Saccomanno (Lega): "Bene Occhiuto sulla Sacal, ora governance all’altezza"

"Finalmente la questione Sacal si è sbloccata e la società di gestione degli aeroporti è tornata in mano alla regione. Un buon risultato per il presidente Occhiuto che è riuscito ad ottenere il controllo totale della stessa e, quindi, poter svolgere quel percorso di cambiamento che dovrebbe avvicinare la Calabria al resto dell’Italia e del mondo. I trasporti sono un settore importante in quanto consentono la riduzione delle distanze tra i vari paesi e, quindi, la valorizzazione dei nostri territori anche sotto l’aspetto turistico".

E' quantop dichiara in una nota, il commissario della Lega in Calabria, Giacomo Francesco Saccomanno"

"Adesso - conclude - bisogna individuare una governance di spessore e di livello che possa sostenere lo sforzo della regione e ricondurre gli aeroporti calabresi ad una gestione adeguata e che possa consentire la crescita di tutti e tre gli scali esistenti. Un lavoro difficile, ma che deve essere un pensiero primario di chi andrà a svolgere questa attività di rilievo e fondamentale per la crescita del territorio. 

 

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Vicenda Sacal, Lo Schiavo motiva il voto contrario in Consiglio regionale: "Fincalabra non è lo strumento giusto"

«Oggi, votando sull’autorizzazione a Fincalabra per l’acquisto delle quote private di Sacal, occorre porsi alcune domande preliminari: perché Sacal si trova in questa situazione? Qual è la via d’uscita considerato lo stato fortemente debitorio della società?».

Lo ha detto, annunciando il suo voto contrario sulla proposta di acquisto delle quote private della società aeroportuale Sacal da parte di Fincalabra, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo intervenendo sul punto nel corso dell’odierna assemblea del Consiglio regionale.

«Fincalabra - ha rilevato Lo Schiavo -, da statuto, ha finalità diverse rispetto alla gestione di interessi strategici per la Regione ed ha, su di sé, la spada di Damocle del divieto di aiuti di Stato a soggetti di diritto privato. Si tratta, a mio avviso, di perplessità che non possono essere colmate dalla richiesta che oggi mira all’acquisizione delle quote private. Ma anche le quote pubbliche andrebbero razionalizzate meglio. La riorganizzazione del capitale deve viaggiare su un duplice orientamento, acquisto delle quote dei privati e regolamentazione della parte pubblica. I vari soci pubblici, presenti all’assemblea che ha sancito l’acquisizione della maggioranza del capitale sociale da parte del privato, non potevano non sapere che si stava aumentando a dismisura, addirittura dal 29 al 51 per cento, la quota del socio privato. Gli enti pubblici erano dunque presenti e consapevoli di quello a cui andavano incontro. Non basta quindi oggi dire "rimediamo agli errori riacquistando le quote private", bisogna capire se Fincalabra è lo strumento giusto per farlo, sapere come si affronta il problema di un enorme debito accumulato, prevedere come si risolve il problema della governance, come si gestiscono i rapporti con tutti gli altri soci pubblici. Il mio voto è contrario - ha concluso - non tanto per l’intenzione di correggere una scelta politica sbagliata, quanto per i dubbi su come questo si realizzerà concretamente e su come si renderà la società sostenibile sul mercato». 

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Nuovo presidente Sacal, Santelli: "De Metrio saprà rilanciare gli aeroporti calabresi"

“Quello di Giulio De Metrio è un nome estremamente prestigioso, con un curriculum di livello internazionale. Il nome giusto, che saprà contribuire al rilancio degli aeroporti calabresi. Sono lieta che il dott. De Metrio abbia accettato di guidare la Sacal, un settore capace di segnare il cambiamento e per noi calabresi una sfida oggi più che mai determinante”.

È quanto dichiara il presidente della Regione Jole Santelli in merito della nomina di Giulio De Metrio alla presidenza della Sacal, avvenuta oggi nel corso dell’assemblea dei soci della società che gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone

Reggio Calabria, Ripepi (FdI - An): "subito una nuova società di gestione per l'Aeroporto"

Riceviamo e pubblichiamo

"Reggio è in serio pericolo di vita, in questa ultima settimana sono successe troppe cose importanti e molto dubbie. A tutti i problemi di ordinaria amministrazione che affliggono quotidianamente i nostri concittadini, si aggiunge il problema dei problemi, il futuro dell’Aeroporto dello Stretto, che potrebbe definitivamente affossare, forse per sempre Reggio, o, se risolto, dare un definitivo slancio verso la vita e lo sviluppo.

 All’arcinota strategia distruttiva posta in essere dai nostri 'nemici fisiologici' cosentini e catanzaresi, ad aiutarli sorgono improvvisamente proprio coloro che dovevano essere gli strenui sostenitori e difensori del territorio; si proprio loro, il Sindaco Falcomatà, i Presidenti di Confindustria e Camera di Commercio e il reggino De Felice che forse per compiacere coloro che lo hanno nominato non riesce più a guardare negli occhi la sua città.

Quindi, udite udite, ad aiutare i nostri carnefici con soldi pubblici, ci sono proprio coloro che la dovrebbero difendere. Neanche il più ispirato Dario Argento avrebbe potuto partorire tale film dell’orrore. Incredibile ma vero.

Per spiegare ai cittadini tutto questo, Fratelli d’Italia con in testa il Consigliere Massimo Ripepi ha convocato stamattina con estrema urgenza a Palazzo San Giorgio l’ennesima importantissima conferenza stampa.

'Vogliamo aggiornare costantemente i cittadini su quanto di gravissimo sta succedendo nella nostra città, ha esordito Ripepi'. Al tavolo al suo fianco presenti Andrea Guarna Coordinatore cittadino, Giuseppe Quattrone vicecoordinatore provinciale, Pasquale Oronzio membro Esecutivo Nazionale Gioventù Nazionale, Mimmo Filocamo capodipartimento Cultura, Paola Morabito membro direttivo cittadino Gn.

'Siamo  - ha dichiarato Ripepi - per la difesa permanente del nostro scalo che è determinante per il futuro della nostra città, non avremo timore a fare conferenze e scendere in piazza anche ogni giorno. L’aeroporto è in balìa di una gestione da giufà perché chi se ne occupa si sta facendo chiaramente rubacchiare sotto il naso, e sta al gioco dei ladroni: per chi lo avesse scordato, per Carbone l’amico di Renzi il Tito Minniti andava chiuso. Come è possibile che la nostra non sia area di interesse strategico? E’ assurdo che si debba ancora parlare di una questione tanto scontata.

In base a questa politica, condotta purtroppo dai nemici fisiologici della nostra città, Lamezia diventerà l’epicentro della Calabria avendo ottenuto una gestione trentennale degli scali, ove, per quanto riguarda Reggio, i soci privati non hanno interessi economici, Caruso il re dei videogiochi è stato chiarissimo. L’interesse per il nostro scalo è tutto per la parte pubblica della Sacal a guida Catanzaro, Lamezia, Cosenza che ci vuole tenere per trent’anni al guinzaglio, facendo costruire tutte le future infrastrutture calabresi intorno allo snodo trasportistico strategico di Lamezia.

 Lamberti Castronuovo è entrato in possesso del documento prodotto dai commissari che hanno analizzato il piano industriale: è ulteriore conferma a quello che facciamo presente da anni, cioè che il nostro scalo è “domestico” e su di esso non si palesa alcuna intenzione di sviluppo serio, se non fatto di interventi di pochissimo conto.

 Se il Consiglio di Stato darà ragione a Sacal, saremo chiamati a condurre una battaglia ancor più ardua!

Sacal  - ha proseguito Ripepi - è pronta a fallire e se il Consiglio metropolitano dovesse approvare la decisione sull’acquisto di azioni per ben 2 milioni di euro, butteremmo denaro dietro ad una macchinazione politica di cui sono compartecipi i nostri amministratori e le associazioni che rappresentano le categorie produttive della nostra Città.

 I quesiti posti dal consigliere chiamano al dovere di responsabilità tutti gli attori di queste vicende. Il reggino De Felice, nominato dalla regione Calabria, perché fa gli interessi di Catanzaro? Quale vantaggio economico per Reggio? Perché le Camere di Commercio e le associazioni di categoria non si oppongono a tale scellerata strategia distruttiva per il nostro territorio? Ci sono imprenditori che vorrebbero entrare nella gestione del Minniti in una nuova società, qualora Sacal dovesse perdere in Consiglio di Stato, dobbiamo cercarli e incentivarli.

Chiediamo - ha aggiunto l'esponente di FdI - l’istituzione di una Zes, zona economica speciale dello Stretto, ove realizzare un’unione territoriale con Gioia Tauro, allontanando l’ipotesi di accorpare Gioia Tauro con Lamezia nel totale silenzio delle istituzioni.'

 D’accordo su tutta la linea anche Peppe Quattrone che non ha fatto sconti alla politica fallimentare del Pd, colpevole di distruggere una forza lavoro che contribuisce a tenere in piedi l’economia della città. 'Che il Pd si faccia un esame di coscienza e collabori con tutte le forze politiche per uscire da questo pantano!'

 'E’ ovvio - ha concluso Quattrone - che così come fatto il nostro aeroporto non garantisce produttività e soci privati come Caruso ci definiscono una palla al piede. Quelle che tentano di propinarci non sono pillole o soluzioni ma prese in giro. Si avvicinano le politiche e non vogliamo che l’aeroporto diventi merce di baratto per interessi elettorali, questa è la paura più grande per chi come me si affaccia al mondo della politica e spera si abbandonino le logiche clientelari'".

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Operazione Eumenidi: sei persone sospese da cariche pubbliche

I finanzieri di Lamezia Terme e gli agenti della polizia di frontiera, hanno notificato sei ordinanze di sospensione da altrettante cariche pubbliche. 

I provvedimenti sono stati emessi dal gip del tribunale di Lamezia Terme, nell'ambito dell’operazione “Eumenidi”, con la quale è stata fatta luce sui presunti illeciti che avrebbero caratterizzato la gestione dello scalo lametino.

Le misure sono state emanate a carico di: Angelina Astorino, responsabile del centro per l’impiego di Lamezia Terme; Gianpaolo Bevilacqua, dipendente della regione Calabria; Sabrina Mileto, responsabile dell’area personale di S.a.cal. s.p.a.; Bruno Vincenzo Scalzo, dipendente dell’E.n.a.v.; Floriano Siniscalco, funzionario dell’amministrazione provinciale di Catanzaro; Marcello Mendicino, sottufficiale dei carabinieri

Per altre sei persone, nei confronti delle quali era stata richiesta analoga misura, il gip – pur ritenendo pienamente sussistente la gravità indiziaria e la fondatezza del quadro accusatorio – non ha proceduto in quanto ha ritenuto sufficienti le presentate dimissioni dal Cda di Sacal o dai pubblici uffici. 

Reggio, Ripepi (FDI-AN) su aeroporto: quale miracolo, era una magia. Continua nel silenzio l’incredibile bluff di Falcomatà.

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa da parte del Consigliere Comunale RC (FdI-AN) dott. Massimo Ripepi

Non era un miracolo bensì una magia e, per di più, mal riuscita.

Il mago Falcomatà, dopo avere spacciato un’eutanasia per una resurrezione, ha scelto ancora una volta il silenzio eludendo ogni aggiornamento  nei confronti della città, in merito agli sviluppi della partita più importante per il nostro futuro.

Non siamo d’accordo nel vedere il Sindaco pronto a fare morire serenamente ed in modo indolore il Tito Minniti facendo credere ai reggini che è meglio andare a Lamezia e che in tutte le regioni hanno funzionato le società uniche di gestione degli aeroporti. Non è vero! Non si sa nulla, niente di niente. Nulla sul piano industriale SACAL, nulla sulla strategia del governo per salvare strutturalmente il nostro scalo, nulla sul fronte delle eventuali sinergie che si stanno realizzando con i nostri dirimpettai messinesi, nulla sul futuro dei lavoratori. Nulla, sempre e solo il nulla. Ribadiamo con forza la convocazione immediata del Consiglio Comunale aperto, già richiesto dalla minoranza, per relazionare alla città sullo stato dell’arte del problema dei problemi che potrebbe disintegrare definitivamente Reggio Calabria.

Mi ritrovo, per l’ennesima volta, a riutilizzare il termine “BLUFF” per definire le fumose strategie di questa governance comunale, dedita più al letargo che ad una seria politica di fatti concreti. E’ trascorso ormai un mese da quando il primo cittadino ha convocato, alla chetichella,  una conferenza stampa in cui ha spiattellato bile e risultati, a suo dire, “sudati”, ma da allora non si hanno più notizie circa il futuro dell’Aeroporto dello Stretto.

Di quelle garanzie che il tavolo romano ha messo in ballo, oggi sappiamo che erano nulla, anzi "FUFFA" e contentini da quattro soldi  che, fin da subito, hanno mancato di convincimento dimostrandosi un vano tentativo di rimanere a galla. Nel frattempo le notizie riguardanti il nostro scalo sono delle più aberranti. Al fallimento della Sogas, la quale  è stata autorizzata all’esercizio provvisorio solo fino al 18 maggio, si è intrecciata la crisi di Alitalia, il cui futuro è legato ormai alla nomina dei nuovi tre super commissari e al prestito straordinario con tassi al limite dell’usura da restituire allo Stato. 

E’ più che ovvio e scontato che, in una sfida così difficile, siano stati tagliati fuori dai piani di ripresa e continueranno ad essere esclusi tutti coloro che dallo stesso governo sono stati definiti minori e di scarsa rilevanza, vedi il famoso Piano Trasporti del 2012 che ci ha declassati e umiliati. Ma se il Sindaco, in seno alla famosa conferenza stampa, ci aveva tranquillizzati del fatto che Alitalia non costituiva il principale dei problemi e che i collegamenti col Tito Minniti sarebbero stati garantiti anche da vettori lowcost, mi chiedo dove siano finite le famose offerte imperdibili delle quali dovremmo bearci. Ma soprattutto che fine ha fatto il miracolo tanto millantato dal pulpito di Palazzo Alvaro?

Spero che il Sindaco faccia due passi a Ravagnese per constatare che si tratta, senza alcuna esagerazione, di un aeroporto fantasma visto il 17% di utenza in meno registrata nel mese di marzo che non è un numero gettato a casaccio. Solo un’eutanasia dolorosa. Inutile aggiungere che anche il mese di aprile avrà subìto un tonfo dovuto ai voli risicati ad orari improponibili, risultato di trattative romane rivelatesi umilianti.

Alla funesta situazione Alitalia, si è affiancato il terremoto giudiziario che ha posto fine alla gestione clientelare della Sacal e mi auguro fortemente che il nuovo Consiglio d’amministrazione cominci a lavorare con solerzia, rendendoci finalmente partecipi dei piani industriali per gli scali calabresi, finora trattati come dossier segreti. La potenzialità che la situazione aeroportuale si potesse trasformare in un mostro capace di fagocitare le ultime briciole di prospettive di rilancio economico per la città  si sta rivelando in tutta la sua drammaticità, trascinando la stessa in quegli abissi in cui sono finiti tutti gli appelli e le richieste d’attenzione fatte in questi anni sul problema.

Mi rivolgo al Presidente del Consiglio comunale Delfino affinché convochi al più presto il Consiglio Comunale aperto, come da noi richiesto, ove possano partecipare e parlare tutti i cittadini, le associazioni ed i comitati che si sono formati per la difesa del nostro aeroporto. La città deve essere informata in maniera assidua su ogni evoluzione della partita più importante in campo e la stessa non può essere trattata alla stregua degli altri, seppur importanti, problemi. La mozione approvata in Consiglio all'unanimità rappresenta la posizione ufficiale per la città e non può divenire carta straccia altrimenti ad essere stracciati saranno Reggio e i suoi figli.

Il presidente della Commissione contro la 'ndrangheta Bova su designazione del prefetto De Felice alla guida di Sacal

“Al prefetto De Felice giunga il mio più sincero in bocca al lupo per delicato impegno per il quale è stato designato. Assumere la presidenza del Cda di Sacal in questo momento è compito gravoso per il quale era necessario puntare su un uomo dalle qualità personali e professionali indiscutibili”.

E’ quanto dichiara il presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta Arturo Bova che aggiunge: “La sua nomina serve a riportare nell’alveo dell’affidabilità e della sicurezza, la gestione di un asset strategico per la Calabria. Il suo curriculum e le sue capacità professionali e umane saranno, ne sono sicuro, le solide basi su cui ricostruire la credibilità della Sacal dopo lo scandalo che ha coinvolto i vertici dell’azienda e alcuni rappresentanti politici al suo interno, provocando, al netto delle decisioni dei giudici, seri danni all’immagine tanto dell’azienda quanto dell'intera regione”.

“Per quanto mi riguarda, infine - conclude Arturo Bova - sin da ora offro al neo presidente tutta la mia disponibilità a qualsiasi tipo di collaborazione si possa instaurare con la Commissione che mi onoro di presiedere”.

Nuovo Cda di Sacal, la soddisfazione di Mario Magno

“Sono particolarmente soddisfatto per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione della Sacal, la società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme”.

E’ quanto afferma il consigliere regionale Mario Magno che aggiunge: “particolarmente apprezzate sono le scelte del sindaco Paolo Mascaro che a rappresentare il Comune di Lamezia Terme ha designato l’ing. Manlio Guadagnolo, professionista nel campo dei trasporti marittimi e dell’aviazione civile, del Vice Presidente della Provincia Marziale Battaglia e dei soci privati che hanno, invece, indicato l’imprenditore lametino Renato Caruso e la figlia Adele in seno al cda Sacal”.


“Ritengo - osserva l’on Magno - che l’eventuale incarico a Presidente della Sacal al Prefetto dott. Arturo De Felice rappresenti garanzia di legalità e trasparenza nella gestione della società. Il prefetto De Felice, infatti, lametino acquisito in quanto per diverso tempo alla guida del Commissariato di Lamezia Terme e successivamente Questore di Catanzaro, può incarnare autorevolmente quello spirito di servizio necessario nel rivestire una carica così importante, avendolo ampiamente dimostrato nel corso della sua lusinghiera carriera professionale, in un momento difficile per la Sacal Spa, che si accinge a gestire anche gli altri due aeroporti calabresi”.


“A tutti loro – conclude – va il mio personale augurio di buon lavoro  e la mia piena disponibilità di collaborazione istituzionale per superare questo momento difficile e per affrontare le nuove sfide future”.  

 

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