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno hanno raggiunto il luogo del misfatto per compiere i primi accertamenti.  

Operaio picchiato con violenza e derubato: individuati i presunti responsabili

Sono stati individuati i due soggetti su cui grava il sospetto che il poco meno di due settimane fa hanno aggredito con inaudita violenza e rapinato un uomo di 50 anni che aveva loro dato un passaggio a breve distanza dallo svincolo autostradale Cosenza Nord. Entrambi di nazionalità romena, sono stati denunciati dai Carabinieri della Stazione di Cosenza Principale. La vittima, un operaio in servizio presso la ditta che provvede a raccogliere la spazzatura nel capoluogo bruzio, era stato assalito in modo selvaggio tanto da aver dovuto fare ricorso alle cure dei medici in ospedale. E' stato lui stesso a riconoscere i due presunti responsabili. 

Distrugge un bar ed accoltella i proprietari: trovato ed arrestato dai Carabinieri

I Carabinieri hanno stretto le manette ai polsi di un un trentottenne accusato di aver accoltellato i titolari di un bar che aveva appena devastato. Sottoposto al regime della sorveglianza speciale, alla luce di quanto accaduto è stato ristretto ai domiciliari. Secondo la ricostruzione fornita dai militari dell'Arma, dopo essere entrato nell'esercizio commerciale, a Rossano Calabro, ha iniziato ad urlare ed a danneggiare l'arredamento interno al locale. Prima di scappare si è impossessato di due telefoni cellulari e di una consolle per videogiochi. Le vittime dell'aggressione hanno riportato ferite non giudicate preoccupanti. 

Armati di fucile rapinano un negozio

Una rapina a mano armata è stata messa a segno da due delinquenti all'interno di una rivendita all'ingrosso di prodotti edili a San Calogero. Col viso nascosto ed imbracciando un fucile, sono entrati nell'esercizio commerciale scagliandosi contro il proprietario. Impossessatisi di tutto il denaro in cassa, sono scappati a bordo di un'autovettura. Le ricerche dei malviventi sono affidate ai Carabinieri della locale Stazione. Non è possibile quantificare l'entità della somma rubata, in quanto a quell'ora non si era proceduto al conteggio, da parte del commerciante, dei soldi guadagnati durante la giornata. 

Donna rapinata per strada: un arresto dei Carabinieri

I Carabinieri hanno tratto in arresto un quarantunenne che deve rispondere dei reati di rapina e violazione della sorveglianza speciale. Secondo la ricostruzione dei militari delll'Arma della Compagnia di Lamezia Terme, si sarebbe reso responsabile dello scippo di un gioiello ad una donna che stava camminando. Ad inchiodarlo sono stati i racconti forniti da alcuni testimoni, nonché le riprese video di impianti di sorveglianza ubicati nella zona. 

Reggio, accusato di avere rapinato anziano disabile: assolto per non aver commesso il fatto

Il Tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria in sede di udienza preliminare ha assolto P. A. (minorenne all'epoca dei fatti) dal reato gravissimo di rapina in danno di un anziano disabile aggravato dall'uso di un'arma da fuoco. L'accusa, e così le manette, erano scattate a seguito del riconoscimento fotografico della badante che aveva individuato proprio nel ragazzo il soggetto a cui aveva improvvidamente aperto la porta della abitazione. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti e dalla testimone, il giovane, con l'ausilio di un complice una volta riuscito con una scusa ad introdursi all'interno della casa, aveva portato a termine l'azione delittuosa puntando una pistola alla tempia dell'anziano approfittando della circostanza che costui fosse costretto su una sedia a rotelle. Ad inchiodare il giovane oltre la testimonianza ed il riconoscimento fotografico della badante, anche la ricostruzione effettuata dagli inquirenti che faceva leva su alcune frequentazioni del giovane proprio con altri soggetti gravati da reati dello stesso genere e tipo. Tuttavia, già nella fase delle indagini preliminari la difesa, composta dagli avvocati Marco Tullio Martino e Giacomo Iaria, aveva seriamente messo in discussione il riconoscimento fotografico effettuato, ma soprattutto, con l'ausilio di una preziosa perizia a firma della consulente Pitzianti, era riuscita a dimostrare incontrovertibilmente come il giovane con alcune telefonate effettuate esattamente nello stesso orario della rapina che si sarebbe consumata sul viale Aldo Moro, avesse agganciato delle celle telefoniche che lo collocavano in altra zona della città. Con la stessa consulenza si è dimostrato come il giovane non avesse mai registrato tra i propri contatti telefonici quello del presunto complice (non figurava neanche tra quelli eventualmente cancellati) né aveva avuto mai qualsivoglia contatto anche sporadico con lo stesso. Il Tribunale, accogliendo la tesi difensiva, ha così assolto P. A. dal reato ascritto per non aver commesso il fatto.

Due fratelli arrestati per rapina

Due fratelli, rispettivamente di 27 e 23 anni, sono stati arrestati dalla Polizia e dai Carabinieri. Gli investigatori sospettano che abbiano rapinato una prostituta. Ad eseguire il provvedimento restrittivo sono stati gli agenti del Commissariato ed i militari dell'Arma della Compagnia di Lamezia Terme. Sulla scorta di quanto ipotizzato dagli inquirenti, dopo aver spruzzato un liquido irritante sul volto della donna, le hanno sottratto la somma di 80 euro. La vittima ha reagito dando vita ad un corpo a corpo con gli aggressori mordendo ad un braccio uno di essi. Trasportata in ospedale, guarirà in dieci giorni. 

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