Sorpreso a rubare inerti da un fiume, operaio finisce in manette

Un operaio 45enne di Caccuri (Kr) è stato arrestato dai carabinieri della Stazione di Santa Severina, perché sorpreso in località “Gips” di Castelsilano a prelevare materiale inerte dal letto del fiume Neto.

In particolare, i militari sono intervenuti dopo aver notato un escavatore all’opera sulla sponda del corso d’acqua. Una volta bloccato il mezzo e constatata la presenza di un camion carico di materiale inerte, gli uomini dell’Arma hanno effettuato i controlli dai quali è emerso che l’attività era stata avviata senza alcuna autorizzazione.

Pertanto, il 45enne è stato portato in caserma e tratto in arresto con le accuse di furto aggravato, invasione di terreni demaniali, deturpamento di bellezze naturali e violazione delle normative in materia urbanistico – edilizia.
Al termine delle attività di rito, l’uomo è stato rimesso in libertà, mentre sia i mezzi adoperati che i materiali inerti illecitamente prelevati sono stati sottoposti a sequestro.

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Finisce in un dirupo dopo essersi perso nei boschi, 32enne tratto in salvo dai Carabinieri

E’ stato trovato in un dirupo, in buone condizioni, il 32enne di Crotone che ieri sera si era perso nei boschi.

A lanciare l’allarme era stato il malcapitato, il quale aveva contatto il 112 comunicando di essersi addentrato in un bosco nei pressi della Ss 107.

Scattate le ricerche, i carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro (Kr), con l’ausilio di un drone e dei Vigili del fuoco, sono riusciti ad individuarlo nella frazione Altilia di Santa Severina. Il 32enne, dopo essere stato raggiunto e tratto in salvo è stato, infine, affidato ai sanitari del 118 che l’hanno condotto all’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone.

Sorpresi ad abbandonare rifiuti in un torrente, denunciati

Caccuri - I carabinieri della Stazione di Santa Severina (Kr) hanno denunciato in stato di libertà, due operai di 47 e 51 anni, sorpresi ad abbandonare rifiuti di vario tipo in un torrente in località “Campodenaro”, nel comune di Caccuri.

I due, entrambi dipendenti di una ditta di arredamenti, sono stati denunciati insieme al loro datore di lavoro.

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Si capovolge con il trattore, salvato dai carabinieri

Disavventura per un 76enne di San Giovanni in Fiore che si trovava a bordo di un trattore, in un terreno di sua proprietà nel Comune di Santa Severina, quando, per cause in corso d'accertamento, si è capovolto rimanendo bloccato sotto al mezzo.

Il malcapitato è stato soccorso da due carabinieri liberi dal servizio che, grazie ad attrezzi di fortuna, sono riusciti a liberarlo.

Il pensionato, che ha riportato ferite alle gambe,  è stato portato all’ospedale di Crotone.

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La nuova rivista "Esperide, Cultura artistica in Calabria" sarà presentata a Santa Severina

Presso il Museo Diocesano di Arte Sacra della Concattedrale di Santa Severina, il prossimo sabato 11 febbraio, verrà presentata  la rivista “Esperide, Cultura Artistica in Calabria”.

Si tratta di uno specifico strumento di carattere scientifico che si pone l’obiettivo di divulgare la conoscenza e la valorizzazione dei tanti beni culturali presenti nella nostra regione. Insomma un periodico come centro studi  su documenti, storia, e restauri del patrimonio storico-artistico.

È una rivista che, come si legge in una nota, pubblica esclusivamente testi inediti su argomenti di studio attinenti alla storia dell’arte, dell’architettura regionale, a temi di conservazione, tutela e restauro.

“Si presenta, anche, come una proposta alla consapevolezza dell’immenso patrimonio della Calabria spesso avvolto da ragnatele che offuscano la bellezza, una bellezza che potrebbe essere un tentativo di rinascita verso la sensibilizzazione dei nostri beni: da una vecchia chiesetta abbandonata ad un portale di un antico edificio, da un affresco rovinato ad una statua scheggiata”.

All’’incontro culturale saranno presenti: lo Storico dell’arte Mario Panarello nella veste di Direttore della rivista; il nostro  Domenico Pisani e Ferdinando Panza entrambi Storici dell’ arte; Mons. Serafino Parisi Vicario per la Pastorale della Cultura e parroco della Basilica Cattedrale di Crotone; lo storico di Santa Severina Pino Barone.

Appuntamento a Santa Severina l’11 febbraio alle ore 17.30.

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Sarà dedicata al calabrese Nicolò d'Alfonso la biblioteca del liceo Pilo Albertelli di Roma

Il liceo classico “Pilo Albertelli” di Roma, già “Umberto I”, intitola la sua biblioteca al filosofo e pedagogista Nicolò d’Alfonso, che nell’antico e prestigioso istituto romano insegnò filosofia dal 1889 al 1903. La cerimonia avrà luogo mercoledì 14 dicembre, alle 9.30, alla presenza dell’onorevole Dorina Bianchi, sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e di Sua Eccellenza monsignor Gianrico Ruzza, vescovo ausiliare della diocesi di Roma per il settore Centro.

Nicolò d’Alfonso (Santa Severina, Crotone, 1853 – Roma 1933), filosofo, pedagogista, medico, letterato, che dal 1889 al 1903 fu docente di filosofia proprio nel prestigioso liceo romano.

Dopo aver insegnato in alcuni licei siciliani, Nicolò d’Alfonso, laureato in medicina e filosofia all’Università di Napoli, dove fu allievo di Francesco De Sanctis e di Bertrando Spaventa, nel 1889 fu chiamato dall’allora ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli a insegnare al liceo “Umberto I” di Roma. Questo istituto, nato sette anni prima come “Terzo Liceo Regio”, nel 1881 a

veva cambiato nome con quello del Re d’Italia, il quale acconsentì di buon grado inviando una lettera al ministro della Pubblica Istruzione nella quale auspicava che l’Istituto fosse degno di Roma "per eccellenza di dottrina e per amore alla patria e alla Dinastia". In questo rinomato Liceo di via Daniele Manin 72 – dalle cui aule usciranno, tra gli altri, Enrico Fermi, Carlo Cassola, Ugo Ojetti – Nicolò d’Alfonso fu nominato titolare con Regio Decreto dell’1 aprile 1893.

 Nel 1901, in occasione della dedicazione del busto di re Umberto nell’atrio dell’Istituto, fu chiamato a pronunciare il discorso inaugurale, che fu poi pubblicato con il titolo La personalità di Umberto I sulla celebre “Rivista di filosofia, pedagogia e scienze affini”.

Delle lezioni tenute all’“Umberto I” Nicolò d’Alfonso ha lasciato tre pubblicazioni: Principi di logica reale (Paravia, 1894), Principii economici dell'etica (Albrighi e Segati, 1903) e Lezioni elementari di psicologia normale (Trevisini, 1891). Di quest’ultima pubblicazione la “Rivista Italiana di Filosofia” scrisse: "Il prof. d’Alfonso educato alla Scuola di Napoli, quando vi prevalevano le dottrine hegeliane, reca in questa pubblicazione un temperamento di spirito positivo e di evoluzionismo idealistico, che attesta l’origine del suo metodo e la serietà dei suoi studi, ma che dimostra pure quanto egli si sia discostato dall’indirizzo del Vera e dello Spaventa per accostarsi a quella che fu chiamata la sinistra hegeliana".

Nel 1903 lasciò il liceo Umberto I per dedicarsi completamente all’insegnamento universitario, essendo diventato ordinario di pedagogia all’Istituto superiore di Magistero e libero docente di filosofia teoretica alla Regia Università di Roma.

Fu autore di oltre sessanta pubblicazioni, che spaziano dalla filosofia, alla pedagogia, alla critica letteraria, ai problemi socio-economici, all’ambiente.

Fu celebre in Europa e negli Stati Uniti per i suoi saggi sui personaggi delle tragedie di Shakespeare che egli affrontò, primo in Italia, in una duplice prospettiva, psicologica e criminologica. Collaborò con le più importanti riviste letterarie e numerosi quotidiani.

 

Serra San Bruno, la città delle occasioni mancate

Nei giorni scorsi, in quel di Santa Severina si è tenuto, non il solito trito e ritrito, un convegno nazionale su “Il turismo dei Borghi più belli d’Italia in Calabria. Valorizzazione, promozione, social media.” Tra gli aderenti all’Associazione dei Borghi più belli d’Italia, figurano ben 10 comuni calabresi: oltre al borgo dell’antica Siberene ne fanno parte Morano, Altomonte, Civita, Aieta, Fiumefreddo Bruzio, Stilo, Gerace, Bova e Scilla. Il borgo della Certosa no! A sentir Fiorello Primi, presidente nazionale del sodalizio, dei 700 borghi italiani visitati solo 264 hanno dimostrato di possedere i requisiti giusti per farne parte. Vuoi veder che Serra non ha i requisiti giusti?! Ma valli a capire! O forse gli amministratori non hanno saputo o voluto vendere il prodotto?! Comunque ripercorrendo a ritroso la storia della nostra cittadina, ti imbatti in tante occasioni, iniziative, attività che non sono state realizzate.  Mancate, insomma. Perché?  Nel non lontano 1999 la Provincia di Vibo, allora non ancora in dissesto finanziario, ha acquistato il piano terra di uno dei tanti palazzi più antichi di Serra: il palazzo Bifezzi, sito nel centro storico, a Terravecchia, che i più anziani ricordiamo come la vecchia caserma dei Carabinieri. L’obiettivo:   incrementare lo sviluppo turistico e culturale del territorio delle Serre. L’assessore provinciale Lidio Vallone dichiarava che “Serra San Bruno merita l’attenzione della Provincia per le sue indiscusse potenzialità turistiche che non possono più essere sacrificate e ignorate senza penalizzare ulteriormente questo territorio…” Molti hanno accolto con soddisfazione l’iniziativa, soprattutto tra gli intellettuali e gli artisti. Già si pregustava la possibilità di  utilizzare il palazzo Bifezzi come centro di studi bruniani con annesso un museo di storia certosina. Stiamo aspettando! Ma no, non ci sono più risorse!  Ed ancora. Sempre gli anziani, come chi scrive, ricordano i tanti bei momenti culturali e di intrattenimento vissuti nell’attraente edificio denominato Kursaal sorto, negli anni ’60, per volontà dell’allora Ente Provinciale per il Turismo di Catanzaro, nel bel centro della cittadina. Dopo tanti anni di lustro è caduto nell’oblio e nell’abbandono più assoluto. Orbene, nel 2010, l’Amministrazione comunale aveva chiesto alla Regione Calabria, proprietaria dello stabile, la cessione dell’immobile dove poter insediare un teatro comunale. Avete letto bene: un teatro! Anche questo nel dimenticatoio. Solo pochi anni orsono, ancora l’Amministrazione comunale di Serra aveva ideato l’iniziativa denominata “Rionando”. In pratica la cittadina veniva suddivisa in cinque rioni storici: San Gerolamo, Scorciatina, Palumbo, Pagliarola e Calvario. Obiettivo: stimolare “una sana competizione tra i diversi rioni prendendo spunto dalle festività, dalle realtà e tradizioni locali e promuovendo giochi, gare, confronti ed eventi formativi.” Non se ne fece niente. Insomma un “Palio di San Bruno” mancato! O forse è meglio dire che ancora una volta ha vinto la Storia: bastano e avanzano Spinetto e Terravecchia! E mi fermo qui!

Carabinieri trovano oltre due chili di marijuana in un vecchio casolare di campagna

Sono stati trovati dai Carabinieri più di 2,4 chili di marijuana. L'ingente quantitativo di droga era all'interno di un bidone simile a quelli utilizzati per conservare il latte in un casolare diroccato nelle campagne piene di alberi d'ulivo che circondano Santa Severina, in provincia di Crotone. La sostanza stupefacente rinvenuta in località "Budetto", giunta al termine del processo di essiccamento, è stata scoperta dai militari dell'Arma della Compagnia di Petilia Policastro ora impegnati nella ricerca delle persone che avevano celato il materiale illecito. 

 

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