Truffa all'Inps per 1,6 milioni di euro, denunciati 500 falsi braccianti

Ancora una truffa ai danni dell’Inps da parte di un’azienda agricola che, attraverso un articolato sistema di assunzioni “fantasma”, avrebbe causato un danno quantificato in un milione e seicento mila euro tra indennità erogate e contributi non versati.

La truffa sarebbe stata messa in piedi grazie ad un sistema piuttosto collaudato.

Dopo aver sottoscritto un contratto d' affitto per un terreno agricolo, il proprietario dell'azienda avrebbe denunciato all’Istituto di previdenza sociale l'apertura di una serie di contratti di lavoro a tempo determinato.

Con questo metodo l'imprenditore agricolo, oggi indagato, ha comunicato all'Inps l’impiego di 484 lavoratori “fantasma”, cui l'Istituto di previdenza ha erogato le indennità previste e quantificate in oltre 1,3 milioni euro, di cui circa 500 mila in assegni familiari, 380 mila per malattia e maternità e oltre 450 mila per la disoccupazione.

L’azienda, una ditta individuale, inoltre, non avrebbe versato allo Stato i relativi contributi previdenziali, quantificati in oltre 300 mila euro.

Il danno totale causato alle casse dello Stato ammonta, quindi, a 1,6 milioni di euro.

La truffa è stata smascherata dalla guardia di finanza di Sibari (CS) che ha scoperto come, nel periodo in cui venivano fornite all’Inps le dichiarazioni false, il terreno sarebbe stato in realtà affittato da un altro imprenditore agricolo.

A carico dei 484 braccianti è, quindi, scattata la denuncia per le oltre 40 mila giornate di lavoro che non sarebbero mai state effettuate.

Il titolare della ditta individuale è stato segnalato a piede libero alla Procura di Castrovillari per truffa e falsità in atti.

L’Istituto di previdenza ha già avviato le procedure previste per recuperare le somme erogate indebitamente.

 

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Calabria, meglio ritornare al Medioevo

In che terra viviamo - vien fatto di chiedersi - costando ciò che si prospetta per gli aeroporti in Calabria ?

Senza dubbio una Regione istituzionale con un'ennesima deludente cabina di regia.

Per non consentire il trasferimento, sia pur temporaneo, dei Bronzi di Riace, per tutelare anche la loro incolumità, lo slogan da anni divulgato a destra e a manca, assicurava: ci saranno più voli con vantaggiose tariffe per l' aeroporto Minniti della città metropolitana di Reggio. Ciò anche per porre nel cassetto dei sogni il vagheggiato Ponte sullo Stretto.

Ora la beffa è alla portata di tutti: non solo dal 27 marzo Alitalia eliminerà dal Minniti i voli, 56 settimanali da e per Roma, 14 con Milano e 4 con Torino, impedendo i collegamenti con tutto il mondo, ma lo stesso scalo rischia la chiusura con disastrose conseguenze sopratutto per chi risiede nel vastissimo raggio territoriale del Reggino e per quanti desiderano conoscere le singolari bellezze e i beni culturali territoriali di quei luoghi incantevoli, con "mala" pace del ministro degli Interni.

Ma ciò non si limita a Reghion, una delle più antiche fondate dai Greci nel Mezzogiorno d' Italia,  ma interessa anche Crotone, la città degli Enotri in cui abitò Pitagora, il quale - come è noto - nel 510 a. C.  mosse guerra contro Sibari e con Milone la sconfisse, radiandola al suolo. La nemesi è giunta.

L'aeroporto " Pitagora" di Crotone ha cessato la sua attività il 1 novembre 2016.

Per ironia della sorte, " un giudice giusto a Berlino" ( = leggi Bruxelles) - come in questi giorni ha annunciato il Sindaco di Cassano allo Jonio - proprio nella frazione della sua cittadina, Sibari, per conto dell' Unione Europea, sollecitato dalla Regione, ha finanziato un nuovo aeroporto vagheggiato da più di trenta anni.

Non sappiamo se e quando aprirà o se rientrerà in quei tanti proclami della ondivaga e inconcludente politica regionale.

Resta saldo ed attivo, per fortuna, il Santa Eufemia di Lamezia Terme! forse grazie ai Normanni che seppero utilizzare quella Piana non solo con monasteri latini, ma anche consolidando le tratte navali da Marsiglia a Costantinopoli, che prevedevano soste in Calabria, specialmente a Tropea, Reggio e Crotone. 

Si disprezza il medioevo, spesso senza conoscerlo in fondo, e che, a mio modesto parere, mi sembra più valido rispetto alle nostrane millanterie.

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Il Polo museale della Calabria al salone internazionale Tourisma

Con un elegante spazio espositivo e un interessante incontro il Polo museale della Calabria ha evidenziato al Tourisma il suo rilevante patrimonio storico, artistico, monumentale e archeologico.

Il Polo museale della Calabria, guidato da Angela Acordon, è stato rappresentato, nel prestigioso Salone internazionale dell’archeologia di Firenze, da Rossella Agostino, Adele Bonofiglio e da Gregorio Aversa che hanno tracciato con un’attenta disamina le peculiarità delle strutture ricadenti nel Polo: i Parchi archeologici che raccontano la vita di centri coloniali quali Sibari, Capo Colonna di Crotone, Scolacium, Kaulonìa, Locri; centri i cui resti conservati dall’azione del tempo o portati alla luce con le indagini di scavo costituiscono da sempre argomenti nei manuali di archeologia dalla protostoria ad età greca e poi romana.

O ancora, il Parco archeoderi di Bova Marina che documenta significativamente anche la presenza ebraica nel versante ionico meridionale calabrese. 

Il Museo “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, il Museo della Sibaritide, il Museo di Crotone, il Museo di Scolacium, il Museo di Locri e quello dell’antica Kaulonìa completano la narrazione dei Parchi attraverso i percorsi espositivi allestiti nelle sale che illustrano la quotidianità della vita di colonie magno-greche e municipia romani.

Li affiancano Musei archeologici più piccoli, ma ricchi di manufatti e di storia: Amendolara, Lamezia, Gioia Tauro.

E se il Museo di Mileto presenta al visitatore testimonianze di età medievale-normanna, edifici di culto quale, la Cattolica di Stilo e la Chiesa di San Francesco di Gerace sono architettonicamente e storicamente significative testimonianze per l’età bizantina e tardo-medievale. La fortezza di Le Castella a Isola Capo Rizzuto documenta la presenza del controllo costiero dall’antichità ad età moderna.

Infine la Galleria nazionale di Cosenza – sede centrale del Polo - ospita testimonianze pittoriche di vari periodi tra i quali, dipinti sei-settecenteschi di scuola napoletana e pittori, anche calabresi, che frequentavano la corte borbonica mantenendo rapporti con ambienti culturali di respiro europeo.

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Enza Bruno Bossio (Pd): "Inaugurazione Parco e Museo di Sibari risultato di una buona politica"

Riceviamo e pubblichiamo

"Eravamo, a gennaio 2013, nel pieno della campagna elettorale per le politiche quando si verificò il disastro dell'allagamento degli Scavi di Sibari.

L'impressione provocata dagli scavi ricoperti di acqua e fango fu drammatica e percorse tutto il mondo.

Sin da subito, inoltre, emersero le responsabilità del governo regionale guidato da Scopelliti per la mancata attuazione dell'accordo di programma quadro stipulato sin dal 2010 tra Stato e Regione Calabria per la mitigazione del rischio idrogeologico per 220 milioni di euro.

La mancata attuazione di quel piano fu la causa indiretta del disastro: invece di dare corso subito alle opere previste, tra cui la sistemazione idraulica del fiume Crati nei territori di Corigliano e Cassano per una spesa di 4 milioni di euro e che forse avrebbe evitato il disastro, erano stati perduti oltre due anni preoccupandosi solo di fare qualche nomina di consulenze.

Uno dei primi atti appena eletta deputata fu proprio la presentazione, insieme ai colleghi calabresi del centrosinistra, di una interrogazione al Ministro dell'Ambiente per chiedere conto di questa evidente omissione.

In pieno agosto 2013 l'allora Ministro dei Beni Culturali Massimo Bray accettò l'invito a visitare gli scavi rivoltogli da me e dal Sindaco di Cassano Gianni Papasso segnando l'inizio del percorso che ha portato alla rinascita ed alla riapertura di oggi. Ricordo con particolare commozione quella visita, anche perché a guidarci fu la responsabile dell'area archeologica di allora, la compianta Silvana Luppino, purtroppo prematuramente scomparsa, e che è la vera grande assente di questa giornata.

Dal 2013 ad oggi sono stati spesi dal Ministero dei Beni Culturali 18 milioni di euro.

A questi si sono aggiunte le risorse derivate dallo sblocco del famoso APQ grazie alla rimozione del precedente commissario Percolla e la nomina del Presidente della Regione Mario Oliverio e del sub commissario ing. Nello Gallo che ha contribuito a mettere in sicurezza le acque che lambiscono il Parco Archeologico oltre ad impegnare e spendere la gran parte delle risorse disponibili.

Ecco perché considero l'inaugurazione di oggi un po' anche mia.

La felicità con la quale oggi riconsegniamo alla Calabria, al Mezzogiorno e al Paese uno dei più importanti patrimoni archeologici e storici del Mediterraneo e del mondo intero si unisce alla soddisfazione di essere riusciti, come politica calabrese, a fare il nostro dovere.

Perché se è vero che le calamità naturali sono spesso imprevedibili, negligenze, sottovalutazioni ed omissioni sono inaccettabili".

On. Vincenza Bruno Bossio

IX Commissione - Trasporti, Poste e Telecomunicazioni

Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie

 

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A distanza di tre anni dall'alluvione, riapre il Parco archeologico della Sibaritide

 Si svolgerà sabato prossimo (11 febbraio), con inizio alle 15, la cerimonia inaugurale del Museo e Parco archeologico della Sibaritide.

Uno dei più importanti parchi archeologici dell’Italia meridionale e tra i più vasti in Europa, con un’estensione di circa 500 ettari, riapre le sue porte al pubblico dopo la devastante l’alluvione del 18 gennaio 2013 che ha riversato sull’area oltre 250 mila metri cubi d'acqua, fango e detriti.

Grazie a sette interventi, immediati e successivi all’alluvione, è stato possibile recupero l'area e restituirla ai visitatori.

Gli Interventi immediati come lo sfangamento e la ripulitura hanno permesso di restituire le aree danneggiate dall’alluvione.

Importanti, poi, i lavori per la realizzazione di trincee drenanti che consentono il controllo del deflusso delle acque piovane.

Numerose, inoltre, le opere di valorizzazione.

Oggetto di un radicale intervento di riqualificazione è stato il principale punto di accoglienza dell’area archeologica, in particolare per il sito “Parco del Cavallo”.

La costruzione del museo “Ippodameo” a completamento del già esistente Museo nazionale della Sibaritide, offre oggi al suo interno un percorso multimediale organico che utilizza la forma narrativa e valorizza i reperti archeologici.

Parte integrante e organica del Museo è il nuovo deposito reperti con il quale si è concretizzata la possibilità di rendere il Polo museale di Sibari un moderno centro di studi dedicato alla conservazione e alla catalogazione, oltre che ad accogliere le attività relative ai laboratori didattici.

Interventi di riqualificazione hanno interessato, infine, L’Oasi di Casa Bianca che ora comprende anche un locale bar-ristoro e una sala riunioni/convegni. A completamento di tutto è stata avviata la realizzazione di sistemi di illuminazione scenografica per la visita notturna, e la rivisitazione dei punti informativi con la predisposizione di installazioni virtuali.

L'importanza dell'area archeologia è stat più voste testimoniata anche in passato da viaggiatori e studiosi.

Nel 1881, quando il Grand Tour attraverso i territori della Magna Græcia era ancora considerato il viaggio “della vita” per gli intellettuali di tutta Europa, l’archeologo francese Francois Lenormant restituì ai posteri le emozioni suscitate dalla sua visita alla Piana di Sibari, con queste poche parole: "Non credo che esista in nessuna parte del mondo qualcosa di più bello della pianura ove fu Sibari. Vi è riunita ogni bellezza in una volta: la ridente verzura dei dintorni di Napoli, la vastità dei più maestosi paesaggi alpestri, il sole ed il mare della Grecia".

Da quel momento, sia pure con prolungate discontinuità, ha preso avvio un percorso di studio, ricerca, riscoperta e valorizzazione dell’intera area archeologica della sibaritide, che ha subito un drammatico colpo nel 2013, quando l’esondazione del Crati ha ricoperto di acqua, fango e detriti l’intero sito. 

All’inaugurazione interverranno Adele Bonofiglio - Direttrice del Museo e Parco Archeologico di Sibari; Giovanni Papasso - Sindaco del Comune di Cassano allo Ionio; Angela Acordon - Direttrice del Polo Museale della Calabria; Francesco Prosperetti - Soprintendente Speciale per il Colosseo e l'Area Archeologica di Roma; Dora di Francesco - Dirigente del Servizio Programmazione Strategica Nazionale e Comunitaria del Segretariato Generale; Salvatore Patamia - Segretario Regionale del Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo della Calabria; Beatrice Costa - Responsabile del Settore Programmi di Action Aid; Mons. Francesco Savino - Vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio; Mario Oliverio - Governatore della Regione Calabria: le conclusioni saranno di Dorina Bianchi - Sottosegretario di Stato - Ministero dei beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Nel corso dell’inaugurazione un video illustrerà le diverse fasi degli interventi di recupero e valorizzazione realizzati nel Parco archeologico di Sibari.

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Lamezia, Messone (Rinascita): " E' una vergogna nascondere le tracce dell'antica città"

Riceviamo e pubblichiamo

"Ogni città degna di tale nome, va sempre alla ricerca del suo passato, delle sue radici, di ciò che l’ha resa importante, seguendo le tracce del suo passato. Il medioevo è stato per la storia della civiltà un periodo di oscurantismo anche se sotto le ceneri ardevano le braci. Col tempo i popoli sono usciti da questo oscurantismo. Solo Lamezia è rimasta chiusa nel medioevo. In ogni parte d’Italia là dove sono stati trovati resti o tracce di antica civiltà, hanno fatto sì che venissero alla luce ed esposte all’attenzione di tutti. Spesso questo modo di operare ha dato la forza per un rilancio in termini di civiltà e progresso: i resti di Sibari, Kroton, Skolacium, Locri e tanti altri, oggi sono meta di pellegrinaggi turistici e culturali, attirano gente da ogni dove. E Lamezia? Abbiamo una storia che si perde nella notte dei tempi. Siamo figli del mito della Sirena Ligea. Eppure le poche tracce di una civiltà di grande splendore dell’antichità sono appena visibili o meglio, esposte all’intemperie con difficile accesso agli occhi dei lametini, figuriamoci ai turisti. L’antica Terina, l’Abbazia di Sant’Eufemia, il vecchio Castello Normanno, il Bastione di Malta, vestigia degli antichi Padri, che se opportunamente pubblicizzate potrebbero portare notevoli vantaggi economici all’interno della città. Che comunque la nostra storia, fonte di progresso e di rilancio economico negli anni è stata nascosta, è un dato di fatto che si ripete nel tempo, ultimo esempio i resti venuti alla luce per puro caso in Piazza della Repubblica di vecchie mura, spesse oltre un metro e mezzo, probabilmente edificate verso la fine del 1700, anziché essere esposte all’attenzione dell’opinione pubblica come reperto storico, è stato prontamente sotterrato per fare posto ad una invidiabile rotatoria, introdotta da una moderna concezione urbana, introdotta dall’amministrazione Speranza e prontamente raccolta e continuata dall’attuale amministrazione. È una vergogna che tracce dell’antica città vengano nascoste ai nostri occhi. Anziché continuare gli scavi portando alla luce il manufatto storico, cercare i resti della vecchia Cattedrale la cui localizzazione è ben risaputa, cercare la Basilica di Santa Maria degli Angeli, si pensa a nascondere ciò che per puro caso viene alla luce. Povera Lamezia. Lamezia vecchio nome di un’antica città che si specchiava nelle acque del Flumen Lameticus, scomparsa all’improvviso e nel nulla nel secondo secolo avanti Cristo"

Rosario Messone - Rinascita Lamezia Terme.

Tamponamento tra due auto: morto un ragazzo di 22 anni

E' di un morto e due feriti il tragico bilancio di un incidente stradale verificatosi lungo la Strada Statale 106. Un ragazzo di 22 anni, Giuseppe Varlaro, ha perso la vita. Nato a Trebisacce, viveva a Roseto Capo Spulico. Il giovane era al volante di una Fiat Punto scontratasi, per ragioni al vaglio degli agenti della Polizia Stradale del distaccamento di Rossano intervenuti sul luogo, con un'Audi. Il sinistro è avvenuto a Sibari, a breve distanza dall'area archeologico, nel territorio comunale di Cassano allo Ionio. Le altre due persone coinvolte nell'impatto hanno riportato ferite che non destano particolare preoccupazione. Sulla base dei primi rilievi eseguiti sul posto, i due veicoli avrebbero tamponato. 

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Commercio di sostanze dopanti: arrestato il proprietario di una palestra

Militari della Guardia di Finanza e poliziotto della Squadra Mobile hanno tratto in arresto il proprietario di una palestra accusato di commercio illegale di sostanze dopanti. Sei gli atleti nei cui confronti è scattata la denuncia: detenzione illegale per uso non terapeutico delle medesime sostanze il reato loro contestato. L'inchiesta, che ha portato alla cattura del titolare della struttura sportiva di Sibari, nel Cosentino, è stata avviata in seguito al decesso di Gianni Racano, un body builder di Foggia scomparso il 17 aprile. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, sono sfociate in minuziosi controlli presso tredici appartamenti e palestre in cui si allenava il giovane. Sono state poste sotto sequestro parecchie scatole di materiale dopante. 

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