Bandiera Blu a Tropea, Siderno e Rocca Imperiale. Tassone: “Orgoglio per la Calabria, ora un sostegno concreto agli operatori turistici”.

“L’attribuzione della Bandiera Blu a Tropea, Siderno e Rocca Imperiale deve essere motivo di soddisfazione e orgoglio per tutti i calabresi e deve far rendere conto che nella nostra terra ci sono enormi potenzialità inespresse”.

Il consigliere regionale Luigi Tassone saluta con l’entusiasmo questo nuovo traguardo per importanti località turistiche e sottolinea “l’esigenza di coniugare le bellezze paesaggistiche con il mare pulito, in modo da valorizzare, anche grazie ad una puntuale tutela dell’ambiente, quei luoghi che rappresentano un patrimonio straordinario a disposizione di tutta la comunità umana”.

“Considerato che anche Soverato ha già ottenuto la Bandiera Blu – rileva Tassone – è facile osservare che l’area centrale della Calabria dispone dei mezzi per essere altamente competitiva in ambito turistico non avendo niente da invidiare ad altre zone della Penisola e, anzi, può dimostrare la sua vocazione e la dimensione che le compete. In particolare, Tropea è la prima località del Vibonese a ricevere questo riconoscimento e anche questo la pone fra le ‘capitali del turismo’ italiano”.

“Adesso – aggiunge l’esponente del Pd – occorre prestare la dovuta attenzione agli operatori turistici per sostenere la ripresa del settore e far emergere quelle specificità che possono rendere desiderabile la Calabria, migliorandone l’immagine e proponendo un nuovo volto di una regione che può cambiare il proprio futuro grazie alle risorse uniche di cui è dotata”.


Per Tassone “bisogna offrire agli albergatori misure concrete e funzionali alla crescita e anche la Regione deve fare di più per essere accanto agli operatori del settore con i fatti e non solo con le parole”.

Pessime condizioni igieniche e cibi in cattivo stato di conservazione, chiuso un ristorante

Durante una serie di servizi di controllo, effettuati nell’ambito del dispositivo “Estate sicura 2019”, i carabinieri del Nas di Reggio Calabria hanno disposto la chiusura di un ristorante, a Siderno.

In particolare, dopo aver riscontrato pessime condizioni igienico-sanitarie, i militari hanno trovato poco meno di 85 chili, tra carne e pesce, in cattivo stato di conservazione.

Oltre a chiudere l’attività, gli uomini dell’Arma hanno denunciato il titolare del locale.

Analogo provvedimento ha interessato anche, due lidi, a Roccella Ionica e Scilla, nei quali sono state trovate diverse decine di chili di alimenti in cattivo stato di conservazione e prive di qualsiasi indicazione utile ai fini della rintracciabilità alimentare.

Inoltre, entrambe le strutture sono risultate sprovviste della necessaria autorizzazione all’apertura.

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Scoperta coltivazione con 150 piante di cannabis

Una piantagione composta da oltre 150 arbusti di cannabis.

E’ quanto  hanno rinvenuto i poliziotti del Commissariato di Siderno, durante un’attività di controllo del territorio effettuata in località Maluventu, a Grotteria (Rc).

La coltivazione, che era stata allestita su un terreno demaniale, nelle vicinanze di un ruscello, è stata estirpata.

Le piante, previa campionatura, sono state distrutte sul posto.

Stava curando una piantagione di canapa indiana, arrestato

Un 30enne, Domenico Catalano, originario di Siderno è stato arrestato dai carabinieri della locale Stazione, con l’accusa di coltivazione di sostanza stupefacente.

In particolare, l’uomo è stato sorpreso in località Garino, in un terreno di proprietà dei familiari, mentre era intento a coltivare una piantagione composta da 220 arbusti di canapa indiana “nana”.

Inoltre, in un’abitazione disabitata, nelle vicinanze  della coltivazione, i militari hanno rinvenuta 300 grammi di marijuana già essiccata e pronta per essere spacciata.

L’arrestato è stato quindi tradotto presso il carcere di Locri, mentre le piante, previa campionatura, sono state distrutte sul posto.

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Furto in un supermercato, tre romeni in manette

Tre cittadini romeni, Viorel Menes, Leana Sefer ed Elena Dumitru, i primi due di 25 anni e la terza di 23, sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Locri e della Stazione di Siderno, con l’accusa di furto aggravato in concorso.

In particolare, i tre sono stati sorpresi con un ingente quantitativo di generi alimentari, sottratto poco prima presso un noto supermercato di Siderno.

Per Menes, dopo l’udienza di convalida celebrata ieri, sono stati disposti gli arresti domiciliari; mentre per Sefer e Dumitru è scattato l’obbligo di dimora.

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Maxi sequestro di novellame di sarde

Poco meno di una tonnellata di novellame di sarde è stata sequestrata questa mattina, dalla guardia costiera di Roccella Jonica e dalla polizia di Stato di Siderno.

Il pesce sequestrato, dopo gli accertamenti sanitari effettuati dal medico del servizio veterinario dell’Asp di Locri, è stato devoluto in beneficienza ad enti caritatevoli.

I responsabili sono stati puniti con 75 mila euro di sanzioni amministrative.

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'Ndrangheta, faida tra cosche: fatta luce su un omicidio avvenuto negli anni ottanta

Al termine di articolate indagini condotte dalla squadra mobile reggina, sotto le direttive della Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, è stata notificata un'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Destinatario del provvedimento, emesso dal gip presso il tribunale della città dello Stretto, è Tommaso Costa, di 60 anni.

Considerato dagli inquirenti elemento di spicco dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta di Siderno (RC), Costa è ritenuto il principale autore di un efferato omicidio consumato durante la cruenta faida scoppiata tra le cosche Commisso e Costa, tra la fine degli anni ‘80 e gli inizi degli anni ’90.

Secondo gli elementi acquisiti nel corso delle indagini, il sessantenne avrebbe deciso ed eseguito, in concorso con un complice deceduto, l’omicidio di Vincenzo Figliomeni (alias Brigante), avvenuto a Siderno il 19 novembre 1988.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata nel carcere di Viterbo, dove Costa è attualmente detenuto.

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Maltrattamento d'animali e resistenza a pubblico ufficiale, 50enne finisce nei guai

Resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, rifiuto d'indicazioni sulla propria identità e maltrattamento d'animali.

Questi i reati contestati ad un cinquantenne di Siderno (Rc), arrestato dagli agenti del locale commissariato.

L'arresto è scaturito in seguito ad una segnalazione, con la quale un cittadino aveva comunicato ai poliziotti di aver assistito ad un episodio di maltrattamento d'animali.

Giunti su posto, gli agenti hanno notato un uomo che teneva un cane in braccio, legato al collo con una corda.

Alla richiesta di fornire i documenti personali, la persona in questione avrebbe cominciato ad agitarsi, opponendo resistenza durante il controllo ed aggredendo fisicamente gli agenti, tanto da costringerli ad ammanettarlo.

Accompagnato presso gli uffici del commissariato di Siderno, il cinquantenne è stato identificato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il cane, privo di qualsiasi segno di riconoscimento e di chip, dopo gli opportuni accertamenti sanitari, è stato affidato ad un associazione di Bovalino, che si occupa di animali randagi.

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