Associazioni e comitati ospedalieri “bocciano” il Dg dell’Asp vibonese: “Ha eretto un muro con i cittadini”

“Il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, deve riformulare la delibera nominando il “Comitato consultivo per gli utenti, riservando, solo ed esclusivamente spazio, all’Associativismo attore privilegiato nella programmazione, organizzazione e attuazione della visione strategica aziendale.

Come, del resto, stabilito dalle “linee guida per la elaborazione degli atti aziendali”

Le Associazioni ed i Comitati ospedalieri del territorio di Vibo Valentia, firmatari del documento “Patto per un nuovo modello culturale della tutela della salute nell’Asp di Vibo Valentia” approvato dall’assemblea dei partecipanti, in data 11 marzo 2023, respingono la delibera n. 181 N. 646/CS DEL 13/04/2023, adottata dal Commissario straordinario Giuseppe Giuliano, avente per oggetto la istituzione del Comitato consultivo aziendale dell’Asp di Vibo Valentia. 

Pur apprezzando da parte del managment dell’Asp l’apertura al dialogo e la volontà di accogliere la sollecitata proposta di collaborazione per il più pieno funzionamento delle strutture e dei servizi, rispetto alle reali necessità del cittadino, dopo attenta e serena riflessione, ritengono inadeguato e inefficace il contenuto del provvedimento perché non rispondente alla inderogabile esigenza di “valorizzare la partecipazione delle Associazioni dei cittadini organizzati nelle attività relative alla programmazione , al controllo e alla valutazione dei servizi sanitari a livello aziendale e distrettuale ”, bocciando, con determinazione e piena consapevolezza, la imprecisa ed assurda risposta aziendale.

Alla richiesta di istituire un “Comitato consultivo degli utenti” si è risposto, incredibilmente, con la nomina  di un “Comitato consultivo aziendale” allo scopo di disattendere in pieno lo spirito essenziale della proposta dei cittadini.

Chi si attendeva che l’Asp facesse sua nella più giusta e serena comprensione la proposta di dar vita ad un Comitato paritetico tra Asp e cittadini è rimasto fortemente deluso e disorientato.

Nell’approvata composizione del “Comitato consultivo aziendale”, infatti, viene esautorato il momento centrale della proposta iniziale contenuta nel documento della predetta assemblea di Associazioni e Comitati, ovvero la presenza di giuste e adeguate espressioni del mondo associativo vibonese. Quest’ultimo definisce inutile e forzata la inclusione di figure come il Presidente della Provincia e del sindaco di Vibo Valentia, già presenti nell’importante struttura riguardante la Conferenza dei sindaci, autentico e competente strumento di programmazione della sanità sul territorio.

 Dal dispositivo della delibera emerge, inoltre, la ferma volontà di impedire che venga esercitata, da parte dei cittadini stessi, la volontà di collaborare, attraverso una propria idea, al superamento dei certificati disagi e delle sconcertanti difficoltà che stanno avvilendo ospedali e servizi di medicina sul territorio.

Il Commissario straordinario dell’Asp con questo atteggiamento ha eretto un muro tra Asp e Cittadini, salvaguardando gli interessi politici e gestionali di un’Azienda sanitaria da tempo in agonia e vittima della incapacità organizzativa e programmatica.   

Una delibera, in sostanza, che inaspettatamente, tradisce e non rispecchia le recenti ed apprezzate iniziative del Commissario ad acta e Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, impegnato con ogni enorme sforzo e richiesto supporto sociale a rendere sempre più rispondente alle esigenze dell’ammalato la erogazione dei servizi sanitari.

Per questi motivi Il Commissario straordinario dott. Giuseppe Giuliano viene invitato a riformulare la delibera in questione perchè strutturata in difformità alle palesi attese delle Associazioni e dei Comitati ospedalieri promotori e sostanzialmente iniqua alle necessità inderogabili di concorrere alla realizzazione di un nuovo e comune percorso atto a superare le non più tollerabili criticità che avviliscono il sistema sanitario vibonese.

Da Serra al centro dure critiche all'operato del commissario dell'Asp di Vibo Valentia

“E’ davvero curioso come il Commissario dell’Asp di Vibo Valentia, Giuseppe Giuliano, anziché pensare a come sollevare le sorti di un diritto come quello alla salute che, ovunque, sul territorio vibonese manca delle più elementari forme di garanzia, si adoperi invece per bandire concorsi amministrativi con tre dirigenti in più rispetto ai sei originariamente previsti dal piano del fabbisogno relativo al 2022. Tale operazione va nella direzione opposta rispetto al principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione, soprattutto tenendo in considerazione un aggravio di spese per le casse pubbliche, che dovrebbero essere destinate al diritto sanitario propriamente detto. Le scelte inopportune del Commissario non si ripercuotono solo sul personale sanitario, ma stanno causando caos organizzativo anche sui servizi distrettuali; un esempio lampante è il conferimento di un incarico ad un dirigente medico presso l'Unità di Valutazione Multimediale a Vibo Valentia. Tale incarico, ha di fatto sottratto la figura medica dal servizio protesico del distretto di Serra San Bruno senza sostituirla, il risultato di detta operazione è che i cittadini del comprensorio delle Serre, per l'erogazione della prestazione in oggetto sono costretti a recarsi a Vibo.  Carenze di personale medico, infermieristico, sanitario di ogni tipo, rendono gli ospedali di Serra e del Vibonese dei vuoti sarcofaghi che non soltanto non riescono a dare risposte ai bisogni sanitari della popolazione, ma proprio a causa della precarietà di personale e strumenti diagnostici possono, al contrario, diventare “pericolose perdite di tempo prezioso”. E si sa, in sanità, la tempestività molte volte segna il confine tra la vita e la morte. Ma tutto ciò non basta e si continua imperterriti su una strada che sta portando allo sfascio quello che è rimasto della sanità pubblica nella provincia di Vibo Valentia. Esempio emblematico è l’ospedale di Serra San Bruno con delle sale operatorie rimesse a nuovo per poi lasciarle cadere in disuso, dopo un breve periodo di tempo in cui hanno garantito interventi chirurgici, anche di una certa portata. Come il reparto di diagnostica per immagini, un tempo il fiore all’occhiello del nosocomio “San Bruno” ed ormai ridotto alla telemedicina. E ciliegina sulla torta, risulta l’istituzione della Casa di comunità nel grembo della struttura ospedaliera, con l'intento di svuotarlo dall’interno, creando artificialmente un doppione per avere poi il pretesto di chiudere l’ospedale reale. Tutte cose che la popolazione deve conoscere per agire con maggiore consapevolezza nei momenti della protesta, quando al diritto alla salute si contrappone una politica sanitaria praticamente inesistente, ed il diritto a stare bene si contrasta necessariamente con scelte amministrative scellerate come quelle appena descritte. Infine, per completezza ci teniamo altresì a ribadire, con estrema determinazione, il bisogno di riattivare tutti i servizi relativi alle prestazioni di esenzione ticket per chi ne ha diritto”.

E’ quanto scrivono, in una nota, i componenti del movimento “Serra al centro”: Giuseppe Zangari, Bruno Iovine, Gregorio De Caria e Salvatore Censore.

Serra al centro, ticket: l’Asp lascia i cittadini nel limbo

"L’incertezza amministrativa e sanitaria che regna ai piani alti di via Dante Alighieri, a Vibo Valentia, sta creando un limbo da cui molti cittadini stentano ad uscire. Il problema è quello dell’esenzione ticket rispetto al quale l’Asp continua a navigare a vista. Non soltanto code, disagi, disorganizzazione, ma ci sono addirittura cittadini dell’entroterra che non possono usufruire dell’esenzione perché destinatari di sanzioni sulle esenzioni sanitarie indebitamente godute che però giungono ad anni di distanza, quando ormai è praticamente impossibile ricostruire le condizioni personali e reddituali passate. La questione riguarda un cospicuo numero di disoccupati e pensionati del Comprensorio delle Serre che si sono visti negare il diritto all’esenzione in quanto morosi verso il sistema sanitario regionale. E chi cerca chiarimenti non trova risposta. Alcuni cittadini che non hanno ricevuto alcuna comunicazione hanno chiesto delucidazioni agli organi amministrativi e all’Urp dell’Asp senza trovare nessuno che abbia risposto alle loro domande. E, dietro l’angolo, oltre al danno, potrebbe nascondersi pure la beffa. Ci potrebbero essere, infatti, dei cittadini che a fronte di una piccola somma da dover versare, a causa della mancata esenzione ed in vista di future viste o esami diagnostici importanti, dovrebbero sborsare delle somme ben più alte. Il tutto perché a fronte di una materia complicata dove vanno incrociati un sacco di dati non si è agiti per tempo, pretendendo dai cittadini la conoscenza di codici, reddito, dati economici e quant’altro in assenza di una adeguata campagna di comunicazione. E sembrerebbe, inoltre, non esserci comunicazione con gli organi deputati della Regione Calabria che potrebbero – qualora ne fossero a conoscenza – intervenire per sanare le posizioni maggiormente dubbie onde evitare danni a cittadini che vivono in condizioni già disagiate. Ma di tutto questo il management sanitario dell’Asp vibonese sembra non preoccuparsene, pertanto, continueremo a batterci per una sanità più a dimensione di cittadino".
 
Lo scrivono in una nota i componenti di "Serra al Centro", Bruno Iovine e Maria Rosaria Franzè.
 
 
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Caos drive in a Serra, Lagrotteria attacca: “Bernardi e Barillari inadeguati e superficiali, la comunità non può permettersi questi orrori”

Il già vicesindaco Walter Lagrotteria contesta la gestione della fase pandemica a Serra San Bruno evidenziando “gli errori e le disattenzioni di cui si continuano a rendere responsabili il management dell’Asp di Vibo Valentia e l’Amministrazione comunale”.

“L’indecente spettacolo a cui abbiamo assistito ieri in occasione del drive-in per i tamponi - sostiene Lagrotteria – è l’ennesima testimonianza di un’organizzazione approssimata, pensata e messa in atto con sufficienza, disinteresse e freddo distacco, un modo di fare che oramai caratterizza il modo di fare fronte, nella nostra cittadina e nell’ambito dell’Asp vibonese specificatamente, a i problemi legati all’ambito sanitario in senso più ampio e, cosa ancor più grave, alla gestione dell’emergenza sanitaria atta alla prevenzione e al contenimento del maledettissimo virus covid-19. Un agire confuso, fortemente caratterizzato da l’inadeguatezza delle misure intraprese, dalla mancanza di organizzazione che non può che far pensare che siamo in presenza di un quadro dirigenziale che rasenta la pura incompetenza.

Un primo esempio di ciò è la vicenda legata al centro vaccinale di Serra, nato come punto di riferimento regionale, proclamato a suon di selfie, oggi dimenticato e ridimensionato, da logiche aziendali ai più incomprensibili, ad essere aperto per un solo giorno a settimana, e già da tale scelta si evidenzia una scarsa sensibilità verso le problematiche dei cittadini dell’intero territorio”.

“Esempio lampante, lo definirei addirittura un orrore, di tale atteggiamento ne è Il drive-in ieri predisposto presso l’ospedale di Serra San Bruno – afferma Lagrotteria – che è lo specchio del caos vigente e della scarsa vicinanza alla comunità. Oltre duecento persone hanno dovuto attendere per ore, fino a sei addirittura, nel mezzo di una fila interminabile e come se ciò non bastasse per una gran parte di loro alla fine, anche la beffa, con il rinvio a oggi del prelievo perché ieri non si è fatto in tempo, grazie anche ad inspiegabili ed ingiustificabili ritardi di ieri mattina nell’inizio delle operazioni, circa due ore, ed ancora, nel corso della giornata, alla carenza del numero dei tamponi disponibili rispetto alle persone in attesa di sottoporsi al test.

A doversi sottoporre a tampone vi erano anche tantissimi bambini, molti di età inferiore ai 10 anni che hanno dovuto fare i conti, oltre che con condizioni climatiche inclementi, con i disagi derivanti da una attesa lunga e stenuante che li ha visti costretti a trascorrere fino a sei ore in macchina e quindi ad ovviare in tali condizioni alle normali esigenze quotidiane dalle più banali fino alla necessità di andare in bagno, ed in tal caso la soluzione è stata sotto gli occhi di tutti.

Ciò che è accaduto oggi è irrispettoso per la storia della nostra comunità e non è da paese civile ma soprattutto non è stato un bell’esempio da dare ai nostri figli, che vorremmo far crescere e vivere qui….ma davvero così pensiamo ciò possa essere possibile e, soprattutto, pensiamo sia giusto?

Quanto avvenuto oggi ha evidenziato, ancora una volta, l’inadeguatezza, l’incompetenza e il disinteresse verso il nostro territorio, da parte del commissario dell’Asp vibonese dottoressa Bernardi nel proporre e nell’adottare soluzioni rispetto a situazioni che non dovrebbero essere così complicate da gestire, ma che, per le motivazioni già dette, unitamente ad una certa superficialità nell’affrontare le cose, diventano motivo di disordine e creano pesanti disagi ai cittadini”.

Lagrotteria non risparmia il sindaco Barillari “In tutta questa vicenda viene da chiedersi dove era il sindaco e tutta la sua band. Il primo cittadino sta dimostrando eccessiva leggerezza e superficialità nell’affrontare la situazione che si è venuta a creare con l’aumento dei contagi. Si è dimostrato, ancora una volta, amministrativamente inadeguato ed incompetente.

Un sindaco sta sempre dalla parte dei suoi cittadini, li difende e li tutela. 

Oggi avrebbe dovuto adoperarsi per essere vicino ai sui concittadini per tutelarne i diritti e difenderne la dignità trattandosi soprattutto di bambini e adolescenti, lui che dei giovani ne fa sempre un gran parlare.

Ricordo a me stesso che il sindaco dopo il presidente della Regione è la massima autorità sanitaria in ambito territoriale”.

“Barillari oggi è evidente e chiaro che sta sottovalutando le cause per i quali Serra è al momento il centro più colpito della provincia dal virus Covid-19”.

“I 37 casi ‘ufficiali’ – insiste Lagrotteria – sono destinati probabilmente ad aumentare con l’arrivo dei risultati di questi nuovi test e ciò era facilmente prevedibile già dai giorni scorsi, ma il sindaco si è limitato, fino a questo momento, ad effettuare una valutazione quanto mai sommaria dell’accaduto, assolutamente non condivisibile, decidendo di lasciare aperte le scuole, che al momento sembrerebbero essere un chiaro e potenziale focolaio di dimensioni non facilmente valutabile e con un elevato indice di velocità di diffusione del contagio”.

“Molti genitori temono adesso che, in questi giorni caratterizzati dall’inerzia delle autorità, ci siano state innumerevoli occasioni di contagio con conseguenze negative per i propri figli e, a cascata, per le persone fragili presenti nei nuclei familiari. In caso di conferma delle ipotesi più pessimistiche sugli esiti del drive-in – conclude Lagrotteria – potrebbe esserci l’istituzione della zona rossa con tutti i conseguenti disagi soprattutto sanitari ma anche economici che potrebbero derivarne e che la nostra già fragile realtà non può certo più permettersi”.

“È chiaro quanto oggi chiaramente emerge e cioè che in questo contesto storico, come comunità, non possiamo permetterci più una classe dirigente poco competente ed inadeguata, con altri grilli per la testa e lo sguardo rivolto altrove”.

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Asp di Vibo, “la vergogna di ambulanze ed ecografi a noleggio”. La denuncia di D’Alessandro (Lega)

Parla di "emergenza-urgenza" Elio D’Alessandro che, in qualità di referente del Dipartimento sanità della Lega, ieri mattina ha fatto visita, insieme ad alcuni consiglieri comunali di Vibo Valentia, al commissario straordinario dell’Asp vibonese Maria Bernardi.

“Abbiamo appurato una situazione vergognosa”, afferma D’Alessandro. “Abbiamo apprezzato la chiarezza e la trasparenza del commissario Bernardi che, informalmente, ha fatto una disamina allarmante della situazione attuale dell’Asp. Ambulanze ormai vetuste, con oltre 250mila chilometri percorsi in barba alla materia di regolamentazione contenuti nei decreti ministeriali. La bizzarria è che mentre le casse sono chiuse per l’acquisto, una sola ambulanza può variare dai 60 ai 75 euro, viene permesso il noleggio che fa lievitare il servizio per poche postazioni e per un periodo di mesi anche fino al milione di euro. Follia e spreco del denaro pubblico”, per D’Alessandro. Stesso refrain per “ecografi non funzionanti o dove la manutenzione diventa troppo onerosa. Acquisto no, noleggio si triplicando in certi casi la spesa corrente. Al di là del mancato risparmio per le casse pubbliche, sorprendono – spiega D’Alessandro in una nota stampa – le mancate risposte da parte del Governo centrale e di chi è chiamato a compiti di responsabilità. Lo ribadiamo fino alla nausea: il sistema è marcio; per cambiarlo o modificarlo occorre una cambio radicale di scelte, anche politiche e non solo amministrative, che vadano oltre gli steccati delle appartenenze e delle logiche perpetuate finora”.

Altro capitolo affrontato dal referente del settore Sanità della Lega con i consiglieri comunali di Vibo Valentia ed il commissario è stato quello dei fitti passivi che l’Asp continua a pagare “senza cognizione di causa”. “Siamo al fianco del commissario e di chi si impegna, giorno e notte, ad apportare qualità e competenze nel mondo sanitario calabrese. Ma non tollereremo ulteriormente ritardi e negligenze a spese del cittadino/paziente. Si punti sulle eccellenze e su ciò che effettivamente funziona”.

Sanità: Francesco Arena (IdM), “Il commissario Longo prenda atto della situazione drammatica in cui versa l’Asp di Vibo Valentia”

"Il sistema sanitario della provincia di Vibo Valentia, come tristemente noto, si contraddistingue per il profondo degrado strutturale, la poca competenza nella programmazione e gestione, che sono causa di brusche ricadute e disagi per l’intera comunità.

Tutta la sanità calabrese, purtroppo, è connotata da dissesto finanziario e strutturale da anni ed è risaputo che non è garantito il diritto costituzionale alla tutela della salute. Dietro l’assenza di prestazioni di qualità, di strutture specialistiche, tempi d’attesa insostenibili, di organico inadeguato, ci sono responsabilità personali, ci sono nomi e cognomi di dirigenti poco attenti agli interessi della collettività, preoccupati soltanto di mantenere il proprio status, quasi fosse un diritto acquisito, senza far nulla per migliorare la sanità. Frutto di una politica demenziale che, per garantirsi il potere, ha fatto nomine non proprio attinenti le capacità e le competenze professionali dei destinatari, con danni enormi per il singolo cittadino e l’intera collettività.

L’attuale commissario a Vibo Valentia non si distingue certo per aver dato una svolta a tale sistema, anzi, purtroppo sta operando in maniera bieca e superficiale, senza obiettivi di miglioramento, in mancanza di un piano di medio lungo periodo e apparentemente con scarso confronto verso tutti i dirigenti, suoi collaboratori. Eppure non mancano articoli in cui lo stesso si autoelogia, vantandosi di essere il commissario di un’Asp, quella di Vibo Valentia, che si colloca al primo posto in Calabria per la maggiore percentuale di vaccinati in rapporto alla popolazione residente. Ma, forse, a ben vedere la sanità non è fatta solo di attività vaccinale, portata avanti si con grande senso di responsabilità da volontari, farmacisti, medici, personale sanitario e amministrativo, ai quali è certamente da riconoscere il plauso di tutti, ma anche da reparti efficienti, servizi adeguati che sembrano inesistenti in tutta la provincia che sta vivendo il periodo più buio della sua già triste storia. Dove si colloca la sanità vibonese in termini di qualità ed efficienza per reparti come ortopedia, oculistica, psichiatria o ancora 118 o otorino? E si potrebbe andare avanti. Reparti quasi inesistenti e servizi del tutto carenti, che non riescono nemmeno a supportare i turni, penalizzando fortemente l’utenza della provincia che si trova costretta a rivolgersi altrove, con dispendio di energie fisiche, psichiche ed economiche, ancor di più in un momento così grave soprattutto per le categorie meno abbienti.

La sanità pubblica della nostra provincia, ha bisogno di azioni ed interventi seri per il risanamento strutturale attraverso il potenziamento dell’organico, la qualificazione professionale del personale, la dotazione di strutture, strumenti e mezzi rapportati al fabbisogno del territorio, partendo dal risanamento finanziario per evitare sprechi e abusi delle risorse pubbliche.

Ecco perché come Italia del Meridione riteniamo inaccettabile la situazione che richiede invece un intervento forte, vigoroso e di svolta. E ci rivolgiamo direttamente al commissario della sanità calabrese Longo, affinché prenda atto della condizione in cui versa la sanità di Vibo Valentia e di conseguenza agisca con i dovuti provvedimenti".

E' quanto afferma in un comunicato stampa, il responsabile Sanità e infrastrutture di Italia del meridione, Francesco Arena.

Concorsi all’Asp di Vibo, i consiglieri del Pd avvertono Longo e Bernardi: “Fermare le procedure, la politica non li deve utilizzare come mezzo di scambio”

"Sospensione delle procedure per il conferimento degli incarichi di organizzazione e coordinamento dell’Asp di Vibo Valentia".

È quanto chiedono i consiglieri regionali Carlo Guccione, Nicola Irto, Domenico Bevacqua, Libero Notarangelo e Luigi Tassone che chiamano in causa la commissaria straordinaria dell’Asp di Vibo Valentia Maria Bernardi, alla quale chiedono di “agire subito”.

Al commissario alla Sanità Guido Longo viene invece chiesto espressamente di “vigilare” per garantire “la massima chiarezza e trasparenza”.

“La sensazione – sostengono i consiglieri del Pd – è che si vogliano utilizzare questi concorsi, in un periodo delicatissimo quale quello pre-elettorale, come arma politica. Addirittura, fra i componenti medici della Commissione risulta il dottor Michele Comito, probabile candidato alle prossime elezioni regionali con Forza Italia, che sembrerebbe già in piena campagna elettorale. Questo genera diffusi sospetti sulle intenzioni e sugli obiettivi. Inoltre, la stampa regionale, e segnatamente il ‘Quotidiano del Sud’, ha ipotizzato ingerenze politiche in riferimento ad un’altra procedura, quella relativa alle selezione di 5 amministrativi, e questo testimonia il clima esistente”.

Per i consiglieri di minoranza, “è innanzitutto una questione di moralità, oltre che di efficienza: utilizzare la sanità come possibile strumento di consenso contribuisce ad alimentare la sfiducia della gente ed a minare ulteriormente l’immagine della Calabria. Senza contare che nel Vibonese circolano già i nomi di presunti ‘vincitori’ e ciò testimonia la percezione che i cittadini hanno dei legami fra la politica e la sanità. Vogliamo pertanto – aggiungono – fare piena luce su ciò che sta accadendo e siamo disposti ad andare fino in fondo perché riteniamo che non possa circolare l’idea che la Sanità possa essere pensata come mezzo di scambio. Invitiamo, dunque, con forza Longo e Bernardi, per le rispettive competenze, ad intervenire con solerzia per impedire che siano compiuti atti che non vanno nell’interesse dei calabresi ma di una parte politica”.

Asp Vibo Valentia, la Lega incontra il commissario Bernardi. Pagano: “Abbiamo fatto proposte e ottenuto ascolto”

Un incontro proficuo quello svoltosi nella sede dell'Asp di Vibo Valentia tra il commissario Maria Bernardi e una delegazione della Lega formata dal coordinatore provinciale Michele Pagano e dai responsabili delle commissioni provinciali Sanità e Welfare del partito, rispettivamente dottore Francesco Del Giudice e dottoressa Donatella Fazio.

Sono state trattate ed esaminate le criticità della sanità della provincia di Vibo Valentia ed a tale proposito, la Lega ha inteso sottoporre all'attenzione dei vertici aziendali un dossier con diversi punti programmatici, utili per migliorare i servizi in favore degli utenti dell'Asp di Vibo Valentia.

Tra questi: il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, l'istituzione di un posto di primo soccorso a Vibo Marina, creazione di service point per la farmacia territoriale, la creazione di un canale preferenziale per disabili e pazienti affetti da tumore per le visite di controllo specialistiche ed esami radiologici, il rafforzamento dei punti di pagamento ticket, la riapertura dei reparti di ortopedia e medicina interna dell'ospedale Jazzolino e la riqualificazione degli altri ospedali della Provincia.

Dopo il doveroso saluto da parte di Michele Pagano che ha ringraziato la dottoressa Bernardi per la disponibilità ad un confronto, il commissario ha accolto con interesse e ascoltato le osservazioni e le proposte di Francesco Del Giudice e Donatella Fazio che hanno illustrato nel dettaglio i punti inseriti nel documento.

La dottoressa Bernardi ha quindi esposto quali siano le iniziative intraprese e quelle che si stanno intraprendendo per addivenire alla risoluzione delle stesse. Ha comunicato che a breve si procederà a bandire concorsi per l'assunzione di personale medico e paramedico per l'ospedale di Vibo Valentia, mentre è prevista la riapertura dei reparti di medicina interna e ortopedia. Inoltre, è prevista l'apertura delle Case della Salute a Nicotera e Soriano Calabro, mentre per quanto riguarda il pagamento del ticket, la dottoressa Bernardi ha ricordato che il servizio è attivo presso le farmacie in ogni centro della provincia, mentre nuove macchinette per il pagamento del ticket saranno installate a Serra San Bruno, Tropea e in altri centri.

Sulla richiesta di un punto di primo soccorso a Vibo Marina, ha ribadito che sarà aperto un centro con ambulatori specialistici, che sarà dotato per i prossimi sei mesi di una ambulanza. Su tutti gli altri punti, il commissario ha poi detto che ne farà tesoro.

“Siamo soddisfatti per l'esito dell'incontro – dichiara Michele Pagano – ringrazio la dottoressa Bernardi per l'attenzione che ci ha prestato. Ci siamo complimentati per il lavoro che sta svolgendo e pensiamo che presto la sanità vibonese potrà usufruire di servizi adeguati e moderni. Come Lega abbiamo garantito la massima attenzione e collaborazione, con l'obiettivo di migliorare la sanità su tutto il territorio della provincia di Vibo Valentia”.

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