Scossa di terremoto nel cosentino

Un terremoto di magnitudo ML 2.5 è stato rilevato in Calabria, alle 11,57 di questa mattina.

Il sisma si è sviluppato, ad una profondità di 30 chilometri, non lontano dall'abitato di San Sosti, in provincia di Cosenza.

Tra i centri più vicini alla zona dell'epicentro: Mottafollone, San Donato di Ninea, Sant'Agata d'Esaro, Malvito e Acquaformosa.

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I carabinieri forestali sequestrano un impianto di depurazione nel cosentino

I carabinieri ed i forestali della Stazione di San Sosti, in provincia di Cosenza, hanno posto sotto sequestro preventivo il depuratore, ubicato in località “Ierisi”, del Comune di  Mottafollone.

Durante il  controllo, finalizzato a verificare le condizioni della struttura, i militari hanno accertato il mancato funzionamento dell’impianto.  Gli scarichi provenienti dalla fognatura pubblica, pur non subendo alcun processo di trattamento depurativo,  venivano riversati nel torrente “Occido”, mentre i fanghi presenti all’interno del depuratore erano depositati sul suolo.

Nel corso delle verifiche sarebbe stato constatato, inoltre che, non sarebbe mai stata eseguita alcuna operazioni di smaltimento dei fanghi. All’interno dell’area in cui sorge il depuratore, sono state rinvenute, anche, alcune lastre deteriorate di eternit depositate in modo incontrollato sul suolo.

Il personale intervenuto ha, quindi, provveduto al sequestro dell’impianto ed al deferimento all’Autorità giudiziaria di amministratori e tecnici comunali per gestione illecita di rifiuti, getto pericoloso di cose, deturpamento e danneggiamento.

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Marijuana e hashish nell'appartamento: in arresto un 36enne

Stamattina un uomo di 36 anni è finito in manette con l'accusa di coltivazione illecita di sostanza stupefacente. Perquisendo la sua abitazione, i Carabinieri di San Marco Argentano, coadiuvati dai militari dell'Arma di San Sosti, hanno scoperto due piante di cannabis indica alte quasi 70 centimetri e tre bustine di cellophane contenenti 0,30 grammi di marijuana. I.E. attenderà in libertà l'udienza di convalida.

Il Corpo Forestale dello Stato ha sequestrato una discarica abusiva: denunciate 2 persone

Gli uomini del Corpo Forestale dello Stato hanno nei giorni scorsi posto sotto sequestro una discarica abusiva in località Varco nel Comune di San Sosti deferendo all’autorità giudiziaria due persone del luogo. In particolare il personale del Comando stazione di San Sosti in collaborazione con i colleghi dei reparti di Montalto e Fagnano dopo aver individuato i rifiuti, hanno svolto una attività di monitoraggio di tale zona al fine di individuare i trasgressori. A seguito di tali indagini è stato fermato e identificato il conducente di un mezzo mentre si accingeva a scaricare in un terreno privato nei pressi di un piazzale adibito a deposito di materiale edile rifiuti di bitume. Dalle indagini è emerso che tali rifiuti, classificabili come rifiuti speciali non pericolosi,  provenivano dagli scavi effettuati in zona relativi alla realizzazione della rete del metano. Inoltre, dalla verifica effettuata si è appurato anche che il trasporto avveniva, al momento del controllo, senza essere stato registrato. All’interno del piazzale interessato alla discarica sono risultati presenti accatastati laterizi vari, tubi in PVC, mattoni, tegole, oltre a rifiuti variamente sparsi in cumuli depositati e stoccati a cielo aperto in assenza di autorizzazione. Si è quindi proceduto al sequestro del mezzo utilizzato per effettuare lo scarico dei rifiuti nonché all’area su cui insistevano detti cumuli e al deferimento per violazione alla normativa ambientale del conducente del mezzo e del proprietario del fondo che si trova ad una distanza inferiore ai 150 metri del Torrente Rose, iscritto nelle acque pubbliche. 

 

 

 

Taglio senza autorizzazioni: Corpo Forestale dello Stato sequestra un bosco

Un’area boschiva di quindicimila metri quadri e oltre 2000 quintali di legname sono stati posti sotto sequestro dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato. Il provvedimento  è avvenuto a seguito di un controllo effettuato in località "Pettoruto" di San Sosti, in provincia di Cosenza, zona ricadente all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Pollino. Sull’area del demanio comunale interessata al controllo era stato autorizzato un progetto di taglio eseguito da una ditta boschiva di Acri che avrebbe dovuto avere scadenza a febbraio 2016 grazie ad una proroga dello stesso Comune. Cosa che invece non è avvenuta  in quanto la ditta, riferiscono gli inquirenti, non avendo finito i lavori per tempo e non potendo avere ulteriore proroga, avrebbe proceduto ad abbattere tutte le piante oggetto del taglio lasciandole sul letto di caduta per il successivo esbosco.  Si tratta di una a questione tecnico-economico-autorizzativa, infatti i Comuni per procedere ad ulteriori utilizzazioni dei boschi devono dimostrare alla Regione (che autorizza) che con i proventi relativi alle vendite, si provvede a redigere i Piani di Gestione dei propri boschi; diversamente la regione non fornisce autorizzazioni per i tagli. Nello specifico la comunicazione di fine dei lavori prevista per febbraio è stata ritardata ed inviata al Comando Stazione Forestale solo nei giorni scorsi, quindi nel mese di aprile, sicché il reparto del Corpo Forestale dello Stato di Sant'Agata d'Esaro ha quindi provveduto al controllo della regolarità del procedimento, evidenziando come questa,  pur non essendo in possesso di proroghe avrebbe proceduto comunque per ultimare i lavori. Pertanto è stata posto sotto sequestro l’area boschiva (circa un ettaro e mezzo) dove sono stati effettuati gli abbattimenti e il materiale legnoso. Appropriazione indebita aggravata, il principale reato riscontrato,  per l’amministratore unico dell’impresa esecutrice dei lavori e per i dipendenti quali esecutori materiali. Possibili problemi, secondo gli stessi investigatori, anche per l'Ammministrazione comunale che non ha impedito la continuazione delle lavorazioni all’interno del lotto del bosco Pettoruto, nonostante con atto pubblico ne fosse stata dichiarata la chiusura definitiva a febbraio scorso.  Le indagini sono ancora in corso per i possibili risvolti economici conseguenziali sui bilanci dello sfruttamento del demanio forestale del Comune di San Sosti.

 

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Un funzionario di banca si è suicidato gettandosi da un viadotto

Il funzionario di un istituto di credito di 58 anni si è suicidato buttandosi da un ponte dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, a breve distanza dallo svincolo di Altilia. L'uomo, originario di San Sosti, viveva a Cosenza. Sul posto sono accorsi i Carabinieri di Rogliano e gli agenti della Polizia Stradale di Lamezia Terme. Dai primi rilievi effettuati dalle forze dell'ordine, il cinquantottenne avrebbe fermato la propria autovettura, intorno alle 10 della mattinata di domenica, nei pressi di una piazzola autostradale. Lì si sarebbe allontanato dal veicolo per compiere il gesto estremo. 

 

Aggredisce operatori e Carabinieri: arrestato un 23enne

Un 23enne è stato tratto in arresto dai Carabinieri con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Secondo la ricostruzione fornita dai militari della Stazione di San Sosti, il giovane, di origini senegalesi, si sarebbe reso responsabile di un'aggressione e di minacce ai danni di addetti della struttura di accoglienza che lo sta ospitando nel contesto del progetto SPRAR gestito dal Comune, dopo il suo ingresso in Italia. L'episodio si è verificato sabato notte. Allertati dalle vittime, i Carabinieri sono stati investiti dalle violente intemperanze dello stesso cittadino africano. Riuscito a bloccarlo, lo hanno accompagnato in caserma ed arrestato. Attenderà da uomo libero l'udienza di convalida presso il Tribunale di Castrovillari.

Auto rischia di precipitare nel burrone: Carabinieri salvano due sorelle

I Carabinieri hanno salvato due sorelle rimaste intrappolate all'interno dell'autovettura a bordo della quale si trovavano ed in bilico sul margine di un burrone alto un paio di decine di metri. L'episodio si è verificato a San Sosti, in provincia di Cosenza. L'incidente di cui sono state vittime è avvenuto mentre visitavano l'area. Compiute le manovre necessarie per impedire che il veicolo precipitasse in fono alla scarpata, i militari dell'Arma hanno tirato fuori le due donne. Sono stati poi i Vigili del Fuoco a recuperare la vettura. Le due donne stavano visitando la zona a bordo della loro automobile quando il mezzo è finito fuori strada. I carabinieri sono intervenuti e, dopo aver messo in sicurezza l'auto, sono riusciti a salvare le due sorelle. I vigili del fuoco che hanno successivamente recuperato l'automobile.

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